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Autore: DaRk_EnGeL    13/09/2014    2 recensioni
Mi dicevo...sii forte, resisti!
Pochi sono coloro che riescono a credere in se stessi;
pochi sono coloro che imparano a voler bene il loro corpo;
pochi sono coloro che riescono a dire “Basta”.
Molti hanno sofferto, soffrono, soffriranno;
Molti sono stati, sono, saranno : Vittime del Bullismo.
Mi chiamo Martina Stoessel, ho 17 anni, sono riuscita ad oppormi al Bullismo, ora sto realizzando il mio sogno insieme alla mia famiglia, ai miei amici e al mio mio ragazzo: Jorge Blanco, lui è il mio spiraglio di luce in mezzo alle tenebre, mi è stato accanto nei momenti peggiore e adesso mi sta accanto nei momenti migliori.
Baci.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Leon, Violetta
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Mi dicevo: sii forte, resisti.
Come ho fatto ad uscirne viva?
Me lo chiedono spesso, io semplicemente rispondo che ho creduto in me stessa alla fine. Mi sono resa conto che ce  la potevo fare. Potevo vincere.  Potevo uscirne. È e d stato così. Ho vinto. Ho vinto contro di loro, contro ogni insulto, ogni loro dispetto, contro ogni loro colpo.
Molti hanno sofferto, soffrono, soffriranno di bullismo. Pochi sono quelli che resistono, che nonostante tutto continuano a tener duro. Pochi sono coloro che riescono a credere in se stessi;
pochi sono coloro che imparano a voler bene il loro corpo;
pochi sono coloro che riescono a dire “Basta”.

Io sono una di quelle poche persone...è stato difficile ma c'è l'ho fatta, ho tenuto dura anche se all'inizio ero caduta nelle loro grinfie, ma en sono uscita.

Molte persone che oggi conoscono il mio passato mi dicono “-sei  stata forte-” ma io rispondo “- in verità all'inizio sono stata debole, mi sono lasciata condizzionare dall'opinione della gente, dai loro insulti da ogni loro  commento negativo su di me,  mi sono lasciata trasporta in quel mondo pieno di dolore, insulti, sangue e grida. Un mondo che neanche lontana mente mi ero mai immaginata, ero giusto sul punto di arrendermi, quando qualcuno a me ora molto vicino mi disse – cambia le voci nella tua testa, rendili simili a te, tu sei perfetta cosi. Non devi lasciare che i loro commenti o insulti, ti facciano del male, ognuno di noi ha diffetti, ma non devi lasciarti condizzionare da loro, sii tu stessa, tieni duro, esci da questo inferno. Ce la puoi fare io sarò con te.-  e grazie a lui, se sono riuscita ad uscire da quel inferno, nel qualle ero caduta.”

“ bhe' allora dobbiamo ringraziare, questa persona per aver aiutato una bella ragazza come te, che con il suo talento è riuscita a conquistare millioni di cuori. Allora Martina chi è questa persona speciale?-” “- lui è il mio spiraglio di luce nella oscurita, l'unica vittoria in una vita di sconfitte, bhe' penso che sia il mio angelo custode...lui c'è stato nei miei giorni bui e c'è ancora, grazie a lui sto vivendo il mio sogno, bhe' vado subito al Nome meglio -il pubblico ride- si chiama Jorge Blanco, adesso mi sta guardando dietro le quinte, è sempre con me e per questo le sono davvero grata.”

“che n e pensi di farlo venire qui? Credo che il pubblico sara curioso di conoscerlo, anche se molte fan gia lo conoscono, infatti ho sentito dire che lo hanno soprannomitato - il superfigoBlanco- allora lo facciamo entrare?” -si rivolge al pubblico, che risponde di si.
Entra in tutta la sua bellezza, maglia bianca, camicia blu scura con le maniche arrotollate fino al gomito, pantaloni di un rosso prugna, ciuffo altamente laccato e tenuto all'insù, sorriso trentadue denti che fa sciogliere chiunque. Si siede nel divanetto accanto al mio e mi prende la mano. Ci sorridiamo a vicenda. 
Il pubblico applaude.
“Bene Jorge Benvenuto al Fans world show” dice Coco l'intervistatore insieme a Mica anche lei intervistatrice.

