Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Flare Corona    13/09/2014    3 recensioni
Questa One-shot è stata pensata ieri sera e scritta di getto questa mattina, spero che vi piaccia come è piaciuto a me scriverla!
"Sa che è davvero bello? Oh? La sua pelle è così fredda…”
Levi prende un respiro profondo e ignora le parole del ragazzo,
“Stai delirando” dice, appoggiando una mano su quella del più piccolo e scostandola con gentilezza.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Eren, Jaeger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La nuova squadra Levi, dopo una lunga e stancate missione, si è rifugiata in delle rovine che sembrano essere state un castello. Hanno finito i viveri, quindi Sasha e Jean sono andati a caccia;  Sasha ha insistito molto sul fatto di mangiare carne e non i frutti o le bacche che si possono trovare nella vegetazione che circonda il loro rifugio. In effetti ha ragione; tutti sono stanchi e delle semplici bacche non avrebbero dato loro la forza necessaria per tornare alle mura.

Avevano impiegato ore a trovare quel luogo, e ce ne avevano messe ancora di più a muoversi furtivamente, in modo da non essere seguiti dai titani.
Ora Eren si trova seduto per terra con la schiena appoggiata alla parete, intento a riprendere fiato.

Dall’ultimo combattimento contro Annie, si stanca molto più facilmente e non ne capisce il motivo, ma di questo non ha deciso si non farne parola con nessuno; ha sempre detestato essere un peso per gli altri.

Levi si accorge del ragazzo seduto e gli si avvicina, accovacciandosi poi per trovarsi alla sua altezza.

“Eren, stai bene?”.

Eren sobbalza perché aveva gli occhi chiusi e non lo aveva sentito arrivare.

“S-Sì. Mi sento solo un po’ stanco, tutto qui. Devo proprio essermi rammollito per ridurmi in questo stato solo per qualche chilometro a cavallo” ridacchia, socchiudendo di nuovo gli occhi.

“E lei come sta?” chiede di getto.

Levi lo guarda stranito, colto di sorpresa dalla domanda del ragazzo.

“Io sto benissimo”.

Lo afferra per un braccio e lo alza da terra come se niente fosse, caricandosi addosso tutto il peso dell’altro.

 “Sasha e la faccia di cavallo sono appena tornati con delle lepri. Ti accompagno al tavolo, i tuoi compagni sono quasi tutti in cucina”.
Si avvia, ma subito Eren si scosta imbarazzato.

“Non si deve preoccupare, finchè si tratta solo di camminare posso farcela da solo. Non credo di essere debole fino a questo punto”

Ha le guance in fiamme e lo sguardo penetrante del capitano non aiuta.

“Sei bianco come un cadavere e ti affatichi solo camminando. So che la cosa non ti va a genio, ma in questo momento tu SEI debole” afferma serio “Quindi ti porto io”.

“D-Davvero, non ce n’è bisogno!”.

Eren si gira a guardare Mikasa, che, come loro, si sta avviando in cucina. Lancia uno sguardo alla sorella come a dire “Ti prego Mikasa, non guardarmi”.

Levi alza un sopracciglio, scettico.

“No?
L’hai voluto tu”

Se lo carica in spalla e lo porta in cucina, non curandosi delle proteste del più piccolo.

Certo, a Eren non dispiaceva affatto quel contatto, però aveva una paura folle di arrivare in cucina e di trovarsi davanti un Jean che lo avrebbe preso in giro per il resto della sua vita.

Arrivati nella stanza, Levi lo appoggia delicatamente su una sedia a dispetto dei modi bruschi appena usati.

Rosso fino alle orecchie e con voce affannata Eren esala:

“Le avevo detto che non ce n’era bisogno! Comunque, grazie” Ringrazia tutti gli dei che Jean non sia ancora arrivato.

“Tsk, moccioso” scompare dietro per andare ad aiutare Sasha a portare il loro pranzo in cucina.

Eren intanto appoggia la testa sul tavolo e vede tanti puntini neri danzargli davanti agli occhi.

-Penso di poter svenire da un momento all’altro, voglio mangiare- riflette Eren, sentendo lo stomaco brontolare.

Dopo poco tornano Sasha e Levi con i piatti già fatti e ne mettono davanti uno a ciascuno della squadra.

Levi porta il piatto a Eren e quest’ultimo non può fare a meno di notare che è decisamente più pieno di quello degli altri. Nota anche che Levi non si siede con loro, ma si appoggia alla finestra a sorseggiare qualcosa che sembra essere tè. Da dove diamine l’ha tirato fuori?!

“Lei non mangia, capitano? Dovrebbe sbrigarsi, Sasha è affamata oggi”

“A parte quello che c’è sul tavolo non è rimasto niente da mangiare, quindi penso che si dovrà accontentare anche lei. Sempre che non voglia mangiare pure i patti”

Eren sposta lo sguardo da lui al proprio cibo. E’ decisamente molto e Levi non ha mangiato niente. Non è che…

“Qui dentro c’è anche la sua parte?”

Il capitano gli risponde come se fosse la cosa più naturale del mondo. “Sì”

“Cosa?! La prego, ne prenda almeno un po’, non può rimanere-“

Si blocca improvvisamente quando gli sale un conato di nausea, portandosi una mano alla bocca.

“Credo che andrò a vomitare” biascica, allontanandosi dagli altri.

Levi lo segue e lo ferma.

