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Autore: gattapelosa    12/09/2014    5 recensioni
— Io sono immortale?
— Non ancora. — risponde. — Ma puoi diventarlo.
— E come?
— Ci sono nove cose che devi assolutamente fare. Nove traguardi da raggiungere. Dopo, se anche il tuo corpo morirà, Clove Reen esisterà per sempre.
Io mi alzo in piedi; sento il corpo leggero, di nuovo vivo.
— Quali sono questi nove passi?
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clove
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Otto passi e mezzo all'immortalità





Clove Reen, 6 anni
 



Mamma è morta d’inverno. Colpa di una malattia, dice papà, ma se quella malattia avesse tentato di uccidere me io non glielo avrei certo permesso. Mamma era debole, e ora è morta: presto il suo nome sarà inciso su una lapide, sola e dimenticata, tra i tanti caduti del Distretto 2.
Non piangerò per la mamma. Non piangerò mai. La verità è che sono arrabbiata, perché non ci ha nemmeno provato a restare in vita, la stronza. E io glielo avevo chiesto, certo che glielo avevo chiesto.
 
— Mamma, ti prego, non morire!
— Clove, non avere paura per me. Io vivrò sempre dentro il tuo cuore.

 
Ed è pure una bugiarda, la stronza. Non importa se papà non vuole che la insulti: mamma è stronza. E sono così arrabbiata con lei che tiro un pugno contro il muro, perché un fantasma non lo puoi prendere a cazzotti. E poi ne tiro ancora un altro, e un altro ancora, e ora le nocche sono sporche di sangue, ma io voglio solo farle del male. 
Papà spalanca la porta della stanza, stringendo a sé il piccolo Jace. Nei suoi occhi leggo paura, sconcerto e rabbia, ma non me ne importa, non mi importa di niente.
— Clove, smettila!— grida, appoggiando Jace sul letto e provando ad abbracciarmi da dietro. — Clove, basta, calmati, calmati!
Ma io non voglio calmarmi! Io sono arrabbiata, arrabbiatissima! Però papà è più forte di me, riesce a tenermi bloccata. Ora sono arrabbiata anche con il mio piccolo corpo, troppo debole e troppo stanco, come la mamma.
— Lasciami stare!— grido, ma ormai non c’è più nulla da fare. Mi abbandono contro il suo petto, piangendo lacrime di rabbia e impotenza.
— Clove…— cerca di parlare lui. — Clove, perché l’hai fatto?
— La mamma è una stronza. Se n’è andata, non esiste più. Ci ha lasciato!
— Tesoro mio…— ora il suo sguardo crucciato pare comprensivo, complice. Mi solleva da terra e mi trascina verso il divano, lasciando che io mi accoccoli contro il bracciolo.
— Piccola, mamma non ha potuto fare altro. Lei non era una persona immortale.
— È colpa sua.
— Sì, è colpa sua. — dice lui — Mamma non è mai voluta diventare una persona immortale. Io lo sono, zia Tyria lo è, tua madre no.
— Io sono immortale?
— Non ancora. — risponde. — Ma puoi diventarlo.
— E come?
— Ci sono nove cose che devi assolutamente fare. Nove traguardi da raggiungere. Dopo, se anche il tuo corpo morirà, Clove Reen esisterà per sempre.
Io mi alzo in piedi; sento il corpo leggero, di nuovo vivo.
— Quali sono questi nove passi? 




Bacheca dell'autrice


Questa fic partecipa al contest "Origami"; consiste nel raccontare la storia di una persona fragile, sulla base di alcuni prompt. E allora pensa, e ripensa, e ripensa, ed ecco la soluzione: il personaggio fragile è Clove, e ora vi racconterò perché. 

 
  
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