“ grazie sono molto contento che mi abbiate permesso di partecipare”
“bando le ciance, Jorge come hai conosciuto Martina?” Jorge e d io diventiamo rossi e poi lui prende la parola.
Flashback Jorge.
Giravo per le vie di Buenos Aires, mi ero trasferito da un mese, ma non conoscevo molto bene la citta cosi mi persi, continuai a girare cercando di tornare in centro,quando cominciò a piovere cosi corsi a cercare un riparo, arrivai ad un vicolo che pero era coperto da lastre di metallo cosi andai lì per ripararmi. Sentivo dei singhiozzi cosi mi avvicinai al punto preciso da dove provenivano e trovai una ragazza rannicchiata  in un angolino era vestita con una felpa nera almeno 2 volte la sua taglia, leggins dello stesso colore e converse nere e bianche, i capelli coprivano il suo volto cosi, pian piano mi avvicinai, e le spostai i capelli dal viso, quest'ultimo era rigato dalle lacrime che mischiate al mascara e alla matita nera aveva lasciato righe nere nel suo viso. Era una ragazza molto bella, occhi color nocciola che erano pieni di lacrime di sofferenza, dolore, tristezza.
“shhh tranquilla non voglio farti del male” la rassicurai.
“che cosa ti è succeso” chiesi preoccupato, lei però si limito a tirare su col naso, aspettai un'altro po' per vedere se parlava ma non lo fece cosi mi guardai attorno, vicino alla sua scarpa c'era una lametta piena di sangue, capii subito tutto, cosi mi tolsi lo zaino che avevo nella spalle e presi a cercare la mia bottiglietta d'acqua, strappai un pezzo di stoffa della maglietta che avevo come cambio per dopo gli allenamenti e la bagnai un po' facendo piano presi la sua mano che aveva poggiata sulle ginocchia e tirai un po' sù la felpa che copriva i polsi e l'avambraccio pieni di tagli, facendo sempre piango cominciai a passare la stoffa bagnata per lavare le ferite, mentre la sentivo gemere per il dolore, era ancora immobile ma continuava a guardarmi e lamentarsi del dolore...lo stesso feci con l'altro braccio. Eravamo in silenzio da ormai un bell po' mentre io avevo vendato entrambe le braccia con pezzi di stoffa della mia maglietta per trattenere la fuoriuscita di sangue.
“ perche lo fai?” chiesi rompendo il silenzio.
“non c'è un perche...non c'è una ragione in especifico”
“Come ti chiami?”
“Martina...tempo fa' gli amici che avevo mi chiamavano Tini... Te?” vedo che una lacrima solitaria sgorga dai suoi occhi per rigare la sua guancia destra.
“mi chiamo Jorge... allora Tini, che n e dici se ti accompagno a casa visto che ha smesso di piovere” non ho voluto continuare a farle domande perche so che fa tutto questo per via dei bulli, sono stati loro a ridurla cosi. Vedo spuntare un piccolo sorriso nel suo viso e l'aiuto ad alzarsi, cominciamo a camminare diretti a casa sua...non so perchè ma subito mi sono sentito in dovere di aiutarla, non solo perche anch'io da piccolo sono stata vittima di bulli, ma perchè c'è qualcosa in lei ….qualcosa di speciale.
Fine Flashback

