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Autore: YanginRuya    12/09/2014    2 recensioni
Ed ecco a voi il secondo spin-off della mia storia "Accompagna il tuo amico agli allenamenti, ti dicono! E' divertente ti dicono!", (suppongo sia necessario leggerla per capirci qualcosa).
Alex e Jason stavano insieme ormai da più di due mesi, Miriam e Mattia non hanno più problemi a uscire da soli ed ormai è chiaro che il moro e la ragazza nascondono un terribile segreto.
Ma le cose in generale vanno bene, sia a scuola che a casa.
A scuola nessuno si è mai permesso di commentare sul fatto che i quattro ragazzi passino tutto il loro tempo insieme o sul fatto che prima si pensasse che Mattia stesse con il migliore amico mentre ora sta con Miriam, che prima stava con il più grande che invece ora sta con il migliore amico del biondo.
Uno scambio di coppia da perderci la testa.
A casa non cosi tanto bene come si vuole dimostrare: i genitori di Jason sanno di Alex, ma non lo hanno ancora mai visto; il moro non parla mai dei suoi parenti, se non di Miriam; e nessuno dei due era andato a casa dell'altro.
Ma oggi le cose sarebbero cambiate.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
- Questa storia fa parte della serie 'Gli amici e le loro idee...'
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Alex: un pomeriggio a casa di Jason​
 
- E quindi i tuoi genitori pensavano che tu stessi con me perché ti minacciavo in qualche modo? - gli chiese Alex entrando nella stanza - Potevi avvertirmi - lo riprese fintamente adirato.
- Scusaaa - si lagnò il più piccolo - Giuro che non ne sapevo niente - cercò di difendersi il castano.
Il rumore del portone che veniva chiuso, diede il via alle intenzioni che il moro aveva nascosto fino a quel momento, scattando verso il compagno e buttandolo lungo disteso sul letto alle sue spalle.
- Ti ci vuole una bella punizione - esclamò prima d’iniziare a baciarlo famelico.
 
Quella mattina…
...i quattro ragazzi erano seduti comodamente sotto il loro albero preferito, nel giardino della scuola.
Non precisamente tutti e quattro, perché il moro era seduto qualche metro più in alto, su un ramo non tanto basso, a scrutare il cielo d’inizio dicembre.
Grazie al clima abbastanza caldo, era ancora possibile pranzare all’aperto senza rischiare di ammalarsi e ad Alex piaceva cosi tanto quell’atmosfera, che gli permetteva di stare fuori da quell’edificio che tanto odiava e amava in egual misura.
Il ragazzo stava quasi per appisolarsi quando la voce squillante del suo nuovo amico biondo attirò la sua attenzione.
- Stai dicendo che tua sorella ha invitato i tuoi genitori per l’intero pomeriggio per dirgli di aspettare un bambino e ha chiesto espressamente di lasciarti a casa?! - il suo tono era sgomento.
- Mia sorella fa le cose sempre con un secondo fine molo, molto, ma molto nascosto - ammise Jason disinteressato, addentando il suo panino.
- Quindi dopo scuola stai solo? E anche a cena? Domani sarà anche sabato! - chiese Mattia scambiandosi uno sguardo d’intesa con la sua ragazza.
- Già - confermò l’altro con la bocca piena, non capendo dove volesse arrivare l’amico.
- Perché non inviti Alex a cena a casa tua? - domandò Miriam innocentemente e per poco il castano non si strozzò.
- E cosa dovrei dargli da mangiare? - chiese nervoso assicurandosi che il compagno non li stesse ascoltando.
Da quella distanza non poteva giurarlo, ma gli sembrava che il moro stesse dormendo profondamente; come facesse a non cadere mai era un mistero per tutti loro.
- Mangia come un esercito nonostante segua una dieta ferrea ed io non so cucinare - ammise esasperato.
Alex, non si sa perché, forse per la sua “carriera” sportiva o quella criminale, seguiva una dieta ferrea e doveva mangiare determinati cibi a cadenza regolare, e questo causava qualche problemino al gruppo quando decidevano di uscire.
- Quindi lo avresti invitato? - domandò il biondo sorpreso.
- Ma certo! Stiamo insieme da un mese e mezzo e non è venuto a casa mia neanche una volta - affermo con tono triste.
- E come fate per scopare? - chiese di nuovo la ragazza innocentemente.
- Nella ca - cominciò a rispondere l’altro, ma fu interrotto, diventando rosso come un pomodoro rendendosi conto della domanda cui stava per rispondere.
Alex era sceso dal suo angolino preferito sul ramo, provocando volutamente più rumore del solito.
- Questa sera ho voglia di pizza - informò il gruppo sedendosi vicino al suo ragazzo, dandogli la sua occasione su un piatto d'oro - Di cosa stavate parlando? - chiese poi vedendo i compagni ammutoliti dal suo arrivo - Che ne dite se
- Ti andrebbe una pizza a casa mia? - buttò fuori in un colpo il castano interrompendo il più grande raccogliendo la palla al balzo.
Il moro cominciò a fissarlo pensieroso, fingendo di pensarci.
- Magari dopo scuola vieni a casa mia cosi ci prepariamo per il test della settimana prossima? - lo incalzò di nuovo il più piccolo sfoggiando il suo miglior sguardo da cucciolo supplichevole.
- Ma certo che vengo a casa tua - gli rispose calcando sulla parola “vengo”, come se volesse dargli un altro significato.
Significato che il castano colse al volo, imbarazzandosi ancora di più.
- Tanto a Miriam pensa Mattia - esclamò divertito lanciando un occhiolino alla giovane coppia.
I quattro ragazzi si fissarono a vicenda per poi scoppiare a ridere divertiti.
 
