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Autore: Omega chan    12/09/2014    5 recensioni
[AlphaBeta] [2.752 parole] [Romantico, Fluff e un po'triste]
(dal testo)
[...]
Chiudo la porta a chiave, e affondo la testa nel cuscino, bagnandolo con le mie lacrime. Dopo una buona mezz’ora passata a piangere, mi alzo, e mi infilo sotto la doccia. Vorrei che l’acqua portasse via tutta la mia tristezza, così come porta via i segni del trucco sciolto.
[...]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alpha, Beta
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Vado verso l’edicola, con i soldi che mi ballano nella tasca dei jeans. Saluto con un sorriso a trentadue denti l’edicolante, che mi sorride a sua volta. Cerco la rivista nel bancone, e appena scorgo il titolo della mia rivista tra altri due giornali, la prendo subito e porgo i soldi al ragazzo. Guardo la copertina della rivista, dove c’è scritto a caratteri cubitali il titolo “Summer”. Mi precipito verso la sede, ansiosa di leggere il giornalino. Sono più di tre anni che lo compro, e ormai mi ci sono affezionata, anche se Gamma dice che dovrei iniziare a leggere cose più serie. Proprio lui parla, che non legge nemmeno i fumetti. Ma questa rivista, è meglio dei fumetti: ci sono vestiti fantastici, costumi favolosi e ricette deliziose, con le quali Alpha ci prepara pranzi fantastici. Arrivata alla sede, entro in ascensore e salgo fino al terzo piano, nell’ala destra. L’orfanotrofio dell’El Dorado, è costituito da quattro piani, in ogni piano ci sono due ali: l’ala destra e l’ala sinistra. Per ogni ala ci sono cinque camere, ogni cinque camere c’è una stanza comune. Fanno eccezione solo quelli del primo piano in quanto sono solo quattro camere per ala. Vado verso la sala comune, e noto che sono tutti lì. Rujiku e Gamma stanno giocando alla play, e il primo sta vincendo. Alpha sta leggendo un libro, “orgoglio e pregiudizio” ed Einamu sta fissando Alpha come se fosse un dio. Io mi siedo vicino ad Alpha e inizio a sfogliare tranquilla la rivista
-Goal!
L’urlo disumano di Rujiku risuona in tutta la stanza, facendomi sobbalzare.  Qualcosa mi dice che Rujiku ha vinto pure questa partita. Gamma sarà furioso. Infatti, poco dopo, butta il controler a terra e si butta sul divano, con fare stizzito. Rujiku se ne va in camera, ridendo, felice per la vittoria ottenuta. Gamma mi si avvicina, e inizia a guardare le immagini. I vestiti in queste foto sono bellissimi, ne ho già adocchiato due che vorrei.
-Oddio che bella questa!
Dice Gamma guardando una modella. Una ragazza, forse nordica. Dai lunghi capelli biondi e con due occhi blu zaffiro. Einamu sposta lo sguardo da Alpha alla rivista e arrossisce appena vede l’altra ragazza in bikini. Senza che io abbia il tempo di replicare, Gamma mi prende la rivista.
-Gamma ridammela! Se la vuoi te la compri!
Lui mi spinge lontano e do una gomitata sul naso ad Alpha, che toglie lo sguardo dal libro e guarda truce Gamma, che sta già guardano le foto delle modelle in bikini, con Einamu al suo fianco, che sembra una persona totalmente diversa.
-Oddio Gamma, guarda il seno di questa!
Dice indicando una modella russa. Gamma arrossisce e inizia a fissarla attentamente.
-E perché, vogliamo parlare di questa?
-Oh che bella!
Dopo un po’, scatto in piedi, sull’orlo di una crisi isterica. Loro si girano verso di me, e mi fissano con disinteresse, come se la rivista fosse la loro.
-Siete due maiali! L’unico che si salva è Alpha!
Dico, indicando la poltrona. Ma Alpha è già andato via, forse infastidito dal caos in questa stanza. Gamma scoppia in una fragorosa risata, scambiandosi occhiate con Einamu.
-Oh oh…qui qualcuna è gelosa…
Dice Einamu con un sorriso malvagio sul volto. Dopo che ha riallacciato i rapporti con Gamma, ha iniziato a passarci del tempo assieme, ma secondo me non gli ha fatto bene.
-Lo credo anche io
Dice in segno di approvazione Gamma, senza smettere di ghignare. Io inarco un sopracciglio, e lo squadro da capo a piedi:
-Non sono gelosa.
Dico, cercando di stare più calma possibile, perché l’intento è quello di saltare addosso a tutti e due e farli a pezzi. Gamma viene verso di me con fare provocatorio e senza smettere di ridere. Mi mette una mano sulla spalla, e mi guarda dall’alto al basso.
