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Autore: Seekerofdreams_    12/09/2014    5 recensioni
Alcune volte si ama in modo incondizionato qualcosa, o meglio qualcuno, che agli occhi degli altri sembra un terribile sbaglio.
E Yolanda è stufa di sentirsi dire che deve crescere e trovarsi un fidanzato vero, perchè lei vuole lui... soltanto lui e gli altri non possono capire quello che prova, così decide di partire per realizzare un sogno e mettere a tacere tutti quelli che non credono nei suoi sentimenti. Perchè Niall non è semplicemente il suo cantante preferito, no, Niall è molto di più.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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.Shoreditch House.
Parte Uno

 

 

 

 

“Nessun cuore ha mai provato sofferenza quando ha inseguito i propri sogni.”
Paulo Coelho
 




A chi non smette mai di sognare
e a chi ama nonostante tutte le difficoltà.








L'amore è sempre stata una grossa incognita nella vita di tutti noi. Ci innamoriamo per caso, di una canzone, di un film, di una giornata di sole e perfino, alcune volte, di qualcosa di inconcepibile.

E iniziamo ad amare con tutto il nostro corpo, con tutta la nostra anima, facendoci quasi del male per l'intensità di quel sentimento, che spesso non è nemmeno ricambiato.

Ed è questo che ci consuma lentamente dentro, che ci fa stare svegli la notte a pensare e che perfino quando chiudiamo gli occhi, continua a perseguitarci. La paura di non poter vivere pienamente questo sentimento.

E' questo che passa per la testa di Yolanda, diciannove anni di dolcezza e simpatia.

Passa le giornate tra il lavoro, casa e qualche uscita con gli amici ma in testa sempre un unico pensiero, quello che la accompagna durante le giornate.

Perchè vedete, lei non è mai sola. C'è sempre una persona nei suoi pensieri, un ragazzo che nonostante le difficoltà, come dire, logistiche, le ha rubato il cuore.

Si innamora così, per caso di due occhi che non ha nemmeno mai visto realmente, ma chi siamo noi per giudicare l'amore?

Nessuno.

E non siamo nessuno per dire a lei – Non lo incontrerai mai – perchè il destino, la vita, il fato o comunque vogliate chiamarlo, ci riserva sempre delle sorprese.

 

 

L'aereo atterra all'aeroporto di Londra con venti minuti di ritardo e una ragazza abbastanza alta, con un semplice vestitino bianco, si incammina verso l'uscita.

E proprio come nella migliore commedia americana, si ferma lì, respirando l'aria di quella città che sa tanto di un sogno realizzato a metà.

Chiama velocemente un taxi e dopo aver recitato l'indirizzo, ormai imparato a memoria per tutte le volte che è stato letto, si mette comoda a guardare quella che sarà la sua città per le prossime settimane.

Sorride continuamente mentre vede passare davanti ai suoi occhi la quotidianità londinese, turisti in cerca di uno scatto particolare, uomini e donne vestiti diligentemente che corrono verso il lavoro, famiglie che passeggiano tranquillamente, ma storce il naso quando vede a poca distanza da quei sorrisi, un uomo allungato su una panchina che si stringe dentro la sua giacca che all'inizio doveva essere di un bel verde.

Si rattrista Yolanda, perchè è fatta cosi, si lascia coinvolgere troppo facilmente dalle emozioni e a volte si maledice, perchè se così non fosse avrebbe meno problemi in questo momento e forse anche un ragazzo.

La voce del tassista la fa riscuotere e – Quanto le devo? - chiede aprendo il portamonete.

Si lascia aiutare a scendere le valige e dopo aver sistemato i grandi occhiali da sole sui capelli, si dirige all'interno dell'hotel.

Si avvia verso la reception guardandosi intorno, sembra enorme questo posto pensa e infondo lo è veramente, il colore tenue delle pareti la fa sentire subito a casa così – Buongiorno – dice raggiante.

Passa abbondanti dieci minuti a sistemare tutta la documentazione e finalmente riesce a salire in camera sua, per quella sera vuole solo dormire, da domani ha un'importante missione da compiere.

 

 

La mattina dopo si sveglia e si prepara con calma per uscire, armata di cellulare e cartina, si perchè l'orientamento non è proprio il suo forte.

Passeggia per il centro di Londra fotografando ogni particolare, si imbatte in cartelli pubblicitari che le fanno mancare il fiato. Chi diavolo ha messo quella gigantografia del nuovo album dei One Direction accanto alla fermata della metro?

