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Autore: Beapot    10/09/2014    5 recensioni
Post 3x22
Dal testo: Qualcosa dentro di lei si è spezzato, lo ha sentito subito. Una sensazione dimenticata e persa nel tempo ma fin troppo familiare, la coscienza di qualcosa che finisce e la abbandona di nuovo. L'ha conosciuta sotto varie forme sin da quando era solo una bambina e doveva sottostare alle imposizioni di sua madre, l'ha provata mentre stringeva a sé il corpo senza vita di Daniel, quando camminava verso l'altare con un'eleganza che non le apparteneva ma che almeno non tradiva il suo dolore. Come allora, anche adesso Regina sa che la possibilità di essere felice le ha voltato le spalle ancora una volta.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Errori di valutazione


Le chiacchiere e le risate si spengono di colpo, il tempo si ferma per un istante e l'attenzione di tutti si posa su di lei. Le mani tremano e deve stringere i pugni per controllarsi, gli occhi bruciano mentre distoglie lo sguardo da Robin e Marian e lo posa su Emma, investendola con un odio che non credeva di possedere ancora.
Qualcosa dentro di lei si è spezzato, lo ha sentito subito. Una sensazione dimenticata e persa nel tempo ma fin troppo familiare, la coscienza di qualcosa che finisce e la abbandona di nuovo. L'ha conosciuta sotto varie forme sin da quando era solo una bambina e doveva sottostare alle imposizioni di sua madre, l'ha provata mentre stringeva a sé il corpo senza vita di Daniel, quando camminava verso l'altare con un'eleganza che non le apparteneva ma che almeno non tradiva il suo dolore. Come allora, anche adesso Regina sa che la possibilità di essere felice le ha voltato le spalle ancora una volta.
"È colpa tua." ringhia contro Emma, perché trovare qualcuno a cui dare la colpa è quello che fa da una vita, e la rabbia ha sempre saputo nascondere il suo dolore. Non può crollare, non lì davanti a tutti, e allora è meglio accusare, è meglio indossare di nuovo la corona e tirare fuori gli artigli. Non ci sarebbe nessuno a raccogliere i pezzi del suo cuore, non può permettersi di farlo sgretolare.
"Sei come tua madre." e anni di rancori riemergono con quella frase, la frustrazione sopita torna a permetterle di aggrapparsi ai vecchi appigli che le hanno permesso di sopravvivere fino ad ora.
"Non pensi mai alle conseguenze." soffia di nuovo con l'intenzione di ferirla, ma in realtà quelle parole sono per se stessa, sono il rimprovero per essersi concessa di sperare ancora una volta. I cattivi non meritano il lieto fine, ecco un altro degli insegnamenti di Rumpelstiltskin che ha cercato di ignorare. Non era stato facile credere a Henry e fidarsi quando le diceva che era un'eroina - quando in fondo non aveva fatto altro che rimediare a qualcosa che, se non fosse stato per lei, non sarebbe mai accaduta - ma poi una parte di lei, quella che aveva bisogno di crederci, ha ceduto e ancora una volta paga il prezzo della sua ingenuità.
"Spera di non aver portato indietro nient'altro."* Stavolta la voce trema di più e insieme alla rabbia trapela qualcosa di terribilmente simile alla paura, perché in fondo non vuole tornare a essere quella che era un tempo. Non vuole mostrarsi fragile, no, ma non può tornare ad essere la Regina Cattiva adesso che Henry la ama di nuovo. Forse non importa che non potrà mai trovare l'amore, forse il fatto che suo figlio ora tenga a lei sinceramente è già abbastanza - già oltre ogni aspettativa. Ma era stato così bello credere di poter amare di nuovo dopo Daniel, così bello sentirsi capita da qualcuno che non aveva dovuto provare a farlo perché le doveva qualcosa.
Emma la guarda addolorata, si prende le sue accuse senza reagire, incassa il colpo in silenzio ma capisce il significato di quell'ultima frase. Sa quanto lei sia fragile, quanto cammini in bilico sul confine tra il bene e il male da troppo tempo. L'ha vista cambiare, ha visto visto in lei la capacità di dare amore e di riceverne, ma sa anche che il pericolo che crolli di nuovo e reagisca nella maniera sbagliata sia dietro l'angolo. Questo Regina non lo ammette però, ed è sicura che quelle ultime parole non abbiano nessun significato per l'altra. L'ingenuità dei Buoni, l'ha sempre chiamata lei, e continua a dirsi che Emma non potrà mai capire.
Le volta le spalle e se ne va, e mentre la porta si chiude alle sue spalle Regina si allontana tra le luci dei lampioni di Main Street.