Il pranzo continuò tranquillo tra battute e prese in giro, e Jason si rese conto con stupore di aver posato lo sguardo sul volto di Miriam più del dovuto: non perché ne fosse attratto il quel senso, ma perché gli ricordava qualcuno.
“Eppure quel viso l’ho già visto!” continuava a ripetersi.
 
Anche le lezioni pomeridiane erano finite e i quattro ragazzi si stavano salutando davanti al cancello della scuola.
Le due coppie si divisero promettendosi di vedersi il pomeriggio seguente.
 
*  *  *  *  *  *  *  *  *  *  *
 
Alex e Jason camminavano lentamente, mano nella mano, il moro con una faccia sicura e il più piccolo sempre con il sorriso sulle labbra.
- Sono solo le cinque, abbiamo un paio dove prima di cena - affermò il castano avvistando casa - possiamo ripassare tutto il programma per la verifica - sorrise divertito.
- Certo - rispose il più grande - Potremmo studiare oppure spendere queste due ore per attività molto più ricreative - concluse con un sorriso malizioso, fermando il fidanzato per bloccare il suo sguardo nel suo.
Jason sentì un brivido percorrergli lungo la spina dorsale e stava per saltargli al collo e baciarlo, ma la sua coda dell'occhio vide qualcosa che non doveva esserci.
- I miei genitori sono a casa - affermò con tono strozzato, tornando con i piedi per terra.
- Loro sanno di noi giusto? - chiese il moro, l'altro annuì - Allora non c'è niente di cui preoccuparsi - ammise con tono sicuro, stringendo con presa salda la mano del più piccolo, dirigendosi verso la casa.
 