“wow, chi lo avrebbe mai detto che una cosa cosi orribile come il bullismo abbia dato inizio ad una bellissima coppia.” commenta coco.
“Martina settimana scorsa hai pubblicato che stavi lavorando ad una nuova canzone...mi chiedevo, l'hai già finita?” chiede Mica.
“veramente questa canzone l'ho scritta, mi sembra un anno e mezzo fa',ma non ero convinta di pubblicarla, ma poi ci ho pensato bene, e con un piccolo aiutino l'ho finito in fretta, quindi, si l'ho già finita!”
“la potresti cantare ora?”
“mi farebbe piacere ma non ho la base con me...”
“ Io c'è l'ho la base sul telefono”  sclama  Jorge.
“ bene allora!!! Tini ti puoi accomodare nel piccolo palco mentre noi colleghiamo tutto. >> Mica si alza e porge il telefono di Jorge al ragazzo che si occupa della musica. Mentre Coco mi porge un microfono, e mi fa sedere in un sgabello nero girevole. Poi torna a sedersi dov'era prima insieme a Jorge e Mica, La base parte e comincio a cantare.
(canzone https://www.youtube.com/watch?v=zzn4Ym_e4h4 ) questa canzone l'avevo scritto quando io e Jorge ci eravamo lasciati ma per fortuna poi abbiamo chiarito e siamo tornati insieme.

Appena finisco di cantare, tra il pubblico si leva un applauso in generale mentre i ragazzi fischiano e Jorge viene da me e mi abbraccia.
Torniamo a sederci dov'eravamo prima .
“wow sei stata bravissima Tini, Jorge sei molto fortunato” Micaela con questa frase ci fa diventare rossi. 
“Sono sicuro che con questa canzone vinici ai Martin Fiero di nuovo”
“non essere esagerato Coco.” ribatto io.
“signori e signore, piccoli e giovani, purtroppo il nostro tempo è finito, ma non preoccupatevi ci sara un'altra puntata con Tini Stoessel sicuramente”

salutiamo tutti e ce n e andiamo, Jorge mi accompagna allo studio di registrazione, dove devo registrare un spot sul tema del bullismo e devo cantare una canzone. Ci sono molte canzone che ho scritto quando ero ancore nelle grinfie dei demoni...si demoni, è cosi che chiamo a tutte quelle persone pieni di cattiveria e odio,altre ancora parlano della mia felicità, dell'amore, dell'amicizia e di tante altre cose...la canzone che ho scelto per lo spot si chiama HOPEFUL, l'ho scritta quando avevo circa 11 anni quando tutto iniziava. L'ho scritta un giorno mentre piangevo nella mia stanza avevo appena posato la lametta nel comodino e volevo sfogarmi, ma sapevo che soltanto piangere non sarebbe bastato cosi presi un quaderno e cominciai a scrivere, infatti è stata la prima canzone che scrissi, poi man mano cominciò a diventare una specie di sfogo così ora ho 3 quaderni pieni di canzoni, accordi, poesie e tant'altro.

Mentre siamo in macchina con Jorge alla guida posò il capo nel finestrino mentre guardo davanti a me la poggia cadere prepotente mente sul parabrezza e le strade, portando via tutto ciò che può. Visto che per arrivare allo studio ci vuole circa un'ora approffitto per chiudere gli occhi e riposare un po'.

FLASHBACK (SOGNO)

Ero a scuola, sudata su una panchina da sola nell'intervallo, ormai ero abituata a stare da sola. Era inizio state ma avevo comunque  la felpa che copriva i segni sui miei polsi. Stavo ascoltado musica quando improvvisamente mi staccarono le cuffiette con forza facendomi pure male, senza aspettare altro uno di loro mi prese per il braccio stringendolo forte facendomi molto male, mi fece alzare e sento le viscide voci degli altri  insultarmi, chiamandomi Corvo,Annoresica, Stupida, Puttana, Errore della natura e tanti altri insulti. Quello che mi teneva per il braccio mi sbatte fortemente contro il muro,  mentre io cado piegata in due per il dolore loro approffitano e cominciano a colpirmi, non ce la faccio nemmeno a gridare perche mi colpisco molte volte la bocca dello stomaco lasciandomi senza fiato. continuando ad insultarmi fin quando uno vede da lontano la vice preside mi lasciano e scappanp via, lasciando me a terra ormai in ricoperta di lividi e ferite, nessuno mi nota, nessuno si accorge che manco alle lezioni, rimango lì per almeno un'ora e mezza fin quando ricupero un po' di forze e mi alzo prendendo il telefono e le cuffie a terra e dalla panchina lo zaino, mi avvio all'uscita sapendo che a quest'ora non c'è nessuno a fare da guardi, esco per andare a casa, so anche che a quest'ora i miei sono a lavorare mentre mio fratello è ancora all'università . Dopo circa quindici minuti di strada arrivo a casa, mi fiondo in camera mia buttando mia lo zaino e prendendo dalla tasca il telefono e mettendo play la canzone Innocence di Avril Lavigne la mia cantante preferita. Butto il telefono sul letto mentre quest'ultimo continua a riprodurre le note e la voce di Avril, cerco nel cassetto della mia scrivania le forbici, continuando a versare lacrime e a tirare sù col naso.