“Non è una buona idea. Cerca di tenere dentro il tuo stomaco quello che hai mangiato, non so quando riusciremo di nuovo a procurarci qualcosa da mangiare. Vai in camera tua, arrivo fra poco”

Seppur controvoglia Eren gli obbedisce e sale in camera. Mentre sale in camera un forte capogiro gli fa perdere l’equilibrio e lo fa cadere provocando un forte rumore.

Levi lo sente e fulmineo si fionda al fianco del ragazzo.

“Moccioso, potevi anche dirlo che non ti reggevi in piedi. Avresti avuto l’onore di farti un altro giro in braccio”

Anche se dice così, però, è preoccupato. Non lo aveva mai visto in quelle condizioni.

Senza aspettare oltre lo solleva e lo porta a letto ed Eren non ha la forza di opporsi.

“Ho pensato che lo avrebbe disgustato vedere qualcuno dare di stomaco”

“Non se sei tu. Credimi, ho visto di peggio”.

Lo fa stendere e gli scosta i capelli per toccargli la fronte.

“Hai la febbre, vado a prenderti un panno bagnato. Tu non muoverti di lì”

Levi scompare dietro la porta ed Eren inizia a ridacchiare nervosamente.

“Lo sapeva? Anche i mostri possono ammalarsi”

Quando il capitano torna, appoggiandogli il panno sulla fronte, Ere si sporge per toccargli una guancia.

“Sa che è davvero bello? Oh? La sua pelle è così fredda…”

Levi prende un respiro profondo e ignora le parole del ragazzo.
       
“Stai delirando” dice, appoggiando una mano su quella del più piccolo e scostandola con gentilezza.

“Sarebbe meglio che andassi a dire agli altri di precederci e di tornare alle mura. Non riuscirei a prendermi cura di te e badare a loro contemporaneamente”

Eren si tira a sedere sorridendo in modo genuino.

“Poi però torna qua, vero? Mi sento solo senza di lei”

Levi lo fa stendere di nuovo e gli rimette a posto la pezza.

“Dove vuoi che vada? E tieni certe considerazioni da fidanzatino per te”

Mente esce nuovamente dalla stanza Eren sussurra, iniziando a ridere debolmente:

“Ma… Ma io la amo, capitano”

Non sa che quest’ultimo è dietro laporta, non sa che sentendo quelle parole perde un battito e il petto gli si stringe.

Torna dopo poco e chiede al ragazzo:

“Stanno partendo, vuoi che li faccia salire?”

“No, voglio stare qua con lei” e dicendolo gli afferra una manica per attirarlo più vicino a sé.

“Le ho mai detto che ha degli occhi meravigliosi? Dovrebbe fare qualcosa per quella sua aria perennemente incazzata” ride.

Levi si siede al bordo del letto e sussurra tra sé e sé.

“Mi farai impazzire”

Ad alta voce invece: “Ti ho mai detto che sei uno spudorato?”

Eren scuote la testa e si mette a sedere.

“No, non me lo ha ai detto… Comunque, qui dentro è lei che fa impazzire me”.

Il capitano ignora l’ultimo commento e si sofferma a guardare le goccioline che scendono lungo il corpo del ragazzo.

“Stai sudando”.

Prende il panno e glielo passa sul viso e sul collo, sgancia le cinghie del suo sistema di manovra tridimensionale, gli toglie gli stivali e infine lo mette sotto le coperte.

Eren lo lascia fare, ma all’ultimo gli passa le braccia intorno al collo.

“Sta cercando di sedurmi?” Sussurra avvicinandolo a sé “Fa taaaanto freddo qui”

Levi rimane impassibile, anche se dentro ha un tumulto di emozioni.

“Sto cercando di non far peggiorare ulteriormente la tua salute” e più a bassa voce “e di conseguenza la mia sanità mentale”

“Smettila di comportarti come un ragazzino arrapato” Lo spinge di nuovo giù.

Eren lo guarda con gli occhi di un cucciolo indifeso “Me se lei mi guarda così come posso non eccitarmi?”

Si sistema meglio nel letto e con gli occhi lucidi afferma “Non voglio che lei mi odi”.

“Jeager, se tu non fossi malato, troverei la situazione esilerante.
E adesso dormi”

“Me lo da un bacio prima?”

Levi si passa una mano sulla faccia “Posso offrirti solo una ninna nanna”.

“Scommetto che sarebbe piatta e fredda”

Si gira dall’altra parte e con la voce attutita dal cuscino dice: “Dormo”

Nel sentire quelle parole il più grande emette un suono che potrebbe essere una risata e inizia a toccargli con dolcezza i capelli.

Dopo inizia a cantare con voce calda e bassa.

Eren, in uno stato di dormiveglia, sussurra “Mi… sbagliavo” addormentandosi subito dopo.

Il capitano rimane a fissargli la nuca. “Come sempre” sussurra.

“Come sbaglio io a provare questi sentimenti per te”.

 
ANGOLO AUTRICE

Sisi, lo so che dovrei aggiornare la long, però quando arriva l’ispirazione bisogna cogliere l’occasione e metterla per iscritto!

E’ una fanfiction scritta senza pretese, ma spero che vi sia piaciuta.

Ho in mente anche un seguito, ma non ho voluto avventurarmi in un’altra long, quando devo ancora finirne una. In ogni caso, se non dovesse piacere, non scriverò il seguito, ma mi impegnerò a scrivere qualcos’altro che possa soddisfarvi.

Come al solito spero che lasciate qualche commento, perché accolgo le vostre recensioni sempre con grande piacere.

Alla prossima, gente! *^*

 
 
  
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