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Autore: Ciajka    11/09/2014    4 recensioni
[REIGISA]
"[... ] Rei Ryugazaki decise di rifugiarsi nello studio. Prese il fidato libro di matematica e cominciò a divorarlo, scarabocchiando ogni tanto su un foglio grafici ed equazioni.
Tra una formula e l’altra il ricordò ritornò a tradimento.
Era l’ora di pranzo e lui, Nagisa, Haruka e Makoto stavano facendo una delle loro solite conversazioni che vertevano sull’argomento cibo. Finché Nagisa non era saltato fuori con una strana domanda: “Se ognuno di noi fosse una ragazza e fossimo obbligati ad uscire insieme con qualcuno di questo gruppo, chi sceglieremmo?” [...]"
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Attenzione: Fluffosità alla massima potenza!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nagisa Hazuki, Rei Ryugazaki
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Prima di iniziare la lettura volevo segnalare che l'ho scritta fantasticando su una possibile continuazione di questa cosa   (Free! Iwatobi Swim Club Drama CD1-Track3
Inoltre dedico questa mia prima fan fic su questo meraviglioso fandom a giorgina_93 <3
Ma ora basta chiacchiere! A voi la storia! 



Il sole risplendeva nel cielo. Per le strade l’unico suono che si poteva cogliere era quello della dolce brezza primaverile intenta nello scompigliare le verdi fronde degli alberi.
Tale pace e tranquillità, però, non sembrò intaccare minimamente quell’alto ragazzo con i corti capelli blu scuro e gli occhiali dalla montatura rossa che stava entrando nella propria casa con estrema concitazione.
Appena si trovò all’interno della propria camera, buttò in malo modo lo zaino sul letto e, sbuffando, si diresse verso la scrivania. Si bloccò immediatamente. Non era da lui comportarsi in quel modo. Non aveva mai maltrattato il suo zaino prima d’ora.
Strinse i denti. Possibile che se la sia presa così tanto per una simile sciocchezza? Lui si riteneva  un ragazzo serio, calcolatore, il tipico individuo che non si lascia mai sopraffare dalle emozioni. Eppure…
Rei Ryugazaki decise di rifugiarsi nello studio. Prese il fidato libro di matematica e cominciò a divorarlo, scarabocchiando ogni tanto su un foglio grafici ed equazioni.
Tra  una formula e l’altra il ricordò ritornò a tradimento.
Era l’ora di pranzo e lui, Nagisa, Haruka e Makoto stavano facendo una delle loro solite conversazioni che vertevano sull’argomento cibo. Finché Nagisa non era saltato fuori con una strana domanda: “Se ognuno di noi fosse una ragazza e fossimo obbligati ad uscire insieme con qualcuno di questo gruppo, chi sceglieremmo?”
A Rei gli si arrossirono le gote al ricordo. Perché fare una domanda del genere?!
Inoltre, l’immediata risposta che gli era balzata in mente lo aveva letteralmente spiazzato. Come se quella risposta fosse stata qualcosa di estremamente semplice e ovvia.
Nagisa.
Quel biondo e solare Nagisa che, immediatamente dopo aver posto quell’insulso quesito, aveva sottolineato chiaro e tondo che non gli importava nulla di lui.
