~ That night he saved me. ~

Quando, il 1 settembre del mio secondo anno ad Hogwarts mi trovai di fronte agli occhi le figure di Teddy Lupin e di mia cugina Victoire Weasley che si baciavano appassionatamente la prima cosa che feci fu chiedere, gridando, a Teddy cosa stesse combinando. Lui, per tutta risposta, mi disse di tornarmene dalla mia famiglia e quando lo feci e raccontai cosa avevo appena visto, mia madre mi paragonò subito a mio zio Ron. Solo dopo la sentii parlottare con zia Hermione, ridendo di gusto e affermando che sarei diventato un piccolo latin lover.

Sinceramente non ho mai capito il collegamento tra il mio sbigottimento alla vista di quel bacio e ciò che mia madre disse, ma comunque non ci ho mai dato tanto peso.

In effetti però, sin dal mio arrivo ad Hogwarts, ho sempre fatto colpo sulle ragazze e io, credendo che fosse giusto così, ho sempre assecondato questi interessi creandomi di fatto la fama di spezza cuori. In tutto questo tuttavia io sentivo qualcosa di tremendamente sbagliato, come il fatto di non riuscire ad innamorarmi mai di nessuna. Provavo affetto, quello sì, ma mai amore.

Diciamo che in ogni bacio che io scambiavo con la ragazza di turno, vedevo il bacio tra Victoire e Teddy senza riuscire mai a spiegarmene il perché.

Fu solo quando a 21 anni, durante il mio penultimo anno di apprendistato per diventare Medimago, arrivò mi fratello Albus a dirmi quello che aveva definito “lo scoop del secolo”, che mi resi conto cosa c'era che non mi tornava.

Victoire, di ritorno da un viaggio in India con le amiche, si era detta profondamente cambiata dall'esperienza e lasciò Teddy dopo ben nove anni di relazione. A quanto si scoprì più tardi questo cambiamento era dovuto all'insegnante babbano di yoga che aveva incontrato.

Teddy rimase profondamente scioccato dalla notizia e in generale tutta la famiglia: se c'era una certezza tra i membri dei Potter e dei Weasley, questa era che Teddy e Victoire si sarebbero presto sposati. Si dicevano tutti tristi e totalmente sconcertati da questa novità.

Tutti tranne me.

Fu tutto chiaro in un attimo quando collegai la realtà dei fatti. Teddy era finalmente single e quella verità che era sempre stata palese, ma che era nascosta dentro di me era ora lampante: io ero innamorato di Teddy Lupin.

Per anni avevo nascosto a me stesso come stessero le cose eppure lì per lì mi sembrò davvero strano non essermene reso conto prima. In fondo avevo sempre pensato che Teddy fosse un bel ragazzo e, ancora più che bello, che fosse affascinante.

Ed il suo fascino non colpì solo me.

Mia sorella Lily infatti, nel corso dell'anno successivo, si avvicinò sempre di più al bel Lupin, essendo anche lei stata mollata dal rampollo dei Paciock, Philip, il quale aveva trovato nettare in un altro fiore di casa Weasley, ovvero nostra cugina Rose.

Quindi, sentendomi un po' “minacciato” dalla mia stessa sorellina, decisi di farmi avanti con Teddy. Ero stato ingenuo, ma l'amore per lui mi aveva accecato, così la sera del compleanno di papà premeditai di prendere da parte Teddy e dirgli cosa provavo.

Il problema è che anche Teddy doveva fare un annuncio quella sera e non solo a me, ma a tutta la famiglia e mi batté sul tempo: lui e Lily avevano iniziato una relazione.

Per me fu come arrivare su, su nel cielo ad abbracciare le nuvole in sella ad un manico di scopa e poi scendere vertiginosamente, ora privo di Firebolt, verso un abisso ignoto e spaventosamente profondo.

