Anime & Manga > Ranma
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Autore: xingchan    10/09/2014    7 recensioni
“Uno dei più grandi astrofisici del mondo, Jeremy Garrad, un uomo dai capelli oramai brizzolati e con enormi occhiali da vista dalla montatura scura sul naso, dopo l’accaduto, attraverso un semplice telescopio, rivelò un corpo celeste di proporzioni mastodontiche della stessa traiettoria dei piccoli meteoriti, che nel frattempo si avvicinavano a gran velocità.
§§§
“Avanti pigrone, alzati!”
Dall’altra parte del mondo, precisamente nel distretto di Nerima, Tokyo, Ranma Saotome stava tentando disperatamente di coprire le sue orecchie servendosi del cuscino del suo futon, in modo da attutire le urla di Akane Tendo, che troneggiava su di lui con un’arcigna espressione di disgusto e collera disegnata sul visino, le gambe divaricate (a guisa di lottatore di sumo, come non mancava di evidenziare il ragazzo con il codino) e le mani sui fianchi.”
Genere: Avventura, Introspettivo, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Akane Tendo, Nuovo personaggio, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Akane era emozionata.
Al loro ritorno, seppero che suo padre e quello di Ranma avevano interrotto i preparativi della loro cerimonia di nozze a causa della notizia sconvolgente che li aveva visti protagonisti insieme ai loro amici, e loro, tornati finalmente a casa, si erano dati da fare per ripreparare tutto, rigorosamente da soli.
Ormai era risaputo che i due ragazzi erano sempre stati contrari alla forzatura di un matrimonio combinato, perciò avevano preso quella rassegnazione come un modo per riscattare il loro volere.
Avendo appurato il loro legame durante la missione, i ragazzi che in quegli anni non avevano fatto altro che impedire un minimo approccio pacifico fra loro avevano gettato l’ascia di guerra per permettere loro di sposarsi.
L’unica che sembrava davvero confusa sull’atteggiamento da assumere era Shan Pu. Forse, sarebbe stato più appropriato dire “indecisa”.
Per ben due mesi interi, la ragazza non si fece vedere.
Preoccupati per questo, Ranma e Akane una sera si presentarono nel suo locale per tirarle su il morale, per parlarle di come non riuscissero a serbarle rancore per averli ostacolati in tutti quegli anni, ma furono repentinamente congedati da Obaba, per poi venire a sapere che Shan Pu si era recata da sola in Cina qualche giorno più tardi per poter scrivere la parola fine alla sua maledizione.
Shan Pu passò un periodo di furiosa lotta interiore, nel costante dubbio che la attanagliava fin da subito dopo aver rimesso piede sulla Terra. Sentiva che la sua vita sarebbe drasticamente cambiata dal sacrificio di Mousse, ma non era in grado di definire se in meglio o in peggio.
Lassù aveva perso quel fastidioso ragazzo che giorno dopo giorno le faceva la corte ben sapendo che l’amore della bella cinesina era indirizzato solo al giovane con il codino; ma c’erano momenti che, come sprazzi di memoria perduta che ritorna, le ricordavano anche quegli istanti felici quando, ancora bambini, si rincorrevano per gioco.
Shan Pu aveva poi deciso di relegare quei ricordi nell'angolo più remoto della sua mente, nel tentativo di dimenticarli, facendo prevalere la rabbia che provava nei suoi confronti ogni volta che si frapponeva fra lei e il suo futuro marito, come ormai aveva soprannominato Ranma.
Si era liberata della sua maledizione senza recare con sé la cura anche per gli altri giovani bagnati dalle sorgenti maledette, ed era ritornata in Giappone, non senza chiedere al Consiglio delle Amazzoni un’unica, disperata possibilità di ritornare mantenendo fede alla promessa di tornare con un marito: colui che l’aveva sconfitta.
Si era informata riguardo al giorno delle nozze di Ranma ed Akane, pianificando di boicottarle.
Era rimasta sul tetto del dojo tutta la notte, attendendo con trepidazione il momento in cui avrebbe ucciso quella ragazza che le aveva fatto così tanto del male. Avrebbe dato non sapeva cosa affinché tutto fosse andato liscio come aveva prestabilito.
Ed ora era lì, il chi completamente annullato, a spiare la ragazza violenta in abito da sposa mirarsi allo specchio con espressione meravigliata e trasognata al tempo stesso, torturandosi le mani velate di guanti di seta.
A Shan Pu sembrò non reggere quell’immagine. Più osservava Akane specchiarsi arrossendo, più le sue dita artigliate sul cornicione del tetto tremavano per la collera. Sentì che sarebbe stata in grado di frantumarlo in mille pezzi. Ma non lo fece. Quel che si manifestò in segno di rabbia fu soltanto quel cipiglio duro, segnato di rosso per le lacrime, per quella insana consapevolezza che prepotente ondeggiava come una barca di ferro nel mare in tempesta della sua mente: che nessuno, neanche Ranma, l’avrebbe mai amata, cercata, e idolatrata come faceva Mousse.
Quando al di là della porta udì che la maggiore delle sorelle incitò Akane ad uscire dalla sua stanza, Shan Pu attese che la giovane sposa si voltasse e sgattaiolò dentro la stanza.
Il pensiero per il suo amico d’infanzia la fece destabilizzare per qualche momento, ma la titubanza non durò molto. Con agilità, corse silenziosamente verso Akane, con il preciso intento di bloccare l’entrata in scena della piccola Tendo. E così fece.
Non appena fu sulla soglia della sua camera, Akane percepì improvvisamente un’immensa aura dietro di lei, ma non ebbe il tempo neanche di voltarsi per vedere chi fosse che la cinesina l’aveva afferrata per le spalle per poi immobilizzarla, fermando entrambi i polsi con una mano e premendole la gola con il braccio libero.
Per la sorpresa, Kasumi squittì sonoramente, mentre Akane cominciò a divincolarsi affinché riuscisse ad allentare la presa. Cercò di sferrarle un calcio all’indietro, ma fu vano perché la reazione non fece altro che rafforzare la stretta, rischiando di soffocarla.
“Ola molilai, lagazza violenta!”
 
