Q
& A (beetle-unrelated) ~
«Non
la sopporto più, Lance.»
«Cosa?»
«Questa...
tua... cerambicitudine.
Questo tuo non saper parlare d’altro che di insetti che mangiano il
legno.»
«Cerambicitudine?»
«Adesso
non metterti a fare il fiscale sulle mie
parole. È paradossale.»
«Almeno
parlo.»
«Oh,
certo. A monosillabi. Guarda, perché non riesci a fare come me –
voglio dire, è semplice conversazione,
non può riuscirti così difficile mettere in fila due o tre frasi
complete da quando apri bocca a quando la richiudi. So che la King
Arthur’s è quello che è, ma avrai studiato grammatica nella
tua vecchia scuola, no?, cioè, alla fine mi sembri in grado di parlare con tanto di senso compiuto...»
«Lo
faccio.»
«Sui
cerambicidi, certo. Lance, sto parlando di altre
conversazioni...»
«Di
quelle superflue?»
«Cosa?
Mi prendi in giro adesso? Come può una conversazione essere superflua?
Stiamo parlando dell’essere civili,
nel caso non l’avessi ancora capito. Prendi Uem
– sbaglia una parola su cinque, ma almeno non gli si può dire che
faccia mai languire un discorso, ti pare?»
«Non
servono.»
«Non
servono cosa?»
«Tante
parole.»
«...
Capisco. Quindi mi stai dicendo che semplicemente tu sei sintetico mentre io
sono prolissa, è così?»
«Più
o meno.»
«Molto
affascinante, davvero. Tu sì che sai come farmi sentire apprezzata,
Lance.»
«In
realtà...»
«In
realtà cosa?»
«Non
è difficile.»
«Che
intendi? Spiegati meglio, per
l’amor di Dio, per una volta nella tua vita che non comprenda una
conferenza sugli insetti!»
«Ridurre
le parole. Certi concetti si esprimono con una parola sola.»
«...
D’accordo. Questa era una frase
completa, adesso sono tutt’orecchi.»
«Provaci.»
«A
fare che?»
«Come
me.»
«A
ridurre le frasi all’osso?»
«Sì.»
«...»
«...»
«Non
penso di esserne in grado. E, sia chiaro, non
sto dicendo che è vero che sono prolissa.»
«Non
è difficile.»
«Dici
così perché hai anni di esperienza alle spalle. Io ho sempre
parlato in maniera normale.»
«Hai
incantato Neru...»
«Non ricordarmelo, per carità! Ho
ancora gli incubi la notte per quello! Non voglio mai più vedere un
serpente in tutta la mia–»
«Non
ci stai provando.»
«...
Giusto.»
«...»
«Ma
Lance, scusa, tu dici che non servono tante parole, ma questo va bene per le
tue risposte alle mie battute – all’incirca.
Se devo partire io, mi spieghi come lo trovo un concetto tale da rinchiuderlo
in due parole sole?»
«È
facile.»
«Ci
risiamo. Fammi un esempio allora!»
«Vuoi?»
«A
questo punto mi affido al maestro. Spara.»
«Mi piaci.»
«...»
«...»
«...
Oh.»
«Ora
tu.»
«...»
«...»
«Anche tu.»
«Visto?
È facile.»
«...»
«...»
«Lance?»
«Sì?»
«Dicevi
davvero?»
«Tu
no?»
«...»
«...»
«E
va bene. Hai vinto. Ti lascerò sproloquiare solo e soltanto dei tuoi
cerambicidi.»
«Grazie.»
«E
comunque...»
«Sì?»
«...»
«...»
«Bah.
Ti odio.»
«...»
«Però
non davvero.»
«Brava.
Stai imparando.»
«Oh,
sta’ zitto, Lance.»
[ 450 parole ]
Spazio dell’autrice
Ma voi ve li ricordate i libri de Le ragazzine? Non so neanche se si
trovano più... *nostalgic* Comunque, in un
mercatino dell’usato ho trovato Di
nuovo in questa scuola di matti!, breve seguito di quell’Un anno in questa scuola di matti? che è
sempre stato il mio preferito tra quelli che avevo di questa divertentissima
serie. Ho riscoperto intatto tutto il mio amore per Lance e tutto il mio shipping Lance/Annie. E niente, ci ho scritto su
perché non avevo niente da fare (semi-cit.) ♥
L’unico accenno al secondo libro
sta nel fatto che Annie ha ‘incantato’ Neru,
il serpente di Uem; per il resto il momento descritto
è molto imprecisato. La mia intenzione era solo di giocare sul fatto che
Annie parla abbastanza e per sé e per Lance, ma non per questo, a mio
avviso, lui la considera meno interessante dei suoi adorati cerambicidi –
bisogna solo saper leggere tra le righe dei suoi monosillabi, ecco tutto. u__ù
Voi che siete passati a sbirciare:
avete la mia gratitudine eterna. Sfigafandoms rule.
Aya ~