-Tu non  sarai mai come loro! Hai capito?!
Dice, urlando e gettando il giornalino da un lato, per poi andarsene. Io raccolgo lentamente il giornalino, e mi rifugio in camera. Chiudo la porta a chiave, e affondo la testa nel cuscino, bagnandolo con le mie lacrime. Dopo una buona mezz’ora passata a piangere, mi alzo, e mi infilo sotto la doccia. Vorrei che l’acqua portasse via tutta la mia tristezza, così come porta via i segni del trucco sciolto. Una volta finita la doccia, mi autoconvinco che devo uscire, almeno per prendere una boccata d’aria, così posso approfittarne e comprarmi roba nuova. Per la prima volta, quando mi metto i jeans, li trovo più stretti del normale. Perché mi succede? Prima dovevo mettere la cintura, perché ora mi sembra che la cintura la posso anche buttare? Mi metto una maglietta larga, ma me la sento stretta. Ma la cosa che mi colpisce di più è che mi vedo un mostro anche con il trucco. Non posso uscire da sola. Mi sentirei ancora più perdente di ora. Prendo una borsa, metto dentro il borsellino, il telefono e gli occhiali da sole. Chiudo la porta, e mi dirigo automaticamente verso la camera della persona meno probabile del mondo.  Anche se devo ammettere che non mi dispiace la sua compagnia silenziosa. È una persona sempre disponibile, e ascolta sempre volentieri. Busso alla porta, ma mi rendo conto della mia azione solo dopo che lui, sta venendo ad aprire. Perché sono qua?! Io volevo andare in giro con Orca! Non con lui! Ok, me ne devo andare, in fretta! Oh no, ha già aperto!
-Beta?
Alla porta compare Alpha, con un’espressione confusa e truce allo stesso tempo. In mano tiene un libro, e ha un dito infilato tra una pagina e l’altra, per tenere il segno.
-Alpha…em…che fai?
-Leggevo.
Dice con calma glaciale. Io rimango a fissarlo, nei suoi occhi grigio ardesia. Lo sto disturbando, lo noto dalla sua espressione particolarmente assente. Forse era immerso nella lettura, e l’ho interrotto nel momento cruciale del libro.
-Io devo comprare dei vestiti. E mi serve un parere.
Dico. Cercando di fare un tono più arrogante possibile. Non voglio che si faccia strane idee, Alpha. Voglio che più la consideri una grande opportunità. Ma purtroppo i miei occhi rossi mi tradiscono.
-Hai pianto?
Domanda infatti Alpha, con il suo tono calmo. Però noto che è più rilassato, infatti ora ha un tono che usa solo con me, fin da quando eravamo piccoli. Io distolgo lo sguardo. Perché non riesco mai a mentire davanti a lui?! Perché lui ha questo effetto su di me?!
-Aspetto una risposta.
Gli dico, facendo il tono più impaziente possibile. Ma lui non ci casca, in quanto si appoggia alla parete, e inizia a picchiettare con le dita nel cornicione della porta. Non ci è cascato, nemmeno un po’. Mi guarda sorridendo appena, con un espressione rilassata in volto.
-Mh. Perché no. Aspettami.
Rientra in camera e ne esce poco dopo con dei jeans blu e una camicia bianca. Devo dire che sta molto bene, la camicia gli da un’aria molto da grande. Ci incamminiamo assieme verso l’uscita, raggiungiamo la fermata dell’autobus. Mentre aspettiamo, Alpha si poggia al palo, e mi fissa.
-Perché l’hai chiesto a me?
Mi dice, senza smettere di fissarmi. Io lo guardo sorpresa, indecisa. Cosa gli dico? Come gli spiego che sono andata in camera sua di mia spontanea volontà.
-Em…Orca è malata…molto malata!
Lui mi sorride, poco convinto ma sorride. Mi viene da ridere. Ma non lo faccio. Altrimenti tutti, Alpha compreso, penserebbero che io sia pazza. Infondo mi immagino la povera Orca, annoiata, distesa sul letto, ma sana come un pesce. L’autobus arriva, e io ed Alpha saliamo. Non c’è posto per sedersi, quindi restiamo in piedi, reggendoci alle maniglie sulla sbarra nel soffitto dell’autobus. Lui non ha molti problemi, essendo alto, arriva senza troppe difficoltà alla sbarra, mentre io mi devo mettere in punta di piedi per arrivarci. Poco dopo, l’autobus frena, e io perdo l’equilibrio, come una perfetta stupida. Alpha nota che sto per cadere, quindi mi regge per la vita poco prima che tocchi il suolo.
-Wow che tempismo
Lui accenna un sorriso, e mi aiuta a riprendere l’equilibrio.