***
 
L’impazienza stava uccidendo Soun.
Ammetteva che la sua bambina doveva essere molto emozionata all’idea di sposarsi, ma da lì a ritardare di mezz’ora gli sembrava troppo. Senza contare che anche Ranma non vedendola avrebbe pensato la stessa cosa.
Invece di attenderla oltre all’ingresso di casa Tendo, appena ai piedi dell’ultima scalinata, salì le scale invocandola con impazienza mista a comprensione.
“Akane! Su, non essere nervosa!”
Cercava di ridacchiare, di smorzare l’ansia, soprattutto sua, che lo stava divorando già da due giorni, ma quello che si trovò davanti cancellò ogni sensazione trasudante felicità.
Akane era immobile nell’abbraccio letale di Shan Pu. Doveva appena aver perso i sensi, perché l’uomo con i baffi vide chiaramente la testa di sua figlia cadere ciondoloni.
“AKANE!”
Kasumi si voltò ad osservare il padre con le lacrime agli occhi, incapace di muoversi.
Shan Pu lasciò andare la ragazza esanime, gettandola letteralmente a terra. Soun non se lo fece ripetere due volte: accorse al corpo di Akane, esortando Kasumi a non stare ferma ed andare ad avvisare Ranma.
“Mi plesentelò io al suo posto!” disse rabbiosa. Con un balzo tagliò la strada a Kasumi mentre correva al dojo, spingendola addosso ad una parete.
Soun si precipitò anche dall’altra figlia, aiutandola ad alzarsi. Per fortuna Shan Pu le aveva procurato solo un livido. Riprendendosi quasi subito, la maggiore si preoccupò di Akane e la raggiunse, seguita a ruota dal padre, prendendola dolcemente fra le braccia.
“Akane, rispondi!”
 