Trovate le forbici non perdo tempo, mi butto a terra e tiro su la felpa lasciando i polsi scoperti. Comincio a incidere tagli, mentre ricordo tutto quello che ho trascorso negli ultimi mesi. Quando l'ultima nota finisce incido un taglio più profondo di tutti gli altri che avevo fatto in tutto questo tempo...comincio a vedere appannato per via delle lacrime e del dolore, sento il telefono che riproducde la suoneria Warrior di demi Lovato che ho impostato come suoneria, cosi con difficolta mi alzo e faticando un po' riesco a leggere Jorge, rispondo perchè vorrei dirgli un'ultima cosa.

“pronto, Tini”
singhiozzo prima di rispondere, cercando però di non farmi sentire da lui.
“J-jorge” non ci riesco...il dolore è troppo e il sangue che esce dai tagli comincia a sporcarmi i vestiti.
“Tini, piccola che succede?” lo sento dalla sua voce che si sta preoccupando.
“Niente...”
“dove sei?”
“ a...casa” riesco a dire ormai comincio a faticare per respirare...devo dirglielo prima di tutto.
“Jorge?....”
“Si?”
“TI AMO” non faccio nemmeno il tempo di sentire  quello che risponde, che cado a terra ormai sfinita, il telefono è davanti a me e sento Jorge urlare il mio nome...ogni volta la sua voce si fa' più lontana...fin quando non la sento più.

Buio.

Riapro gli occhi e mi trovo in una stanza completamente bianca, sento un bip, bip, bip, continuo. Mi guardo un po' intorno ancora stordita e l'odore fastidioso della candeggina utilizzata negli ospedagli per pulire il pavimento mi arriva alle narici. Poi mi soffermo ad una parte della stanza dove su una poltrona c'è Jorge che dorme rannicchiato su se stesso. Sono viva.

Riapro gli occhi bruscamente alzando un po' il busto, ma sento qualcosa che mi ferma...guardo in basso, e noto la cintura di sicurezza. 
“va tutto bene... era solo un incubo” sento la mano di Jorge che mi accarezza i capelli . Guardo bene intorno e  mi rendo conto che siamo parcheggiati di fronte allo studio di registrazione. Jorge si toglie la cintura e fa lo stesso con me, vedendo che sono ancora troppo scossa.  Poi si sistema bene sul sedile e mi fa segno di sedermi sulle sue gambe, senza esitare lo faccio;
appoggio il capo nel suo petto inspirando profondamente il suo profumo, sento il  suo braccio sinistro che mi circonda la vita e la sua mano che si incroccia alla mia mano destra, mentre con la mano destra prende a lasciarmi dei grattini sul braccio...ho le  gambe appoggiate al sedile dove ero prima io, mentre lui continua a darmi dei piccoli baci sulla fronte. Fa sempre cosi quando vede che sono spaventata, scossa o nervosa, mentre cerca di calmarmi.

“siamo in anticipo” mi avvisa.
“che facciamo?” rispondo ormai calma mentre mi accoccolo ancora di più al suo petto. Mi sento cosi sicura con lui.
“quello che stiamo facendo...aspettiamo qui, accoccolati” 
alzo un po il capo, giusto quanto basta per far sfiorare le nostre labbra, lui si china un po' per permettermi cosi di avere maggior conttatto con le sue labbre. Continuiamo a far sfiorare i nostri nasi e le nostre labbra cosi comincio a lasciarli dei piccoli bacci, e man mano premo più forte le mie labbre con le sue, dando vita così ad una danza appasionata ma alla volta dolce delle nostre labbra. Continuamo a far combaciare le nostre labbra per almeno dieci minuti, staccandoci solo perche ormai il nostro fiato era finito. 
“Ti amo” mi sussurro appena le nostra labbra si staccarono.
“anche io, tanto”
guardai l'orologio che avevo al polso e mi resi conto che eravamo leggermente in ritardo, cosi scesi dalle sue gambe per poi scavalcare il sedile e d scendere dalla macchina, Jorge mi seguì a ruota.

