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Autore: _fly__    13/09/2014    2 recensioni
Tratto dalla storia:
«E se noi ci rifiutassimo? E se vorremmo rendere la nostra relazione pubblica?» Harry domandò al loro manager, che divenne rosso dalla rabbia.
«Non osereste!» urlò, battendo una mano sulla scrivania che li divideva. Louis rabbrividì per il colpo forte che non si aspettava.
Ma cosa cazzo combina questo?, si domandò, mentre prese Harry per un braccio, intimandogli di stare zitto. Il riccio lo guardò male.
«Scommettiamo?» lo sfidò Harry, prendendo per mano Louis e tirandolo.
Uscirono dalla porta dell’ufficio mano nella mano, facendosi fotografare da milioni di paparazzi.
«Sei proprio a prova di fuoco, eh?» Louis rise contento, aggrappandosi al braccio del suo fidanzato.
«E’ qui che ti sbagli, siamo a prova di fuoco, no?»
***
[One Shot Larry con accenni Ziam - 2119 parole]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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One Shot - 2119 parole

Canzone presente nel testo: Fireproof - One Direction

 

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Fireproof.
 
Harry, in quel momento, voleva sparire. Voleva far finta che niente fosse successo e che ciò che aveva visto non era reale. Ma in fondo, sapeva che aveva visto benissimo. La sua vista era più che ottima, ma non voleva crederci… non poteva. Avrebbe sofferto tanto, troppo, ma si sa, sarebbe stato meglio così, meglio che uscire allo scoperto.

«Hai visto le foto, eh?» Louis, il suo ragazzo, nonché collega, lo abbracciò da dietro, posando il capo nell’incavo del collo del riccio. Sapeva che questo gli faceva male; lo stesso provava lui.

«Sì, l’ho fatto, ma avrei preferito non farlo.» rispose brusco, scostandosi.

Scese dal letto e prese un cuscino, portandolo giù. Quella sera avrebbe dormito sul divano, come, ormai, faceva ogni volta che uscivano foto sue e di Eleanor. Non dava la colpa alla ragazza, perché lei veniva pagata e faceva solo il  suo lavoro, ma la gelosia lo uccideva ogni volta.

«Dormi di nuovo sul divano?» il più grande cercò di raggiungerlo, scendendo le scale velocemente.

Harry aveva le gambe lunghissime ed era veloce, mentre Louis non poteva vantarsi di avere quei stessi geni, perché era molto più basso del riccio.

«Lo faccio quasi sempre, quindi perché  ti meravigli? - rispose Harry, alzando le braccia per enfatizzare – E poi, è qui che devo stare, no?» continuò, lanciando il cuscino sul divano e stendendosi, non volendo che Louis, il suo bellissimo Louis, lo vedesse conciato il quel modo, con le lacrime che minacciavano di scendere e con gli occhi, sicuramente, rossi.

«No, Harry. Non è qui che dovresti stare.» urlò il castano, non importandosi del fatto che i vicini avrebbero potuto sentirlo urlare.

Tanto sentono urlare Harry ogni volta, pensò, ma poi pensò al suo fidanzato steso, con la faccia contro il cuscino. È adorabile.

«Lou, per favore, lasciami stare.» lo pregò Harry, con la voce spezzata dal pianto.

Louis sbuffò e salì le scale lentamente e si girò un paio di volte per vedere se Harry lo stesse seguendo.

Passarono altri due giorni, e la situazione non cambiò; uscivano nuove foto di Louis e Eleanor, Harry dormiva sul divano e soffriva, Louis soffriva.
In quel momento erano tutti e cinque chiusi in una stanza; una delle poche volte in cui ne avevano la possibilità.

Stavano ridendo per qualcosa che aveva detto Niall, anche se tutti sapevano che le cose che diceva Niall non erano divertenti, però la sua risata era contagiosa, molto contagiosa.