***
 
“Vuoi stare calmo o no?” ripeté Nabiki l’ennesima volta.
“Fatti gli affari tuoi! Non sta a te decidere se devo rimanere calmo o no!”
Il battibecco fra lo sposo e la testimone di lei si stava perpetuando già da parecchi minuti. Ryoga si accigliò un poco, ma le continue occhiate di Ukyo gli dicevano chiaramente di non intervenire.
Già due creavano scompiglio, figurarsi tre!
Ma dovette farlo, quando in fondo al dojo comparve la bella Shan Pu. Aveva i suoi soliti abiti cinesi, e occhi che sembravano cocenti per la rabbia, reduci di una battaglia.
“Ryoga, lasciamo star...”
Ranma vide Shan Pu avanzare per il dojo addobbato con delle splendide rose rosse e bianche, e subito il suo pensiero corse ad Akane. Stava aspettando la sua fidanzata per poterla sposare, e si era ritrovato davanti Shan Pu. Dallo sguardo languido della cinesina intuì che c’era qualcosa che non andava, e l’impressione diventò certezza quando la ragazza si fermò accanto a lui, dove doveva esserci la piccola Tendo.
“Dov’è mia sorella? Tu che diavolo ci fai qui?”
La prima a riprendere il controllo di se stessa fu Nabiki, che cominciò ad aggredirla verbalmente.
“Sono qui pel sposale Lanma, mi sembla ovvio!”
“Cosa?” proruppe Ranma. “Dov’è Akane?” disse quasi urlando.
Shan Pu non volle più dare spiegazioni. Mentre Ranma si accinse ad uscire dal dojo, la ragazza lo tenne stretto a sé, ordinando al povero cerimoniere di cominciare il rito.
“Lasciami Shan Pu!”
Le dita delle mani erano così saldamente avvinghiate al suo braccio, come se fossero di metallo, che il giovane dovette strattonarlo con forza sovrumana, per poi darle uno schiaffo che echeggiò per tutto il dojo.
Nonostante la sua prerogativa di non alzare mai le mani su una donna, non si pentì di quel gesto. Non si fermò neanche ad osservare la sua reazione: corse a perdifiato fuori dalla palestra, in cerca della donna che era in procinto di sposare.
La trovò, magnifica nel suo vestito da sposa, a terra, cullata da Kasumi che piangeva senza remora alcuna.
“Akane!”
Si agitò nel vedere la ragazza in quello stato, ma subito le si avvicinò.
“Ranma...”
“Vada a prendere del pepe, signor Soun!” comandò. Controllò che respirasse ancora, ma il suo debole fiato non arrivava nemmeno a sfiorare la mano che Ranma aveva accostato apposta al suo viso per controllare che fosse viva.
Lo era, per fortuna.
“È stata Shan Pu, non è vero?!” sibilò a Kasumi, che annuì fra i singhiozzi.
L’anziano Tendo le fece inalare con delicatezza la spezia, destandola.
“Akane! Akane!” Ranma la scosse, in modo tale da farle prendere coscienza immediatamente. Non sarebbe riuscito a vederla in quelle condizioni un minuto di più.
Akane strabuzzò gli occhi, intontita, non comprendendo inizialmente per quale motivo fosse a terra, sorretta solo dalle braccia della sorella. Questi la fece alzare a sedere, chiedendole se stesse bene.
“Sei stata più di mezz’ora svenuta, lo sai?”
“Shan Pu mi ha...”
“Aggredita, lo so. Giuro, Akane,” disse Ranma prendendole la mano: quant’era fredda! “ che questa me la paga!”
La ragazza non rispose, facendosi pensierosa. Era ovvio che la cinesina era turbata dall’assenza di Mousse. Nessuno lo avrebbe mai creduto, ma il fatto che non ci fosse, ancor di più che si fosse sacrificato per il bene di tutti loro, pesava indescrivibilmente nel cuore di tutti, facendoli quasi sentire colpevoli.
E pensare che aveva cominciato ad essergli davvero amica durante la loro permanenza alla NASA e durante il viaggio nello spazio, confidandosi solo come una sorella poteva fare, esprimendo il suo nervosismo nei confronti dell’impresa e tutta l’incertezza che ne derivava.
Colta dalla nostalgia, Akane cominciò a piangere, in silenzio, mentre con forza si aggrappava a Ranma, che ricambiò l’abbraccio.
 
