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Autore: Cassiope    13/09/2014    0 recensioni
Nella sua testa sempre le stesse identiche parole "Proprio ora io ti vorrei qui con me."
Ed era cosi, a Niall mancava terribilmente.
One Shot create per il contest happy "birthday, niall!"
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Right now
I wish you were here with me
‘Cause right now
Everything’s new to me
You know I can’t fight the feeling
And every night I’m feeling
Right now
I wish you were here with me..."
Nella sua testa sempre le stesse identiche parole "Proprio ora io ti vorrei qui con me." 
Ed era cosi, a Niall mancava terribilmente.


13 settembre 2009

Niall Horan era sempre stato un ragazzo solare e pieno di vita. Era sempre il primo a far casino in classe, a divertirsi con i suoi amici in giro per pub e locali. Amava la sua vita, amava la sua famiglia ma più di tutti amava la sua sorellina. Ella era bellissima, era intelligente e saggia nonostante avesse solamente quattordici anni. Lei era dolce, un piccolo petalo di rosa da cullare e riempirlo d'amore. Niall guardava sua sorella con ammirazione, lei era completamente diversa da lui. Lei era forte, lei era dolce e gentile nonostante la vita non lo era stata con lei. 
Ella, o "Lalla" come preferiva chiamarla lui, amava disegnare. Infatti la sua stanza era piena di ritratti talvolta astratti, talvolta che raffiguravano loro due. 
Quel giorno Ella si trovava in veranda, il suo posto preferito, il suo luogo d'ispirazione. Era il compleanno di Niall, il suo fratellone compiva 16 anni e lei voleva regalargli qualcosa di speciale, qualcosa che avrebbe ricordato per sempre quel rapporto fraterno che avevano. Perchè il loro rapporto era speciale, certo litigavano come gli altri fratelli, ma riuscivano sempre a far pace e a scherzare come sempre. 
Vide la macchina di Niall entrare nel vialetto, in fretta cercò di metter via il ritratto, quasi del tutto finito. 
"Ehi scricciolo cosa nascondi li dietro?" chiese Niall non appena varcò la porta di vetro della veranda.
"Nulla...cosa dovrei nascondere?" sorrise falsamente Ella. 
"Lalla ti conosco troppo bene, lo so che mi stai preparando qualcosa per il mio compleanno." 
"Non esser cosi sicuro di te." Lo rimbeccò lei infastidita. 
"Va bene, va bene. Fingiamo che non sappia nulla." Sorrise Niall. "Ora però potresti continuare a disegnare? Mi rilassa." 
Divertita Ella, posò la tela , girandola dall'altro lato per non far vedere a Niall e iniziò a dipingere un qualcosa di astratto. Niall restò li a fissarla, era davvero il suo opposto. Lei con i capelli castani, ricci e gli occhi verdi come la pece. Lui capelli biondi ed occhi azzurri come il mare. Anche caratterialmente erano diversi. Lui era sfacciato, sbruffone e amorevole. Lei timida, dolce ed autoritaria. 
Come ogni compleanno, anche quello Niall lo festeggiò con i suoi più cari amici. Liam Payne, un ragazzo alto, muscoloso e sicuro di sè. Ogni ragazza della scuola gli moriva dietro, ma non tutti sapevano che Liam, aveva una cotta assurda per il suo migliore amico, Zayn Malik. Zayn, bisessuale dichiarato, era il ragazzo più affascinante che Niall avesse mai visto. Il misterioso del gruppo, ma non tutti sapevano quanto quel ragazzo avesse un cuore dolce. Tra lui e Liam c'erano stati vari tira e molla, fin quando avevano deciso di restare solo amici, ma quei due non sarebbero stai mai "solo amici." Ad aggiungersi all'allegra combricola, c'erano Harry e Louis, due ragazzi più grandi che Niall aveva conosciuto in biblioteca. No, non per lo studio, Louis spacciava erba, era un modo per arrotondare a fine mese e pagarsi gli studi, era una nenia che ripeteva sempre. Ovviamente Harry era lì per sostenerlo; se Louis si muoveva Harry si muoveva, stavano insieme dai tempi del liceo e da allora non si erano più lasciati. 
Come ogni 13 settembre, da 7 anni ormai, i cinque ragazzi si trovavano a bere birra e a mangiare patatine nella tavernetta di casa Payne. 
"Allora quand'è che arriva la tua sorellina figa?" chiese Zayn, col suo strano accento orientale. Aveva origini pakistane, la sua pelle mulatta e i suoi occhi orientali, erano la prima cosa che una ragazza o un ragazzo notava. 
Ma in quel momento si poteva notare lo sguardo di fuoco di Liam. 
"Malik, non sbavare su mia sorella è off-limits. E poi tu hai Payne." disse Niall sorridendo maliziosamente. Il volto di Liam diventò rosso, mentre Zayn finse indifferenza e tirò fuori il suo amato pacchetto di sigarette, ne sfilò una e guardando Liam, ancora col capo chino per l'imbarazzo, la portò alla bocca per accenderla e fumarla. 
Erano le 22:03 ed Ella era in ritardo di mezz'ora. La tavernetta di Liam ormai era impregnata di fumo, Louis e Harry erano due calamite, si baciavano e riprendevano fiato solo per tirare dalla canna. Nel frattempo Liam affogava i suoi dispiaceri nell'alcol, mentre osservava Zayn fissare la finestra.
Stufo di quella situazione, si alzò dal suo sgabello, un po’ in difficoltà a causa dell'alcol e si incamminò verso Zayn, che era ormai alla sua sesta sigaretta. Mentre Louis e Harry si scambiavano baci alla "maria", Niall col suo bicchiere di vodka-redbull, osservò l'intera scena. Quando Zayn vide Liam pararglisi davanti, sorrise inespressivo e tornò a tirare dal filtro della sigaretta. E Liam come impossessato dal diavolo, la tirò via. Zayn si voltò verso di lui sconvolto, ma Liam non gli diede neppur il tempo di parlare che lo baciò con potenza, passione, amore. 
Avvolto da tutta quella passione al gusto di fumo, Niall fissò nuovamente il suo cellulare.
 -22:23- segnava. Cosi compose il numero di Ella e attese. Al terzo squillo la voce calda di Ella gli invase le orecchie. 
"Ehi biondo, scusami avevo dimenticato il tuo regalo. Inoltre il vecchio Charlie- il suo motorino, si aveva la strana abitudine di dare un nome alle cose- mi ha abbandonata, cosi ora il nostro caro babbo si è "offerto" di accompagnarmi." Era cosi logorroica. 
"Va bene Lalla, ti aspetto." Ma dall'altra parte del telefono si sentirono solo urla e uno stridio assordante di gomme.

