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Autore: _windowsgirls    10/09/2014    4 recensioni
Sophie cadde con la testa sul libro aperto, gli occhiali storti e la mente che aveva preso a girare sempre più velocemente, finchè non chiuse gli occhi.
Dal secondo capitolo:
« Non dovresti essere qui. »
« Fidati, lo so bene anche io. »
[...]« Non credo che sia entrata in un libro, per niente. »
Cosa succederebbe se una ragazza, nel giorno del suo diciassettesimo compleanno, finisse in un libro i cui personaggi non sono altro che dei supereroi, non avendo la benché minima idea del perché sia finita in mezzo a loro?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Happy birthday!

 


Quella mattina il cielo era più scuro del normale, le nuvole pesanti e cariche di pioggia  venivano mosse dal vento pungente che soffiava su Londra da almeno un mese, senza dare segni di cedimento. Sophie era stretta nel suo cappotto, con la sciarpa ben avvolta al collo e le cuffie di lana che le ricoprivano le orecchie, il naso e gli zigomi arrossati dal freddo e gli occhi resi lucidi dal vento che le soffiava contro. I corti capelli marroni le svolazzavano intorno, ricoprendosi di nodi, nonostante mezz'ora prima avesse cercato di districarli con il pettine. Prima aveva dei lunghi capelli ricci che le ricadevano sulla schiena, ma dopo il trasferimento di circa 6 mesi fa aveva deciso di tagliarli, cambiare, andare incontro ad una nuova vita. I suoi genitori avevano divorziato tempo prima e da circa tre anni la madre si era fidanzata con Mark, un impiegato che lavorava dalla mattina al pomeriggio. Era collega della madre e, dopo alcuni anni dal divorzio, si erano conosciuti e avevano incominciato a frequentarsi. Sei mesi fa si erano sposati, la cerimonia fu grandiosa ed elegante, poi la sera stessa partirono per Londra, lasciandosi Manchester alle spalle. Lui era stato trasferito lì, e la madre, volendo dare una svolta alla sua vita, aveva deciso di seguirlo con i suoi due bambini: Sophie, che avrebbe frequentato il terzo anno del liceo, e Simon che avrebbe frequentato la prima media. Sophie era il ritratto del padre e glielo ricordavano tutti. Stessi capelli mossi e scuri, semplici occhi marroni e un neo sulla guancia che era un pò il suo marchio di fabbrica. Simon invece era uguale alla madre, capelli scuri e occhi verdi.
I due ragazzi erano stati molto felici di andarsene, perchè non volevano rimanere nella stessa città che li ricordava troppo il loro padre, lo stesso uomo che un giorno li aveva letteralmente abbandonati per strada.
Sophie aveva appena accompagnato suo fratello a scuola e stava percorrendo il tragitto che la separava dalla propria. Le brecciolina calpestata faceva sì che sembrava stesse passando una macchina ad ogni passo, e il fruscio degli alberi lo ricopriva. Abitava in una zona tranquilla di Londra e, fortunatamente, molti dei suoi compagni di classe abitavano nei dintorni. Svoltò a destra, aggiustandosi la cinghia dello zaino sulla spalla, e la campanella della scuola rimbombò dalla fine della strada. Alzò il passo, stringendosi maggiormente nel cappotto, mentre molti ragazzi le sfrecciavano accanto per paura di arrivare in ritardo in classe.
« Ehilà. »
Sabrina le si strinse intorno al braccio, accostandosi a Sophie come se fosse una stufa accesa e irradiasse calore. « Buon compleanno! » la sua voce venne sovrastata da una raffica di vento che le colpì in pieno, facendole mancare il respiro.
