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Autore: SashaJohnson    14/09/2014    2 recensioni
Louis Tomlison, un simpatico diciannovenne della St. George's University.
Harry Styles, un donnaiolo di diciannove anni della St. George's University.
Louis crede di avere una cotta per la sua migliore amica, Rachel, ma lei non lo sa.
Harry non crede nell'amore, ed è un sentimento da cui cerca di tenersi alla larga, ma non sa di essere già caduto nella sua trappola.
[Tratto dal testo]
"Lui le ragazze le scopava e finiva lì.
"-Pensavo che con Emily avessi trovato una certa... stabilità.-
-Si stabilità, ma Louis non è amore, i grandi scrittori raccontano l'amore come qualcosa di incredibile, è come passare del tempo con una persona senza annoiarti mai.- ribatte. Su questo aveva ragione, io con Rachel non mi annoiavo mai.
-Però Harry, l'amore non è sempre come descritto nei libri...- e io ne sapevo qualcosa"
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Se amate le torride giornate con un sole che spacca le pietre, la casa vicino alla spiaggia, il mare, i gabbiani, i surfisti abbronzati e tutto quello che ci si aspetta da un normalissimo posto con un normalissimo clima mediterraneo, Londra non è per voi. Se invece amate passare i pomeriggi sotto la pioggia o sotto un ombrello, con una temperatura che raggiunge appena i 15°, senza mare né spiaggia, con più piccioni che persone, i ragazzi bianco mozzarella, Londra è quello che cercate.

Scherzi a parte, Londra è favolosa, quasi come se fosse un altro modo: certo, ci sono sempre gli strip club, i casinò, i barboni che cercano di venderti gli ombrelli falsi o rotti ogni minuto, ma non è come vivere in un piccolo paese dell’Inghilterra. A Londra trovi persone di ogni etnia, gente di ogni tipo, che fa quello che vuole, che si veste come le pare, che è libera di essere se stessa senza la paura di essere giudicata. Perché quello che dalle altre parti è “diverso”, a Londra è “normale”.

Poi dovete stare attenti al quartiere dove scegliete di abitare: se amate vivere in periferia, lontani dal trambusto del traffico cittadino, scegliete posti come Stratford o Wembley, dove in quest’ultimo avete addirittura lo stadio a pochi passi da casa, che si trovano una ad est e una ad ovest della città, peccato che non mi ricordi quale delle due sia a est e quale a ovest. Ehy, non sono il vostro navigatore satellitare! E poi scusatemi se ancora non riesco a distinguere la destra dalla sinistra. Si è strano, ma io sono strano, fateci l’abitudine. Se invece amate l’aria del centro storico, cercate un quartiere al centro, sono troppi e l’unico che ricordo è Piccadilly Circus.

Se invece preferite una via di mezzo scegliete Notting Hill, dove abito io, dove ci sono una sfilza di case di tutti i colori: passiamo dal turchese all’arancione, dal giallo fosforescente al rosa shocking. Io abito esattamente in quella casa col portone blu… Nah, non siamo nel film “Notting Hill”. La mia piccola casa è verde. I vantaggi di Notting Hill? Oltre ad avere una lunga catena di negozi e ristoranti aperti tutti i giorni della settimana, c’è il mercato il sabato! Ci pensate? Il mercato, dove si trova di tutto a basso prezzo. Ritornando a me, nella mia casetta verde convivo con un lugubre scopa-femmine, che sfortunatamente è anche il mio migliore amico dai tempi del liceo: ha dei buffi capelli ricci che porta all’indietro continuamente, a quanto pare questa mossa fa sbavare tutte le ragazze che gli sono accanto. Ho provato anch’io a farlo, ma, chissà perché, non funziona, forse è riservato solo a lui. Se poi aggiungiamo dei magnifici occhi verdi e delle fossette agli angoli della bocca quando sorride… PUFF! abbiamo un mix di ragazze con gli ormoni a mille per Harry Styles. Una volta gli ho addirittura chiesto come facesse ad essere così irresistibile per le ragazze, e lui ha semplicemente affermato di essere bellissimo. Molto modesto il ragazzo.

Io e Harry frequentiamo la St. George’s University e siamo al secondo anno in quella scuola: ci sono i giocatori della squadra di football, le ragazze cheerleader, le zoccole della scuola, i ragazzi punk, i vegetariani, gli ecosostenibili, i secchioni; e poi ci siamo io, Harry e altri tre ragazzi, nonché nostri amici dal liceo, che formiamo un gruppo nostro. Noi siamo “Gli Altri”, difficilmente classificabili nelle categorie prima elencate, però siamo conosciuti in tutta la scuola: Harry, lo sciupa femmine; Niall, un biondino dagli occhi azzurri di origini irlandesi, il più allegro di tutti; Liam, un castano dagli occhi color cioccolato, il più studioso; Zayn, il ragazzo che porta sempre l’ultimo taglio alla moda, un moro dagli occhi marroni intensi, con l’aria da cattivo ragazzo, ma non è così; e poi… e poi ci sono io, Louis Tomlinson, meglio conosciuto come “il pagliaccio”, non solo dal mio gruppo, ma da tutta la scuola. Se devo dire la verità nessuno resiste alle mie battute. Beh, Harry sarà pure bello e figo, ma le sue battute sono squallide.