Era tutto bianco, si sentivano solo sirene di ambulanze e persone che urlavano per il dolore.
Niall era li seduto con la testa tra le mani ed aspettava. Aspettava con ansia, aspettava di conoscere la sorte di suo padre Caleb e di sua sorella.
Non poteva perderli, non poteva vivere una vita senza loro due. E sua madre, sua madre Maura cosa avrebbe fatto?
Era lì, accanto a lui, la testa appoggiata sulla spalla del figlio e piangeva. Piangeva come mai in vita sua, Niall voleva rassicurarla, voleva dirle che sarebbe andato tutto per il meglio, ma non lo fece. La strinse forte a sé e pianse in silenzio.
Tutti i ragazzi erano lì in quel momento.
Liam aveva sentito le urla disperate di Niall ed era corso fuori. Quando gli chiese cosa c'era che non andava, Niall rispose solo "E' successo qualcosa di brutto ad Ella e mio padre. Dobbiamo andare in ospedale."
In pochi minuti arrivarono trovando li Maura che parlava con i dottori.
"Mamma cos'è successo?"
"Un camion. È…non ce la faccio" Ed era scoppiata a piangere tra le sue braccia.
"Un camion è sbucato fuori dal nulla e ora entrambi sono in sala operatoria." Rispose un'infermiera.
Niall si senti mancare il fiato, le gambe minacciarono di cedergli e il cuore gli arrivò in gola.
Non gli restava altro che aspettare.

Erano passate diverse ore, Niall era stanco ma ancora stringeva sua madre.
Una porta si aprì e un dottore dall'aria stanca fece loro segno di alzarsi.
"Come sta mio padre? Ed Ella?" Chiese ansioso Niall. 
Il dottore sospirò, passò una mano tra i capelli brizzolati e con tono soffrente rispose. "Tuo padre è fuori pericolo, ha avuto un emorragia celebrale ma ora è sotto controllo." Niall si rilassò appena, ancora non sapeva però di Ella.
"E mia sorella? La prego dottore mi dica che sta bene." Il dottore lo guardò dispiaciuto, e prima di parlare respirò profondamente.
"Come ti chiami?"
"Niall."
"Beh Niall...tua sorella ha avuto un forte trauma al cervello. Lo scontro è stato cosi violento da lesionarle l'emisfero sinistro. Ho cercato di fare il possibile ma...è in coma. Respira grazie ad un macchina. Sta a voi decidere se tenerla in vita o meno." 
Niall non riusciva a crederci. La sua dolce sorellina era in quel letto d'ospedale a lottare per la sua vita. Lei che era sempre stata cosi buona, stava per morire.
Non pianse, non ci riusciva. Restò lì, abbracciato a sua madre.
Quella notte, non appena il padre si risvegliò, decisero di staccarle la spina. Non aveva possibilità e anche se fosse riuscita a svegliarsi, sarebbe stata costretta a camminare su una sedia a rotelle e a vivere come un vegetale.
Niall sapeva che era giusto cosi, ma non riusciva comunque ad accettarlo.

Da quel 13 settembre 2009, Niall, non festeggiò più il suo compleanno.
Ogni 13 settembre andava in un supermercato comprava un intero cartone di birra e andava al cimitero. Andava la mattina ed usciva la sera, mezzo ubriaco per poi distendersi sul letto a piangere.
Sua madre da allora non era riuscita più a riprendersi, in casa faceva tutto Niall e qualche volta lo aiutava suo padre. Vivevano perchè dovevano vivere, ma ne avrebbero fatto volentieri a meno.
Niall sentiva di rado i suoi amici, loro sapevano che era un periodo difficile per lui, ma comunque cercavano di non fargli mancare niente.