Si inchinarono un poco, abbassando la testa per evitare che il vento le colpisse nuovamente in faccia, solo che vennero prese in pieno dalla pioggia che in quel momento aveva incominciato a scendere copiosamente dalle nuvole nere che si erano ammassate le une sulle altre. A Londra il tempo era quasi sempre così, però quel giorno era più scuro del solito. « Grazie mille! »  
Ancora strette per il braccio, incominciarono a correre per ricoprire i pochi metri rimasti che le separavano dall'ingresso, mentre tutti gli altri studenti si accalcavano per entrare quanto prima nell'istituto e ripararsi dal freddo di Novembre.
Sophie e Sabrina si unirono alla folla, spingendosi in avanti e urtando contro spalle ora possenti, ora fragilissime, fin quando non varcarano la porta e furono dentro.
Sophie si tolse le cuffie e si scosse i capelli, mentre Sabrina si toglieva lo zaino e lo lasciava cadere pesantemente a terra. « Che schifo di tempo. »
« Niente di diverso dal solito. »
I bidelli avevano accesso il riscaldamento, per cui in quattro e quattr'otto si tolsero anche i giacconi e le sciarpe, se le avvolsero intorno al braccio e avanzarono verso la classe. La porta era chiusa e la professoressa Smith era sempre in ritardo di mezz'ora.
« Apri tu la porta, io ti seguo. » Sabrina si posizionò dietro di lei e cercò di nascondere un sorriso che le si apriva su quel viso pallido che ospitava un paio di occhi scuri che in quel momento trasudavano emozione.
Sophie le lanciò un'occhiata stranita, per poi scuotere la testa e abbassare la maniglia. Ciò che si ritrovò davanti era davvero strano. Uno striscione partiva da un lato della stanza e arrivava fino al muro opposto, appeso alla parete di fondo, e riportava la scritta 'TANTI AUGURI SCRICCIOLO, + 17'. Tutti i suoi compagni proruppero in tantissimi auguri mentre lei si avvicinava allo striscione, con una mano alla bocca per smorzare l'emozione.
« Grazie tante a tutti, davvero..Non me lo sarei mai immaginata. »
Sabrina le si lanciò sulla schiena, attaccandosi come i Koala mentre Sophie riceveva baci sulle guance dalle amiche, pacche amichevoli dai ragazzi.
« Come ci si sente ad avere diciassette anni? »
Sabrina era italiana ma si era trasferita a Londra quando aveva sei anni. Nonostante sapesse parlare inglese benissimo, l'accento italiano non riusciva comunque ad abbandonarla. Tutti a volte la prendevano in giro per questo, ma lei imperterrita si difendeva con il solito : io sono originale e mi distinguo dalla massa.
« Allo stesso modo di ieri sera, quando avevo sedici anni per l'ultima volta. »
Si staccò dalla sua schiena e Sophie finalmente riuscì a raggiungere il suo banco, accomodandosi e mettendo i libri al loro posto.
Quando mise le mani sotto al banco, tocco una busta. La tirò fuori e l'appoggiò sul banco. « E questo? »
« Oh, già. Questo è un pensierino da parte mia e di Fancy. » Sabrina si sedette sul banco accanto al suo e si passò una mano tra i lunghi capelli biondi che le ricadevano su un unica spalla.
« Ma non ce n'era bisogno, non ho chiesto nulla. »
« Zitta e scartalo. A tutti piacciono i regali, e non dire che non serviva perchè sono abbastanza sicura che se non ti avessi preso niente, ci saresti rimasta male. Quindi.. » unì le mani in preghiera davanti a lei e incominciò a sfregarle tra loro, come si fa quando si cerca di riscaldarle. « ..aprilo! »
Sophie mandò gli occhi al cielo e, scuotendo la testa, tirò fuori dalla busta un pacco rettangolare incartato. « Se la forma non mi tradisce.. »
 
