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Autore: WinterShadow    13/09/2014    3 recensioni
[Adam Gary Sevani]
[Adam G. Sevani]
Desy una ragazza comune appena trasferitasi a Los Angeles incontrerà il nostro caro Adam, tra liti, allenamenti e musica a tutto volume un'estate trascorrerà e tra i due cosa ci sarà?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Rieccomi, prima di tutto vorrei ringraziare tutti coloro che hanno recensito, siete davvero dolci e senza di voi non saprei come fare! Mi scuso anche per il ritardo, purtroppo la connessione è stata tolta per molto tempo per via di alcuni temporali che sono avvenuti. Detto questo vi auguro una buona lettura!



Quella notte fu quasi insonne, per via di Chiara una mia amica che si trovava in Italia e che non si era ricordata del fuso orario, così chiacchierai con lei fino alle 4 del mattino e mi rimisi a letto subito dopo. La mattina era abbastanza evidente che avevo molto sonno, e le occhiaie ne erano segni ben evidenti.

- Ciao amore! Ciao zombie!-Disse mio fratello notando il mio stato.

-Credo che il tuo sia un complimento, mi sento peggio di uno zombie.-Dissi sbadigliando.

-Perché non ti trucchi un po'?-Chiese Valentina.

-Perché se poi sudo a lezione finirò per assomigliare a Joker.-Risposi.

-È poi andresti in giro dicendo "sai come mi sono fatta queste cicatrici?"-Disse mio fratello ridendo.

D'un tratto entrò la mamma stanca morta dal suo turno.

-Vuoi del caffè?-Chiesi.

-Si ti ringrazio, anche se non sono l'unica che ne avrebbe bisogno!-Esclamò la mamma.

- Si dai dillo, sembro uno zombie, grazie!-Dissi quasi scocciata.

-Desy, devo parlarti in privato.-Disse mia madre andando in salone con me al suo seguito.

-Di che vuoi parlarmi?-Chiesi.

-Senti se tu vuoi prendere lezioni di ballo  va bene, ma non voglio pagarle io, quindi è ora che ti trovi un lavoro.-Disse mia madre.

In effetti non aveva tutti i torti, a 20 non avevo ancora un lavoro.

-Va bene, oggi dopo le lezioni mi impegnerò a cercarne uno.-Dissi prendendo il mio borsone e uscendo di casa.

Quei discorsi mi facevano un po' rabbia, infondo a Roma avevo un lavoro in cucina e ne andavo fiera, ma dopo il trasferimento mi era passata la voglia di cucinare e di lavorare a dirla tutta.

Scesa dalla metro mi fermai a prendere un caffè americano (orribile) in uno Starbucks e andai verso la scuola, entrai e trovai Adam in reception a compilare delle scartoffie.

-Lavoro duro?-Gli chiesi facendogli venire un infarto.

-Mi hai fatto prendere un colpo!-Esclamò puntandomi la penna in faccia.

-Siamo pari!-Dissi ridendo malignamente.

-Inizi a farmi paura.-Scherzó lui.

-Meglio!-Dissi.

-Come mai sei venuta così presto?-Chiese lui.

-Ho fatto un giro per negozzi e ristoranti a cercare lavoro.-Spiegai.

-Com'è andata?-Chiese lui uscendo dalla reception.

-A quanto pare a nessuno serve una cuoca o una commessa.-Dissi col morale a terra.

-Beh, capiti nel posto giusto!-Disse lui entusiasta.

-Cosa?-Chiesi io.

-Sai la nostra receptionist è in maternità e i miei non riescono a gestire tutto da soli, ecco perché ci sono io oggi in reception.-Spiegò lui.

-Ma così tu non lavoreresti più.-Dissi.

-Ed è qui che ti sbagli! Vedi queste sono cose che io dovrei fare la sera, ma a quell'ora dopo tutte le lezioni, non ho ne tempo e ne voglia di farle, quindi se tu mi aiuti finiremo anche prima la sera.-Spiegò con un grosso sorriso.

-Ehm... Va bene allora, basta che per i tuoi va bene.-Dissi.

-Certo! Anzi vieni, ti faccio parlare con mio padre in persona.-Disse lui andando verso l'ufficio del padre.

Io non so perché ma ero nervosa , quando Adam aprì la porta trovai un uomo dall'aspetto molto tranquillo e simpatico.

-Papà, avrei trovato un'aiutante per la reception!-Disse Adam con un grosso sorriso.

-E questa bella ragazza chi è?-Mi chiese il Signore con un grosso sorriso facendomi quasi arrossire.

-Mi chiamo Desiree, molto piacere.-Dissi io stringendo la mano del signor Sevani.

