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Autore: 20maggio2013    14/09/2014    1 recensioni
I'm scared and I'm brave, or somewhere between the two.
I'm beautifully strong, and tragically confused.
Yeah I'm that girl, that's just like you.
***
The truth is I'm fallin to pieces
Anytime that you're around
Trouble is the truth keeps slippin out
Can't seem to hide what I'm feelin
Can't believe what I'm sayin out loud
Truth is there no turnin back now
I guess I should learned how to lie a little better
***
If you think that sounds crazy, then you should've seen me
Sitting by the phone, all those nights alone
Believing lies you told me, thinking I'm your only
Putting off my friends to be with you again
Forgiving when you say "I love you, baby"
That's what I call crazy
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A STUPID BET

June, 3rd 2010
 
Non mi ero mai resa conto di quanto la mia città natale mi fosse mancata in quell’anno appena trascorso in Inghilterra. Mi erano mancati i miei genitori, i miei amici, persino la scuola e quel rompiscatole di mio fratello. Avevo appena trascorso un anno indimenticabile in Inghilterra, pieno di ricordi stupendi ma alcuni che avrei preferito cancellare. Purtroppo quell’anno era finito ed ero dovuta tornare in Italia, ma ero comunque felice di ciò. Finalmente avrei rivisto le mie migliori amiche e con loro ero sicura che sarei riuscita a buttarmi alle spalle tutti i brutti ricordi di quell’unica esperienza.
“Mamma, io esco.” dissi entrando in cucina e salutando mia madre con un bacio sulla guancia.
“Ti aspettiamo per cena tesoro.”
“Certo.”
la salutai con un cenno della mano e presi la borsa che avevo lasciato poco prima sul divano ed uscii di casa. Il telefono mi squillò.
“Hey, sei arrivata?” sorrisi leggermente malinconica sentendo la voce della ragazza che mi aveva ospitato per un anno intero a casa sua.
“Hey ciao.. si sono arrivata da qualche ora.” quella mattina presto avevo preso il primo aero disponibile arrivando subito dopo pranzo in Italia. Ero tornata a casa e mi ero riposata un po’.
“Qui sentiamo tutti la tua mancanza.” la voce della mia amica mi riscosse dai pensieri.
“Manchi anche te.. ora scusami ma devo andare. Ci sentiamo.” salutai la ragazza dalla’altra parte del telefono quando vidi le mie amiche sedute al solito tavolo del solito bar.
“O mio dio!” urlò Sarah appena mi vide arrivare.
“Alice? Che cazzo ci fai qui?” ecco la solita finezza di Emma.
Non riuscii a dire nient’altro che mi ritrovai tra le braccia di quelle due ragazze che non vedevo da quasi un anno.
“Come mai sei qui? Non dovevi rimanere per altri due mesi?” domandò felice Sarah.
“Si, ma ho cambiato idea…” sorrisi alzando le spalle.
“Ora ci racconti tutto!” Emma mi prese per un braccio e mi fece sedere. Sorrisi, mi erano mancate veramente tanto quelle due ragazze.
 
 
July, 20th 2013
 
“Vai a vedere te!” Sarah mi spinse verso il cancello della scuola.
“Perché io?” domandai guardando le mie amiche.
“Perché sei quella più coraggiosa e tranquilla.” Emma mi sorrise agitata.
Alzai gli occhi al cielo e agitata e con il cuore in gola andai a vedere i fogli appesi sulle porte della scuola.
Avevamo da poco dato gli esami di maturità ed eravamo agitate per il voto finale.
Riuscii a superare tutta la massa di persone che c’era davanti a me e cercai sul foglio il nome mio e quello delle mie due migliori amiche.
“Allora?” Sarah si catapultò da me con al seguito Emma quando mi vide uscire da quella massa.
“Ce l’abbiamo fatta.” Urlai abbracciando le due ragazze felici.
“Con quanto siamo passate?” domandò Sarah ansiosa di sapere il suo voto.
“Te con 100..” dissi ma venni interrotta da Emma.
“Capirai che novità.” disse prendendo in giro la ragazza. Sarah, al contrario di noi due amava studiare e prendeva sempre ottimi voti.
“Voi?” domandò Sarah sprizzando gioia da tutti i pori.
“96.” sorrisi felice. Era più di quanto mi aspettassi.
“Seria? Ho davvero preso 96?” domandò incredula Emma. Lei era quella del gruppo che odiava studiare più di tutte.
“Cazzo si! Londra stiamo arrivandooooo!” Urlò dopo che io ebbi annuito alla sua domanda coinvolgendo me e Sarah. Ma la mia felicità svanì tutto ad un tratto.
“Ali? Tutto bene?” domandò preoccupata Emma.
“Non posso venire ragazze. Lo sapete.” dissi tristemente.
“Alice, non ti preoccupare. Non sarai sola, ti aiuteremo noi. Quando ci saremo ambientate troveremo qualche situazione.” Sarah mi sorrise rassicurante.
“Non so.. devo pensarci.”
 
September, 3rd 2013.
 