***
 
Quando Ranma, Akane, Kasumi e Soun tornarono al dojo, ciò che videro li paralizzò per lo sconforto.
Vi era un intenso vociare fra gli invitati, ed un trambusto ancor più forte in fondo, appena sotto l’altarino di famiglia. Ranma si fece largo fra la folla, aspettandosi di trovare Shan Pu magari bloccata da Ryoga. Ma non c’era niente di simile, anzi.
Il giovane Hibiki aveva un panno premuto sulle narici, segno che ne stava fuoriuscendo del sangue. Accanto a lui Ukyo sembrava assisterlo, insieme al dottor Tofu. Nabiki era indispettita come poche volte: il matrimonio per cui aveva speso tutti i suoi risparmi non era andato in porto. Fosse stato per lei, Shan Pu a quell’ora sarebbe stata nelle sue grinfie, a scontare la sua irriverenza a suon di ceffoni.
Ranma si guardò intorno. “Dov’è il cerimoniere?”
“È scappato.” sbuffò Nabiki. “E non ne troveremo mai un altro entro oggi.”
“E Shan Pu?”
“È scappata anche lei” disse Ryoga “abbiamo cercato di fermarla ma...”
“Già, lo vedo...” asserì Ranma. Di sicuro era stato proprio lui a provare ad arrestare la sua fuga. “Non preoccuparti, Ryoga.”
“Dovrete rimandare le nozze...” continuò Ryoga contrito.
L’aveva intuito, Akane, ma sentirlo con le proprie orecchie le fece ancora più male.
“Già...” e Ranma, a giudicare dalla cadenza di voce non era da meno.
 
***
 
Akane si tolse il velo da sposa con espressione delusa.
Ancora non riusciva a credere che Shan Pu le avesse rovinato la giornata più importante della sua vita. Era stata così distante, anche fisicamente parlando, che ormai tutti pensavano non costituisse un problema per la riuscita della cerimonia, tanto meno un pericolo per lei.
Per lei la battaglia non era ancora finita.
Si spogliò del suo abito bianco, indossando quella che doveva essere il suo “pigiama” quella notte, la prima con Ranma: una camicetta da notte bianca semitrasparente, corta appena sopra le ginocchia.
Nabiki le aveva detto che la faceva sembrare un angelo, per poi cominciare con le sue battute smaliziate, che l’hanno fatta terribilmente imbarazzare. “Ranma non ci penserà due volte a saltarti addosso” e “Chissà cosa ti sfilerà via per primo: se il reggiseno o le mutandine” sono state quelle che l’avevano fatta letteralmente rifugiare a gambe levate nella sua stanza, due settimane prima. Ricordava anche che aveva evitato Ranma per giorni, facendogli credere che non voleva più sposarlo. Quella era stata la cosa peggiore.
Akane rise un po’, sospirando poi per la mancata riuscita del matrimonio.
Sarebbe stato per un’altra volta, sicuramente. Ranma stesso ne era rammaricato.
 Un ticchettio la fece trasalire. Ranma era alla finestra, picchiettando con le nocche per poter entrare. Dalle sue guance infiammate, doveva già star lì ad osservarla da molto.
Con evidente pudore, la ragazza si avvicinò alla finestra, ma soltanto per tirare le tende gialle.
Ma non servì praticamente a niente. Il giovane Saotome bussò ancora più forte sui vetri tanto da farli seriamente tremare. “Aprimi!” disse con voce ovattata.
Akane affacciò la testa in mezzo alle tende, restia a farsi vedere con solo quello indosso. Se Ranma l’avesse ancora presa in giro per il suo essere poco sexy non sapeva che fine avrebbe fatto.
“È tardi, Ranma! Non dovresti essere qui! Vattene a dormire!”
Allora Ranma addolcì i lineamenti, certo che con quell’espressione da cagnolino ferito avrebbe fatto breccia nelle ferree imposizioni della fidanzata.
Già, ancora fidanzata. Questo pensiero contribuì a rendere i suoi occhi ancora più tristi.
Con felice rassegnazione, la giovane aprì la finestra mentre cercava qualcosa di meno sconcio da mettersi.
Ma un bacio caldo e sensuale da parte di Ranma la dissuase dal coprirsi, preferendo lasciarsi abbracciare. Avvolta dalle braccia del suo fidanzato, sentendosi letteralmente al settimo cielo, che senso avrebbe avuto coprirsi ulteriormente?
“Sei bellissima...”
Prese a baciarle il collo, ansimando, e quella già poca resistenza della ragazza s’infranse. Akane armeggiò con gli alamari della camicia del ragazzo, gettandola per terra.
Anche se la celebrazione non era andata in porto, avrebbero comunque avuto la loro prima notte.
Ranma la sollevò, sentendo il suo corpo premere delicatamente contro il suo, e una volta a letto cominciò a sfilarle la sottilissima camicetta.
Akane ebbe uno spasmo di dolce impazienza, e si slacciò il reggiseno coprendosi con le braccia. Si vergognava di farsi vedere nuda davanti a lui, ma allo stesso tempo una travolgente voglia di lui mista a una cocente paura si impossessò di lei: vinse la prima; e il calore del suo basso ventre crebbe sempre di più quando vide Ranma che, completamente nudo, le calava le mutandine.
Sentire il suo tocco sulla pelle, poi, le aveva regalato mugugni di piacere. Freddo e caldo si mescolarono in una miscela impossibile da gestire; solo perfetta da assecondare. Akane non sembrò resistere, tanto che divaricò le gambe, accogliendo l’addome di Ranma nel mezzo.
Il fiato divenne sempre più corto, sempre più languido, e mentre Ranma la penetrò, il dolore sempre più acuto.
Il ragazzo aspettò che la ferita che il viso di Akane evocava scemasse, accarezzandola e baciandole la bocca, la fronte, gli occhi, le guance, per poi ridiscendere lascivamente sulle sue dolci labbra.
Nel momento in cui Akane lo strinse maggiormente a sé rispondendo ai suoi baci con più irruenza, Ranma cominciò a muoversi lentamente, guardando la sua fidanzata lasciarsi andare a piacevoli ansimi e lussuriosi gemiti che coinvolsero lui stesso.
Sentì d’improvviso che stesse per scoppiare, finché il cielo nei suoi occhi si aprì, in sincrono con l’urlo istintivo dell’orgasmo di Akane. Il piacere intenso durò alcuni secondi: la piccola Tendo abbassò la schiena fino a quell’istante inarcata,
Esausto, Ranma si abbandonò fra le braccia di Akane. La ragazza cercò di regolarizzare il respiro ed il tremore. Poi rise. Quell’improvvisa ilarità spinse Ranma a riprendere a baciarla e ad amarla.
E continuarono a farlo. Fino all’alba.
 