Oggi stranamente è una bella giornata, si intravede un po’ di sole attraverso le nuvole, gli uccellini cantano e tutte quelle altre cose belle che capitano in queste giornate, fatta eccezione per un piccolo e minuscolo particolare: oggi è il primo giorno di scuola. Ed io mi ritrovo qui ad aspettare sotto casa quell’idiota di Harry che ha intenzione di farmi arrivare in ritardo a scuola come sempre, perché deve aggiustare quei ricci di merda; a volte sono tentato di rasarglieli, così la smette di fare il playboy. Lo vedo scendere le scale con lo zaino in spalla.
–Ah, sei qui! Speravo fossi caduto nel cesso!- esclamo io ironizzando con un sorriso finto stampato in faccia.
–No Lou, e poi ti mancherei troppo.- ribatte lui.
–Già, come la febbre in pieno luglio.- continuo io. Ci fissiamo per un secondo, uno sguardo d’intesa, con il quale comprendiamo che lui non è in grado di rispondere alle mie battute e dopo aver chiuso la porta di casa, rimaniamo fermi sul pianerottolo, ci fissiamo, e dopo esserci dati una pacca sulla spalla iniziamo a corre verso la metro.

La metro è il mezzo più veloce in un posto come Londra, soprattutto quando ti ritrovi come coinquilino quell’idiota di Styles, che ti fa fare sistematicamente tardi a scuola. Prendiamo la Central Line e dopo qualche fermata scendiamo e partiamo di nuovo a razzo, diretti al college. Appena arriviamo noto con sollievo che ci sono ancora parecchi ragazzi in giro per il cortile, chiaro segno che la campanella ancora non è suonata.
–Visto? Tanta fretta per niente! I miei ricci si sono pure spettinati tutti!.- si lamenta Harry cercando di aggiustarsi i capelli con le dita.
–I tuoi ricci sono sempre spettinati!- sbotto mentre ci incamminiamo verso Liam, Zayn e Niall che ci attendono di fianco il portone della scuola. Ci passano accanto diverse ragazze, che ogni volta si fermano a fare gli sguardi provocanti nella direzione di Harry, sguardi a cui lui ricambia con troppo fervore. Io alzo gli occhi al cielo. –Si signore, lui è Harry Styles, il ragazzo più bello eccetera eccetera. Per il momento è occupato, ma non vi preoccupate, il mio amico troverà il tempo per voi!- dico trascinando Harry. Lui sbuffa.
–Mi rovinerai la reputazione.- borbotta.
–Sarebbe anche ora!- ribatto io. Fa una smorfia in segno di dissenso.

Raggiungiamo gli altri; come ci è solito fare ci salutiamo con una pacca sulla spalla, anche se oggi è più di un saluto, è anche un gesto per darci forza e coraggio in vista del nuovo anno scolastico.
–Ehy ragazzi!- ci saluta Liam.
–Dai, anche quest’anno possiamo cavarcela!- dice con un senso di falsa speranza Niall. Io faccio spallucce.
–Dai ragazzi, l’anno scorso non è finita tanto male.- ribatto io. Zayn mi fulmina con lo sguardo.
–Certo, perché tu hai quell’amica secchiona che ti fa copiare tutto. E noi invece… ragazzi, come ce la siamo cavati l’anno scorso?- chiede lui agli altri tre. Liam alza la mano.
–Io studiando.- tutti si voltano verso di lui incenerendolo con lo sguardo.
–Io facendo qua e là qualche favore.- risponde Harry disconnesso con lo sguardo malizioso mentre osserva le nuove arrivate.
–Già Harry, conosciamo tutti i tuoi sistemi.- lo rimbecco io. Lui sorride compiaciuto.
–E noi Niall? Come ci siamo salvati l’anno scorso?- chiede Zayn ancora.
–Uhm… botta di culo?- chiede Niall ironicamente.

–Un gran bel culo.- dice Harry mentre fissa il sedere di una ragazza che non si è mai vista prima, il che mi fa pensare o che sia una matricola oppure che sia una nuova: ha dei capelli lunghi, lisci e biondi che le scendono lungo la schiena; il suo corpo ha delle curve perfette e riesco ad intravedere i suoi occhi, azzurri color del mare. Non mi sorprende che Harry l’abbia già puntata.
–E addio Styles.- sospira Liam e tutti scoppiamo a ridere, tranne il riccio che è ancora concentrato a spogliare con gli occhi la bionda.
–Louis!- grida una voce femminile alle spalle, e io mi giro,anche se riconoscerei quella voce tra mille.

