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Autore: PONYORULES    14/09/2014    4 recensioni
« Facciamo cinquecento grammi? ».
« No, stavolta non funzionerà ».
« Ok, cinquecento grammi di mandorle e duecento di fichi secchi » continua imperterrito.
Taehyung lo spinge via, usando l'unica mano libera. Nonostante ci sia poco spazio, per un attimo vede sparire la testa dell'amico mischiarsi alla folla che sta aspettando pazientemente la metro.
« Ti ripeto che non serve a farmi cambiare idea ».
« .. e una bottiglia da tre litri di succo al kiwi » conclude JungKook, mentre entra con fare distratto nel vagone. L'amico lo affianca, si siedono accanto e per dieci minuti non si parlano tra loro.
Potrebbero essere scambiati per perfetti sconosciuti, anche se con divise uguali continuano a sostenere ognuno il proprio cipiglio. Si guardano attorno: l'uno fissa la mappa delle linee metropolitane, l'altro conta le fermate che mancano, controlla di non aver sbagliato come è solito fare anche se scende alla stessa da che ne ha memoria.
« Due ».
« Mh? ».
« Hai capito benissimo ».
« No, affatto » sul viso del più giovane si apre un sorriso accattivante. « Due cosa? ».
« Due bottiglie, sei litri in totale » ora è il più grande a sorridere. « Prendere o lasciare ».
[Pairing: YoonKook/TaeJin] [Cameo: Block B, Apink]
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sorpresa
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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The X Place


Quanti metri potranno essere? Dieci? Venti?
« Mi stai ascoltando JungKook-ssi? ».
No, non di più. Oppure sì?
« Fino a prova contraria mi ci hai portato tu qui. Non credi sarebbe il minimo donarmi un pizzico della tua attenzione? ».
Il piano non è difficile: entri e chiedi. Giusto. Quanti metri mi separano dal negozio? Al massimo quindici. Venti sono troppi.
« Ti saluto! ».
« Aspetta! » lo rincorre JungKook, bloccandolo per una manica della divisa scolastica. « Avevi promesso ».
« Avevo- » Taehyung alza gli occhi al cielo. « Va bene, ok, ora lasciami » strattona il tessuto per riconquistare la sua libertà. Sbuffa, continuando a guardare il suo migliore amico. « Mi hai allargato la manica ».
« In un lavaggio tornerà a posto ».
« Io non capisco » torna a prendere la parola. « Per te è tutto così semplice ma.. » la sua voce diventa un sussurro al passaggio di un gruppetto di studentesse dalla divisa degli stessi colori. « .. Da quanto vuoi entrare lì dentro? Mesi? Perché non lo fai? ».
« Undici, per la precisione » risponde risoluto il ragazzo più giovane. Inarca un sopracciglio. « Sì, sono un vigliacco. Qualche problema al riguardo? ».
« Diventano anche miei problemi quando mi obblighi ad accompagnarti in queste missioni suicide ».
« Non ti ho obbligato. Ti ho comprato. Per duecento grammi di mandorle » lo scruta dal gradino su cui è salito qualche attimo prima e nei suoi occhi, Taehyung legge molto chiaramente dello scherno.
« Sì, beh » incomincia, grattandosi il retro della testa. « Sono buone. Ma questo cosa centra? Stavamo parlando di te » la sua voce si impenna.
« Perché non entriamo assieme? ».
« Oh, no » risponde prontamente Taehyung. « No, non se ne parla ».
« Potrebbe piacerti ».
« No, sono convinto di no, ma grazie per l'interessamento » lo supera e allunga il passo, avvicinandosi al punto X. Kim Taehyung riconosce di essere una persona poco paziente e decide di dare un senso al pomeriggio. La sua intenzione, però, non è quella di entrare, bensì di invogliare l'amico a farsi avanti.
« Cosa? Cosa stai facendo? Vieni qui! » lo sente alzare la voce, stizzito.
Si volta davanti all'entrata, gli sorrise. « Perché non mi raggiungi? » ma poi la gravità va ad esercitare una forza sovrumana sulla sua mandibola. Alza un braccio e indica l'amico. « Che diavolo ci fai nascosto dietro a quell'angolo? ».