“Io uscirei con… hmm… Fatemi pensare… Non con Rei-chan.”
Nagisa aveva continuato il discorso guardandolo dritto negli occhi: “Sembri troppo ossessionato dai dettagli.”
E in quel momento a Rei cascò il mondo. “Cosa stai dicendo Nagisa-kun? Non troveresti partner migliore di me!”
“Eh? Davvero? Ma Rei-chan, tu saresti definitivamente un brontolone. Sempre a dire di fare attenzione a non versare cose o a ricordarmi di indossare la camicia e cose così.”
Rei si mise una mano sulla fronte.
A nulla era valso cercare di convincerlo del contrario. Anche dopo il suo discorso dove aveva sottolineato le sue innumerevoli qualità, Nagisa non aveva battuto ciglio.  
“Basta!” gridò più a se stesso che a qualcuno in particolare. Cercò così di concentrarsi nuovamente sui suoi numeri. Loro non l’avrebbero mai tradito.
“Quindi, Rei-chan, con chi di noi ragazzi vorresti uscire?”
 Perché quel ricordo non gli lasciava tregua?!
“Con me stesso, ovviamente.”
Aveva mentito. Lo sapeva benissimo.
Per l’ennesima volta cercò di concentrarsi sul libro di testo.
Non doveva più pensarci. Era da stupidi. E lui non era certamente uno stupido sentimentalista! Era una persona forte, che non…
“Rei-chan!!!”
Quell’inconfondibile voce lo richiamò dai suoi pensieri, facendolo sussultare.
“Nagisa?!” esclamò, aprendo la finestra e trovando l’amico sorridente intento a salutarlo con un’ampia bracciata.
“A-aspetta!” disse Rei, chiudendo con un singolo colpo la finestra e precipitandosi all’entrata.
“Rei-chan! Che ne dici di venire con me alla collina?” gli chiese il biondo, appena gli venne aperta la porta.
“Cosa?” domandò Rei “Perché mai vorresti andare alla collina?”
“Perché siamo in primavera e gli alberi di ciliegio saranno in fiore! Perché non approfittarne oggi che non abbiamo gli allenamenti del club di nuoto?” proclamò Nagisa, con l’indice diretto verso l’alto e gli occhi chiusi.
“Veramente stavo studiando.” iniziò a giustificarsi Rei. Non aveva nessuna intenzione di uscire con Nagisa. Non nello stato confusionario in cui si trovava.
 Nagisa mise il broncio e disse, con tono offeso: “Rei chan, anche se per oggi non apri nessun libro non sarà sicuramente la fine del mondo. E poi la prossima verifica è tra circa mille anni!”
“Veramente è tra neanche una settimana” lo corresse il moro, con enfasi.
“Esatto! Un’eternità!”  esclamò l’altro in risposta, poi aggiunse, addolcendo il tono di voce: “ Inoltre è uno spettacolo che non devi assolutamente perdere!”
Rei ormai si era intestardito nel rifiutare la sua proposta.  “So come sono fatti i ciliegi in fiore, non è che non li ho mai visti in vita mia.”
“Rei-chan…” la delusione con cui venne pronunciato il suo nome, fece perdere un battito al cuore di Rei.
Ma Nagisa si riprese immediatamente e, prendendolo per un braccio, esclamò: “Nessuna storia! Tu vieni con me!”
“Nagisa-kun!! Cosa fai?!” si ritrovò a dire Rei.  “Devo farmi forza e rifiutare. Non può sempre manipolarmi come vuole! Questa volta non cederò!”
 
 
 