«Harry, ma che stai scrivendo?» Harry, che, come gli ultimi due giorni, se ne stava in disparte, alzò la testa dal diario e fece una faccia confusa, facendo capire agli amici di non aver capito la domanda. «Cosa stai scrivendo?» Harry guardò prima il diario, poi di nuovo i suoi amici.

«Stavo provando a scrivere una canzone, o qualcosa del genere. L’ho appena finita.» disse, passando il piccolo quaderno agli amici, per poi guardare Louis, che lo stava già guardando preoccupato. Gli sorrise rassicurante e lo invitò, con un cenno del capo, a leggere.

“I think I’m gonna lose my mind
Something deep inside me I can’t give up
I think I’m gonna lose my mind
I rolling, I roll until I’m out of luck
Yeah I’m rolling I roll till I’m out of luck
Credo che perderò la testa
C’è qualcosa nel profondo di me alla quale non riesco a rinunciare
Credo che perderò la testa
Vado avanti, vado avanti fino a quanto esaurirò la fortuna
sì, vado avanti, vado avanti fino a quanto esaurirò la fortuna
I’m feeling something deep inside
Hotter than a dead street burning up
I’ve got a feeling deep inside
it’s taking, it’s taking all I’ve got
yeah it’s taking, it’s taking all I’ve got
Sento qualcosa nel profondo di me
Più caldo di una strada deserta che va a fuoco
Ho una sensazione nel profondo
che mi prende, che prende tutto quello che ho
sì che mi prende, che prende tutto quello che ho
Cause nobody knows you baby the way I do
and nobody loves you baby the way I do
It’s been so long, it’s been so long
maybe you are fireproof
cause nobody saves me baby the way you do
Perché nessuno ti conosce come ti conosco io
e nessuno ti ama come ti amo io
è passato così tanto tempo, è passato così tanto tempo
forse sei a prova di fuoco
perché nessuno mi salva nel modo in cui mi salvi tu
I think I’m gonna win this time
Riding on a wind that I won’t give up
I think I’m gonna win this time
I rolling I roll until I change my luck
Yeah I’m rolling I roll till I change my luck
Credo che vincerò questa volta
cavalcando un vento al quale non vorrò rinunciare
credo che vincerò questa volta
Vado avanti, vado avanti fino a quando cambierà la mia fortuna
sì, vado avanti, vado avanti fino a quanto cambierò la mia fortuna
Cause nobody knows you baby the way I do
And nobody loves you baby the way I do
It’s been so long
It’s been so long
You must be fireproof
Cause nobody saves me baby the way you do
Perché nessuno ti conosce come ti conosco io
e nessuno ti ama come ti amo io
è passato così tanto tempo, è passato così tanto tempo
deve essere a prova di fuoco
perché nessuno mi salva nel modo in cui mi salvi tu
Cause nobody knows you baby the way I do
And nobody loves you baby the way I do
It’s been so long
It’s been so long
Maybe you are fireproof
Cause nobody saves me baby the way you do
Perché nessuno ti conosce come ti conosco io
e nessuno ti ama come ti amo io
è passato così tanto tempo, è passato così tanto tempo
forse sei a prova di fuoco
perché nessuno mi salva nel modo in cui mi salvi tu.

 
«Harry, è bellissima. L’hai scritta da solo?» Liam chiese meravigliato al suo amico, che annuì, non sapendo cosa dire esattamente.

«Ho pensato che potremmo inserirla nell’album, se non vi da noia il fatto che l’abbia scritta da solo.» il riccio si grattò la testa, imbarazzato. Ci teneva al fatto di far inserire la canzone nell’album; voleva che tutto il mondo la sentisse, voleva che tutto il mondo capisse.

«A noi va bene, ma come si chiama?» rispose Zayn, lanciandogli il diario. «A questo non avevo pensato.»