-Bene , allora se alla signorina non le dispiace, per le sere seguenti ti aiuterà con le scartoffie e i piccoli lavoretti, in quanto alla paga prenderà circa 500 dollari al mese, va bene a lei?-Chiese il signor Sevani.

-Ma certo, va benissimo, non mi dispiace affatto

signore!-Dissi felicissima.

-Perfetto, ora che ci penso tu devi essere la nuova iscritta ai corsi?-Chiese l'uomo.

-Si, mi sono iscritta ieri, mi ha convinto suo figlio.-Dissi nervosa.

-Bene! Non voglio farvi perdere le lezioni, perciò andate a prepararvi. Buon lavoro!-Disse il padre congedandoci.

-Bene, allora sei ufficialmente un membro del nostro team, benvenuta!-Disse Adam scherzoso.

-Ti ringrazio, spero di essere all'altezza dei compiti!-Dissi sorridendo.

Per tutta risposta lui fece una piccola risata e poi ci avviammo verso la sala dei balli di coppia.

-Bene ragazzi, oggi tango!-Disse una signora credo spagnola dato il suo accento.

Mi mise in coppia con un ragazzo più grande di me leggermente olivastro , mentre ad Adam era toccata una ragazza di 17 anni ammaliata da lui.

Dopo quella lezione avevo accurato che nel tango faccio pena , o forse era per via del mio compagno troppo bravo. Fatto sta che quel ragazzo non si sentiva più i piedi a fine lezione.

-Signorina, voglio vederla migliorata la prossima volta! Non siamo in un centro per principianti, qui si balla da professionisti!-Disse la signora Mercedez , così si chiamava l'istruttrice di tango.

-Si signorina.-Dissi tristemente.

 Ci fu una pausa di circa 10 minuti e dopo avremmo iniziato con la Street dance, lezione condotta da Adam in persona.

-Bene ragazzi, oggi ci sarà una nuova coreografia, pronti?-Ci chiese Adam di fronte lo specchio.

Erano ragazzi su per giù della nostra età, forse qualcuno più piccolo, ma devo dire che eravamo in 4 sui vent'anni.

-Bene, cinque, sei, sette e otto!-Disse Adam iniziando con i passi.

Io e gli altri ragazzi riuscivamo a stargli dietro anche se devo ammettere con un po' di fatica.

Durante la lezione ci furono 5 minuti di pausa e li arrivò una signora che prese in disparte Adam e gli diede un foglio.

Riprendemmo la lezione e dopo un'ora finimmo.

-Ok voi potete andare, mentre tu, tu, tu , tu e tu rimanere qui. Ho una comunicazione.-Ci disse a me è altri quattro ragazzi.

Quando gli altri del gruppo se ne erano andati rimanemmo io , Adam, Bobby, una ragazza e un altro ragazzo.

-Che volevi dirci?-Chiese la ragazza.

-Guardate qua!-Disse Adam voltando verso di noi il foglio datogli prima dalla signora.

-Si! Ci hanno scelti per la L.A. cup of dance!-Esultó Bobby.

-Che onore!!-Esultó la ragazza di prima.

-Si , e ho scelto voi per partecipare.-Disse Adam sedendosi a terra assieme a noi.

-Scusate se risulto ignorante, ma come sarebbe questa L.A. cup of dance?-Chiesi cercando di capire.

-È solo la più grande sfida di danza di Los Angeles, vengono scelte solo le più grandi scuole di danza della città!-Mi spiegò il ragazzo ancora a me sconosciuto.

-Tu dici che siamo in grado della sfida?-Chiese Bobby.

-Certamente, e poi abbiamo un nuovo arrivo nella crew .-Disse Adam indicandomi.

Io per tutta risposta rimasi zitta sotto lo sguardo fisso degli altri.

-In effetti non ti avevo mai vista qui, io sono Claire!-Disse la ragazza bionda affianco a me.

-Desiree, piacere.-Dissi stringendole la madre.

-Io sono Edward, ma puoi chiamarmi Ed.-Disse l'altro ragazzo dai capelli neri e gli occhi grigi.

-Bene ora che le presentazioni sono fatte , possiamo pensare alla coreografia.-Disse Adam.

-Idee?-Chiese Bobby.

In quel momento ci fu un vuoto totale nella mia mente, non mi veniva nessuna idea in mente.

-Ok allora pensateci questa sera e domani mattina alle 6 qui, prima dell'apertura.-Disse Adam.

-Va bene allora ci vediamo domani.-Dissero gli altri andandosene.

Passammo il resto della giornata con danza classica e piccole pause.

La sera avvertii mio fratello che non sarei stata a casa per cena e che sarei tornata tardi.