La vedo arrivare verso di me, con i suoi ricci castani curati, gli occhi verdi e un sorriso a trentadue denti stampato sulla faccia, le braccia spalancate per un abbraccio che sa già che riceverà; indossa un maglioncino grigio aderente con una piccola scollatura coperta dalla sua sciarpa leggera, dei jeans aderenti blu e delle Tom’s ai piedi. Non sarà vestita nel migliore dei modi o come una puttanella, ma gli la trovo lo stesso magnifica. Lei è Rachel, ed è la mia migliore amica. E credo di avere una cotta per lei. Beh, si credo. In realtà non lo so. E lei comunque non lo sa. Quando arriva a pochi centimetri da me si butta su di me in un abbraccio che ricambio sollevandola da terra e facendole fare un giro in aria. Quando finalmente poggia i piedi a terra, i nostri sguardi si incrociano per qualche secondo, ma veniamo interrotti dai miei amici che iniziano a fischiare. Rachel si stacca da me e li liquida con un gesto della mano.
–Finitela, idioti!- li intima, poi ritorna a fissarmi.

–Dio Lou, mi sei mancato così tanto in questi tre mesi.- mi dice lei. Io sorrido, anche lei mi è mancata, ma non glielo dico, non servono le parole con Rachel.
–Com’è andata in Francia?- le chiedo per tenermi aggiornato sulle sue vacanze estive.
–Bene, diciamo. Zia Prudence me l’ha fatta visitare quasi tutta, è bellissima, davvero!- dice con gli occhi che brillano. Sono contento di vederla così felice, ma mi lascio scappare una battutina.
–E non potevi rimanere là per sempre?- le chiedo e lei in tutta risposta mi dà un pugno sul braccio. Io fingo di farmi male, quando in realtà, minuta com’è, non mi ha minimamente scalfito.
–Wow Tomlinson! Ma che sono questi? Bicipiti?- chiede tastando quasi meravigliata i me nuovi muscoli, fino all’anno prima praticamente inesistenti.
–Si.- le dico fiero di me stesso. In realtà è stata tutta opera di Harry, che durante l’estate mi ha costretto a fare esercizi su esercizi. Fosse stato per me avrei passato ogni giorno steso sul letto a dormire o seduto sul divano a giocare con la XBOX.
–E comunque la Francia è bella, ma non è come stare qua. E poi i francesi sono antipatici.- mi racconta ancora facendomi l’occhiolino. Io gonfio il petto.
–Beh, certo, non tutti sono Mister Simpatia come me.- dico. Lei trattiene una risata e vorrei che non sia così. Mi piace il suono della sua risata, non è né sguaiata né da ochetta.

Il suono della campana interrompe i miei pensieri, riportandomi alla realtà. Mi abbasso verso Rachel per farmi sentire meglio.
–Che materia abbiamo a prima ora?- quasi urlo per sovrastare gli altri rumori che ci circondano.
–Louis, oggi è il primo giorno di scuola, il discorso del preside, ti ricordi?- mi risponde lei.
–Ah, il discorso del preside… non possiamo saltarlo? L’abbiamo già sentito l’anno scorso!- la prego io annoiato. Rachel scuote la testa esasperata. Vedo avvicinarsi una ragazza a Rachel, la sua migliore amica.
–Ciao Louis.- mi saluta lei.
–Ciao…- Cat? Caroline? Come diavolo si chiama? Eppure è sempre insieme a Rachel! Il nome inizia per la “C”. Candy? No, troppo sdolcinato.
–Chloe.- dice lei intuendo che non mi ricordo come si chiami. Bella figura di merda Louis. –Andiamo Rachel, ti devo raccontare una cosa.- dice lei a Rachel trascinandola in mezzo alla folla di ragazzi che si dirigono verso la palestra, dove ogni anno si tiene il discorso del preside. Rachel mi fa un segno delle mani, per dirmi che ci vediamo dopo e io ricambio. Ritorno dai quattro sgangherati, e tutti mi guardano con uno sguardo d’intesa; io scuoto ripetutamente la testa e insieme ci avviamo verso la palestra, confondendoci tra la massa.




Note dell'autrice
Buongiorno! 
Allora, eccomi qui con questa nuova FF. Prima di tutto, voglio precisare che la storia NON E' MIA, ma bensì di una mia amica, che è stata costretta a cancellare questa FF dal suo account, ma siccome ci teneva troppo a pubblicarla mi ha chiesto se poteva usufruire del mio account, e io ho accettato. 
Questa storia ha subito diverse modifiche, questa è la terza volta che viene pubblicata: la prima questa mia amica (che preferisce rimanere anonima), l'aveva postata senza dirmi niente, ma i capitoli erano abbastanza corti, lei non usava l'HTML di EFP e poi erano scritti quasi in lingua "bimbo-minchia"; dopo essersi accorta che la sua storia avesse bisogno di una "scossa" ha deciso di eliminarla e di riscriverla in chiave più matura, cambiando anche un pò della trama e il rating, che da giallo è diventato arancione.
Allora, la storia, esattamente come è specificato nei generi, è romantica e comica, anche se per un secondo sono stata tentata di mettere "demenziale". I protagonisti maschili sono chiaramente Harry e Louis. 
Sinceramente non ho molto da dire riguardo questo primo capitolo, e visto che questa mia amica risulta del tutto irraggiungibile (al che mi chiedo a che diavolo le servano internet o il telefono) sono costretta a postare questa storia senza qualche vera e propria "nota dell'autrice". 
Adesso devo scappare.
Baci,
SashaJohnson

 
  
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