Respira, o almeno ci prova, perchè l'oggetto dei suoi desideri e lì ma ancora una volta solo su un pezzo di carta.

Abbassa la testa e si intrufola tra la gente, le è passata quasi la voglia di essere in quella città, i pensieri le si accavallano uno sull'altro e si maledice per essersi innamorata di un personaggio famoso ma poi si riscuote, Niall infondo è una delle cose migliori che ha nella sua vita.

La vibrazione del suo cellulare interrompe quel casino nella sua testa facendone partire uno nel suo cuore.

 

E' ai magazzini generali Selfridges, hanno postato delle foto con alcune fan!”

 

Questo recita il messaggio della sua migliore amica e non le risponde nemmeno, inizia a correre tra la gente, prende velocemente un biglietto della metro e prega con tutta se stessa che arrivi presto.

Quando si ritrova in Oxford Street, non le importa di ricevere maledizioni dalle persone che sta urtando, non le importa di aver appena fatto cadere una pila di giornali e non le importa nemmeno di avere il fiatone ed essere tutta rossa quando con furia entra all'interno del maestoso edificio.

Si guarda intorno un paio di volte, è troppo grande se ne rende subito conto, non sa che direzione prendere, così chiude gli occhi e dopo aver respirato prende le scale mobili verso il piano superiore, non c'è nessun movimento che le faccia pensare che lui sia lì così sale ancora, ma è proprio quando arriva che sente qualcuno urlare – Niall – e si gira affacciandosi giù, verso il piano terra e lo vede, lo vede allontanarsi con guardie del corpo e ragazzine urlanti, prova a scendere velocemente ma quando arriva giù le rimane solo una macchina con i vetri oscurati da guardare, il suo cuore batte all'impazzata, potrebbe avere un infarto da un momento all'altro e di sicuro ha un mancamento quando il vetro posteriore dell'auto si abbassa a metà e la testa bionda di Niall ne fa capolino.

Si ritrova ad alzare una mano debolmente, perchè non riesce a muoversi, vorrebbe urlare, corrergli incontro ma sa che quello è proprio il comportamento che il biondo odia, così lo guarda, imprimendosi dentro tutte le emozioni e tutti i particolari di quel ragazzo che ora ha sorriso nella sua direzione.

Sorride a sua volta mentre lo stomaco comincia a farle male.

E poi lo vede allontanarsi, rimane qualche secondo lì prima di sorridere e – Mi ha salutata – dire.

 

Sente le ragazze accanto a lei raccontare cos'è successo, alcune riguardano le foto che sono riuscite a scattare con lui e una morsa di gelosia le attanaglia lo stomaco ma cerca di non darle peso.

Si avvicina e vuole fare amicizia, magari non con la quattordicenne che sta urlando come una pazza, punta più verso una ragazza alla sua destra, sembra gentile e realmente emozionata.

Si presenta con un – Ciao – e per risposta riceve un abbraccio.

Il bello di essere fan di quei cinque ragazzi è anche questo, le amicizie che riesci a formare, persone che forse non avresti mai conosciuto che poi diventano parte integrante della giornata.

Rimangono così per qualche minuto, poi altre ragazze si avvicinano e – Avete saputo? Sabato ci sarà il party per il compleanno di Niall allo Shoreditch House – dice una di quelle.

Shoreditch House.

Shoreditch House.

Yolanda ripete mentalmente quel nome per non dimenticarlo e non ascolta nient'altro, le basta avere questa informazione, si congeda da quel gruppo un po' strano e visto che ormai è lì si concede un po' di sano shopping, infondo la prima giornata è andata meglio del previsto.

Passa accanto ad un negozio da uomo e una maglia attira la sua attenzione – E' proprio da Niall – dice sorridendo e trovandosi ad entrare, vuole comprargli un regalo per il suo compleanno.

E così si ritrova a tornare nella sua stanza d'albergo la sera con niente per lei e tra pacchetti per Niall, si maledice perche alla fine non è riuscita a resistere dal comprargli anche due cappellini, quelli che a lui piacciono tanto.

Dopo aver mangiato qualcosa passa il resto della sera a confezionare i pacchetti e a cercare infinite informazioni sul luogo dove si svolgerà la festa, scopre con sua grande sorpresa che è possibile anche affittare una stanza.

Guarda la parete difronte a lei e – Lo faccio? - dice ad alta voce.

Si prende una notte per pensarci su, anche se infondo al cuore ha già preso una decisione, le costerà economicamente un po' di più, ma è venuta a Londra per incontrare lui, solo per questo, quindi farà il possibile per realizzare il suo sogno.

