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Autore: Fefy_07    12/09/2014    2 recensioni
Questa storia è stata scritta per il contest "Tempo di... Tag!" indetto da Ili91 sul forum di EFP, a cui si è classificata 1°, vincendo il premio speciale "Miglior Caratterizzazione".
Dal primo capitolo:
"Sebastian non capisce, ma dice lo stesso addio e poi abbraccia forte Simon, cercando di non scoppiare a piangere di nuovo."
WARNING per Non-Con (non grafico) nel capitolo 3!
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Sebastian Smythe, Warblers/Usignoli
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Non-con
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Nick (forum ed eventualmente sito): Fefy_07
Titolo: 5 volte in cui Sebastian ha dovuto dire addio e 1 volta in cui ha voluto
Fandom: Glee
Rating: Giallo
Pairing/Personaggi: Sebastian Smythe, Warblers, OCs
Pacchetto Scelto: 5+1 [2]
Prompt Utilizzato: Addio (sono stati utilizzati anche gli altri due, Lacrime e Abbraccio)
Avvertimenti/Note: Raccolta, Missing Moments, What if? (capitolo 5), Non-con (non grafico) (capitolo 3)
NdA: I primi 3 capitoli della raccolta sono momenti della vita di Sebastian di quando era ancora in Francia. Non so di preciso quanto sia buono il francese utilizzato, è stato un controllo incrociato tra Google traduttore e WordReference. La traduzione, in ordine di battute, è all’inizio di ogni capitolo, nello schemino apposito. Ho scelto dei momenti in cui Sebastian è particolarmente vulnerabile – o è troppo piccolo per essere già come il Sebastian della serie tv – quindi spero di non essere andata OOC, nonostante questo. Questa storia nasce grazie al bellissimo contest "Tempo di... Tag!" indetto da Ili91 sul forum di EFP, che trovate a questo link: http://freeforumzone.leonardo.it/d/10903583/Tempo-di-Tag-Contest-Multifandom-a-Pacchetti-/discussione.aspx

 
5 volte in cui Sebastian ha dovuto dire addio e 1 volta in cui ha voluto
 
 
Rating: Verde (tendente al giallo?)
Genere: Angst, Hurt/Comfort
Avvertimenti/Note: Missing Moment, kid!fic
NdA: Il nome dell’ipotetico fratello maggiore di Sebastian è preso da una lista online di nomi francesi maschili. Per quanto riguarda la storia, voglio solo puntualizzare che, a mio parere, a quattro anni Sebastian fosse semplicemente a) troppo piccolo per parlare di morte con lui o b) avesse cancellato tutto un’eventuale discorso fatto prima coi genitori/il fratello come si fa con gli eventi traumatici, ma in qualche recesso della sua mente fosse consapevole del fatto che la nonna non ci fosse più.
Per i dialoghi, in ordine di battute:
“Mamma, perché piangi?”
“Lascia stare, mamma, vado io.”
“Vieni con me, fratellino.”
“Possiamo tornare a casa? Non mi piace questo posto.”
“No, non possiamo, Sebastian. Dobbiamo restare.”
“Simon, voglio rientrare a casa. Voglio i biscotti della nonna e voglio che mi chiami ometto. Perché siamo qui, invece?!”
“Devi dire addio, Sebastian”
 
#1

Sebastian ha quattro anni la prima volta che è costretto a dire addio.
Quando arriva il momento, si guarda intorno e non capisce: tutti sono vestiti di nero, anche se c’è il sole e fa molto caldo; mamma e Simon non smettono di piangere e il parroco della loro Chiesa continua a pregare sulla buca in cui hanno calato la cassa.
«Maman, pourquoi pleures-tu?» sussurra il bambino, tirando lievemente il vestito della donna.
La mamma si volta e lo guarda con occhi verdi acquosi e arrossati. Prende un respiro tremulo e cerca di sorridere, mentre comincia a chinarsi, quando un altro mormorio la blocca: «Laisse faire, maman, je vais»
La donna fissa per un attimo il figlio maggiore, prima di annuire e ricominciare a singhiozzare tra le braccia della sorella, che le sussurra ormai da quasi mezz’ora rassicurazioni senza senso nell’orecchio.
«Viens avec moi, frère cadet.»
Sebastian prende la mano di Simon e si lascia trasportare lontano dalla piccola cerchia raccolta attorno alla buca. Non sa cos’ha di speciale quella buca, ma tutti piangono o sembrano tristi e il bambino comincia a odiarla per questo.
«Pouvons-nous rentrer à la maison? Je n'aime pas cet endroit» domanda timidamente il piccolo, quando Simon finalmente si ferma e gli dà le spalle, forse per asciugare le lacrime che Sebastian ha già visto – per preservare almeno nella sua mente il suo orgoglio da fratello maggiore.
«Non, nous ne pouvons pas, Sebastian. Nous devons rester.»
Sebastian sente lacrime di frustrazione affacciarsi ai suoi occhi davanti a quel rifiuto: tutto sembra cupo e freddo qui, anche se sta sudando con addosso la camicia e la cravatta e i pantaloni del completo, ed è giovedì quindi dovrebbero andare a trovare la nonna che gli darebbe un po’ di quei calisson fatti in casa che gli piacciono tanto, e poi lo chiamerebbe il suo petit homme, e riderebbe in quel modo squillante che fa sempre sorridere anche lui…
«Simon, je veux rentrer à la maison. Je veux les biscuits de grand-mère et je veux qu'elle m'appelle petit homme. Pourquoi sommes-nous ici, à la place?!»
Per la fine della sua tirata, Sebastian sta urlando in maniera sorprendente per i suoi piccoli polmoni, ha le guance arrossate e inondate di lacrime e comincia a sentire i singhiozzi salirgli alla gola, senza avere modo di fermarli.
Percepisce le braccia forti del fratello maggiore avvolgerlo in un abbraccio confortante e si aggrappa alla sua giacca, pur sapendo che la riempirà di lacrime e moccio. Vagamente, si accorge di Simon che gli parla nell’orecchio, dicendogli le stesse cose che zia stava dicendo a mamma davanti alla buca, su come tutto andrà bene e di calmarsi.
Sebastian non capisce perché tutti stiano piangendo – non capisce perché lui stesso stia piangendo – ma capisce che c’è un motivo se sono tutti vestiti di nero nonostante faccia caldo, e che anche la nonna sarebbe qui se potesse, perché ci sono tutti i parenti che il bambino abbia mai visto e anche alcuni che non sapeva nemmeno di avere.
Così, quando Simon lo riaccompagna davanti alla buca ormai riempita e gli dice: «Tu dois dire au revoir, Sebastian», il bimbo lo fa.
Sebastian non capisce, ma dice lo stesso addio e poi abbraccia forte Simon, cercando di non scoppiare a piangere di nuovo.

Angolino dell'autrice :)

Vi ringrazio molto per aver letto il primo capitolo di questa piccola raccolta.
Non voglio ripetere 600 volte le stesse cose, quindi mi limiterò a chiedervi gentilmente di farmi sapere se trovate qualcosa di scorretto scritto in francese, purtroppo non conosco bene la lingua e mi sono dovuta affidare completamente ai due traduttori già nominati. Vi sarò eternamente grata se poteste fornirmi la traduzione corretta, in caso!
Se vi va, lasciatemi una recensione, mi farebbe davvero piacere! E' la seconda volta che provo a scrivere su Glee e sto trattando di uno dei miei personaggi preferiti, quindi sono terrorizzata all'idea di andare OOC e non rendergli giustizia. Fatemi sapere che ne pensate! A presto!
  
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