-Forse è meglio se ti tieni alla sbarra più bassa…Beta-chan
Io gonfio le guance. Detesto quando mi chiamano con quell’appellativo. Però,  se lo dice Alpha, è diverso. Sento che lui, se lo può permettere di chiamarmi con quel nomignolo, che nemmeno Orca, la mia migliore amica, ha il diritto di usare. Tengo stretta la sbarra, e lancio qualche occhiata ad Alpha, che sembra molto tranquillo. L’autobus si ferma davanti al centro commerciale, e io ed Alpha scendiamo e ci avviamo verso  l’ingresso.
 
(pov Alpha)
Cammino tranquillamente,  affiancato da Beta. Devo dire che è molto carina, anche se non capisco ancora perché mi abbia chiesto di accompagnarla. Io non ne capisco molto di moda, anche se mi dispiace ammetterlo, sono completamente inutile. Arriviamo davanti ad un negozio di vestiti, Beta prende un grosso respiro ed entra.  Non ho mai visto tanti vestiti assieme, qui sarebbe un’impresa non perdersi. Beta è già corsa verso il reparto delle magliette, e incomincia a prenderne due alla volta. Poi passa ai jeans e agli accessori. Ha talmente tanta roba in mano che non riesce a camminare. Accenno un piccolo sorriso, e la aiuto a portare la roba fino al camerino. Lei mi rivolge un sorriso di ringraziamento e io distolgo lo sguardo.  Perché ho distolto lo sguardo? Io. Alpha. Il freddo capitano della Protocollo Omega, ho distolto lo sguardo per colpa di un sorriso di una ragazza? Non sono mai caduto così in basso.
-Alpha…aspettami qua.
Mi dice con voce imperativa Beta. Io mi appoggio al muro, e osservo la tendina che Beta ha appena chiuso per potersi cambiare. Dopo pochi minuti, Beta esce, richiamando la mia attenzione con un piccolo richiamo:
-Alpha-kun…
Alzo lo sguardo, e la fisso. Ha dei jeans lunghi e aderenti blu, una maglietta bianca, e un jilet a strisce bianche e nere. La guardo fisso, senza commentare. Lei distoglie lo sguardo, imbarazzata, arrossendo lievemente.
-Come sto?
-Ti sta bene.
Dico, senza smettere di fissarla. Probabilmente ho una faccia così inespressiva che lei penserà che lo sto dicendo solo per consolarla. Infatti mi fissa indecisa
-Sicuro che vada bene?
-Yes.
Lei accenna un sorriso, e sparisce dentro il camerino. Mi chiedo perché si stia comportando così. È diversa dalla Beta che conosco io. Forse le è successo qualcosa. Poco dopo esce, sorridendo leggermente. In mano tiene il completo e nell’altra mano la borsa. Paga i vestiti ed esce. Mi affianco a lei, e tra noi cala il più assoluto silenzio. Beta tiene lo sguardo per aria, deconcentrata e incurante di quello che le accade intorno. La guardo pensieroso. Ammetto, che vederla in questo stato mi preoccupa. Stiamo percorrendo la strada, per andare alla fermata, quando scorgo una gelateria. Mi fermo e chiamo Beta. Lei mi guarda curiosa, con lo sguardo un po’assente. Io le indico un tavolo per due, ed entro nella gelateria. Di solito il gelato è capace di sollevare l’umore a Beta, spero che ci riesca anche questa volta, perché altrimenti, devo consolarla a parole. E io non sono bravo a parole, per nulla. Osservo il bancone, e ordino due coppette. Una cioccolato, panna e fragola per Beta e l’altra nocciola, crema e cioccolato per me. Pago, ed esco. Mi siedo nel tavolo dove Beta mi aspetta, con lo sguardo basso.
-Allora, Beta-chan?
Lei mi fissa tristemente, fa un cenno negativo con il capo, e inizia a mangiare il gelato in silenzio.  Poco dopo, si ferma, e abbassa lo sguardo.
-Beta? C’è qualche problema?
Lei non alza lo sguardo dal tavolo, e mormora qualcosa a fior di labbra:
-Secondo te…io sono grassa?
La guardo interrogativo. Da domani non le faccio più comprare quella rivista.
-No. Chi ti ha detto una cosa simile?
Lei non risponde, si limita a fissare il tavolo, mentre il suo gelato si scioglie.
-Secondo te…io sono bella?
Mi chiede alzando di scatto lo sguardo. Ha gli occhi rossi, lucidi. Per lei deve essere difficile piangere davanti a me. Io non rispondo, mi limito a fissarla, sconvolto.
-Certo che sei bella.
Lei scuote la testa, con fare arrabbiato. Sbatte un pugno sul tavolo e scoppia in lacrime:
-Ma perché?! Non sono alta, bionda, magra…non ho un seno grande, i miei occhi sono orribili!
