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Autore: ambra1991    14/09/2014    4 recensioni
Christian Grey era un enigma. Spietato negli affari, dotato di un sangue freddo eccezionale, l'avatar terreno del Dio degli affari. Era un self-made made ottocentesco, una razza in via d'estinzione. Ma nascondeva un segreto, qualcosa di oscuro e primordiale.
Genere: Drammatico, Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anastasia Steele, Christian Grey
Note: Cross-over, Lime, What if? | Avvertimenti: Bondage, Contenuti forti, Violenza
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Anastasia tremava come una foglia al vento in una notte di tempesta durante un terremoto. Era seduta nella reception dell'enorme grattacielo della Grey Enterprises Holding Inc., aspettando di poter nuovamente intervistare il misterioso proprietario. Christian Grey.

Christian Grey era un enigma. Spietato negli affari, dotato di un sangue freddo eccezionale, l'avatar terreno del Dio degli affari. Era un self-made man ottocentesco, una razza in via d'estinzione. Ma nascondeva un segreto, qualcosa di oscuro e primordiale.

«Mangi.»

Anastasia per poco non inciampò da seduta. La receptionist stava attirando la sua attenzione.

«Mangi.» reiterò la receptionist, offrendo un biscotto da un piattino di ceramica. «Il signor Grey non vuole che lei svenga come durante l'altra intervista»
Anastasia assunse cinquanta sfumature di porpora, alcune invisibili a occhio nudo. In realtà non c'era stata un'altra intervista. Anastasia era inciampata entrando nello studio di Christian Grey ed era svenuta per lo shock. Ricordava solo lo sguardo di Grey verso il suo corpo inerme.
Si morse le labbra.

«Grazie, non ho fame. Lei non è la segretaria dell'altra volta.»
«No, infatti, io sono la nuova segretaria.»
«L'altra si è presa una vacanza? Dev'essere stressante lavorare per un uomo come Grey..» la sua Dea interiore si morse le labbra all'idea.
«Oh, una lunga vacanza. È morta.»
«C-come morta?»
«Morta. Come un'aringa. Ora mangi questi biscotto mentre aspetta», sorrise giudaicamente, «E buon appetito»
«G-grazie altrettanto.»

Il biscotto era buonissimo. L'equivalente pasticciero della nona sinfonia di Beethoven. Il miglior biscotto che avesse mai mangiato, o quantomeno tra i primi tre. Comunque un ottimo biscotto.
Mentre assaporava l'ultimo boccone vide aprirsi la porta dello studio. Si alzò maldestramente e si avvicinò con timore. Non aveva ancora attraversato la soglia quando udì l'inconfondibile e sexy voce del magnate.

«Non abbia paura, signorina Stills, si avvicini.»
«S-si. Steele.»
Grey era in piedi dietro la scrivania di mogano. Una silhouette atletica contro il cielo di Vancouver.
«Certamente. Spero di non averla fatta aspettare. Sa, quelli come me hanno molta più pazienza di.. voi» disse Grey indicandola con un gesto sbrigativo.
«No, affatto. E non c'era bisogno di venirmi a prendere con quella splendida Audi R8 bianco perla 5.2 V10 Quattro R-Tronic GT. Da 0 a 100 in meno di 4 secondi, wow!». La sua dea interiore fremette all'idea di sfrecciare sul Nurburgring in quel trionfo di ingegneria tedesca.
«Qui alla Grey Enterprises Holding Inc. non badiamo a spese.»
«Beh per me le macchine sono tutte uguali, non ci capisco nulla!»
«Signorina Styles, non siamo qui per parlare di motori.»
«Si. Le domande!»
Anny andò a pescare il taccuino dalla borsa ma le cadde maldestramente.
Si inchinarono assieme e per un attimo furono a pochi centimetri di distanza. Le labbra di Grey erano carnose come un fico d'india, se solo avesse potuto baciarle.. Anastasia si alzò di colpo, stupita dai propri pensieri. Non aveva preso il taccuino.

«A questo punto non c'è bisogno che mi faccia le domande, posso leggerle io.» disse Grey tenendo in mano il taccuino.
«No!» strillò Anastasia imbarazzata, «Me lo dia!»
«Vediamo.. 'Mai visto con una donna. Gay?' Mh.. 'Camicia bianca ed espadrillas, sciarpetta da stronzo. GAAAY'. Signorina Steals, sono sorpreso.»
«Sono solo degli appunti.»

Anastasia gli strappò di mano il taccuino Moleskine, lo stesso usato da Hemingway.
«Vede, Anastasia, io sono oscenamente ricco. Le donne mi si buttano addosso come gli avvoltoi sulle carcasse di zebra. Non usi questa similitudine nel suo articolo.»
«Ci può scommettere.»
«Preferirei di no. Dicevo, le donne mi desiderano ma io non voglio la pappa pronta, io voglio cacciare.»
«Cacciare donne? Credo che sia illegale.»
Anastasia si stupì delle stronzate che le uscivano dalla bocca. Ma Christian Grey le faceva questo effetto.
«Oh, mia cara, non sa quanto. La vedo un po' stordita, non starà di nuovo svenendo vero? Questa volta voglio che non si perda nulla.»

Uno sconosciuto calore erotico avvolse Anastasia. Il Segreto le pulsava tra le gambe. Non era solo l'effetto Grey.
«Cosa.. figlio di putt.. di puttah.. il bicoto..» disse Anastasia sbavando a terra.
«Si, il biscotto. Venga con me.»
«Fijo dih.. d..»