Entrammo nell'edificio leggermente bagnati per via della pioggia, ci dirigemo verso l'ascensore, chiamandolo. Entramo premendo subito il tasto con il numero quattro, arrivati al quarto piano entramo nello studio, dove mi aspetta Francisco Mendoza, uno dei maggiori produttori discografici di Argentina. Ci scusiamo per il ridardo e subito lui mi manda a indossare gli abiti per andare in scena. Indosso ( scusate ma non so come spiegarvi, cosi vi metto subito il link - http://static.pourfemme.it/pfmoda/fotogallery/625X0/113395/camicia-e-jeans-per-martina-stoessel.jpg ) mi portarono alla stanza per registrare prima la canzone e poi avremmo fatto lo spot.

Sono  seduta sullo sgabello con davanti a me, il microfono e dall'altra parte del vetro che divide la stanza in due ci sono: Jorge, Francisco, tecnici .
Un tecnico mi da il via con un segno della mano e nella parte della stanza che sono io viene progettata la base della mia canzone, metto le cuffie e aspetto un po' per arrangiare.

Comincio a cantare:
Oh-oh-oh
(Yeah)

Please help me God
I feel so alone
I'm just a kid I can't take it on my own
I've cried so many tears, yeah, writing this song
Tryna fit in, where do I belong?
I wake up everyday, don't wanna leave my home
My momma's asking me why I'm always alone
Too scared to say, too scared to holla
I'm walking to school with sweat around my collar

I'm just a kid, I don't want no stress
My nerves are bad, my life's a mess
The names you call me; they hurt real bad
I wanna tell my Mum but she's having trouble with my Dad
I feel so trapped, there's nowhere to turn
Come to school, don't wanna fight I wanna learn
So please mister bully, tell me what I've done
You know I have no Dad, I'm living with my Mum

'Cause I'm helpful, yes I am, hopeful for today
Take this music and use it, let it take you away
And be hopeful, hopeful, and he'll make a way
I know it ain't easy, but, that's okay
Just be hopeful

Why do you trip at the colour of my skin
And whether I'm fat or whether I'm thin
You call me loser, you call me a fool
I ain't got a choice, I gotta go to school
I wish I had an angel to stick by my side
I'm shaking with fear, I'm so scared inside
Doesn't really matter if I ain't got the looks
Why do you always hurt me and destroy my books?

'Cause I'm helpful, yes I am, hopeful for today
Take this music and use it, let it take you away
And be hopeful, hopeful, and he'll make a way
I know it ain't easy, but, that's okay
Just be hopeful

I give you all my money every single day
I didn't ask to be born but now I have to pay
I ain't got no food, you take all I have
When I give it to you, you search through my bags
I wrote this song for you to see
We could've been friends, yeah you and me
Mister bully, take a moment please
Every single day you bring me to my knees

'Cause I'm helpful, yes I am, hopeful for today (Yeah)
Take this music and use it, let it take you away (Uh-huh)
And be hopeful, hopeful, and he'll make a way
I know it ain't easy, but (Yeah), that's okay
Just be hopeful
'Cause I'm helpful, yes I am, hopeful for today (Hopeful for today)
Take this music and use it 
Let it take you away (Take you away)
And be hopeful, hopeful (Yeah), and he'll make a way
I know it ain't easy, but, that's okay
Just be hopeful