Nagisa stava saltellando allegramente al suo fianco. Rei, scuro in viso, si stava chiedendo come quel ragazzo sia stato capace di persuaderlo anche questa volta.
“Rai-chan! Rei-chan! Vedrai  che spettacolo! Tutta la collina completamente rosa! “
Rei lo interruppe: “Perché non hai chiesto anche agli altri di aggiungersi?
“Haru-chan e Makoto-chan avevano altri impegni.” fu la lapidaria risposta del biondo.
“Davvero?” lo guardò di traverso “E come mai con loro non hai insistito così tanto come hai fatto con me?! Anche io ero impegnato!”
 Nagisa gli lanciò uno dei suoi adorabili sorrisi. Il moro, però, non si lasciò impressionare. Voleva sapere perché quel ragazzo aveva voluto a tutti i costi uscire con lui.
Ma non ricevette nessuna risposta: avevano appena raggiunto una pasticceria e Nagisa si era fiondato verso la vetrina, premendo la faccia sul vetro per vedere meglio i dolci esposti.
“Rei-chaaaan!” lo chiamò, indicando quelle leccornie ricoperte con la pasta di zucchero “Guarda quante forme colorate! Ora entro e ne prendo uno!” poi aggiunse, guardando l’amico : “ Ne vuoi uno anche tu Rei-chan?”
“Nagisa!! Non azzardarti a prendere quelle schifezze! Non sono ideali per una dieta bilanciata!” lo sgridò il moro, sistemando gli occhiali che dalla foga si erano leggermente spostati.
“Ma Rei-chan! Sono così buoni!” cercò di giustificarsi il biondo “E poi guarda! Sono a forma di animaletti!”
Gli si illuminarono gli occhi quando il suo sguardo cadde su un dolcetto in particolare: “Oddio, ma quello è a forma di pinguino! È il destino! Vuole essere comprato da me!”
“Questa non è una giustificazione valida!” continuò a sgridarlo Rei.
“Ti preeeego!” fece Nagisa, guardandolo con gli occhi lucidi.
“Per quanto sia carino, devo dire di no! Non posso cedere!”
 
 
 