L'unica risposta che riceve da JongKook è uno scuotere il capo.
« Ma si può sape- » cerca di criticarlo ma la porta del negozio si apre di fronte a lui.
« Entri o no? » gli chiede il ragazzo che ora staziona sulla porta d'ingresso.
Taehyung riconosce che ha delle spalle molto larghe ma un fisico asciutto. Potrebbe avere dei bei lineamenti ma sono mascherati da un espressione rude.
« Sto aspettando un amico » borbotta.
« Allora levati dall'ingresso. Con la faccia che ti ritrovi stai allontanando la clientela ».
Kim Taehyung ama due cose: il suo criceto e i film americani. Quindi sputa per terra, perché riconosce possa essere un gesto fico.
L'ultima cosa che ricorda è un pugno in piena faccia.
 
X
 
Il primo rumore che percepisce è forte, improvviso e sobbalza. Apre gli occhi di scatto e incomincia il dolore al viso. É talmente disarmante che rimane senza fiato. Alza una mano per toccare la causa del male che ora gli fa digrignare i denti.
« Taehyung-ssi » si sente chiamare e volta il capo per scrutare l'amico che si muove a disagio su un panchetto di legno. Si stropiccia le mani in modo frenetico, alzando lo sguardo di poco, per poi abbassarlo un attimo dopo.
« Quell'idiota mi ha dato della faccia di culo. Mi sembrava d'obbligo lasciare un segno del mio passaggio ».
« L'idiota in questione ha solo dato voce ad un'ovvietà » risponde il ragazzo interpellato, dandogli le spalle, le gambe sul basso tavolino davanti a lui.
Le sue sneakers color cobalto non hanno un briciolo di sporcizia, nonostante il posto che li circonda sia cosparso di capelli, lacca e tinture di talmente tanti colori che Taehyung si domanda se possa conoscerli tutti.
« Sei solo uno stronzo » lo rimbecca, scorgendo alla sua destra un grande specchio ovale. JongKook sposta la sua sedia e lo spinge verso quel riflesso che no -non può assolutamente- corrispondere alla sua faccia. Kim Taehyung riconosce che la macchia rossastra e gonfia che sta prendendo forma poco sopra lo zigomo è un'oscenità. Così, sbuffa fuori la sua frustrazione, facendo attenzione a svuotare bene i polmoni prima di prendere un nuovo respiro.
« Smettila di rispondere » lo supplica l'amico sporgendosi verso di lui. « Non peggiorare la situazione ».
In risposta comincia a ridere in modo frenetico, spasmodico, non preoccupandosi del dolore che comincia a farsi acuto. « Tutto ciò ha dell'assurdo » borbotta infine, cercando di ricomporsi.
« Questo è pazzo » continua a giudicare il ragazzo seduto sul divano, ammiccando ad un altro, poco distante da loro, impegnato a fare il suo lavoro. Questi impiega una manciata di secondi per recepire la frase, tanto è concentrato. Sfrutta il riflesso dello specchio e sorride.
« Il mondo è bello perché è vario, caro Jin. Te l'ha mai detto nessuno? ».
« No, e manco mi interessa ».
« Vi ringrazio per l'ospitalità » JongKook fa un profondo inchino, arrossendo. « Forza Tae, dobbiamo andare ».
« Proprio ora che cominciavo a divertirmi? » ma davanti a quel paio di occhi supplicanti non può che fare spallucce e alzarsi in piedi.
« Ricevuto » alza gli occhi al soffitto.
« E loro chi sarebbero? » domanda una voce sconosciuta. JongKook sobbalza appena per la sorpresa, mentre direziona il suo sguardo sui due ragazzi appena entrati nel negozio. Quello che ha parlato ha profondi occhi scuri, sagomati con una matita nera e viene subito fiancheggiato da un altro dai capelli più chiari e il viso più allungato.
« Due imbecilli » risponde l'uno.
« Non ne ho idea, mi sto concentrando sul mio nuovo taglio di capelli » fa eco l'altro.