What I wear is all I have
We lost our home, I'm livin' from a bag
Yo mister bully, help me please
I'm flesh and blood, accept me please.
traduzione
Per favore mi aiuti Dio
Mi sento così sola
Sono solo una ragazza non posso farcela  da sola
Ho pianto tante lacrime, sì, scrivendo  questa canzone
cercando di adattarmi   
dove io appartengo?
Mi sveglio ogni giorno, non voglio lasciare la mia casa
Mia madre mi ha chiesto perché sono sempre sola
Troppo spaventata per dire, troppo spaventata per urlare
Sto camminando a scuola con il sudore intorno al mio collo

Sono solo una ragazza, non voglio no stress
 ho i nervi rotti, la mia vita è un disastro
I nomi con cui mi chiamano; fanno male veramente male
Voglio dire alla mia mamma, ma lei sta avendo problemi con il mio papà
Mi sento così in trappola, non c'è nessuno a cui rivolgersi
 vengo a scuola, non voglio lottare voglio  imparare
Quindi, per favore signor bullo, dimmi quello che ho fatto
Sai che non ho papà, sto vivendo con mia madre.

Perche sono stata speranzosa ( sì lo sono)
speranzosa per oggi
prendi quesa musica, usala, lascia  che ti porti via
E sìi speranzosa (speranzosa)
e se en farà una ragione
so che non è facile ma va bene
Basta essere fiduciosi.

Perchè mi fai inciampare
per il colore della mia pelle,
e se sono grassa o magra
mi chiami perdente
mi chiami stupida ma 
non ho scelta
devo andare a scuola
Vorrei avere un angelo attaccare al mio fianco
Sto tremando di paura, ho tanta paura dentro
non importa davvero  se non ho l'aspetto 
perche mi fai sempre del male?
E distruggi i miei libri? 

Perche sono stata speranzosa ( sì lo sono)
speranzosa per oggi
prendi quesa musica, usala, lascia  che ti porti via
E sìi speranzosa (speranzosa)
e se en farà una ragione
so che non è facile ma va bene
Basta essere fiduciosi

ti do tutti i miei soldi ogni singolo giorno Non ho 
chiesto io di nascere, ma ora devo pagare
Non ho cibo: prendi tutto ciò che ho
quando te lo do, cerchi tra le mie tasche
Ho scritto questa canzone per te
avremmo potuto essere amici
sì,tu e io
signor bullo concediti un attimo perfavore
ogni singolo giorno mi porti ad inginocchiarmi

Perche sono stata speranzosa ( sì lo sono)
speranzosa per oggi
prendi quesa musica, usala, lascia  che ti porti via
E sìi speranzosa (speranzosa)
e se en farà una ragione
so che non è facile ma va bene
Basta essere fiduciosi

Perche sono stata speranzosa ( sì lo sono)
speranzosa per oggi
prendi quesa musica, usala, lascia  che ti porti via
E sìi speranzosa (speranzosa, sì)
e se en farà una ragione
so che non è facile ma va bene
Basta essere fiduciosi

cosa indosso  è tutto ciò che ho
Abbiamo perso la nostra casa
vivo da un sacchetto
Signor bullo aiutami perfavore
sono carne e ossa
accettami perfavore.
 
Ho appena finito di registrare e dall'altra parte si sentono applausi.
Bene manca solo lo spot, e per oggi sono libera. 

Dopo aver girato lo spot, ci dirigiamo verso la mia casa, ormai sono le 20:46 e sto morendo di fame. 
Jorge parcheggia la macchina di fronte a casa mia. ( http://www.donnecultura.eu/wp-content/uploads/2014/03/Mauritius-672-Cond%C3%A9-Nast-esotico-Hotel-piscina-4_30997_1.jpg )  
oggi i miei  genitori e mio fratello non sono a casa perciò Jorge rimane a farmi compagnia per la cena, cosi appena entriamo mi metto subito a cucinare, io amo il cibo messicano d'altronde lo ama anche Jorge perciò prendo gli Incredienti e faccio sia Tacos sia Chilaquiles i preferiti di Jorge.
Mentre io cucinavo Jorge ha fatto dei frullati alla fragola e dessert. Cioè il Dulce de Leche, che praticamente è un Dolce di Latte. Il mio preferito.