Aprendo la porta, Jason rimase molto sorpreso di trovare davanti alla porta le valige dei genitori.
- Jaaaaasooooonnnn sei tuuuuuu? - chiese l'urlo della madre dalla cucina.
- Siiiiii - rispose il ragazzo avviandosi verso la stanza.
Quando furono entrambi sullo stipite della porta
- Mamma papà Alex, Alex Mamma Chatrin, papà Fred - riuscì a presentare il castano prima che i suoi genitori fermarono le loro attività per "aggredire" il moro.
Da li, partirono una sequela di domande e rimproveri da parte dei due adulti, più che altro dalla madre di Jason, perché il sig. Christmas era impegnato a farneticare qualcosa sull’"innocenza rubata del suo pulcino" e "non ci sono più le coppie di una volta che aspettano il matrimonio".
Quando finalmente Jason riuscì a staccarsi dal padre chiese:
- Cosa ci fate ancora a casa? E perché ci sono le vostre valige davanti alla porta? - non vedeva l'ora che i genitori se ne andassero, "Ho cose da fare io!" li rimproverava mentalmente.
- Quel genio di tua sorella Melanie - cominciò la madre tornando ai suoi preparativi - ha deciso di cambiare programma all'ultimo minuto - ammise leggermente arrabbiata.
- Quindi? - chiese il figlio non capendo.
- Quindi? - ripeté indignata Chatrin - Quindi ci ha invitato a passare il weekend nella spa vicino a casa sua - rispose mettendo delle scatole in frigo.
- E quindi? - richieste di nuovo il castano.
- Che ragazzo tonto che ti sei scelto - esclamò esasperata la donna guardando il moro - Non è che invece di minacciarlo tu, vi hanno minacciato entrambi? - chiese divertita - Comunque io e tuo padre abbiamo fatto le valige! Torniamo lunedì mattina, quindi tu resterai a casa solo - s’interruppe un momento per osservare i due ragazzi - suppongo però che passerai questi due giorni con il povero Alex - affermò curiosa.
I due ragazzi si scrutarono e Jason esibì il suo migliore sguardo da cucciolo, per far cedere il compagno, che annuì sconfitto, ma con un sorriso sulle labbra.
- Certo che Alex resta qui! - rispose il castano alla domanda muta della madre.
- Ok - sorrise la donna - per 'sta sera vi ordinate una pizza e per il resto vi ho preparato qualcosa in frigo - spiegò la donna indicando l'elettrodomestico.
- Ehm...mamma? - la interruppe gentilmente il figlio - Alex seg
- Stranamente prima mi ha chiamato la mamma di Mattia - continuò sua madre ignorandolo bellamente - e mi ha dato delle ricette che dovevo assolutamente preparare, quindi non avrete problemi di nessun tipo - concluse sorridendo.
 
Dopo che i genitori ebbero salutati CALOROSAMENTE il "povero piccolo e indifeso" figlio  per non salutarlo in seguito, tornarono alle loro faccende.
- Ti faccio fare un giro! - affermò Jason prendendo il suo ragazzo per un gomito.
Gli fece vedere la sala, la piccola biblioteca, il giardino, lo studio di Fred e il bagno al piano inferiore; poi gli indicò la camera dei genitori, della sorella, degli ospiti e il bagno con un’enorme vasca al primo piano;
- Ma che bella vasca! - commentò il moro dalla porta - Ci staranno dentro due persone? - domandò con un sorriso da reputare illegale, fu platealmente ignorato.
- Per ultima ma non per importanza - esclamò il castano in cima alle scale ch portavano alla mansarda - Ecco la mia stanza! - affermò aprendo una porta blu elettrico.
 
Dove eravamo rimasti...
Jason fece in tempo a sistemare lo zaino della scrivania che due forti braccia lo sollevarono da terra.
- ALEEEXXX!! - urlò indignato il più piccolo quando cadde sul materasso del letto matrimoniale.
Il moro approfittò della distruzione del compagno per lasciare il suo zaino e la felpa, mostrando una maglia bianca molto attillata che non lasciava niente all'immaginazione, in un angolo, per poi fiondarsi a cavalcioni sulle cosce del compagno.
Il castano sussultò eccitato prima di essere coinvolto in bacio lento, fatto di lingue e di saliva, dal suo impaziente fidanzato.
Quando entrambi non avevano bisogno che di aria, si staccarono riluttanti, rimanendo però così vicini, che le loro labbra si sfiorarono, respirano l'uno l'aria dell'altro.
- Sono tre giorni che aspetto questo momento - sussurrò il moro.
- Non è colpa mia se ci hanno tartassati di compiti e tu hai il campionato! - rispose indignato il più piccolo - e poi
Alex sbuffo spazientito dalla parlantina che colpiva il fidanzato in alcuni momenti, quindi per farlo tacere, lo coinvolse in un bacio senza precedenti.
Jason fu coinvolto così tanto da quel bacio che sussultò sorpreso quando si ritrovò completamente nudo alla mercé del più grande.
- Alex! Ma che diavolo? - provò a chiedere il castano quando vide il fidanzato scendere verso la sua più che evidente erezione, lasciando baci umidi sui suoi addominali leggermente accennati, soffermandosi più del dovuto sul suo ombelico.
Il più grande sorrise maligno quando arrivò a destinazione, stuzzicando con gusto il membro dolorante del più piccolo che pigolava insoddisfatto.
- Jason dimmi cosa vuoi - lo incitò il moro continuando la sua lenta tortura.
L'altro, in risposta, gemette frustrato.
- Se non mi dici cosa vuoi come faccio a saperlo? - riprovò divertito il più grande tra una lappata e l'altra, il castano provò a rispondere, ma un gemito più forte lo interruppe - Non ho sentito! - lo riprese il moro.
- Dannazione! - esclamò esasperato il più piccolo tirandosi sui gomiti - Voglio che lo prendi in bocca! - e appena finì la frase, gemette di soddisfazione.
Alex lo aveva accontentato subito, succhiando avido; non dovette aspettare molto prima che il compagno cominciasse a tirargli i capelli per staccarselo di dosso, ma il moro non cedette e succhiando più forte, fece venire il più piccolo con un ringhio mal trattenuto.
Jason si accasciò sul materasso soddisfatto.
- Il tuo miglior pompino di sempre Alex - riuscì a sospirare.
Non ricevendo risposta, il più piccolo si sollevò quel poco per vedere che stesse facendo il compagno.
Quello che vide ebbe il potere di eccitarlo di nuovo.
Alex aveva ancora il suo sperma in bocca, che sputò sulla sua mano portandola tra le sue gambe.
- E siamo solo all'inizio - esclamò malizioso.
 