Il parrucchiere grugnisce, mentre si pulisce le mani contro ai jeans sbiaditi.
« Due clienti ».
« Dici davvero? » li indica il primo, quasi con ammirazione. « Sapete a cosa state andando incontro, vero? ».
Jin sghignazza, mentre dà forma a piccole gru di carta con i fogli di una vecchia rivista scandalistica.
« Jimin, credo tu sappia benissimo dove sia la porta » il parrucchiere tentenna. « Sì, anche perché ci sei appena entrat- lo vedi, NamJoon-ssi? Manco riesco a dire una battuta decente » abbassa il capo sconfitto. « Più passa il tempo e più divento uguale a mio padre ».
« Tuo padre è il più swag del quartiere » gli sorride l'interpellato, passandosi una mano fra i capelli ossigenati. « Non ti va poi così male, non credi? ».
« Ah » esclama sollevato. « Quasi scordavo questo particolare » fa per voltarsi e condividere questo attimo con i clienti ma torna subito serio. « Dicono così perché gira con una pelliccia » sorride di nuovo e JungKook cerca un modo per distogliere lo sguardo ma la bellezza del viso di Yoongi non smette di attrarlo nemmeno questa volta.
Taehyung è troppo occupato a toccarsi la parte lesa per accorgersi del mondo che lo circonda. Perso com'è nei suoi pensieri viene preso alla sprovvista quando uno dei nuovi arrivati gli tocca una spalla per attirare la sua attenzione.
« Tieni » gli dice, prima di allungargli una bottiglietta ghiacciata. « Si gonfierà ancor di più a contatto col freddo ma non preoccuparti, è normale ».
« Grazie » balbetta, visibilmente a disagio. « Sei molto gentile ».
« Mi chiamo Hoseok » gli risponde, sorridendo a pieni denti. « Fa sempre piacere vedere delle facce nuove qui dentro ».
« Sbaglio o faresti amicizia anche un cipresso? » lo rimbrotta Jimin, mentre infila una mano in uno dei cassetti, per poi uscirne trionfante con una barretta Mars.
Jin si volta lentamente, piantando lo sguardo su entrambi.
« Lo trovi carino? ».
Hoseok si allontana appena da Taehyung, spazia la stanza per trovare qualcosa da fare o uno spunto per la prossima frase da dire.
« Ahia, livello di imbarazzo in continua crescita » scherza Yoongi, avvicinandoglisi. « Capitano, come vuole procedere? ».
« Buttateli in mare » risponde secco Jin.
 
« Non me ne capacito ».
« Taehyung-ssi, sarà la sesta volta che lo ripeti » JungKook si arresta e rimane indietro, attirando così l'attenzione del più grande.
« Sono terribilmente dispiaciuto per la tua faccia ma non hai sentito cos'ha detto Yoongi poco prima di salutarci? ».
« Ho sentito forte e chiaro, ma non è mia intenzione tornare a trovarli » toglie la bottiglietta d'acqua dal viso mentre passa la carta nella biglietteria automatica.
« Avanti, non è stato divertente? » esclama soddisfatto JungKook.
L'amico lo fissa intensamente, riportando il freddo a coincidere con la sua pelle arrossata. « Uno spasso ».
« Facciamo cinquecento grammi? ».
« No, stavolta non funzionerà ».
« Ok, cinquecento grammi di mandorle e duecento di fichi secchi ».
Taehyung lo spinge via, usando l'unica mano libera. Nonostante ci sia poco spazio, per un attimo vede sparire la testa dell'amico, mischiarsi alla folla che sta aspettando pazientemente la metro.
« Ti ripeto che non serve a farmi cambiare idea ».
« .. e una bottiglia da tre litri di succo al kiwi » conclude Jungkook, mentre entra con fare distratto nel vagone. L'amico lo affianca, si siedono accanto e per dieci minuti non si parlano tra loro.
Potrebbero essere scambiati per perfetti sconosciuti, anche se con divise uguali continuano a sostenere ognuno il proprio cipiglio. Si guardano attorno: l'uno fissa la mappa delle linee metropolitane, l'altro conta le fermate che mancano, controlla di non aver sbagliato come è solito fare anche se scende alla stessa da che ne ha memoria.