 

 

Il mattino seguente discute animatamente con i proprietari dell'hotel che non vogliono ridarle parte della caparra versata, ma non la conoscono abbastanza e infatti venti minuti dopo è fuori con in borsa qualche soldo in più per poter pagare il suo soggiorno allo Shoreditch house.

Quando il taxi la raggiunge è eccitata, stringe il manico della sua borsa tra le dita fino a sbiancarsi le nocche, il cuore le battete forte in petto, nella sua testa si susseguono tanti possibili incontri con Niall, si sente stupida delle volte ma non può farci niente, è più forte di lei.

Immagina Niall con lei in ogni momento della giornata, è talmente parte di lei e della sua vita che alcune volte non riesce a distinguere la realtà dalla sua fantasia.

Popola i suoi sogni quasi ogni notte, facendola quasi impazzire e lei vorrebbe stringerlo, vorrebbe accarezzare i suoi capelli biondi, vorrebbe... - Signorina si sente bene? - sente dire.

Sobbalza nel retro del taxi e rivolge uno sguardo impaurito al tassista e – Mi scusi, ero sovrappensiero – dice giustificandosi.

L'uomo annuisce e le fa cenno di essere arrivati, la ragazza ringrazia e scende afferrando la sua valigia, attraversa la strada e fissa il palazzo sorridendo.

Il modo in cui è arredato il posto la colpisce subito, è un misto tra il moderno e l'antico che non guasta affatto, capisce immediatamente perchè Niall l'abbia scelto per festeggiare il suo compleanno.

Il personale è gentile e accogliente, le fanno visitare tutto, dandole informazioni, orari del pranzo e della cena e lasciandole un volantino con tutti gli eventi della settimana e – Sabato non ci sarà niente? - chiede innocentemente.

La signora, stretta nella divisa le sorride e – C'è una festa di compleanno – dice semplicemente prima di congedarsi e lasciarla alla sua stanza.

Si lascia cadere a peso morto sui cuscini bianchi poggiati sul suo letto e afferra il cellulare, rimane in quella posizione a sfogliare le foto di Niall per ore, fino a quando lo stomaco reclama del cibo.

 

*

E' venerdì mattina quando incrocia due occhi conosciuti lungo il corridoio della sua stanza.

Si ferma di scatto e – Ciao – dice.

Il ragazzo, che le passa accanto, sorride a sua volta salutandola. Ci mette qualche secondo per rendersi conto che quello che è appena passato è Greg.

Compone velocemente un numero sul cellulare e – Sto per sentirmi male – dice mentre dall'altro capo del telefono arriva un mugolio di risposta.

La ragazza scuote la teste e – Giuls, ho appena incontrato Zayn – mente.

Il rumore di qualcosa che cade le arriva dritto nelle orecchie – Che cosa? - sente la sua amica imprecare.

Scoppia a ridere mentre si siede a fare colazione e – No, lui non l'ho incontrato ma qualcun altro si – dice con un sorriso sulle labbra.

Rimane a raccontare quello che è successo pochi secondi fa, mentre distrattamente finisce il suo cornetto al cioccolato, sente la sua amica felice per lei e ringrazia ogni giorno per averla trovata.

E' un po' diventata una parte di lei e ancora una volta il merito è dei ragazzi.

Anche a km di distanza Giulia riesce a calmare la sua agitazione per l'imminente festa, restano a commentare insieme quello che potrebbe succedere come fanno sempre e sembra quasi che stiano nello stesso posto, perchè tanto sono forti le emozioni che sta provando Yolanda che all'altra ragazza sembra di starle vivendo sulla sua pelle così – Sono emozionata per te, vedrai che ce la farai – le dice dandogli coraggio prima di salutarla.

E Yolanda se ne convince un po', chiude la chiamata con un grande sorriso, si alza recuperando la sua borsa e si avvia verso l'uscita, fa in tempo a voltarsi un attimo e incrociare due occhi azzurri che piano piano scompaiono dietro le porte di un ascensore che in questo momento odia con tutta se stessa.



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Ciao dolcezze :)
Eccovi qui la prima parte di una One Shot che ho scritto per una mia amica, Yolanda, perchè a volte vedere scritto quello che passa per la nostra mente, ci aiuta a credere che possa realizzarsi veramente!
Spero di aver fatto un buon lavoro, non so ancora quante parti saranno, se due o tre o se diventerà un mini -long per il momento godetevi il capitolo e fatemi sapere!
Tanto amore a tutte e... domani il cucciolo compie 21 anni *-*
Ah *-*

 

   
 
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