« Zitta! »  si lanciò a terra e si buttò su di lei, tappandole la bocca. « Le considerazioni dopo l'apertura. »
Fancy intanto si stava avvicinando a Sophie per assistere alla scena, lo zaino su una spalla, i capelli rossi raccolti in una coda alta che le lasciava il volto pieno di lentiggini scoperto.
« Okay, okay. » alzò una mano per placare l'amica e, bocca chiusa, incominciò a scartare.
Ovviamente le sue considerazioni erano vere: si trattava di un libro ed era intitolato 'The Power Of Magic.'
« Il potere della magia? »
« Mi sono ricordata di quando l'avevi adocchiato in libreria la settimana scorsa e l'ho preso quel giorno stesso. » Sabrina le fece l'occhiolino, mentre si torturava l'unghia del pollice. « Spero ti piaccia. »
« Certamente. Se l'avevo già visto io, hai fatto benissimo. Grazie davvero. » si girò verso Fancy che ora stringeva tra le mani una piccola scatolina. « C'è anche questo, Sophie.  »
Sabrina sorrise radiosa, « Sapevamo che un regalo non bastasse, per cui eccotene un altro. »
« Ragazze.. »
Fancy alzò un dito e se lo portò davanti alla faccina. « Non ricominciare. Comunque, penso dovrebbe starti bene. Se non dovesse piacerti, puoi sempre cambiarlo. »
« Tanto non lo farò. »  Sophie prese tra le mani il pacchetto di tessuto blu che l'amica le stava porgendo e lo sollevò, girandoselo tra le dita per trovare un gancetto con cui aprirlo.
« Appena l'abbiamo visto, abbiamo pensato a te e lo reputiamo..speciale direi. » Fancy prese posto al banco dietro Sophie, appoggiandovi sopra lo zaino aperto, mentre l'altra solleva una piccola sporgenza e apriva l'astuccio piccolo e delicato.
All'interno era sistemata con cura una collana di argento, una catenina che racchiudeva un ciondolo bellissimo. C'era un perla che era circondata in cerchi concetrici di fili oro e argento. « Ragazze, è bellissima. »
Tutte e due si strinsero nelle spalle mentre la prof entrava in classe chiudendosi la porta alle spalle. Diede uno sguardo rapido allo striscione e, dati gli auguri a Sophie, trasse dalla sua borsa l'occorrente per la lezione.
« Ora, i festeggiamenti li rimandiamo alla ricreazione. Pensiamo a studiare, adesso. »
Tutti presero il quaderno di inglese dalla cartella, tutti tranne Sophie che rimase tutto il tempo ad osservare quella collana così semplice ma al contempo così speciale, proprio come avevano detto le sue amiche.