Il 13 settembre 2011, sembrava che qualcosa stesse cambiando. Niente di più sbagliato.
Liam, con l'aiuto degli altri, l'aveva pregato di raggiungerli in un pub. Niall decise di andarci, ma non per festeggiare, per ubriacarsi e fumare in modo tale da spegnere il cervello.
Erano da ore fermi li a bere, Liam non ce la faceva più a vederlo cosi.
"Niall ti prego basta. Ti stai rovinando la vita."
Niall sorrise amaramente. "E' già rovinata."
"No che non lo è. Credi che lei vorrebbe questo? Vorrebbe vederti in questo stato?" 
Niall si voltò furente verso Liam, come osava solo nominarla. Non doveva, Niall non voleva sentire più nulla, cosi si alzò, e si incamminò verso la porta. La mano di Liam lo fermò. Stanco della situazione, Niall si girò e gli tirò un pugno. Liam cadde all'indietro, portandosi le mani al naso ormai gocciolante di sangue.
"Non parlare mai più di lei. Tu non sai cosa si prova ad alzarti la mattina e non sentirla cantare. Non sai cosa significa non poterla più vedere disegnare. Non sai quanto faccia male, non puoi saperlo." Disse, arrabbiato come mai prima, con le lacrime agli occhi usci da quel locale.
Una volta a casa, si rifugiò nella sua stanza e si gettò sul letto. La prima cosa che colpi il suo sguardo fu proprio il ritratto che Ella aveva fatto per il suo sedicesimo compleanno. Si alzò, prese il quadro, spaccò in mille pezzi il vetro e accartocciò l'intero disegno, per poi lanciarlo in un angolo della camera.
"Perchè? Perchè mi hai abbandonato? PERCHE'?" urlò al vuoto, per poi lasciarsi cadere a terra e piangere disperatamente.