Dopo aver cenato mi alzo per andare a lavare i piatti mentre Jorge è andato in bagno.  Sto insapponando un piatto quando sento due mani calde e forti posarsi su i miei fianchi. Non mi spavento perchè riconosco bene queste due mani. Appartengono al mio Amato. Continuo a fare quello che stavo facendo senza girarmi, poi sento le labbre calde e perfette di Jorge posarsi sul mio collo, quest'ultime cominciano a lambire ogni lembo di pelle scoperta, facendomi sospirare. 
 Sento le mani di Jorge aumentare la presa su i miei fianchi, mentre mi intrappola tra il suo corpo e il lavandino. Inchino la testa e la posò sulla sua spalla sinistra mentre sento le sue labbra continuare a coprire tutto il mio collo e spalla destra di baci. Mugugolo un “Jo-jorge” e ottengo come risposta un piccolo morso sempre sul collo. Poso il piatto che avevo in mano sul ripiano e mi asciugo le mani. Senza dire niente mi volto di scatto buttando le mie braccia, intorno al suo collo e lui mi cinge la vita, subito cominciamo a baciarci in un modo che sembrarebbe assurdo, come se uno fosse l'aria dell'altra. Piano piano le sue mani si inoltrano sotto la mia camicia e prendo a scorrere per tutta la mia schiena, producendomi miriadi di brividi.
“andiamo in giardino?” mi chiede Jorge. Sa che amo guardare le stelle nelle sere fresche, sa che amo stendermi sull'erba e cercare di dare una forma alle unioni che creano le stelle.

Siamo nel giardino stessi a guardare le stelle, ho la testa poggiata sulla sua spalla sinistra mentre guardo in alto. Lui mi circonda la vita con il suo braccio sinistro mentre con la mano destra giocca con una ciocca dei miei capelli. 
Flashback
“sei solo una stupida” e subito dopo uno schiaffo risuono in quell'aula vuota. Subito al schiaffo seguì il brucciore nella mia guancia. lacrime calde cadono dai miei occhi . In momenti come questi desidero solo la morte. Sì perchè la morte sarebbe meno dolorosa di questa tortura a cui sono sottoposta tutti i giorni.
“ sei solo un orrore della natura” a queste parole seguì un calcio allo stomaco che mi fece cadere a terra con le mani su di esso, come se stessi cercando di reggerlo. Chiudoo gli occhi...Buio.

Mi guardo intorno, sono in una stanza copletamente bianca, infondo a destra c'è un piccolo tavolino con un baso di rose rosse, le mie preferite. A sinistra invece c'è una sedia, che però è vuota. Cerco di muovere il braccio  sinistro ma mi accorgo subito che ho un'ago sul polso. Guardo bene e mi accorgo che oltre al siero ho altri fili collegati al mio petto. Sposto un po' la coperta e scopro le mie gambe completamente piene di Lividi. Subito dopo avverto un dolore lancinante al torace. Grido. Grido dal dolore. Decisamente e meglio morire di una buona volta invece che dover  Vivere tutti i giorni questi dolori. Portò la mano destra che è libera di aghi e fili  sul lato sinistro del torace, mentre cerco di stendermi al meglio ma il dolore invece che diminuire aumenta facendomi gridare più forte e piangere. Pochi secondi dopo nella stanza si precipitano i miei genitori seguiti da Jorge e Francisco. Appena mi vedono gli ultimi due escono per andare a chiamare il dottore. Mamma cerca di tranquillizzarmi, e mi poggia una mano sulla spalla sinistra come per confortarmi, smetto di contorcermi dal dolore quando riesco a posizionarmi bene facendo si che la parte sinistra del torace tocchi il cuscino, una posizione abbastanza strana, ma comoda in questo momento. Le lacrime corrono sul mio viso ormai contratto in una smorfia di dolore.

Arrivano i dottori facendo uscire i miei genitori, mentre iniziano a controllarmi, mentre parlano in codice, finalmente riesco a capire qualcosa: costola rotta. E diversi ematomi.