La mattina trascorse in fretta, anche se il tempo non era cambiato per niente. Anzi, sembrava addirittura peggiorare minuto dopo minuto.
Dopo il trillo dell'ultima campanella, tutti gli studenti si riversarano fuori dall'istituto, mentre Sophie camminava più lentamente cercando di prendere l'ombrello dallo zaino. Mentre frugava tra i libri di testo, sfiorò con le dita il libro che le avevano regalato, con la copertina rigida e i caratteri del titolo sopraelevati e bordati di azzurro ghiaccio. Inizierò a leggerlo dopo pranzo o appena arrivo a casa, pensò, e finalmente trasse fuori dallo zaino l'ombrello.
« Ehi, Sophie, allora ci vediamo più tardi a casa tua? »
Sabrina e Fancy le passarano velocemente accanto, entrambe sotto un unico ombrello. Avrebbe passato la serata in loro compagnia, una pizza e un film romantico. Il genere di cose che le ragazze facevano il venerdì sera, ma per lei il compleanno non era chissà quale evento, per cui le andava bene così. Sua madre e Mark sarebbero stati ad una cena di lavoro, mentre Simon sarebbe rimasto in casa, chiuso nella sua stanza e immerso nell' Xbox. Non avrebbe dato segni di vita. « Certamente. »
« Allora a più tardi! » e insieme si buttarono sotto la pioggia.
Sophie invece non aveva alcuna fretta per cui aspettò che tutti i ragazzi si dileguassero per non trovare problemi di traffico in mezzo alla strada. Si sa com'è, tutti i genitori che si ammazzano per recuperare i figli da scuola, facendoli bagnare anche di più nella foga di farli entrare in macchina. Un piede dietro l'altro, Sophie percorreva il tragitto al contrario pensando al film che avrebbe potuto far vedere la sera alle amiche. In men che non si dica, si ritrovò davanti la porta d'ingresso della sua casa e suonò. Giselle, sua madre, quando le andò ad aprire, aveva tutta la faccia sporca di farina e il grembiule legato in vita, con la scritta 'ALLA MAMMA PIU' BELLA.'
« Bentornata, neodiciassettenne. Tutto bene a scuola? »
Sophie chiuse l'ombrello e lo infilò nel porta-ombrelli nell'ingresso e appese il cappotto sul termosifone per farlo asciugare. « Benissimo, direi. »
Lasciò lo zaino per terra e tirò fuori il libro e la collana. « Sabrina e Fancy mi hanno regalato questi due. »
« Che ragazze gentili. Sono contenta che tu ti trovi bene con loro. »
« Anche io. »
Richiuse il confanetto della collana e se lo strinse in mano, « Vado in camera mia. »
« Okay, ti chiamo quando è pronto. A proposito, ho preparato i biscotti al cioccolato! »
Mentre Sophie saliva le scale che portavano in camera sua, si volse per alzare il pollice a sua madre, salì gli ultimi gradini immergendosi nel corridoio buio dell'ala ‘notte’ della casa.
La sua stanza era l'ultima del corridoio, sulla destra, ed era chiusa.
Abbassò velocemente la maniglia e si ritrovò Mark e Simon sul suo letto, in piedi e con due pacchi in testa. « Buon compleanno! »
Con un sorriso che le andava da un orecchio all'altro, si lanciò su di loro che caddero rovinosamente sul suo piumone pulito. « Voi siete due scemi. »
« Tieni, sorella. »
« Spero ti piacciano. » Mark aveva la stessa età di sua madre, i capelli neri che aveva tagliato da poco e dei profondi occhi azzurri che si nascondevano dietro delle lenti spessissime.
« Ovviamente. »
Le regalarono un pigiama di plaid e una borsa della Guess, poi la lasciarono sola nella stanza.
Sophie lasciò il libro sulla scrivania e vi appoggiò sopra la collana che aveva fatto uscire dallo scatolino, poi indossò il pigiama che le avevano appena regalato, un caldo piacere in una giornata fredda come quella.
Dopodichè, si sedette alla scrivania e si mise la collana collo. Era fredda al tatto e la perla si fermava al centro tra le due clavicole sporgenti. La misura era giusta e le stava molto bene addosso. Ora a noi due, caro libro, pensò e aprì la prima pagina.
Si accese la lampadina e mise gli occhiali che portava solo quando guardava la tv o doveva leggere. Stava per leggere la prima parola, quando un tuono squarciò il cielo e fece rimbombare tutta casa. Le macchine parcheggiate nel vialetto incominciarono a far suonare gli allarmi, il cielo continuava a lampeggiare e illuminava la città come se qualcuno avesse acceso la luce.
Sophie si alzò e andò ad abbassare la serranda, mentre scattava la corrente per tutta casa.
Dalla stanza affianco sentiva Simon urlare cose come 'oddio, moriremo tutti' oppure 'la fine è vicina'.
La madre dal piano più in basso urlava perchè il forno si era spento e i biscotti si erano bruciati mentre Mark inveiva contro la televisione che si era bruciata.
Chi avrebbe mai detto che uno stupido temporale avrebbe dato tutti questi problemi. Tirò fuori dalla tasca del jeans appeso sulla spalliera della sedia il cellulare, e vide che le erano arrivati un bel pò di messaggi, tutti da parte della stessa persona.

Sophie, hai visto che tuono? Mamma mia.
Sophie? Ci sei?
Oddio, il tuono ti ha ucciso?
Dammi segni di vita, per favoreee
SOPHIE, ORA MI INCAZZO.

Sabrì, tutto a posto. Qui in casa c'è l'inferno.
E' saltato di tutto, e mia madre urla come una matta.
Ci aggiorniamo più tardi.
P.s Idee per il film di stasera?


La risposta non tardò ad arrivare.