21 Dicembre 2013
Erano ormai quattro anni che Ella non c'era più e Niall continuava a sentire la sua mancanza. 
Aveva vent’anni ormai, Ella ne avrebbe compiuto diciotto.
Non usciva più, usciva solo per andare a scuola o a comprare qualcosa per la casa. Non vedeva più i suoi amici, soprattutto Liam. Restava a casa tutto il giorno a studiare o in camera sua.
Quel giorno però, dovette uscire di casa perchè le sue amate sigarette erano finite. Infilò capotto, cappello e sciarpa ed usci per le strade di Mullingar. Era dicembre, il natale era alle porte ma per lui era un mese come un altro. 
Arrivato al tabacchino, prese le sue sigarette e non appena usci se ne accese una. 
"Ehi scusa, mi fai accendere per favore?" 
Niall alzò la testa e la vide. Non aveva mai visto una ragazza cosi bella. Avrà avuto su per giù la sua stessa età. Aveva i capelli castani, lunghi e ricci fin sopra le spalle. Le ricordava addirittura.. nessuno, non le ricordava nessuno. 
Niall la guardò di sottecchi quando accese la fiamma permettendole di accendere anche lei la dose di nicotina  necessaria. Spense e un sorriso compiaciuto si presentò sul volto di lei. "Che hai da ridere?" chiese subito lui sulla linea di difensiva. 
La mora sbuffò il fumo dalla bocca prima di parlare. "Niente, niente." rispose non cambiando espressione "grazie ancora, alla prossima." E rivolgendogli un occhiolino, svanì dietro l'angolo lasciando la sua scia di profumo di cui Niall ne parve attratto. 
"Prego." rispose sottovoce tra se e se, sperando di rivedere quella giovane ragazza il prima possibile. Mullingar non era poi così grande dopotutto. 
Come ogni domenica sera, Louis Harry Liam e Zayn, erano nel solito luogo d'incontro. Si stavano passando la seconda canna della serata quando Zayn sbottò. "Mi sono stancato di questa situazione. " Il moro attirò subito l'attenzione dei tre non capendo a cosa si stesse riferendo. "Abbiamo abbandonato Niall nel momento in cui lui aveva più bisogno di noi. Questa cosa mi tormenta tuffi i giorni. Mi manca."
I suoi amici lo guardarono con sguardi da colpevoli. "Cosa vuoi che facciamo Zay? Niall é stato il primo a non voler ricevere aiuto." Ribatte Harry con voce più calma. "É vero, ma noi dovevamo insistere. Non vi manca?" A quel punto tutti annuirono. 
"Perché non andiamo a casa sua? Potremmo parlare tutti insieme e sistemare la situazione" propose a quel punto Louis, il più grande e decisamente il più saggio tra i quattro. 
"Beh, sarebbe un punto di partenza ma potrebbe pure rifiutare." Continuò Liam. "Ma almeno ci abbiamo provato. Siamo tutti d'accordo?" 
Esclamarono un rumoroso “sì” e pieni di entusiasmo, che non vedevano da parecchio tempo, si diressero verso casa del biondo che distava a pochi isolati dal punto dove si trovavano. 
Quella sera, Niall stava finendo l'ennesima partita ad uno dei videogiochi che i suoi genitori gli comprarono il Natale scorso. Era avvolto da infinite coperte, sommerso da infiniti pacchi ormai vuoti di cibo spazzatura e la sua camera puzzava di calzini usati. Gli sembrava di essere ripiombato indietro nel tempo, a quando ancora un adolescente lasciava tutto in disordine pigro com'era. Ma aveva vent'anni e sapeva bene che doveva smetterla di comportarsi da diciassettenne nerd. Aveva voglia di fare tante cose, come ad esempio iniziare l'università, trovarsi una casa tutta per se e.. ricominciare a vivere. Voleva, ma non riusciva. In quei quattro anni Niall si era addossato tutte le colpe, passava le giornate davanti alla playstation o davanti al computer. Non aveva più una vita sociale e ciò che più si rimpiangeva, era il fatto che non stava vivendo. Lo aveva smesso di fare già da un po', da quando quel sorriso pieno di gioia aveva abbandonato la sua vita quotidiana. Ecco cosa odiava di se, non riusciva a dimenticare, a passarci sopra e, sapeva benissimo che il suo umore negli anni ha compromesso di conseguenza quello dei suoi genitori. Avrebbe voluto con tutto se stesso, ricominciare tutto senza peró abbandonare il ricordo della piccola Ella. 
Si distrasse dal suo amato gioco, quando sentì la porta della sua stanza bussare. Sicuramente Maura era andato a chiamarlo per la cena, ma la fame lo aveva abbandonato dopo aver mangiato una quantità industriale di patatine. 
Così la liquidó con un semplice: "Mamma non ho fame" 
A quel punto, la porta si aprì ritrovandosi difronte proprio le ultime persone che si aspettava di vedere. I suoi ormai ex migliori amici erano proprio sull'uscio della porta, attendendo il permesso del biondo per poter entrare. 
"Neanche per una piccola dose di Nandos?" domanda intimidito un Liam, alzando la cena in una busta in modo tale che anche Niall la potesse vedere. 
Era rimasto sorpreso da quella visita improvvisa così, fece segno di chiudere la porta e "Sedetevi dove volete" offrì ai quattro. Si distribuirono nel piccolo ambiente offrendo a Niall la cena. 
La situazione era leggermente imbarazzante per tutti quanti, ma Zayn si fece coraggio e cominciò. "Niall, non siamo venuti qui a caso." Tutti gli occhi puntati sul biondo che, dal loro ingresso non sapeva cosa aspettarsi. Il moro fece un profondo respiro. "Credo di parlare a nome di tutti e, ci manchi Niall. Come amico, come compagno di bevute, come fratello. Ci conosciamo dall'età di dieci anni e, davvero abbiamo rovinato tutto?" Fece un momento di pausa per far assimilare al ragazzo quelle parole. "La colpa è stata nostra, non siamo riusciti a starti accanto." 
Niall a quel punto, lo bloccò. Seriamente pensavano quelle cose? "Davvero pensate questo? Voi siete fuori strada" a quelle parole, i suoi amici lo guardarono con stupore. "Ragazzi, qui la colpa è solo mia. Voi ci avete provato ma io, ero troppo arrabbiato e accecato dal dolore da non accorgermene. E Liam" adesso si gira verso il ragazzo "Scusa per quel cazzotto. Scusa a tutti voi veramente." 
A Niall mancavano tanto i suoi migliori amici, tanto che quella confessione gli fece scendere qualche lacrima. In quel momento, abbandonarono tutte le cose negative, per dar posto ad una nuova speranza. 
"Niall no" prese anche Louis "tu non hai nessuna colpa. Sei il nostro leprecauno e ora tu hai bisogno di dare una svolta a tutto e noi siamo qui per aiutarti e recuperare il tempo perso. Non lasceremo a niente di separarci di nuovo." 
Così si avventò sul biondo, abbracciandolo di slancio mentre quest'ultimo scoppiò in un pianto liberatorio. 
Il resto del gruppo si aggregò a quell'abbraccio collettivo, ora felici come una volta. 
La serata si concluse in quel modo: a ridere e scherzare, ricordare i vecchi tempi, raccontare di tutto ciò che si erano persi e, della nuova cotta di Niall, finalmente dopo quattro anni. Era felice, per la prima volta in tanto tempo. Vedeva uno spiraglio di speranza, quella che cercava con avidità e sapeva che d'ora in poi, con i suoi amici accanto, sapeva che poteva stare meglio e riprendere la vita da dove l'aveva lasciata. Da quando lei non c'era più. 
E non avrebbe permesso a niente e nessuno di intralciare questo nuovo percorso.

