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Autore: Livvy    12/09/2014    3 recensioni
Thalia si appoggiò allo stipite della porta, sospirando esasperata. Credeva stessero parlando di una cosa seria, non di un gioco!
Genere: Comico, Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jason Grace, Luke Castellan, Talia Grace, Talia/Luke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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[1] Modern!AU
[2] "Boy Girl Animal" è il nome inglese di poicapiretecosa
[3] una sorta di seguito di "He looks like rapist" ed è una mezza stronzata, vi prego. 


– Thalia, non puoi farmi questo!
Luke Castellan stava per avere una crisi di ansia neanche fosse un mestruato. No, seriamente.
Stava guidando, le mani sul volante e con una spalla tentava di tenere fermo il cellulare all'orecchio. Dall'altro capo della linea c'era Thalia, la sua ragazza, che gli aveva dato la notizia che lo aveva fatto entrare nel panico: – Luke, smettila, è solo Jason!
Solo Jason – le fece il verso – no! È tuo fratello! Ti ricordi l'ultima volta ch'è venuto a casa tua? Ti ha detto che sembravo uno stupratore! Sul serio, mi fa paura. – Luke svoltò in una via e continuò: – e se mi fulminasse?
– E se ti fulminassi io, ora?
– Mi faresti un piacere! Così non dovrò passare il pomeriggio con tuo fratello!
Thalia sbuffò: – Non è tutto il pomeriggio, Luke.
– E quanto sarà? – chiese Luke, ancora più isterico.
La ragazza perse la pazienza: – Oh non voglio starti a sentire! Passerai il tempo che sarà con lui, fine della storia. Giuro che Jason non ti farà del male, o ne risponderà a me. – detto ciò, Thalia chiuse la chiamata e Luke iniziò a pregare.



Thalia aprì la porta di casa lentamente, convinta di trovarci il cadavere del suo ragazzo; perché Jason veramente non sopportava Luke e Thalia un po' lo capiva. Anche a lei non andava a genio la ragazza di suo fratello, ma non lo dava a vedere, faceva finta di nulla e si relazionava con lei. Jason no, non poteva vederlo.
Con suo stupore, notò che il suo appartamento era ancora integro, ma non silenzioso. Infatti dalla cucina si sentiva discutere, Thalia entrò e sul tavolo c'era una quantità industriale di fogli. Ai vertici della tavola c'erano il suo ragazzo e suo fratello che, indicando i fogli, battibeccavano su qualcosa.
– Questa regola te la senti inventata Jason! – strillava uno.
– Non è vero! – rispondeva l'altro – Se tu hai trovato una parola, giusta e gli altri giocatori non ne hai inserita nessuna, hai venti punti.
– Ma quando mai!
– Giuro, Luke!
– No.
– Si.
– OKAY, FINITELA. – urlò Thalia, che si ritrovò con il mal di testa nel giro di due secondi. Prese un respiro profondo e guardando entrambi chiese: – Di cosa state parlando?
Jason guardò Luke, e rispose: – A “Nomi, Cose, Città”
Thalia si appoggiò allo stipite della porta, sospirando esasperata. Credeva stessero parlando di una cosa seria, non di un gioco!
Prima che Thalia potesse alzare il volto e far vedere a loro la sua furia omicida, i due dissero all'unisono: – È stata una sua idea! 

   
 
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