Secondo me, gli alieni hanno deciso di invadere il nostro pianeta.
Comunque, ci vediamo 'Il lato positivo'? Il fim di Jennifer Lawrence e Bradley Cooper?


Stava digitando la risposta quando sentì i picchiettii della pioggia farsi più fitti contro il vetro della finestra, sempre più veloci come se avessero azionato un pompa che spruzzasse acqua solo sulla sua finestra. Girò lo sguardo e intravide tra le fessure della persiana verde un lampo che aveva reso tutta la strada bianca, prima che un tuono persino più forte del primo scuotesse l'abitazione.
Sentì sua madre urlare per la frustrazione, Simon gridare come se stesse per essere strangolato e Mark buttare il telecomando per terra. Sophie lasciò cadere il cellulare sulla scrivania che cadde sul libro ancora aperto e si tappò le orecchie.
I temporali non le avevano mai fatto veramente paura, ma le mettevano troppa ansia addosso. Soprattuto quando tuoni così violenti imperversavano sulla città.
Si tolse gli occhiali solo per un attimo, passandosi una mano sopra gli occhi che le bruciavano, poi riaccese la luce della scrivania e si mise a leggere la trama del libro.

'Un gruppo di ragazzi, in una calda sera d'estate, scoprono intorno ad un falò sulla spiaggia deserta di essere particolari: hanno ciascuno un dono che li contraddistingue dagli altri. Clary, Isabelle, Harry, Liam e tanti altri dovranno affrontare delle prove, salvare delle vite, rendersi utili per la gente che li circonda… dovranno rimanere uniti e collaborare gli uni e gli altri per salvare il mondo dalle minacce incombenti. Riusciranno alla fine a scoprire il vero potere della magia?'

A Sophie erano sempre piaciuti i libri fantasy o che trattassero un tema sovrannaturale, tanto che la sua libreria era stracolma di libri di questo genere, più che altro saghe. Si aggiustò meglio gli occhiali sul naso che erano scivolati e incominciò a leggere, ma venne subito scossa da un altro tuono potente. Si portò le mani alle orecchie e poi iniziò a massaggiarsi le tempie. Le faceva male la testa e la casa era stranamente silenziosa. Riprese in mano il cellulare in quanto si era dimenticata di scrivere la risposta a Sabrina, però le lettere incominciarono a ballarle sotto agli occhi. Sbattè più volte le palpebre ma le lettere continuavano a girarle per la visuale; distolse lo sguardo e diede una rapida occhiata alla sua camera. Era tutto in ordine tranne il letto sfatto per i salti di Mark e Simon, però tutto era al suo posto. I ticchettii contro la finestra ripresero più forti di prima e anche la sua testa incominciò a martellare. Serrò forte gli occhi e incominciò ad avere le vertigini. Cosa mi sta succedendo?, pensò,  ma non fece in tempo ad alzarsi per andare da sua madre e magari per prendersi qualcosa che un dolore acuto la colpì nel centro esatto della fronte e, per lo spavento, sbattè la testa contro la scrivania. Cadde con la testa sul libro aperto, gli occhiali storti e la mente che aveva preso a girare sempre più velocemente, finchè non chiuse gli occhi.





Spazio autrice
Ciao a tutti, sono Elisa e questa è la prima long che scrivo (ma non è la prima volta che sono su efp, c:) e mi farebbe tanto piacere se voi le daste un'occhiata. E' solo il prologo, ma spero si possa già capire qualcosa della storia. A me piace particolarmente la trama, e mi piacerebbe tanto che voi lasciaste un commento per vedere se posso continuare, o cestinare direttamente, ahahahahah. Come si vede nel banner, il prestavolto di Sophie è la bellissima Shailene Woodley, e per questa meravigliosa opera d'arte, vorrei ringraziare Elisewinn. Sei stata fantastica!
Vi avviso che le cose incominceranno a movimentarsi a partire dal prossimo capitolo che non tarderà ad arrivare, quiiiiindi, fate attenzione.
Alla prossima, spero. 
Eli. 

 
  
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