Ricordo sempre quel giorno perchè è stato il giorno in cui ho capito che non potevo continuare cosi, che dovevo fare qualcosa, perchè sapevo che oltre a me c'erano altre persone innocenti che erano vittime di demoni. È stato quel giorno che decisi di dire “BASTA” .
Oltre a questo ricordo ho altri mille che mi torturano la mente ogni notte, ma soprattutto c'è uno che ogni sera prima di andare a dormire si fa presente tra i miei pensieri. Il giorno in cui quella tortura che ho subito ebbe inizio.

Era il primo giorno del primo anno di liceo, nella mia classe scoprì essera la più piccola, poi durante l'intervallo ero nel cortile seduta da sola in una panchina, poi due ragazzi si avvicinarono a me, e subito cominciarono a prendermi in giro. Sin da bambina sono stata molto sensibile e il fatto di avere problemi di salute riguardanti il mio cuore non miglioravano le cose, cominciai subito a sentire l'aria mancarmi perchè i suoi insulti erano come se mi stessero strozzando, loro vedendo la mia vulnerabilità en approffittarono e d ecco che arrivo il primo spintone e il primo pugno. Al quale seguiro altri e si aggiunsero calci. Loro sono stati i primi ad approffitare della mia debolezza. Mi lasciarono lì ormai svenuta sia per i loro colpi che per un'altra ricaduta . Già ogni volta che il mio cuore,raggiungeva battiti  accellerati e ogni minuto aumentavano facendomi mancare l'aria la chiamavo ricaduta. Si perche cadevo nell'oblio per poi svegliarmi in una stanza bianca come il latte e pure cosi buia allo stesso tempo, collegata a mille fili e con una mascherina che mi permetteva di respirare come si dovrebbe.  -tutt'ora ho delle ricadute, ogni volta che mi agito o semplicemente fa troppo caldo, cado nell'oblio per risvegliarmi in ospedale- da quel giorno ebbe inizio tutto. E non era qualcosa di bello, ma ben sì una tortura Lenta e dolorosa, che mi uccideva Lentamente, privandomi di Libertà e felicita.

Mi giro verso il volto di Jorge e li stampo un bacio sulle labbra. Poi lo vedo sorridere e guardare il cielo... ho la testa poggiato sul suo petto, nel lato sinistro e sto sentendo la melodia più dolce e rilassante del mondo. Il battito del suo cuore.

 Stiamo ancora un po' ad osservare il cielo illuminato dalle stelle, quando lo sento girarsi lentemente verso di me.
Si avvicina al mio orecchio e mi susurra:
“Miriadi di stelle non riescono ad illuminare la notte, tu da sola fai splendere tutto.” sorrido, emozionata e mi giro anche io trovando il suo viso ad un centrimetro dal mio, cosi senza pensare oltre lo baciai. Sono felice. Grazie a lui, ai miei genitori,mio fratello e i miei amici sono felice finalmente. Tutto quello che ho passato, è rimasto impresso nella mia mente, nel mio cuore e anche nel mio corpo. Le cicatrici rimarrano per sempre ma con il tempo mi abituero a loro. In questi anni ho imparato molto. Ma la cosa più importante che ho imparato è che la violenza  può avere anche una fine. 




Ciaoooo. Eccomi qui con questa OS anche se non è degna di essere chiamata tale. Ammetto che era più figa nella mia testa, invece ora che l'ho scritta non trovo un senso logico da darle. Nonostante io abbia cercato di scriverla nel modo migliore, è venuta uno schifo lo stesso. Mi vergogno a postarla...*si rintana in un angolino* chiedo di essere clementi * piange* . Aspetto le vostre recensioni. All'inizio questa OS era dedicata a BeYoSinger , Shinebright, Jorgistaforever,Niley Story e Blackswan . Ma non la ritengo degna da essere dedicata ad autrici cosi brave, meravigliose e tutti i complimenti che ci siano sulla terra. Perciò mi limito a dire ….se la trovate bella allora è dedicata a voi XD. 
Ringrazio anche Blackswang, Niley story (@magicgirl96) per essere rimaste in contatto con me durante la mia disavventura in ospedale, mi avete migliorato le giornate. Vi ringrazio di cuore <3 besossss a la proxima chicos.

BY Stefi.
  
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