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Autore: telesette    13/09/2014    1 recensioni
Ma non te lo chiesi veramente.
Non ne avevo il coraggio.
Eppure tu sembravi aver capito perfettamente la mia domanda, come se mi avessi letto nel pensiero o nello sguardo, perché ti appoggiasti contro il mio petto con una tenerezza che non saprei davvero come descrivere. Ci sono domande che non richiedono alcuna risposta, non in modo esplicito almeno, perché i sentimenti si esprimono senza alcun bisogno delle parole...
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adam, Belle | Coppie: Adam/Belle
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'In memoria di un'amica'
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In memoria di un'amica:

Nata a Chieti, il 4 marzo del 1977, Gina Ciriegi era una persona di animo semplice e molto creativa.  
Oltre a scrivere, sapeva creare delle bellissime riproduzioni e decorazioni angeliche. Molto brava anche col photoshop, con il quale sapeva creare delle immagini molto tenere coi personaggi di varie serie animate. Inguaribile e dolcissima romanticona, amante delle storie d'amore e dei finali lieti. Fedelissima conoscitrice dei vari capolavori di animazione DISNEY ( "Gli Aristogatti", "La Carica dei 101", "La Sirenetta", "Il Re Leone", e molti altri ancora ). Sognatrice e sensibile, nonostante le tante difficoltà della vita, sempre volta a rincorrere le tante piccole gioie che ogni persona desidera per sé: la serenità, la pace, gli affetti, l'amore...  
Gina si spegne il 7 marzo 2013 all'età di 36 anni, lasciando un grande vuoto nei cuori di molte persone ( me compreso ), e un dolore immenso in tutti coloro che la conoscevano per la persona meravigliosa che era.  
Di tutte le cose che ho ancora di lei, e della nostra bellissima amicizia nata su Facebook, senza dubbio rimane il ricordo delle nostre interminabili chiacchierate. C'erano così tante idee in lei, così tante storie da creare, perciò vorrei tentare di riportarle su queste pagine a nome suo. Nelle mani uno strumento, nella mente un pensiero, ma il cuore è quello che lega entrambi alla fantasia che abbiamo condiviso assieme.  
Ciao Gina!

***

Perché hai scelto me?
immagini tratte da internet

 

Proprio non riesco a spiegarmelo...

Ti ho costretta a restare qui, contro la tua volontà.
Ti ho ringhiato contro, urlato, minacciata persino.
Pensavo di impormi su di te, solo facendo la voce grossa, come se fossi una mia proprietà e non una persona. Ero convinto di farti già abbastanza paura così com'ero, troppa per illudermi di poterti piacere, così ho preferito aggredirti prima che tu potessi fare o dire qualcosa per ferirmi.
E' stupido, lo so, ora me ne rendo conto.
Ma come potevo sapere?
Come potevo anche solo immaginare che, laddove io stesso non nutrivo più alcuna stima o considerazione di me, tu eri già riuscita a guardare oltre il mio aspetto?
"La Bella e la Bestia"...
Sì, forse un grazioso spunto per una favola.
Probabilmente, un domani, qualche imbecille ne tirerà fuori qualcosa. Forse ne faranno anche un film, con tanto di musica romantica e lieto fine, ma sarà sempre una cosa impossibile.
Eppure tu, così bella, non ti sei fermata al primo giudizio.
Avresti potuto abbandonarmi al mio destino, lasciandomi morire dissanguato in mezzo a quel bosco, invece non lo hai fatto. Ti sei preoccupata di curarmi, di medicarmi, pure se ti ho trattata male. Ho continuato a trattarti male anche dopo, rendendomi forse addirittura più odioso, e ciononostante non ti sei fatta intimorire ma hai risposto.
Nonostante la mia mole e il mio ruggito ( che, per inciso, avrebbero fatto impallidire oltremodo un cadavere! ), tu hai raccolto il coraggio per guardarmi negli occhi e dirmi chiaramente che avevo torto, che dovevo imparare a controllarmi, ed è stato allora che qualcosa tra noi è scattato.

- E' impazzita totalmente - pensai. - Non... Non ha paura che io possa sbranarla, se mi sta così vicino?