 


 
NDA
 
Ed eccoci alla fine di quest'avventura! E' stato strabiliante poter far rivivere le scene del film “necessariamente” convertite in Ranma-style! xD
Guardando il film mi rendevo sempre più conto che in qualche modo i nostri giovinciuelli di Nerima fossero adatti ad andare nello spazio a spaccare in due un enorme asteroide, con tanto di scene comiche alternate a quelle più drammatiche.  Molti di voi hanno davvero preso male la morte di Mousse, ma era necessario che qualcuno lo facesse, no?
Shan Pu a quanto pare ha proprio perso la testa. Ora però è scappata chissà dove (forse alle Maldive, alla faccia nostra!) e siamo tutti contenti. xD
Anyway, è stata davvero dura, specialmente per le prime parti. Ci sono stati passaggi in cui ho avuto serie difficoltà, scene ed eventi che ho “tolto” direttamente, ma il supporto che mi avete dato è impagabile! *^*
Ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuta in questa impresa:
chi mi ha recensito: Gretel85, InuAra, RyogaHibiki, Pchan05, VioletLumos, faith84, Lallywhite, rachel868, Spirit99, wifeofslanderman e maymell! Grazie!!
Chi ha messo la storia fra le preferite: Cerbyatta Cullen e Palmetta, oltre le già citate Gretel85, Lallywhite, Pchan05 e wifeofslanderman; chi fra le seguite: Ialex, maymell, ran_ko, Sayanprincess2013, SweetCherry, oltre le altre di sopra.
Grazie, grazie grazie! :*
E scusate gli errori!

 
   
 
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