« Due ».
« Mh? ».
« Hai capito benissimo ».
« No, affatto » sul viso del più giovane si apre un sorriso accattivante. « Due cosa? ».
« Due bottiglie, sei litri in totale » ora è il più grande a sorridere. « Prendere o lasciare ».
« Affare.. » tentenna. « Fatto » sospira.
« Aspetto la merce domani pomeriggio ».
« Ok » risponde secco.
« Qualcosa non va? ».
« Stavo solo pensando al dove nasconderai tutta quella roba iper calorica senza farti ammazzare da tua madre ».
Taehyung sbatte le palpebre un paio di volte prima di parlare. « Aigoo~ Ho imparato a farmi furbo » schiocca la lingua. « E questa volta ho come l'impressione che non si accorgerà di niente. Sarà troppo occupata a fare altro » si indica la parte colpita, che sta cominciando ad assumere un colore violaceo. « Mi metti i brividi quando ti preoccupi per me » conclude.
« Tu sì che sei un amico » gli tira una sonora pacca sulla spalla. « Sai sempre dire la cosa giusta al momento giusto ».
Mentre stringe la presa sente l'amico uggiolare come il peggiore dei cani.
« A domani » lo saluta in modo sbrigativo Taehyung, mentre attraversa il cortile tinto dei colori della primavera, l'unico spazio che separa la sua casa da quella dell'amico.
« A domani » gli fa eco JungKook, mentre gira la chiave nella toppa della porta.
Cerca subito la madre e la trova a gambe incrociate sul pavimento del salotto. Quando lo vede, i suoi occhi si addolciscono e il suo viso si rilassa.
La saluta baciandola su una guancia, prendendo posto accanto a lei e, come avviene ogni sera, gli racconta la sua giornata.
Gli parla di Yoongi, dei suoi occhi e della sua carnagione chiara. Sa di aver già affrontato l'argomento almeno un centinaio di volte ma sua madre lo fissa sorpresa, come se fosse la prima.
JungKook parla della sua omosessualità da quando è bambino. Non si è mai vergognato di essere gay, e alla madre la cosa non disturba affatto.
Anzi, è stata proprio lei ad indicargli Yoongi la prima volta, al supermercato.
« Quando tornerai a trovarlo? ».
« Non lo so » risponde il figlio, arrossendo fino alla punta dei capelli. « Non dovrei aspettare? Far passare del tempo? ».
« Certo, dovresti » sottolinea lei, trattenendo una risata. « Ma per queste cose sei identico a tuo padre ».
« É già tornato a casa? ».
« Non ancora » gli occhi della donna sorridono ancora una volta al figlio, mentre comincia a sciogliersi la lunga treccia che solitamente tiene raccolta sul capo. Ha i capelli che le arrivano alla cintola, completamente bianchi nonostante abbia compiuto cinquant'anni il mese precedente.
JungKook la guarda ammirato e non riesce a ricordare l'ultima volta che è stato sgridato. Non è un genio e i suoi voti scolastici lo possono confermare: ma invece che ricevere una punizione, ha sempre ottenuto rispetto, incoraggiamento.
Come ogni sera prima di addormentarsi si rende conto di avere una famiglia unita e che gli vuole bene. Pensa a Taehyung e a quanto anch'egli abbia avuto la sua stessa fortuna ma di quanto possano essere così diversi gli ambienti da cui provengono e i metodi educativi che hanno ricevuto, quando l'unica distanza sono i pochi metri che li separano l'uno dall'altro.



Eccola che ritorna! Ponyo è di nuovo in circolazione (cominciate a tremare)!
Per l'ennessima volta, sarò piuttosto sincera con voi: non chiedetemi cosa significa questo nuovo aggiornamento perché non ne ho la minima idea!!
Penso di aver fatto un buon lavoro e ringrazio di cccuore la mia amata Rayna per avermi aiutata a scegliere il titolo!
Manchi tantissimo!
Ponyo
 
  
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