Dopo quella serata di bevuta, l'umore di Niall cambió visibilmente già dal giorno dopo.
Infatti, la mattina seguente si alzó di buon umore salutando con uno smagliante sorriso i suoi genitori che, stupiti sospettarono ci fosse lo zampino dei suoi amici, dopo la visita della sera precedente. Questo non poté che risollevarle l'animo perché, inoltre, Niall quella mattina stava uscendo. Aveva detto si andava a fare un giro, di certo meglio che rimanere chiuso nella sua stanza a poltrire come un bradipo. E di quella assenza, Maura ne avrebbe approfittato per pulire un po' quell'ambiente incasinato.
Niall aveva deciso di andare a farsi un giro da solo, per assimilare un attimo la situazione. I suoi amici erano tornati, e di questo ne era davvero felice. Aveva la sua ancora di salvezza, proprio ció di cui aveva bisogno. Rimaneva solo una cosa da fare adesso. Doveva smettere di piangersi addosso, ma il suo timore era proprio quello di non riuscirci.
Ci pensava ogni giorno a lei, a come sarebbe cambiata esteticamente, oppure se doveva proteggerla dai ragazzini impertinenti, o consolarla quando si sentiva giù di morale. Non si capacitava come alla fine, le persone migliori sono sempre le prime ad andarsene.
Era davanti un bar quando si fermó per prendere al volo un caffé prettamente amaro, proprio come piaceva a lui e, dirigersi verso un piccolo laghetto-ora interamente ricoperto di ghiacchio, a pochi passi di li. 
Si sedette su una panchina e nella sua mente riaffiorarono alcuni vecchi ricordi di Ella.
Un sorriso amaro spuntó sul suo viso ora rigato da due o tre lacrime, sorseggiando il suo caldo caffé in una classica giornata invernale.
Cose penserebbe lei di lui in quel momento? Che é un fallito, un piagnucolone sempre a piangere.
No, non é vero. Lei era buona, non avrebbe mai e poi mai pensato qualcosa di simile.
Era lui che pensava quelle cose e si odiava.
Doveva mettere un punto a quella situazione, ma come?
Un paio di giorni di li a quella parte, ovvero proprio la notte di Natale, si sarebbe festeggiato il compleanno di Louis nel suo appartamento che condivideva con Harry. Era ormai un anno che vivevano assieme e, nonostante i numerosi litigi, erano una coppia che si amavano in modo incondizionato.
Louis Tomlinson quell'anno compiva 22 anni e, come ogni anno odiava festeggiare il suo compleanno, perché aveva paura di crescere. Una sindrome di peter pan in un certo senso, ma questo non impedì il suo ragazzo ad organizzargli una festa a sorpresa. Decise quindi di invitare gli amici più stretti, tra cui Niall ovviamente e, rimase sorpreso quando vide anche la ragazza che qualche sera prima gli aveva chiesto di accendere. Anne si chiamava, aveva sentito una delle gemelline Tomlinson dirlo, visto che era li a giocare con loro. C'erano anche le sorelle, la madre e il suo nuovo compagno seguiti da alcuni loro vecchi amici con cui non si erano persi di vista. La casa era addobbata di festoni, alcune persone avevano i classici cappellini da festa sul capo e la torta, prettamente preparata dal futuro pasticciere Styles, unicamente di calcio, proprio la passione del festeggiato.
Si erano tutti recati presso casa del ragazzo, una mezz'ora prima che lui potesse tornare dalla partita di calcetto insieme a Liam che, ovviamente si era accordato col riccio di portarlo a casa sano di mente, sapendo come il suo ragazzo amava fumarsi una bella canna dopo ogni partita.
Niall aveva preferito non importunare Anne, così chiacchierò   un po' con Zayn sorseggiando una birra, fin quando peró non vide Johannah, la madre del festeggiati dirigersi verso di lui.
"Niall, che sorpresa vederti qui" lo avvolse in un caloroso abbraccio, uno di quelli che anche sua madre un tempo gli regalava. "Non ti vedo da tanto in giro, come stai?"
La donna era sempre stata un punto di riferimento per il biondo. Aveva sempre ospitato gli amici del figlio a casa, trattandoli un po' come se fossero suoi figli.
"Io sto.. meglio. Sono tornato dai miei fratelli" disse alludendo al lungo periodo di isolamento, ricevendo una pacca di incoraggiamento dal pakistano. " E tu invece? Hai una news entry?" Chiese riferendosi all'evidente protuberanza all'altezza della pancia.
"Ti devo correggere, delle  news entry. Altri due gemellini" rispose e Niall non poté che congratarsi con lei.
Quanto si era perso in quegli anni.
Gli invitati furono interrotti da un euforico eccitato Harry che avvisó loro dell'imminente arrivo di Louis. Così, tutti si posizionarono al proprio posto e quando un Louis allegro, fece capolinea all'ingresso accendendo la luce, rimase sbalordito dal coro di 'sorpresa' ricevuto da più di una decina di persone. 
Dopo un giro di saluti e convenevoli -ovviamente si era gettato baciando d'impeto il suo ragazzo ringraziandolo della sorpresa, il dj Liam appena improvvisato mise un po' di musica alla radio, facendo divertire gli invitati.
"Harry?" Chiese un Niall rosso in viso per l'alcool ingerito "Come mai anche Anne qui?"
Harry gli ammiccó un sorriso e, gli spiegó come col tempo lei usciva spesso con loro e di come aiutava la acuola elementare a  preparare la recita scolastica.
"Oh, quante novità" disse sorseggiando  dell'acqua.
"Vacci a parlare, é lì sola a riempirsi del punch." 
Niall si fece forza e, accantonando la sua insicurezza iniziando a parlarle.
"Ciao, Anne giusto?"
Lei si voltó di scatto regalandogli un sincero sorriso.
"Oh, ciao biondo come te la passi?"
"Al momento sto cercando di rimanere il più lucido possibile." Quella sua affermazione provocó le risate della ragazza e Niall ne fu sollevato. Forse non aveva proprio perso la mano.
"Si nota, hai il viso tutto rosso."
"Certo.. quindi come procede la preparazione della recita?" Chiese mostrandosi interessato.
"Bene, il 27 finalmente i bambini si esibiscono a scuola. Non sai quanto sono felici."
"Posso immaginare."disse perdensosi in quel mare nero che erano i suoi occhi. I capelli ricci, erano avvolti in una formosa crocchia e indossava un semplice abitino invernale.
Era proprio bella, sarebbe potuto rimanere li tutta la serata per scrutare quella bellezza mai vista.
Furono interrotti da Louis che si precipitò subito a chiedere se si stessero divertendo.
"Ragazzi, vi state divertendo?"
I due annuirono, per scambiarsi qualche chiacchiera seguiti poi da Harry Liam e Zayn.
Ad un tratto videro le due gemelle, fare capolinea nella loro cerchia.
"Louis, puoi dire ai tuoi amichetti che il 27 sono invitati al nostro debutto in scena." Parló Daisy alludendo alla recita natalizia.
"Debutto?" Chiese un Louis divertito.
"Esatto debutto" questa volta Phoebe prese parola "perché noi un domani diventeremo famose. E ora scusateci" e con fare vanitoso, le piccole bambine svanirono dietro la madre a continuare a giocare con le bambole.
Il gruppetto scoppió in una fragorosa risata fin quando Anne non sussurró qualcosa nell'orecchio di Niall, cercando di non dare troppo nell'occhio "mi farebbe molto piacere se tu venissi."
Il biondo spalancó gli occhi per lo stupore non sapendo cosa dirle.
Che anche lui ne era felice? 
"Beh, puoi contarci." Si scambiarono un intenso sguardo d'intesa e Niall poté accorgersi di come lei sorrise sincera in quel momento.

