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Autore: Suomi    13/09/2014    2 recensioni
[Pre-Thor]
Loki sollevò gli occhi dal libro, esasperato. Non capiva perché gli fosse capitato tale supplizio, eppure non era lui quello in punizione. Thor e i suoi stupidi amici avevano tentato di intrufolarsi nella Sala delle armi – ancora – e ovviamente erano stati scoperti – ancora. E adesso a lui toccava sopportarli se voleva godersi i volumi della biblioteca, mentre loro sfogliavano malamente i libri che avrebbero dovuto leggere, sbuffandosi e lamentandosi.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Thor
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Loki sollevò gli occhi dal libro, esasperato. Non capiva perché gli fosse capitato tale supplizio, eppure non era lui quello in punizione. Thor e i suoi stupidi amici avevano tentato di intrufolarsi nella Sala delle armi – ancora – e ovviamente erano stati scoperti – ancora. E adesso a lui toccava sopportarli se voleva godersi i volumi della biblioteca, mentre loro sfogliavano malamente i libri che avrebbero dovuto leggere, sbuffandosi e lamentandosi.
“Ho fame” brontolò Volstagg, tenendosi la pancia prominente con entrambe le mani.
Hogun si lasciò andare in uno sbadiglio “Se almeno ci avessero dato dei libri sulle arti della guerra”
“Non riuscirò mai a finire questo mattone” piagnucolò Fandral, stropicciandosi gli occhi.  Mentre Sif leggeva con sguardo svogliato il suo tomo.
“Perché tu stai qui?” domandò al fratello, un Thor ancora più disinteressato al suo volume rispetto ai suoi compagni “Tu non devi per sforza stare qui”
“Ma io voglio stare qui. E voglio leggere” rispose Loki con una freddezza che il Dio del tuono non percepì. Loki aveva sempre potuto vedere come i tre guerrieri e Sif lo sopportavano di malavoglia, quando non facevano di tutto per toglierselo dai piedi, però aveva sempre potuto contare sul fratello maggiore. Ma ultimamente anche quest'ultimo sembrava preferire la sua assenza, non invitandolo quasi mai quando si vedeva con i suoi compagni di lotta. Loki aveva così finito per rintanarsi sempre più spesso in biblioteca o avventurarsi per luoghi inesplorati di Asgard, fingendo che la cosa non lo ferisse.
“Certo, visto che l'alternativa a leggere” intervenne Volstagg mettendo una nota di disgusto sull'ultima parola “sarebbe fare l'uncinetto insieme alle dame di corte, dato che non sei neppure in grado di lottare” terminò con tono derisorio, causando qualche sorrisetto nei volti di Hogun, Fandral e Sif.
“Eppure nonostante questo” iniziò a rispondere Loki con estrema lentezza, come se soppesasse ogni parola “ti batterei facilmente se lottassimo”
Dopo un attimo di sorpresa, Volstagg scoppiò in una fragorosa risata. Si sarebbe aspettato che il ragazzo dai capelli corvini lo ignorasse o che gli avesse rivolto qualche parola al veleno, addirittura che se ne andasse indignato, ma non quella risposta. Che si vantasse di poter battere uno dei più promettenti guerrieri di Asgard.
“Davvero? Vediamo” lo sfidò allora, senza abbandonare il tono derisorio, balzando in piedi e afferrando due grossi righelli di legno che avrebbero dovuto fungere da armi. Ne lanciò uno davanti al Dio degli Inganni, che si alzò a sua volta prendendo il righello.
“Qui? Ora?” domandò un poco convinto Thor, con un filo di preoccupazione nella voce “Non è il caso ragazzi”
Loki avrebbe voluto gridargli che se la sapeva cavare da solo – che aveva dovuto imparare a cavarsela da solo e che non necessitava che lui si mettesse in mezzo, solo perché lo considerava un inetto. Ma non disse nulla, si limitò ad andare lentamente a piazzarsi davanti a Volstagg.
“Perché non rendiamo le cose più interessanti?” domandò Faldral prima che iniziassero “Scommetto due monete d'oro che vince Volstagg. Ci stai Loki?”
“Perché no?” rispose il Dio degli Inganni senza fare una piega, mentre il suo sfidante si lasciava andare all'ennesima risata. Anche Honug e Sif si unirono nella scommessa.
“Scommetto anch'io!” affermò Thor, tirando a sua volta due monete dalla tasca, mentre Loki si irrigidiva leggermente, nascondendo una smorfia di delusione.
“Scommetto che vincerà Loki” terminò il biondo, sotto lo sguardo meravigliato di tutti. Anche il minore dei figli di Odino rimase un attimo interdetto per la sorpresa, trattenendo poi un mezzo sorriso.
“Se vuoi proprio perdere i tuoi soldi” commentò Volstagg con un enorme sorriso, pur non riuscendo a nascondere la sua delusione.
“Bene, fammi vedere cosa sai fare, palla di lardo” fu Loki a parlare distante qualche metro dal guerriero.
Volstagg spalancò gli occhi “Come osi, moccioso!” ruggì, correndo come una furia verso il ragazzo dai capelli corvini, per afferrarlo e buttarlo a terra. Ma quando lo raggiunse questo sparì e lui finì per ruzzolare contro una delle librerie prima di finire a terra, con diversi tomi che gli caddero pesantemente  addosso.
Loki alle sue spalle, poggiò il righello alla gola del suo sfidante “Se avessi avuto un'arma vera e l'intenzione di ucciderti saresti già morto, Volstagg” affermò con tono serio.
Tutti fissarono stupiti la scena. Era un sortilegio di alto livello ed era incredibile che il Dio degli Inganni alla sua età lo maneggiasse con tale maestria.
Thor si lasciò andare in una spontanea risata “Avevo scommesso contro di te, ma pensavo che saresti durato più di trenta secondi, amico” disse divertito.
Volstagg si rizzò in piedi “E' un imbroglio. Non è lotta. E' solo uno stupido trucco!” si lamentò, rosso in volto per la rabbia e la vergogna.
“Ma se fosse stato un vero duello adesso saresti comunque morto” replicò Thor.

Thor era solo in biblioteca con il libro che doveva terminare di leggere entro il giorno successivo davanti a sé, mentre sbuffava e si grattava il capo.
Loki entrò sedendosi di fronte a lui.
“Perché hai scommesso che avrei vinto?” domandò al fratello maggiore poco dopo.
“Non sarai il guerriero migliore di Asgard, ma sicuramente sei il più sveglio” rispose Thor scrollando le spalle, come se fosse un'ovvietà.
“O forse è solo Volstagg che è particolarmente stupido” replicò Loki con un mezzo sorriso, mentre il fratello rise di gusto a quella frase.
Dopo qualche minuto di silenzio, Thor fissò Loki negli occhi “Qualsiasi cosa accada, sappi che io ti voglio bene, fratello e che scommetterei sempre su di te” affermò con un sorriso sincero.
“Dammi” disse Loki, trattenendo un sorriso, mentre gli toglieva il libro da davanti.
“Ma devo finire di leggerlo” protestò poco convinto il biondo.
“Io l'ho già letto e posso dirti cosa dire al precettore quando ti interrogherà. Tanto fa sempre le solite domande” rispose il fratello minore scuotendo il capo, mentre Thor si rallegrava di non dover leggere oltre quel noiosissimo libro.
E sapeva che questo era il modo in cui Loki gli diceva “Anch'io ti voglio bene, fratello”.


 

  
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