Mi alzo dalla sedia, anche se non sono convinto che quello che sto per fare sia la cosa migliore. Insomma lei me lo rinfaccerebbe a vita. Ma ha poca importanza, infondo io le potrei rinfacciare il fatto che ha pianto davanti a me. Prendo un grosso respiro, e la abbraccio, premendo la sua testa contro il mio petto. Le accarezzo i capelli, provando a farla calmare.
-Senti, quelle donne, sono modelle. È normale che siano così. Ma immagina che difficile dev’essere…
Lei mi fissa e fa un mezzo sorriso.
-Cosa essere perfette?
Mi dice sarcastica. Io le sorrido comprensivo, è normale che non capisca cosa voglio dirle.
-Immagina in amore. Quanto sono sfortunate…
-Si certo…trovano un fidanzato appena si girano.
Io sorrido. Ha fatto centro, ma non ci arriva da sola.
-Ecco, le modelle, potranno essere belle, ma non sapranno mai se i loro fidanzati o mariti, le amano perché sono belle, o perché le apprezzano per quello che sono. Nella maggior parte dei casi è così.
Lei mi fissa, sgranando gli occhi. Io continuo ad accarezzarle la testa.
-Tu non sei bionda, ma hai dei capelli bellissimi. Non hai gli occhi azzurri, ma li hai di un colore unico. Non sei alta, ma sei ancora piccola e devi ancora crescere.
Beta si lascia scappare una risata.
-Parli come se fossi molto più grande di me. Hai solo un anno in più.
-Ma sono più grande comunque.
Lei sorride, smettendo di piangere. Abbassa lo sguardo quando incontra il mio, e sorride leggermente.
-E a te piaccio così?
Io sorrido, la faccio alzare dalla sedia e le metto un braccio dietro alla schiena.
-Yes.
Lei appoggia la testa alla mia spalla. Rimaniamo in quella posizione fino a che non arriva il pullman, che ci riporta a casa. Durante il viaggio, troviamo posto a sedere, e ci mettiamo infondo al pullman.
-Alpha-kun…grazie…
Io le sorrido, accarezzandole la testa. Per lei sono come un fratello maggiore, nulla di più. L’ho aiutata fin da quando era piccola, ma questa è la prima volta che si sfoga in maniera così diretta con me.
-Sai…la mia più grande paura è non essere accettata, ma ora l’ho superata grazie a te…tu di cosa hai paura?
Sorrido, indeciso, se dirle o meno come stanno le cose. Lei mi guarda implorante, e alla fine cedo. Fisso il paesaggio fuori dal finestrino, perché ho la strana sensazione che se la guardassi negli occhi, la mia voce risulterebbe tremolante.
- Ho paura che gli altri mi abbandonino…come hanno fatto i miei genitori…e ho paura di non riuscire a soddisfare la gente…
Lei mi guarda stupita, poi mi passa un mano sulla guancia, facendomi  voltare verso di lei. Tiene i suoi occhi viola fissi sui miei. Sussurra lievemente qualcosa, senza togliere il suo sguardo dal mio.
-Io non ti abbandonerò mai Alpha-kun.
Sgrano gli occhi. Una nuova sensazione si accende nel mio petto. È strano, non mi sono mai sentito così. Nessuno ci era mai riuscito. Mi sento bene con lei al mio fianco, sento che dice la verità, che mi posso fidare di lei. Abbasso lo sguardo e lei mi fissa stupita. Mormoro delle parole che non sono mai uscite dalla mia bocca, quindi mi risulta strano e complicato pronunciarle.
-Ti voglio bene.
Lei rimane un po’sorpresa, ma poi sfodera uno dei suoi migliori sorrisi e si appoggia a me, tenendomi stretto.
-Anche io ti voglio bene…
Sorrido. Dopo tanto tempo sorrido veramente. È una bella sensazione sentirsi apprezzati da qualcuno. Ti fa capire che non sei solo nel mondo, che potrai sempre contare su quella persona, qualunque cosa accada.
 
 
 
Angolo Autrice
E dopo tanto tempo, riesco a pubblicare qualcosa ^^ purtroppo ora è iniziata la scuola, quindi sarò meno presente, ma forse è meglio così XD
Allora, volevo scrivere da tempo sui due, ma solo ora mi è venuta l’ispirazione a causa di alcuni fatti che mi sono accaduti nella vita reale XD
Se ve lo state chiedendo, i due si sono fidanzati, ma non volevo renderlo troppo esplicito ^^
Poi io amo Alpha, che è il mio maritino u.u e Beta…mi piace troppo u.u
Diciamo che amo l’El Dorado XD
Bene, ora vado, mi scuso per gli errori presenti nel capitolo e spero che la storia vi piaccia ^^
P.s: vi lascio un'immagine :*
Marina
 


  
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