Nagisa addentò il dolcetto con estrema soddisfazione. Rei si sentiva così depresso: come faceva quel ragazzo ad averle tutte  vinte?
Ormai erano giunti alla collina. Era veramente meraviglioso: gli alberi di ciliegio che crescevano sulla sua sommità erano tutti in fiore. Quelle nuvole rosa sembravano vive grazie alla brezza primaverile.
Sotto alla sommità degli alberi c’erano un sacco di coppie intente a fare merenda o semplicemente a rimanere sdraiati a guardare il cielo mano nella mano con il proprio amato.
Nagisa iniziò a correre in cerca di un albero libero e, dopo averlo trovato, agitò le braccia verso Rei, che nel frattempo avanzava senza particolare fretta.
Quando lo raggiunse, il biondo si stese a terra con un sospiro.
Prima di sedersi compostamente di fianco all’amico, Rei tirò fuori il libro di matematica dalla borsa che teneva a tracolla. Infatti il giovane aveva acconsentito di uscire con l’amico ad un’unica condizione: avrebbero passato il tempo studiando matematica.
“Rei-chan! Non vorrai iniziare subito con quella roba!” esclamò Nagisa spaventato.
“Sono qui solo per questo.” sottolineò Rei, volendo fare il tono duro ma non riuscendoci completamente, tradito dal leggero rossore delle guance.
“Davvero, davvero?” lo punzecchiò l’amico, colpendo ripetutamente il suo braccio con un dito.
Rei sentì le proprie gote avvampare, ma cercò di nasconderle sistemando gli occhiali. “Ovviamente! Per cos’altro sennò?!”
Il biondo ridacchiò tra sé e sé, prima di dire, con tono scherzosamente offeso: “Va bene, Rei-chan. Inizia pure senza di me!”
Detto questo mise le mani dietro la nuca e chiuse gli occhi, con l’intento di fare un pisolino.
“Ottimo.” sbiascicò in risposta l’altro, aprendo il libro di matematica e immergendosi nel capitolo sulle derivate. Non passò molto tempo prima che Rei si rese conto che stava rileggendo la prima riga per la decima volta senza capirla. Ed era solo una frase d’introduzione!
Si girò verso Nagisa, il quale aveva ancora gli occhi chiusi. “Sta veramente dormendo? Come ha fatto ad addormentarsi così in fretta?”
Si soffermò ad ammirare quei scompigliati capelli biondi, baciati dalla luce del sole filtrata dalle fronde dell’albero. Sembravano luccicare come oro zecchino.
Passò successivamente al suo viso. La sua pelle chiara, così perfetta, così fresca. Sentì l’istinto di accarezzarlo, di sentire se quella cute fosse veramente così morbida e liscia.
E la bocca? Oh, quella bocca. Sentì il cuore accelerargli in petto. Quanto avrebbe voluto assaggiarle, quelle labbra. Erano così perfette, sempre inarcate in un sorriso. Anche ora stavano sorridendo.
E quegli occhi? Avrebbe passato l’eternità ad osservarli, ad ammirarli. Voleva perdersi in quelle iridi rosa. Lo stavano guardando in un modo così tenero che- aspetta!  Lo stavano guardando?! Da quanto aveva riaperto gli occhi?!
Rei sentì il vapore uscire dalle orecchie per l’imbarazzo. Non era possibile! Era rimasto così affascinato da Nagisa da non rendersi conto che lo aveva colto sul fatto!
L’unica mossa che trovò logica da fare fu quella di nascondere il viso tra le pagine del libro.
Fece finta di leggere, ma tutto quello che si ritrovò a pensare fu: “Stupido, stupido, stupido, stupido!”
 “Uscirei con te, Rei-chan.”
“Cosa?” esclamò il moro, non capendo a cosa si riferisse.
Siccome si trovava sempre nascosto dalla muraglia di pagine, non riuscì a vedere le guance di Nagisa arrossire vistosamente.
“Oggi a pranzo. Sono stato l’unico a non aver detto con chi avrei voluto uscire se fossi stato una ragazza.”
Rei avvampò ulteriormente, cosa che credeva fosse impossibile. Con tono isterico esclamò: “Ma se hai detto chiaramente che non saresti mai uscito con me perché sono ossessionato dai dettagli?!”
Nagisa ridacchiò, mentre gli sfilava via il libro dalle mani “Eppure oggi l’ho fatto.”
Rei rimase interdetto. Il suo cervello non riusciva a collegare quello che l’amico gli aveva detto. Era completamente andato in tilt.
L’unica cosa che era certo è che trovava Nagisa bellissimo. Sorrise come un idiota quando vide che quelle adorabili labbra si stavano avvicinando alle sue.
Un petalo di fiore di ciliegio decise in quel momento di finire sul naso del biondo, facendolo starnutire e spezzando la magia del momento.
Contro ad ogni logica Rei si ritrovò a ridere di gusto, vedendo quel musetto imbarazzato dallo starnuto inatteso.
Nagisa, a quella visione, sentì il cuore addolcirsi. Improvvisamente, senza alcuna riflessione, il biondo prese il volto di Rei tra le proprie mani e, con delicatezza, posò le proprie labbra sulle sue.
“Sei bellissimo quando ridi, Rei-chan.” si giustificò Nagisa con un sorriso.
Come risposta, Rei prese il biondo per la vita e lo trascinò verso sé, congiungendo nuovamente quelle dolci labbra con le sue.
Il vento di primavera fece vorticare i petali rosa che riposavano sul terreno, creando un’atmosfera quasi surreale. Volarono alti nel cielo, allontanandosi dalla tenera scena come per voler dare loro un po’ di intimità.
“Anche io volevo uscire con te, Nagisa-kun! Non era vero quello che ho detto oggi a pranzo!” esclamò Rei con eccessiva enfasi, quasi come se stesse parlando ad un suo superiore.
Nagisa si mise a ridere. “L’avevo capito, idiota!” disse, prima di accoccolarsi tra le sue braccia. “Riesco a leggerti meglio di qualunque libro.”
Rei arrossì imbarazzato, prima di posare un casto bacio sulla sua fronte.
“Ti amo, Rei-chan.”
“Anche io, Nagisa-kun.”



Spero che la fluffosità di questa storiella non vi abbia uccisi. Dopo averla scritta mi sono ritrovata il livello di glucosio nel sangue più alto del millemila%
Comunque, qualunque commento è il benvenuto! Anche negativo! 
.......Chissà se pubblicherò ancora qualche storia qui.... Se sarà così allora preparatevi ad una long con una vera trama! Muhahaha!  

Ciajka


 
  
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