*  *  *  *  *  *  *  *  *  *  *  *
 
Alex era sdraiato a stella sul letto del compagno, occupando praticamente tutto lo spazio disponibile.
Ormai erano le otto di sera e lui aveva una fame tremenda; fare sesso tu - no scusate! Volevo dire l’amore - fare l’amore tutto il pomeriggio consumava tutte le energie.
Farlo in una capanna nel bosco su un materasso logoro era molto eccitante, ma farlo su un letto comodo era molto più romantico.
Non si stupì, infatti, quando dopo l’ultimo amplesso, Jason si era accovacciato alla sua destra: la testa sul suo petto, una gamba sulle sue cosce, la mano destra sul suo cuore e il braccio sinistro schiacciato tra i loro corpi, cadendo subito tra le braccia di Morfeo.
Era riuscito a malapena a coprire entrambi con un lenzuolo.
Sbuffò infastidito: aveva fame e cominciava ad avere decisamente sonno anche lui.
Decise quindi di cedere al bisogno più impellente, girandosi su un fianco per abbracciare meglio il suo ragazzo, recuperando nel frattempo, il piumino finito infondo ai piedi.
Il castano disturbato da quello spostamento poco gentile, si mosse nel sonno, andandosi ad accomodare meglio nella nuova posizione.
Il moro si sistemò meglio la coperta sulle spalle, per poi lasciarsi cullare del respiro calmo del più piccolo sul suo collo.
 
- Bravo Alex! È così che ti voglio! Sei la mia puttana! - il suono di uno schiaffo risuonò nel buio, seguito da un singhiozzo.
Il moro si mordeva le labbra per non urlare dal dolore, mentre il ragazzo dietro di lui giocava con il suo corpo.
Dopo un altro colpo secco, aprì gli occhi, che fino a quel momento aveva tenuto chiusi per non far cadere le lacrime, dal dolore e preferì non averlo fatto: Miriam era nell’angolo della stanza davanti a lui, con i vestiti strappati, il viso pieno di lacrime, un ematoma su l'occhio destro, il labbro spaccato e una mano protesa nella sua direzione.
 