A Niall batté forte il cuore quella sera.
Dopo l'invito delle gemelle, e non solo, Niall era entusiasta di andare a quella recita.
Voleva rivedere Anne ed era  sollevato nel  sapere che anche lei gradisse la sua presenza.
In quei giorni di festa, tra parenti e robe varie Niall non riuscì a non pensare alla riccia.
Aveva deciso di volerla invitare a prendersi qualcosa di caldo dopo lo spettacolo perché sentiva la necessità di volerla conoscere, e poi perché non voleva sorbirsi la ramanzina di Louis del perché non si decidesse a fare il primo passo con lei.
Era il pomeriggio della recita, e il biondo si in profumó per bene. Non era da lui ma, quando aveva un appuntamento si metteva puntualmente in ghingheri-eppure non ne aveva bisogno, la sua bellezza naturale avrebbe conquistato numerose ragazze.
Si diresse verso l'auditorium della scuola e in lontananza vide i suoi amici, ed Anne, intenti a fumarsi una sigaretta.
"Ciao ragazzi" disse attirando l'attenzione. Salutó uno per uno e non ignoró il sorriso smagliante della ragazza alla sua vista.
Dopo qualche chiacchiera, entrarono ed Anne avvisó che lei sarebbe dovuta stare dietro le quinte per aiutare i bambini con i vestiti. Quindi Louis fece strada verso i posti riservati a loro, e si godettero lo spettacolo tutti insieme.

Era andato tutto bene: i piccoli attori non avevano sbagliato neanche una battuta e ogni tanto erano persino riusciti a strappare le risate del pubblico.
A fine spettacolo, dopo un breve discorso della maestra e dei ringraziamenti nei confronti di Anne, si diresse proprio in direzione di quest'ultima che si trovava a parlare con una mamma proprio sotto il palco.
Fece in modo da far notare la sua presenza e dopo una manciata di secondi Anne raggiunse Niall.
"Ciao" esordì lei.
Lui, ne approfittó e le stampó un tenero bacio sulla guancia. 
Entrambi arrossirono.
"Senti, ti va di venirti a prendere qualcosa di caldo con me? Cioé non come un appuntamento, se la cosa ti infastidisce oppure se vuoi é un appuntamento.. insomma, ti va?
Anne ridacchió notando il lieve imbarazzo del ragazzo e "sì, voglio venire a questo appuntamento. Dammi due minuti che prendo la borsa." Così gli stampó un bacio sulla guancia e svanì dietro le quinte.
Niall aveva un appuntamento.
Erano andati a piedi, Mullingar alla fine era un paesino dove tutti si conoscevano con tutti e non era necessario muoversi con la macchina.
Si erano appostati in una piccola cioccolateria del centro, molto appartata in modo tale da non dare nell'occhio. 
Ordinarono quindi due cioccolate calde.
"Sei stata brava ad organizzare lo spettacolo." Esordì Niall una volta che il cameriere si era allontanato.
"Grazie, io adoro i bambini. Credo siano la cosa più pura al mondo."

