Storie originali > Soprannaturale
Ricorda la storia  |      
Autore: angelofdeath94    12/09/2014    0 recensioni
Tre liceali partono in auto per partecipare ad una gara di cheerleader, ma un imprevisto cambierà i loro piani. Le giovani si ritroveranno catapultate in un incubo...
Se volete sapere cosa accadrà, non dovrete far altro che leggere :)
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Vanità
Il grande giorno era vicino. La gara tra le cheerleader era prevista per il giorno seguente e la nostra squadra era tra le finaliste. Dato che i posti sull’autobus del liceo erano finiti Chelsea, Lauren ed io decidemmo di andare alla gara in auto. Dovevamo alloggiare in un albergo per una notte visto che per quest’anno la gara si teneva molto lontano da Brighton Hills. Durante il viaggio perdemmo di vista l’autobus e fummo costrette a chiedere informazioni alla gente del luogo.
«Salve, ci siamo perse e dovremmo arrivare all’annuale gara delle ragazze pon pon. Potrebbe indicarci la strada?», chiesi ad un ragazzo carino che sorseggiava una birra fuori da un locale deserto.
«Se percorrete quella strada arriverete molto prima. È una scorciatoia.», replicò facendomi l’occhiolino.
Lo ringraziammo e ripartimmo. Purtroppo il viaggio non fu così breve. Ad un tratto udimmo un botto. Mi precipitai fuori dall’auto ed esclamai rassegnata: «Abbiamo bucato!»
Non avevamo una ruota di scorta e, peggio ancora, i cellulari non davano segno di vita. Avremmo impiegato alcune ore per raggiungere una stazione di servizio o il paesino più vicino, perciò decidemmo di proseguire alla ricerca di aiuto. Mezz’ora dopo Lauren notò un enorme villa, ai margini del bosco, nascosta dalla vegetazione, che ne ricopriva gran parte.
«Questa casa mi mette i brividi, ragazze.», fece Chelsea guardandoci in faccia, «Sembra uscita da un film dell’orrore.»
Impiegammo alcuni minuti per convincere la nostra amica che non c’era nulla di cui preoccuparsi. Presi l’iniziativa e suonai il campanello un sacco di volte.
«Senza dubbio è disabitata.», mormorò Lauren giocando con una ciocca dei suoi capelli rosso fuoco.
Eravamo ormai rassegnate e pronte a tornare all’auto, quando il portone si aprì e intravidi al suo interno un’anziana e pallida donna. Nonostante l’età avanzata godeva ancora di un bell’aspetto e sembrava beneficiare di piena salute. Portava i capelli bianchi in uno chignon raffinato e i suoi abiti sembravano appartenere ad un'altra epoca.
«Come posso esservi d’aiuto?», ci chiese la donna invitandoci ad accomodarci.
«Abbiamo bucato e ci chiedevamo se potesse farci usare il telefono.», le domandò Chelsea.
Pure l’interno della casa rispecchiava la sua proprietaria, aveva un’aria austera ed era piena di specchi. La donna doveva essere molto vanitosa visto che non perdeva occasione per ammirarsi allo specchio.
«Mi dispiace, ma non ne ho mai posseduto uno. Non sono un’amante della modernità e della tecnologia.»
L’anziana era molto strana, i suoi occhi sembravano celare un terribile segreto e la sua avversione verso la modernità e il suo linguaggio obsoleto erano molto singolari, anche per una donna della sua età. Sembrava appartenere ad un’altra epoca. Ormai era tardi e il sole stava per tramontare, non avevamo un telefono per contattare le nostre famiglie, ma almeno potevamo chiedere ospitalità alla donna.
«Con molto piacere. Vivo da sola qui da molti anni e ricevo raramente visite. Mi farebbe piacere trascorrere una serata in compagnia di tre giovani come voi.», disse la signora.
Sia Lauren che Chelsea mi guardarono di traverso. Neanche a me quella donna e quella casa piacevano, ma per una notte avremmo dovuto farcela piacere. Accettai l’invito a nome di tutte e tre.
La casa era piena di quadri raffiguranti meravigliose fanciulle in abiti ottocenteschi, nello stile della proprietaria. Nonostante le ragazze dei dipinti fossero splendide, ognuna di esse sembrava in preda al terrore e all’inquietudine. Ciò che più di tutto attrasse la mia attenzione erano gli sguardi spaventati delle giovani.
«Vi piacciono i miei dipinti? Sono il mio vanto. Dovreste ritenervi fortunate a godere di tanta bellezza e gioventù.», commentò la padrona di casa, avvicinandosi a me.
Iniziai a domandarmi perché quella donna vivesse da tanto tempo senza alcun contatto con il mondo circostante. Non vorrei aver trovato le risposte a quei quesiti, che invece giunsero inaspettatamente. La sua bellezza proveniva dall’inganno a giovani ragazze come noi, sacrificate in cambio dell’eterna giovinezza e bellezza per alimentare la sua vanità. Le nostre anime sono imprigionate in un dipinto fin troppo realistico, che si aggiunge alla collezione della padrona di casa. Non abbandoneremo mai questo posto maledetto, eppure ci accorgiamo di ogni cosa che accade in questa casa. Non è più una donna anziana, ma una giovane e bellissima ragazza. Anche ora riusciamo a vederla mentre si ammira allo specchio. Ha rubato la nostra bellezza per accrescere la sua, come ha fatto per secoli e come farà per il resto dei suoi giorni.
 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: angelofdeath94