I ragazzi pensarono per un po’, poi a Louis venne l’idea. «Che ne dite di fireproof

I ragazzi annuirono entusiasti

***

Era passato appena un giorno dall’uscita del singolo e da quando avevano annunciato il nome del loro nuovo album –Four. Sapevano che non era molto originale il nome, ma non avevano molte idee, così avevano scelto la strada più facile.

«Avete capito cosa dovete fare?» gli chiese di nuovo Paul, battendo una mano sul tavolo di legno. I ragazzi annuirono scocciati; era la quinta volta che lo chiedeva.

«Bene, allora preparatevi. Tra tre minuti dovete entrare in scena.» lasciò il camerino e rispose alla chiamata di Harry Magee, uno dei manager della Modest!.

«Ditemi tutto.» disse scocciato. Sapeva che era colpa sue e dei suoi collaboratori se erano costretti a nascondersi. E non parlava solo dell’omosessualità di Harry e Louis, ma di tutto.

«Paul, domani Harry e Louis devono venire all’ufficio. Possibilmente, a orari diversi, per non creare sospetti. Non farli venire insieme.» rispose il manager dall’altra parte del cellulare.

Paul gli fece il verso e salutò.

I ragazzi, nel camerino, stavano facendo la loro preghiera pre-concerto.

«Pronti, ragazzi?» Paul entrò, porgendo i microfoni personalizzati ai componenti della band. «Prontissimi!» urlarono, correndo verso il palco.
Accesero i microfoni e cominciarono a cantare, facendo tremare anche la più piccola parte delle persone presenti in quello stadio.

Il concerto stava per finire, quando, inaspettatamente per il pubblico, partì la basi di fireproof. Lo stadio si riempì di urla, facendo sorridere la band, che iniziò a cantare.

«”…maybe we’re fireproof. ‘Cause nobody saves me baby, the way you do.”» Harry canto l’ultima frase, guardando Louis, che sorrise e scosse la testa.

***

Il concerto era finito e ora si trovavano tutti e cinque nell’appartamento di Zayn, mentre bevevano una birra e parlavano delle cose strane che avevano visto la sera stessa al concerto.

«Giuro, quella signora era inquietante.» disse Niall, rabbrividendo al ricordo della signora, abbastanza matura, che gli aveva mostrato il seno quando era passato per quel lato del palco.

I ragazzi risero, Liam fece cadere anche qualche goccia di birra sul parquet del salotto di Zayn.

«Liam!» urlò Zayn, dandogli uno schiaffo dietro la testa.

Era vero che non puliva lui, ma non gli piaceva tenere l’appartamento sporco, e la madre puliva solo nel fine settimana; era lunedì.

«Dai, Zayn, non l’ho fatto di proposito.» Liam cercò di scusarsi.

«Domani vieni a pulire.» impose Zayn, già sapendo che avrebbero fatto altro. Nella band nessuno lo sapeva, ma anche tra Zayn e Liam c’era del tenero, solo che non volevano che gli altri lo sapessero, per non aggiungere altre cose da pensare e nascondere.

«Ok, tanto il pomeriggio non abbiamo niente da fare.» rispose il moro con indifferenza, ma sapeva che Zayn pensava a ciò che pensava lui.

***

«Harry, ti è arrivata la chiamata?» chiese Louis, entrando nel salotto con il cellulare in mano e in mutande. Harry lo guardò, chiudendo la chiamata che gli era arrivata di Paul. Annuì al moro e lo squadrò, facendo pensieri poco casti.

«Lou, sai che è illegale camminare in quello stato?» sorrise malizioso, guardando il suo fidanzato, che scosse la testa e rise. «Idiota, sbrigati, chissà cosa vogliono.» Louis salì le scale, dopo aver salutato Harry con bacio.

Fecero come disse il giorno prima Harry Magee a Paul; arrivò prima Harry e poi, mezz’oretta dopo, Louis.