Teddy Lupin, però, era la mia prima cotta, il mio primo amore, la mia prima sofferenza e come succede sempre con le prima cotte non mi decisi a mettere l'anima in pace e continuai ad amarlo tenendo tutti all'oscuro del mio sentimento e del mio soffrire ogni volta che passava la soglia di casa mano nella mano con Lily.

I due successivi anni li passai impegnandomi nel lavoro. Facevo ogni tipo di lavoro extra disponibile all'interno del San Mungo pur di tornare a casa tardi e un giorno addirittura decisi di andare a vivere per conto mio nella vecchia casa degli zii di papà, che a quel tempo avevano comprato una casa ancora più grande in un quartiere ancora più pieno di pettegolezzi.

Non riuscii ad evitare però il giorno di Natale di quel 2030, durante il quale la coppia annunciò il desiderio di sposarsi.

L'ambiente si pervase di un'allegria e di una gioia che quasi mi disgustava. Mio malgrado però lo vedevo felice, lo vedevo sorridere e guardare Lily come avrei voluto che guardasse me. Era finita, lui non mi amava, non lo avrebbe mai fatto, ma almeno sarebbe stato felice. E, come cedendo il posto a mia sorella, me ne andai dai festeggiamenti fingendo un malessere.

Mi materializzai al Paiolo Magico ed ordinai più bicchieri di Whisky Incendiario di quanti attualmente me ne ricordi, ma nonostante tutto quella sera è stata quella più importante della mia vita.

Entrò nel locale quando io ero già al quarto o quinto bicchiere e avevo iniziato a borbottare tra me e me.

« Un bicchiere di Whisky Incendiario per me ed un altro per il mio amico qui accanto » disse con la sua solita irresistibile nonchalance.

Io alzai lo sguardo, smettendo di mormorare. Lo squadrai un po' e poi grugnii un ringraziamento.

Lui, per tutta risposta, alzò il suo bicchiere a mo' di brindisi.

« Allora Potter, cosa ci fai qua tutto solo e, passami il termine, in tali pessime condizioni? » domandò scrutandomi.

Sorseggiai a lungo il Whisky prima di rispondere, poi mi voltai e dissi con quanta più diffidenza potessi usare: « Non sono affari tuoi, Malfoy ».

Lui si strinse nelle spalle. « Un altro giro » chiese al barista.

Inevitabilmente sorrisi e lui lo fece di rimando.

Di quella sera ricordo solo tante risate, una notte insonne passata a girare per le vie babbane di Londra e una promessa di rivedersi presto quando decisero di congedarsi suggellata con un dolce bacio a fior di labbra.

Scorpius Malfoy. È stato lui il mio lui. È stato l' “Arresto Momento” che ha frenato la mia caduta in quella voragine creata dalla mia cotta per Teddy. È stato il mio rimontare in sella al mio manico di scopa e il mio arrivare di nuovo ad abbracciare le nuvole. Se Teddy era stata la mia prima cotta, Scorpius è stato il mio primo e unico vero amore, quello che con un solo sguardo da' le vertigini, che smuove emozioni così profonde che ti fanno sorridere senza apparentemente sapere il motivo, ma il motivo c'è ed è che è giusto così. Lo è stato e lo è tuttora.

Scorpius quella sera mi ha salvato ed è stato il sorriso, il mio sorriso.

La cosa più buffa è che la persona in giacca e cravatta che mi sta aspettando all'altare è proprio l'indimenticabile prima cotta di Lily, seduta accanto alla mia con un sorriso a trentadue denti e una mano sul pancione.

Quando arrivo davanti al cerimoniere, Scorpius tende una mano verso di me e si apre nel più meraviglioso sorriso che abbia mai visto. Le nostre mani si incrociano, i nostri occhi si incontrano ed entrambi scoppiamo a ridere.

Finalmente posso dire di stare bene, bene davvero.




Spazio autrice:
Grazie a te che mi ha letto, grazie davvero. Spero tanto che la storia ti sia piaciuta.