Forse perché per la prima volta si trovava da sola con un uomo, forse perché Christian Grey era in grado di far sciogliere un iceberg con lo sguardo, forse perché aveva appena assunto una dose quasi letale di Ecstasy, Rohipnol e altri dodici composti ancora sconosciuti alla scienza ufficiale, ma Anastasia era tremendamente eccitata. E paralizzata.
Grey spostò un bestseller dalla libreria e attivò un congegno che aprì una porta segreta nella parete dell'ufficio. Trascinò dentro Anastasia, ormai non più in grado di muoversi.

La stanza segreta era enorme. Liane e mangrovie a perdita d'occhio. Una giungla fittissima.

Christian si tolse la cravatta di seta grigia e legò i polsi di Anastasia a un anello di ferro posto sul ceppo di un albero. Strani alberi, Anastasia non aveva mai visto nulla di simile.
Christian le coprì gli occhi con una benda.

Sentì qualcosa toccarle il Segreto. Qualcosa di grosso. La sua Dea interiore sussultò.
Christian inalò profondamente. Le stava fiutando i genitali. Il suo naso era più grande di quanto ricordasse.

«Cos.. caz.. eh?» biascicò Anastasia.

Si morse le labbra. Qualcosa le morse le labbra, e non quelle della bocca.

«VERGINE?» disse Christian con voce cavernosa dopo aver svuotato l'organo di Flehmen, «Perché non me l'hai detto prima?»
«Non.. io..» squittì Anastasia.
«WWWWRRAAAAAAAAARRRRRRRRRRRRRRHHHHGHHHHHHHRRHHH!» ruggì Christian scuotendo gli alberi.

La cassa toracica di Anastasia rimbombò del richiamo primitivo. Strisciando la faccia contro il ceppo di legno riuscì a spostare la benda.
Senza la camicia Christian aveva un fisico davvero mostruoso. Alto cinque metri, lungo tredici, scaglie verdi smeraldo e fauci grosse come una Smart. Era un fottuto Tirannosauro Rex.

Christian la fissò rettilianamente.

«Hai visto il mio segreto, Anastasia? Hai visto?». Era furioso.
«Mhh.. ihh.. ahh..»
«Vergine. Non avrei voluto farlo, ma.. devo..» tuonò Grey.
«N.. no!» disse Anastasia.

Christian agitò le zampette anteriori e ruggì nuovamente. Lentamente il suo pene enorme arrivò all'erezione completa. Un metro e venticinque di cazzo preistorico. Porca puttana.
Il teropode premette il membro pulsante contro l'inguine di Anastasia. Lei si abbandonò al piacere interspecie.
Christian si immobilizzò prima di penetrarla. Il grosso pene cretacico si afflosciò pesantemente sulla schiena di Anastasia, quasi asfissiandola. Qualcosa aveva attirato la sua attenzione.

Si guardò attorno. Qualcosa, tra i cespugli. Qualcosa di furbo. Immobile, invisibile agli occhi del Tirannosauro. Con un ruggito Christian strappò la cravatta che legava i polsi di Anastasia.

«RAPTOR! I tuoi feromoni li hanno attirati! Scappa!»
«No.. fammi.. tua..»
«WWWRRAAAAARGGGGG!! L'antidoto è nel mio studio, corri!»

Un raptor si gettò velocissimo contro il Tirannosauro. Subito Christian lo stritolò con le possenti fauci. Altri due saltarono fuori dagli alberi e affondarono i denti nella schiena coriacea di Christian Grey. Il suo urlo scosse la terra.
Anastasia non corse ma strisciò verso lo studio. Così vicino ma così lontano. Dopo lunghissimi minuti arrivò alla scrivania. Primo cassetto, nulla. Secondo cassetto, carte. Terzo cassetto. Una siretta autoiniettante di atropina. L'ago penetrò pneumaticamente attraverso i jeans e subito fece svanire gli effetti del biscotto.

La battaglia continuava ad infuriare nella stanza segreta. Ma cosa poteva fare? Guardò sulla scrivania. Una culla di Newton, dei faldoni, un tagliacarte. No, non sarebbe servito a nulla contro la furia giurassica dei raptor. In preda alla disperazione aprì l'ultimo cassetto. Si, era quello che ci voleva.

Christian era circondato da quattro raptor vivi, innumerevoli morti. Interamente ricoperto di sangue. Il vero Re della giungla. Li poteva colpire con la coda, schiacciare con le zampe o squartare con la bocca. Ma erano troppi, troppo veloci e troppo intelligenti. Uno dei raptor si arrampicò sulla testa di Christian, mirò agli occhi e-
BOOM!

La testa gli esplose come un raudo cinese, sgonfiandosi e schizzando liquido cerebrale da tutte le parti. Christian si girò sgomento verso l'ingresso della stanza segreta.

Anastasia aveva trovato il FOTTUTO SHOTGUN.

«Nessuna fottuta lucertola.» BAKOOM! «Interrompe.» BAKOOM! «La mia fottuta intervista!» BAKOOM!
L'ultimo dei raptor cadde a terra con un tonfo e un buco in pancia grosso quanto la testa di un cane.

«Madre de dios..» disse Christian.
«Puoi dirlo forte.» disse Anastasia soffiando sulla canna del fucile.
«Anastasia, io.. il biscotto..» ruggì triste il superpredatore.
«E' la tua natura, Christian.» rispose Anastasia.

Anastasia Steele percorse con gli occhi il corpo sinuoso del sauride. Le gambe muscolose, le braccia bidattile, il sorriso sardonico, il membro tremendamente vascolarizzato. Era di nuovo eccitata, e non per le droghe.

«Parlando di natura..» disse Anastasia «Ora capisco perché tutti sono così fissati col sesso.»
«Sesso?» rispose Christian Grey con un sorriso, asciugandosi il sudore dalle squame, «Questi erano solo i preliminari.»

   
 
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