No che non l'avevi.
L'essere bella non faceva di te una stupida: avevi capito che, se avessi avuto veramente intenzione di farti del male, non sarei mai venuto a soccorrerti dai lupi.
C'era così tanta forza in te, più di quanto il tuo aspetto così fragile e delicato lasciasse supporre, e anche molta notevole intelligenza.
Il tuo orgoglio.
La tua fierezza.
La luce vivida nei tuoi occhi, mentre ti accaloravi nel rispondere a tono ad un bestione scorbutico e villano quale il sottoscritto. Il fatto che io fossi più grande o più forte di te non mi dava certo il diritto di mancarti di rispetto. In quel momento, tu volevi solo affermare a viva voce quanto il mio modo di fare ti disgustasse; ma la cosa veramente straordinaria era che, invece di prendere ed andartene il più lontano possibile da un mostro come me, hai inteso dirmi chiaro e tondo...

- Beh, allora dovrebbe imparare a controllarsi !!!

Ero allibito.
Non sapevo cosa dire, anzi, non avevo neppure i mezzi o la capacità per controbattere... per il semplice fatto che non mi era mai capitato di trovarmi alle prese con una situazione del genere.
Con poche parole, eri riuscita a mettermi a tacere, peggio di un cucciolo birichino da sgridare.

- Da non crederci - borbottai tra me e me. - Ma quante vitamine prendono le fanciulle, oggigiorno?

E mentre tu seguitavi a disinfettare le mie ferite, io non potevo fare a meno di chiedermi perché.
Perché, Belle?
Perché, davanti al mio aspetto spaventoso, tu hai inteso prendermi da parte come un qualsiasi essere umano da correggere?
E sì che avevi detto di non volermi conoscere, di non voler avere niente a che fare con me, almeno queste erano le tue parole quando sei arrivata.
Invece, quasi per caso, avevi appena deciso di darmi una possibilità.
Non so se è stato quello, o se invece sia stato il tempo ad avvicinarci, ma so per certo che qualcosa tra noi è cominciato proprio da lì.
Dal tuo sguardo severo e dalla passione energica ed incrollabile del tuo animo.
Mi hai dato una lezione, una lezione molto importante, mettendo bene in chiaro come e in che modo dovevo comportarmi con te. Fu allora che decisi di imparare seriamente come fare per piacerti, per farmi accettare da te, a cominciare dall'atteggiamento.
Quella fu l'ultima volta che mi guardasti storto.
Certo, ci sarebbe voluto ancora del tempo, prima che il tuo sorriso luminoso fosse per me. Però le cose sarebbero cambiate, questo sì, come una promessa solenne da mantenere a tutti i costi.

***

Quante cose sono successe da allora, prima di arrivare a questo.
Ero così agitato che, pur sapendo di non essere più lo stesso ospite rozzo e sgarbato che avevi conosciuto, temevo che non ti avrei mai vista comparire da quelle scale.
Temevo ti saresti fatta negare con una scusa, tipo un malore improvviso, lasciandomi intendere di non essere ancora come tu desideravi che fossi.
Invece sei scesa.
Bella come il tuo nome, anzi addirittura di più, avvolta in quel magnifico abito color del sole.
Credevo di non avere più fiato in corpo, tanto eri affascinante, per me era un vero e proprio miracolo.
Ti sei avvicinata a me.
Non hai detto niente, non ne sentivi il bisogno, e il tuo sorriso era davvero per quell'enorme e sgraziato ammasso di peli che si muoveva goffamente dentro ai miei vestiti.
Al momento del ballo poi, mentre la musica riecheggiava soave in tutta la sala, mi veniva spontaneo chiederti "perché"... Perché proprio io, tra tutti, avevo la fortuna di poterti stringere tra le braccia?

- Belle - mormorai. - Perché hai scelto me?

Ma non te lo chiesi veramente.
Non ne avevo il coraggio.
Eppure tu sembravi aver capito perfettamente la mia domanda, come se mi avessi letto nel pensiero o nello sguardo, perché ti appoggiasti contro il mio petto con una tenerezza che non saprei davvero come descrivere. Ci sono domande che non richiedono alcuna risposta, non in modo esplicito almeno, perché i sentimenti si esprimono meglio senza alcun bisogno delle parole... come è giusto che sia, del resto!

FINE

   
 
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