Ma il
cucciolo sapeva di cosa si
trattava,
e con un ultimo,
lungo guaito più trionfante che addolorato,
smise di piangere e aspettò sua madre,
la sua feroce e indomabile madre che combatteva
e uccideva qualsiasi cosa e non aveva paura di nulla.
Ringhiava correndo.
Aveva udito il pianto del suo cucciolo
e si stava precipitando a salvarlo.
(Jack London – Zanna Bianca)
e con un ultimo,
lungo guaito più trionfante che addolorato,
smise di piangere e aspettò sua madre,
la sua feroce e indomabile madre che combatteva
e uccideva qualsiasi cosa e non aveva paura di nulla.
Ringhiava correndo.
Aveva udito il pianto del suo cucciolo
e si stava precipitando a salvarlo.
(Jack London – Zanna Bianca)
Avanzò di un passo.
E di un altro.
La mano destra si muoveva, informe, lungo il fianco.
Su.
E giù.
Ritmo
lento e calcolato di chi è stanco – di chi ha
marciato. Di chi ha marciato a lungo, senza sosta, senza riposo.
Alzò piano gli occhi ambrati al cielo, la luna alta ad illuminarlo con la sua mezza falce – sogghigno di chi è vincente. Aria vittoriosa.
Compiaciuta.
Lo sguardo di chi non si sente inferiore a nessuno. E di chi nasconde fragilità dietro la durezza.
Sì. Nonostante la sua spacconeria, Sesshomaru non era forte. E mai lo era stato.
Sesshomaru era un principe e, come tale, la sua aria doveva incutere terrore.
Spavento.
Non poteva mostrarsi debole, perché sarebbe stato sbagliato.
Un passo.
E un altro ancora.
Le
labbra si aprirono poco, lasciando che la leggera brezza entrasse al
loro
interno, riempiendo i polmoni. E poi di nuovo, tutto da capo. E un altro ancora.
Respiro che va’.
E che viene.
Espira, cercando di capire perché la sua vita sia così.
Ed inspira, rendendosi conto che la sua vita l’ha scelta lui.
Lui.
Lui non ha voluto seguire le orme paterne – non ha mai mirato a raggiungere un’ombra. Era lui che aveva creato la sua via, lui la percorreva.
Smorfia di fastidio, irreprensibile tentativo di mascherarla al mondo.
Sentì il debole gracchiare di Jaken, al suo fianco – il suo suddito.
Servitore.
Jaken lo seguiva, e fedelmente compiva ciò che gli era chiesto, senza mai chiedere nulla in cambio. E venendo costantemente ferito.
Ancora un passo.
E un’occhiata alla luna.
La
voce del piccolo youkai lo richiamò nuovamente, ma
Sesshomaru finse di non
udirlo – lo implorava. Voleva una pausa.E un’occhiata alla luna.
Una pausa che non poteva permettersi.
Il villaggio era troppo lontano, per fermarsi.
“Sesshomaru-sama!”.
Socchiuse
lievemente le palpebre, le mani strette a pugno e i lunghi capelli
d’argento
rischiarati dalla luce – la luna era calante. Novilunio e plenilunio.
Le fasi lunari che più odiava – la luna che cercava di dar sfoggio di sé. La luna che tentava di farsi notare da tutti, senza esclusioni.
Sogghignò – odiava gli esibizionisti.
Lui non lo era mai stato, e mai sarebbe diventato come suo fratello – debole hanyou. Lo odiava, e al contempo invidiava la spada che pendeva al suo fianco – nonostante tutto, nonostante la sua nuova arma, il desiderio per l’eredità paterna non scemava.
Continuava a volere quella katana tra le sue mani, e si detestava per questo.
Troppo debole.
E fragile.
Sarebbero state quelle qualità discese dal Grande Signore Dei Cani a essere la sua rovina. Ne era sempre stato certo.
Un nuovo passo.
Rumori leggeri, e poi forti, e
poi ancora leggeri.
Odiava
le sue debolezze, che lo privavano della sua aria austera e quasi lo
rendevano umano.Sebbene non le esternasse, lo sapeva – erano lì.
Quelle piccole sfumature persistevano nel suo io. E privarsene sarebbe stato impossibile.
Sospirò.
E la falce di luna scomparve, lasciando spazio all’astro del giorno.
Un’altra notte era
scorsa.
E lui restava Sesshomaru.
E lui restava Sesshomaru.
*\* Salve a tutti, e ben
arrivati.
Dico "ben arrivati" perché coloro che hanno retto fin qui finiranno di certo nel mio album dei grandi, in cui includo i nomi di coloro che hanno retto a una mostruosità come una mia fic-sclero.
Forse non vi interessano, ma ci sono varie cause per cui questa fic è nata: prima tra tutte, l'esigenza di regalare qualcosa a KaDe, mia grande Regina dell'Anaconda.
Era da un po' che ci rimurginavo su, e alla fine... Beh, è uscita questa roba.
Sesshomaru è - di sicuro - schifosamente OOC [Ma è per questo che esistono le note, no?] e l'ho scritta malissimo.
Ma gradirei ugualmente qualche commentino ino ino, tanto per tirarmi su XD
Ok, ribadisco che mi farebbero piacere dei commenti e che, in ogni caso, spero che questo sclero vi sia piaciuto almeno un pochiettino.
Bacioni a tutti, e alla prossima!*/*
P.S. Per chi legge BoY: vi chiedo davvero venia, la scuola mi strappa un strappa un sacco di tempo e mi toglie ogni singola voglia di scrivere. Già è tanto se mi riesce qualcosina... Detto questo, vado davvero, davvero via. Besos a tutti!
Dico "ben arrivati" perché coloro che hanno retto fin qui finiranno di certo nel mio album dei grandi, in cui includo i nomi di coloro che hanno retto a una mostruosità come una mia fic-sclero.
Forse non vi interessano, ma ci sono varie cause per cui questa fic è nata: prima tra tutte, l'esigenza di regalare qualcosa a KaDe, mia grande Regina dell'Anaconda.
Era da un po' che ci rimurginavo su, e alla fine... Beh, è uscita questa roba.
Sesshomaru è - di sicuro - schifosamente OOC [Ma è per questo che esistono le note, no?] e l'ho scritta malissimo.
Ma gradirei ugualmente qualche commentino ino ino, tanto per tirarmi su XD
Ok, ribadisco che mi farebbero piacere dei commenti e che, in ogni caso, spero che questo sclero vi sia piaciuto almeno un pochiettino.
Bacioni a tutti, e alla prossima!*/*
P.S. Per chi legge BoY: vi chiedo davvero venia, la scuola mi strappa un strappa un sacco di tempo e mi toglie ogni singola voglia di scrivere. Già è tanto se mi riesce qualcosina... Detto questo, vado davvero, davvero via. Besos a tutti!