Alex si tirò su di scatto urlando con tutto il fiato che aveva in corpo.
Il castano al suo fianco cadde dal letto per lo spavento, ma quando si rese conto da dove fosse venuto quell’urlo quasi disumano, saltò sul letto con tutta le velocità di cui disponeva.
Subito gli andò di fronte, asciugandogli le lacrime che il moro non si era accorto di aver versato, per poi abbracciarlo per cercare di calmarlo: il cuore che batteva a mille e il respiro affannoso, come se avesse corso una maratona.
Non era la prima volta che succedeva, e ogni volta, il più piccolo non aveva la più pallida idea di come comportarsi; aveva provato a convincere il compagno a chiedere a Miriam qualche consiglio, ma lui glielo aveva categoricamente proibito.
- Stai  tranquillo era solo un brutto sogno! - cominciò accarezzandogli la schiena e i capelli umidi - Era solo un brutto sogno e ora sei qui...non hai niente di cui aver paura...ora hai me...respira con me forza...espirare...ispirare...espirare...ispirare...bravo così...piano - continuò accompagnandosi con i gesti.
Piano piano, il respiro del moro e il suo battito cardiaco tornarono regolari e Jason si staccò piano, per guardarlo negli occhi e sorridergli rassicurante.
- Ho delle pizze in freezer, è meglio mangiare quelle! - se ne uscì per allentare la tensione, scoppiando poi a ridere.
Il più grande, in risposta, lo prese per i polsi rovesciandolo sul letto, saltandogli velocemente sulle cosce per tenerlo fermo.
- Tu hai un adone moro, un dio greco, nudo per giunta, davanti a te...e tu pensi a mangiare? - chiese fintamente scioccato, avvicinandosi al viso del castano.
Quello che era appena successo, completamente dimenticato.
Jason, per niente spaventato dalla situazione, gli scoppiò a ridere in faccia e il suono della pancia brontolante del fidanzato, intensificò le sue risate, seguito poco dopo dal più grande.
Alex però, si stancò subito della situazione e interruppe il castano con un bacio piuttosto umido.
Andarono avanti per qualche minuto, fino a quando la pancia di entrambi non cominciò a brontolare dolorosamente.
Il moro si stacco da quelle labbra che adorava, aiutando il ragazzo sotto di lui a tirarsi su e silenziosamente Jason recuperò un pantalone di una tuta per se e per il compagno, lasciandogliela in grembo con un veloce bacio a stampo per poi correre in bagno.
Quando uscì dalla doccia, il castano scese subito in cucina, lasciando il posto al compagno, per andare a preparare la cena.
Dopo una decina di minuti, il più grande fece il suo ingresso nella cucina: i pantaloni slacciati gli ricadevano sui fianchi, talmente in basso da far intravedere una “discreta” porzione di peli pubici , il petto nudo, la maglia su una spalla e un asciugamano in testa.
"Dannato sia chi ha inventato le mutande" pensò il castano eccitato.
-Sei indecente lo sai? - chiese ironicamente il più piccolo, l’altro annuì.
- Ma tu ami questo ragazzo indecente - gli rispose avvicinandosi per rubargli un bacio casto.
Alex si diede un’ultima scrollata ai capelli, per poi lasciare l’asciugamano sullo schienale della sedia e infilarsi la maglia.
Il castano si sedette davanti a lui, porgendogli una pizza margherita gigante.
- ITADAKIMASU! - esclamarono in coro, per poi scoppiare a ridere e iniziare a mangiare.
 
*  *  *  *  *  *  *  *  *  *  *
 
Erano appisolati sul divano a vedere un film in seconda serata.
Jason non sapeva neanche più di cosa parlava, intento com’era a rimuginare su quanto accaduto neanche un’ora prima: l’urlo terrorizzato di Alex gli aveva letteralmente gelato il sangue nelle vene.
La prima volta che era successo, il suo ragazzo lo aveva quasi strozzato.
Prima o poi ne avrebbero parlato e fino ad allora, lui gli sarebbe rimasto affianco, qualunque cosa sarebbe successa.




 
Angolo per me
Finalmente sono tornataaaa!!!!
Scusate il ritardo, so che alcuni di voi si aspettavano il capitolo per la fine del mese, ma udite udite?!
Mi sono scordata che avevo gli esami di riparazione!!! SU TRE, ripeto TRE MATERIE!!!
Quindi mi è toccato scrivere questo capitolo tra un esame e l'altro: ecco perché è venuto così lungo! E lo so che gli esami sono finiti una settimana fa, ma sono rimasta a letto fino a ieri, per un'influenza causata dallo stress subito in queste ultime settimane.
Sono ancora in convalescienza, ma non volevo lasciarvi senza capitolo ancora per molto tempo e quindi non sarà al pieno della sua correttezza grammaticale.
Spero vi piaccia lo stesso e che non mi sia dimenticata qual'cosa!
(Per fortuna esiste l'anteprima! W l'ANTEPRIMAAA!!!)
A presto e...spero vi piaccia!!!
Ruya <3
 
  
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