Niall l'ascoltava incantato, era completamente ammaliato da quella ragazza.
Passarono l'intera serata a ridere e scherzare.Avevano un'intesa pazzesca, come se si conoscessero da anni e non da poche ore.
Fu quando Anne si avvicinò maggiormente , per pulirgli il labbro superiore sporco di cioccolato, che il biondo non riusci a resistere. Le afferrò il polso dolcemente, facendo salire la sua mano contro quella della mora. Si intrecciarono, e un brivido colse di sorpresa la schiena di entrambi.
Gli occhi azzurri e splendenti di Niall non si staccavano da quelli neri e magnetici di Anne, fu un attimo e le loro bocche si scontrarono con passione e dolcezza.
Era come se in tutti quegli anni avessero vissuto senza aria, senza respirare, senza vita.
Quel bacio era tutto, era respiro, era vita.
Da quella sera continuarono a vedersi, avvolti da una nube di sguardi e baci innocenti.
Il cuore di Niall batteva.

13 settembre 2014

Niall ed Anne si conoscevamo da 9 mesi ormai, da quel giorno al pub non si erano più lasciati.
Era grazie a lei se, ora, era un uomo diverso.
La mancanza di Ella era sempre li presente nel suo cuore e nella sua mente, ma Anne alleviava le sue pene, Anne lo amava.
Niall amava ogni piccola cosa, ogni piccolo difetto. Amava stringerla a se la notte quando fuori pioveva e lei impaurita dai tuoni si aggrappava a lui come unica fonte di vita.
Amava quando la baciava, quando l'abbracciava e quando facevano l'amore sussurrandosi parole dolci.
Amava passeggiare con lei, amava il modo di come si prendeva cura di lui. Lui che dopo la dopo la morte di Ella, aveva perso la speranza, aveva perso la forza. Anne era tutto quello, lei era speranza, forza, amore.
Quel giorno Niall avrebbe compiuto 21 anni, erano passati cinque anni dalla scomparsa della sorella, ma quel compleanno l'avrebbe passato diversamente.
Aveva i suoi amici e la sua ragazza. Doveva vivere, per lui, per Ella.
Liam, come suo solito, aveva organizzato una serata nel loro solito pub, ma Niall doveva fare altro quella mattina, l'avevo promesso ad Anne.
Quando Anne si svegliò, trovò il bellissimo volto di Niall davanti la sua faccia, pieno di energia e sorridente. Era fiera di se, era riuscita ad aiutare l'uomo che amava. 
Amava Niall con tutta se stessa, amava il suo modo di parlare, amava la sua voce quando cantava. Amava quegli occhi cosi celesti da farle girare la testa ogni volta che incrociavano i suoi color ebano.
"Ehi.." Sussurrò Anne stropicciandoci gli occhi e stiracchiando le gambe e le braccia intorpidite dal sonno.
"Ehi." Sorrise Niall per poi baciarla. Le loro labbra si toccarono appena.
"Lo sai che ti amo e che per questo ti ho lasciata dormire, ma sono le undici passete, dovremmo andare o altrimenti troveremo chiuso." Spiegò calmo Niall. Anne, le sorrise e si alzò senza dire nulla. Quello era un giorno speciale per entrambi.

Niall voleva che Anne conoscesse Ella. Le aveva sempre parlato di lei, le aveva mostrato foto, dipinti, ma mai, mai l'aveva portata sulla tomba della sorella. 

Erano 9 mesi che non metteva piedi di dentro.

Quando arrivarono li Anne era alquanto agitata, non sapeva cosa fare, cosa dire. Cosi strinse la mano di Niall,  chiuse il suo giubbotto di pelle e insieme al suo ragazzo attraversarono i cancelli di quel grande cimitero.
Non camminarono a lungo, Niall le mostrò anche la tomba di sua nonna Marie, fino a quando smise di parlare e iniziò a fissare una lapide di marmo bianco a forma di cuore. Riconobbe la ragazza grazie alle varie foto che Niall le aveva mostrato. Era davvero bellissima.
Anne rimase a fissare la tomba per vari minuti fino a quando dei singhiozzi non ruppero quel silenzio che si era creato.
Si voltò verso il suo ragazzo e lo vide li inerme, preda delle lacrime e dei respiri affannosi.
Anne si avvicinò e lo strinse a se, come una madre culla il suo bambino.
"Non fare cosi. Ci sono io con te ora."
"Mi manca, mi manca da morire." Rispose Niall cercando di calmarsi. Anne le accarezzò i capelli biondi che profumavano di cocco e Niall "Lei è qui. Lei è stata e starà sempre qui." Disse allontanandosi leggermente per potergli sfiorare il cuore.
"Niall tu sei un ragazzo forte, tu riesci a far star bene le persone anche quando sei triste. E questo Ella lo sapeva, era la parte che più amava di te. E sai come lo so? - Niall scosse la testa, mentre gli occhioni blu era colmi di lacrime- Dai suo ritratti. Ti ha sempre disegnato forte e impavido, un ragazzo coraggioso e dolce con tutti."
Anne prese il volto del ragazzo tra le sue mani e asciugò le lacrime che cadevano copiose sulle sue guance.
"Avrebbe compiuto 19 anni. Non doveva finire cosi." Sussurrò Niall abbassando lo sguardo e lasciando scivolare altre lacrime.
"La vita è ingiusta, soprattutto con chi non se lo merita. Ma lei avrebbe voluto che tu non ti abbattessi, avrebbe voluto vederti felice."
"Ma io sono felice, sono felice con te." Disse Niall alzando la testa e cercando di sorridere alla sua ragazza.
"Credo sia stata proprio Ella a far si che noi ci incontrassimo." 
"Tu mi rendi forte." Affermò Niall stringendola a se.