"Regina, aspetta!" Emma le corre dietro senza esitare, incurante degli occhi confusi e curiosi che assistono alla scena. "Per favore, fermati."
Il rumore dei loro passi ora è l'unico che si percepisce nella strada deserta, con i bisbigli degli altri che sono rimasti dietro la porta del locale, e quando Emma finalmente la raggiunge tace anche quello.
"Lasciami andare, Emma. Ora." La rabbia continua a velare i suoi occhi mentre si libera dalla presa di Emma che la trattiene per un braccio, e la perentorietà delle parole che accompagnano quello sguardo colpisce l'altra come un pugno allo stomaco.
Ha visto la stessa espressione sul suo viso appena qualche ora prima, in un passato lontano trent'anni, ma allora apparteneva alla Regina Cattiva. La donna che ha di fronte, invece, quella che ha imparato a conoscere, non indossa quella maschera di fredda cattiveria da molto tempo, ormai.
Eppure, per un istante che le fa trattenere il respiro, la differenza tra la Regina Cattiva e la madre che è stata capace di dare a Henry il Bacio del Vero Amore è quasi impercettibile.
"No. Fammi solo..." comincia, decisa a non arrendersi e a non lasciarla andare - a non lasciarla andare via sola.
"...Scusare? Non le voglio le tue scuse, Emma, non so che farmene." la interrompe sprezzante, proteggendosi dietro la freddezza di quelle parole.
"Capire." la corregge lei, lasciandola confusa. "Non devo scusarmi con te per aver salvato un'innocente da un'esecuzione che tu stessa hai ordinato."
Regina resta in silenzio e la guarda sorpresa. Ha scelto di incolpare Emma e il fatto che lei non si senta colpevole la destabilizza. Nessuno di quelli che ha condannato ha mai avuto il coraggio di risponderle così. In molti l'hanno insultata, maledetta, supplicata, ma mai nessuno le ha risposto in quel modo. Non con quella fierezza nello sguardo.
"Cosa vuoi capire, allora?" le chiede, sicura che ogni spiegazione che le darà non cambierà niente. L'ingenuità dei Buoni, si ripete mentalmente, e quasi deve sforzarsi di trattenere un sorriso di compassione.
"Cosa succederà ora."
Regina la guarda, inarcando le sopracciglia in un'espressione di scettica perplessità che finalmente riesce a ricacciare indietro le lacrime che fino a poco prima minacciavano di sfuggire al suo controllo.
"E vuoi saperlo da me perché...?" la provoca. Vuole vedere fino a dove riuscirà a spingersi con la sua arroganza e la pretesa di capire tutto, vuole che faccia un altro passo falso per potersi scagliare di nuovo contro di lei.
"Perché stai soffrendo, Regina. E sappiamo tutti cosa succede quando soffri."
Eccolo, il passo più lungo della gamba. Ecco che Emma si erige di nuovo sul suo piedistallo sentendosi in dovere di giudicare le azioni altrui dall'alto della sua ipotetica innocenza e purezza d'animo.
"Ti senti così a tuo agio, ora, nei panni della Salvatrice, che hai deciso di proteggere questa città da ogni possibile pericolo?" soffia, con il massimo disprezzo che riesce a trovare.
Emma le era sembrata l'unica che riuscisse a vedere oltre il suo passato: era stata lei la prima a pararle le spalle quando tutta la città la credeva responsabile di aver lanciato la seconda Maledizione, lei a mettersi tra la folla assetata di vendetta e la Regina Cattiva priva dei suoi poteri quando la prima era stata spezzata, eppure ora eccola qui a etichettarla di nuovo come una minaccia, come farebbe qualsiasi altra persona della città.
"Non è di questa città che mi preoccupo." ribatte Emma, quasi ferita da quella sua insinuazione, e mentre parla la guarda negli occhi quel tanto che basta perché la frase si completi da sé.
"È per te che mi preoccupo." dice il suo sguardo, e l'espressione sul volto di Regina cambia; il ghigno scivola via dalle labbra e gli occhi si sgranano impercettibilmente prima che lei possa controllare la sorpresa che quelle parole non dette le hanno causato.
"Perché ti interessa così tanto?" le chiede poi, in un misto di sfida e cautela, ma il tremore della sua voce tradisce l'incredulità. È passato troppo tempo dall'ultima volta che qualcuno si è preoccupato per lei. Nemmeno l'amore di Robin, nato con la stessa foga di un amore adolescenziale e la voglia di appertenersi, è stato così attento a quello che lei portava dentro.
"Perché so che ora faresti male solo a te stessa." Emma la guarda, le braccia lungo i fianchi e il respiro leggermente affannato. Non è stato facile per lei ammettere ancora una volta di averle letto dentro. Non ha mai voluto costringerla a confrontarsi con il suo passato o ad ammettere le sue sofferenze, ma stavolta è diverso e lo sanno entrambe. Non c'è spazio per le premure e il rispetto silenzioso, stavolta la posta in gioco è diversa. È più alta.
Regina incassa il colpo ma sostiene il suo sguardo, cercando di non farle capire quanto quella sua capacità di vedere dentro di lei la faccia sentire ogni volta più vulnerabile.
Sta per dirle che non la riguarda, che qualsiasi cosa decida di fare della sua vita - reagire, vendicarsi, indossare di nuovo la corona e la veste nera, magari - non è affar suo, ma hanno condiviso talmente tanto che ormai non riuscirebbe a crederci nemmeno lei stessa.
Ed è proprio in nell'istante prima di parlare che lì, nel mezzo della strada deserta, un pensiero le attraversa la mente e un po', in maniera quasi impercettibile, le scalda il cuore.
Forse Emma non è stato un altro dei suoi errori di valutazione troppo ingenui, dopotutto, forse su di lei può contare davvero.


 


 

*Le battute in corsivo sono riprese testualmente dai sottotitoli della puntata 3x22

 

NdA: Avevo questa storia nelle bozze da così tanto tempo che riuscire a finirla è stato un vero e proprio parto.
Ho indicato il FemSlash come tipo di coppia ma, sebbene io creda che abbiano tanto bel potenziale all'interno dello show, in realtà non so quanto ci sia di loro come coppia in questa storia – o quanto io sia riuscita a mettere di loro.
E niente, non mi resta che ringraziarvi per essere arrivati fino a qui!

A presto, Bea

   
 
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