Ti ricordi quel cavaliere, era si un bel ragazzo,
e la gente che correva, lo guardava con sospetto,
e tutto il grande tempio, era dedicato
a lui,
a lui e alle sue rose, rosse nere e bianche
profumate quanto vuoi, corri amore, corri non aver paura.
Mi chiedevi perché fosse, così tanto schivo,
cos’ freddo, così duro, che ti faceva anche paura,
ma tutto quel che credevo, era solamente menzogna,
perché vero non era, nobile era lui
più giusto e retto che mai,
Era Albafica, Era Albafica dei pesci.
Il cavaliere d’ oro, che sconfisse il gran Minosse,
con la sua rosa bianca, impregnata del suo sangue,
ma alla fine di tutto, lui è già trapassato,
e morte del cuore a noi, che in segreto lo adoravamo,
follemente noi,
Era Albafica, Era Albafica dei pesci.
Dai stupendi lineamenti, e dai capelli azzurri,
muore in mezzo alle sue rose, quasi belle quanto lui,
E nel nostro cuore c’ è solamente amore
e amarezza a noi, che meritiamo una punizione,
pura e violenta se vuoi,
Era Albafica, Era Albafica dei pesci.
Dal sangue velenoso, un veleno assai mortale,
ha bruciato la sua vita, per difender tutti noi
ma tutto quel che possiamo fare è solamente ricordare
quel santo cavaliere, dalle belle e fatali rose,
Sempre con noi sarai, Albafica dei pesci