Dopo cinque anni, Niall riprendeva a vivere.
Dopo cinque anni, Niall festeggiava il suo compleanno e tutto questo solo grazie ad Anne.

Quella sera tutto andò per il verso giusto, Anne gli regalò il quadro che tempo prima le aveva regalato Ella. L'aveva fatto aggiustare e incorniciare nuovamente.
In quei mesi erano cambiate tante cose, Zayn e Liam finalmente stavano insieme. Ne avevano passate tante ma finalmente avevano preso il coraggio di esprimere i loro sentimenti.
Era stato proprio Zayn, la notte di capodanno a fare il primo passo.
Erano usciti fuori a bere e vedere Liam con la canotta bianca, incollata al corpo per il sudore e per un bicchiere di spumante rovesciatosi addosso, fece scattare in Zayn non solo la sua parte ormonale, ma anche e soprattutto, la sua parte passionale e possessiva.
L'aveva tirato in disparte, perchè il rumore della musica ad alto volume impediva l'ascolto.
Si erano rifugiati in bagno e Liam stralunato si ritrovò addosso Zayn. Lo baciava con foga, passione, lo baciava come se fosse stato la sua unica fonte di ossigeno.
"Io voglio provarci. Voglio qualcosa di serio, e lo voglio con te. Io voglio te." Aveva sussurrato Zayn sulle labbra di Liam ancora rosse a causa dei morsi del moro.
Il castano gli aveva sorriso e sussurrando "idiota, era ora" riprese a baciarlo.
Anche per Harry e Louis le cose andavano a gonfie vele.
Avevano annunciato il loro fidanzamento, si sarebbero sposati nell'aprile del 2015 il giorno del loro primo incontro, il 21.
Era stato proprio nel 21 aprile del 2014 che Harry gli aveva chiesto di sposarlo.
Con una scusa l'aveva fatto uscire di casa e l'aveva portato in un enorme parco. Era pieno di bambini e coppie distese sull'erba ad assaporare i lievi raggi del sole.
Mentre passeggiavano, un aereo volò talmente basso che il rumore fu assordante, rumore che portò Louis ad alzare il volto. Rimase colpito dalla scritta che passava in volo " Louis Tomlinson ti amo." Rimase li a fissare talmente tanto tempo che gli occhi presero il colore del cielo, diventando ancora più azzurri rispetto al normale.
"Devo esserne geloso?" Ridacchiò Harry spintonando leggermente il suo ragazzo ancora imbambolato.
"Cosa significa?" Sussurrò appena il più grande, guardando le iridi color verde prato di Harry.
Harry semplicemente si inginocchiò davanti ai suoi piedi, prendendo una piccola scatolina nera. "Louis, io ti amo, lo sai. Ma vorrei che il nostro rapporto si evolvesse. 
Vorrei poter dire al mondo che sei mio, che sei l'unico essere umano a rendermi felice, ad amarmi senza sè e senza ma.
Voglio poterti presentare come mio marito, avere una nostra famiglia e chissà anche qualche bambino. Sono mesi che ci penso ed oggi, il giorno del nostro anniversario, sono qui davanti a te a chiedermi di sposarmi.
Quindi Louis William Tomlinson, vuoi sposarmi?" E Louis pianse, lui non piangeva mai, ma non poteva far altrimenti. Sussurrò un flebile " si ", Harry gli infilò l'anello e sigillarono il tutto con un bacio.
Un bacio carico di amore.

Il suo ventunesimo compleanno fu bellissimo e carico di emozioni, una di quelle serate che ti rimangono dentro per sempre. Serate consumate a bere e scherzare con gli amici e con la sua ragazza.

"Grazie." Sussurrò piano Niall all'orecchio di Anne una volta messi a letto.
"Grazie?" Rispose lei ignorando i brividi che aveva provocato il fiato caldo di Niall sulla sua pelle.
"Per ogni cosa. Per avermi reso l'uomo di oggi. Per amarmi incondizionatamente anche se a volte sono un idiota. Grazie." Lei lo baciò, a lungo, lasciando che i loro sapori si mischiassero.
"Non devi. Io ti amo e sono orgogliosa di averti nella mia vita." Disse cercando di riprender fiato da quel bacio appassionato.
"Ti amo anch'io piccola nanna." La baciò nuovamente, più volte quella notte, fin quando cullandosi a vicenda,  non caddero in un sonno profondo.

Niall era finalmente felice.




Salve a tutti!

Questa è la prima os che scriviamo io e Annina.
L'idea è venuta cosi, spero piaccia e perdonate i vari errori, se ci sono.
Ringrazio Ila per averla corretta e buona lettura.


 
   
 
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