«Bene, come avete notato, il vostro singolo ha avuto molto successo ed è già amato da tutto il mondo. Ma se il mondo scoprisse che Larry è reale, ragazzi, il vostro singolo non sarà seguito neanche dal 10% che lo fa ora, quindi smettetela con tutti quegli sguardi sul palco. Soprattutto te, Harry. Ieri l’hanno visto tutti su quel palco.» Magee finì di parlare e quando Louis, orami rassegnato stava per rispondere, Harry lo bloccò.

«E se noi ci rifiutassimo? E se vorremmo rendere la nostra relazione pubblica?» Harry domandò al loro manager, che divenne rosso dalla rabbia.
«Non osereste!» urlò, battendo una mano sulla scrivania che li divideva. Louis rabbrividì per il colpo forte che non si aspettava.

Ma cosa cazzo combina questo?, si domandò, mentre prese Harry per un braccio, intimandogli di stare zitto. Il riccio lo guardò male.

«Scommettiamo?» lo sfidò Harry, prendendo per mano Louis e tirandolo. Uscirono dalla porta dell’ufficio mano nella mano, facendosi fotografare da milioni di paparazzi.

«Sei proprio a prova di fuoco, eh?» Louis rise contento, aggrappandosi al braccio del suo fidanzato.

«E’ qui che ti sbagli, siamo a prova di fuoco, no?» domandò Harry retorico, trascinandolo verso la sua auto. Prima di entrare in auto gli diede un leggero bacio sulle labbra, in modo che i paparazzi fotografassero il momento.

Harry voleva che tutto il mondo sapesse.

«Ti amo, Harry.» disse il moro, quando Harry si staccò. «Anche io, Louis. Tanto.» sorrise e entrò in macchina.

Durante il tragitto Louis si fece un giro su twitter.

«Harry non puoi immaginare che foto è stata appena caricata da Liam su twitter.» disse il maggiore, strabuzzando gli occhi e allungando il cellulare in direzione di Harry, che staccò per un momento lo sguardo dalla strada.

«Perché Liam ha postato una foto sua e di Zayn mentre si baciano? - chiese sconvolto, ritornando a guardare la strada – Perché non ce l’hanno mai detto?» continuò.

«Non lo so,  non ci resta che chiedere.»

Andarono a casa di Zayn, sapendo che quel pomeriggio Liam sarebbe dovuto andare a casa di Zayn per pulire le macchie, abbastanza evidenti, sul parquet.
«Siete degli stronzi, perché non ce l’avete detto?» appena entrò, Harry iniziò a sbraitare.

«Voi siete degli stronzi perché non ci avete detto che facevate coming out.» disse Zayn.

«Mentre tutti e quattro siete degli stronzi perché mi avete lasciato da solo e etero in mezzo ai gay.» sbuffò Niall, finto arrabbiato.

Scoppiarono a ridere e si diedero un abbraccio di gruppo.

«Vi voglio bene, ragazzi.» disse Niall, saltando mettendosi in mezzo alle due coppie, interrompendo i loro baci. Gli altri risero e Zayn lanciò un cuscino al biondo, che, con la faccia da finto offeso, lo rilanciò nella sua direzione.

Era questo che tutti volevano; serenità, affetto e amore. Prima di essere colleghi, erano amici, migliori amici, e così doveva essere per il resto dei giorni da One Direction.

[…]

-FINE-


 
Angolo autrice!
Giuro di non sapere come mi sia venuta in mente una cosa del genere, anche perché l'ho scritta ieri sera verso le 23:30, quando già ero a letto.
Spero non sia venuta tanto male, perché ci ho messo molto per scriverla. Sta notte non ho dormito, così non ho neanche avuto bisogno di dormire, visto che alle 6:oo mi sono 'svegliata', per modo di dire, perché non mi sono mai addormentata.
Beh, questo è tutto, spero di ricevere alcuni vostri pareri, anche per dirmi che ciò che ho scritto fa schifo.
Ciaoo!
xx_fly__
   
 
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