- Io direi di iniziare a lavorare, dobbiamo compilare la prima nota e poi pulire le aule al primo piano.-Disse Adam.

-Bene allora iniziamo!-Dissi con un sorriso che si spense un'ora dopo aver fatto la prima nota.

-Ottimo, ora tocca alle aule, vieni!-Disse Adam sbadigliando. 

Erano le 8.45 passate quando finimmo di pulire le aule e il bello del pulire quelle stanze immense ,era che ci gustavamo i vecchietti ballare amorevolmente il valzer o altri lenti.

-Certo che è bello vedere delle persone che si amano da tanto tempo.-Dissi posando lo straccio e lo spazzolone nello sgabuzzino da dove lo avevo preso.

-Già, c'è la signora Turner che è vedova e si è messa in testa di trovare l'amore ballando il valzer.-Disse Adam indicando una vecchietta arzilla e ben vestita.

-Spero che lo trovi!-Dissi io.

-Vieni, ti offro la cena.-Disse lui.

-Ah no, offro io stavolta! Che ti va di mangiare?-Chiesi prendendo il mio borsone dalla reception.

-Io veramente pensavo di andare dal cinese e prendere qualcosa a portar via e gustarsela in un posto di mia conoscenza.-Spiegò Adam.

-Ci sto, amo la cucina orientale.-Dissi uscendo con Adam dalla scuola.

Poco lontano dalla scuola c'era un ristorante cinese da asporto e ci prendemmo tanta roba da mangiare, dopodiché Adam mi portò in un parco tutto verde con dei tavolini in pietra sulla quale ci accomodammo e mangiammo.

-Inizio a scoprire nuove parti di Los Angeles!-Esclamai mangiando un raviolo al vapore.

-Io l'ho scoperto da poco, e pensa che ho sempre vissuto qui!-Disse Adam passandomi degli spaghetti di soia.

-Dai! Non ci credo, non conosci neanche bene la città?-Chiesi ironica.

-Hey Los Angeles è grande, non puoi sapere tutti i luoghi!-Si giustificó lui.

-Anche Roma è grande, ma conosco tutte le vie!-Dissi io giocherellando con le bacchette.

-Come fai a conoscere tutte le vie di Roma? È enorme come città, forse più grande di Los Angeles.-Disse lui.

-Quando abiti in un luogo e viaggi mezza città per andare a scuola fidati ti impari le vie, per non parlare delle uscite con le amiche!-Dissi finendo la mia cena.

- Io sono convinto che sia impossibile! -Disse lui rimettendo la spazzatura in un sacco e buttandola in un bidone li vicino.

-Se un giorno ti farò da cicerone vedrai se dico il vero!-Dissi io alzandomi dal tavolo dopo di lui.

-Va bene!-Disse lui sorridendomi.

-Beh, sono quasi le 10 ed è ora che torni a casa.-Dissi guardando il mio cellulare.

-Ti accompagno, a queste ore non sono molto affidabili le metro.-Disse lui cacciando le chiavi della sua auto.

A quanto pare aveva macchinona non molto elegante era un Bmw x6 stupendo.

-Lui guidava tranquillo per le strade del mio quartiere e cercava casa mia.

-Come fai a ricordarla dopo una volta che l'hai vista?-Chiesi.

-Sono così, non scordo niente.-Disse lui fermandosi davanti casa mia.

-Oh, ok. Allora ci vediamo domani mattina?-Chiesi.

-Certo! Davanti la scuola, apro io!-Disse lui ridendo.

-Allora buonanotte!-Dissi.

-Notte e grazie per la cena!-Disse lui aspettando che rientrassi in casa.

Io per risposta gli sorrisi ed entrai e quando chiusi la porta lo sentii ripartire.

-Dove sei stata?-Chiese mio fratello.

-A lavorare e a cena fuori con Adam.-Dissi io indifferente.

-Ti ha riaccompagnato lui a casa?-Chiese Valentina accoccolata a mio fratello sul divano.

-Si!-Dissi.

-Brava Desy! Vai verso un fidanzamento sicuro!!-Esclamò Valentina abbracciandomi quasi stritolandomi.

- Credo sia eccessivo il fidanzamento.-Dissi.

-Piuttosto, dove lavori?-Chiese mio fratello.

-Alla scuola di danza , alla reception la sera con Adam per compilare scartoffie e pulire le aule.-Dissi.

-Bene, almeno un lavoro lo hai trovato.-Disse lui.

-Ora vado , domani iniziamo le prove alle sei per una gara, perciò vado a dormire, notte.-Dissi andando in camera mia .




Continua spero vi piaccia, il prossimo capitolo sarà scritto anche dal punto di vista di Adam se trovo maggior ispirazione. Bacioni!



   
 
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