 
“Non ci credo! Finalmente siamo a Londra.”
a Sarah si illuminarono gli occhi quando passammo sotto il Big Bang. Alla fine le mie amiche mi avevano convinto a partire con loro.
Per tutta l’estate avevamo cercato un appartamento a Londra e finalmente eravamo arrivate. Quella mattina presto avevamo l’aero, avevamo fatto un salto nell’appartamento che avevamo comprato insieme nella zona di Notthing Hill e ora eravamo già in giro per la nostra amata Londra. Avevamo sempre desiderato andarci e quella era la prima volta per tutte e tre. E non eravamo semplicemente in vacanza, ci eravamo appena trasferite nella città dei nostri sogni.
“Facciamo un salto all’Imperial College?” Io e Sarah ci voltammo stupite verso Emma.
“Sei seria?” domandò sconvolta tanto quanto me Sarah.
“Che c’è? Lo sapete che ho sempre desiderato andare al college. Voglio vedere come è.” si difese la biondina.
“Scusami tanto. Non l’ho fatto apposta.” si scusò un ragazzo quando mi finì sopra. Rimasi per un secondo a fissarlo. Quel ragazzo era veramente bellissimo.
“Non si preoccupi.” sorrisi.
“Ma ti ho rovinato la felpa rovesciandoti il caffè sopra.” disse indicando la macchia di caffè che si era creata. Non mi ero neanche accorta di quella macchia troppo presa a fissare il ragazzo davanti a me.
“Non è un problema.” sorrisi imbarazzata alzano le spalle. Quel ragazzo mi aveva incantata.
Mi sorrise e dopo essersi scusato un’altra volta proseguì per la sua strada.
Io rimasi a fissarlo mentre andava via.
“Qualcuno si è preso una cotta.” disse maliziosa Emma.
“Ma stai zitta. Non lo conosco neanche.” la spinsi leggermente per scherzo facendo ridere Sarah.
Poco dopo ci trovammo di fronte la nostra università. Con la metro era facile da raggiungere.
Iniziammo a girare per il college e a cercare di capire come muoverci.
“Ciao ragazze. Sapete dove è l’uscita?” un ragazzo riccio ci si avvicinò mentre s guardava intorno spaesato. Appena lo vide Emma, le si illuminarono gli occhi alla vista di quel ragazzo.
“La stavamo cercando anche noi.” gli rispose Sarah.
“Oh, bene. Posso unirmi a voi?” il ragazzo non staccava gli occhi di dosso alla mia amica.
“Certo.” disse un po’ troppo euforica Emma facendo ridacchiare me e Sarah.
“Io sono Harry.” si presentò il ragazzo.
“Io sono Emma e loro sono le mie migliori amiche. Sarah e Alice.” la biondina aveva un sorriso sulle labbra mentre parlava.
“Di dove siete?” chiese il riccio.
“Italia, ci siamo appena trasferite qui.” disse tranquillamente Sarah mentre Emma era troppo impegnata a fissare il ragazzo.
“Harry. Ti stavamo cercando.” urlò un ragazzo appena raggiungemmo l’uscita. Sorrisi imbarazzata appena vidi che era lo stesso ragazzo che qualche ora prima mi aveva rovesciato il caffè sopra.
“Oh ciao.” disse il ragazzo dagli occhi nocciola una volta che ci raggiunse.
“Ragazze lui è Liam, uno dei miei migliori amici..- finalmente il ragazzo misterioso aveva un nome.- Lee, loro sono Emma, Alice e Sarah.” continuò il ragazzo indicandoci una ad una.
Liam porse la mano ad ognuno di noi, ma al contrario di come mi aspettavo non provai niente a sfiorare quella pelle morbida.
Ci incamminammo tutti  insieme fuori dalla struttura e andammo incontro ad un gruppetto di quattro persone: due ragazzi, anche loro bellissimi, e due ragazze, altrettanto belle.
Liam ed Harry ci presentarono ai loro amici. Il biondino si chiamava Niall mentre l’altro ragazzo Louis. Le due ragazze erano Eleanor e Belle. Scoprii anche che la prima era la ragazza di Louis e l’altra la ragazza di Liam. Parlammo un po’ con loro, erano tutti simpatici, quando il mio sguardo fu catturato da un ragazzo che non avrei mai potuto dimenticare. Rabbia e odio si impossessarono di me e mi irrigidii all’istante quando vidi che si stava dirigendo verso di noi.
“Ragazze torniamo a casa? Sono stanca.” interruppi il discorso. Le mie amiche mi guardarono strano. Ormai il ragazzo era vicino.
“Andiamo?” salutai velocemente tutti e scappai via sperando che le mie amiche mi seguissero senza fare storie.
 
“Alice! Si può sapere che ti è preso?” domandò Emma quando rallentai il passo ormai sicura di trovarmi lontana dal gruppo. Il battito del mio cuore era accelerato e il respiro corto a causa della piccola corsetta.
“Ali, stai bene?” il tono di Sarah si fece preoccupato quando vide i miei occhi umici.
Annuii e ripresi a camminare.
“Aspetta.” Emma mi bloccò per il polso. Il volto delle due mie amiche era preoccupato, non mi avevano mai visto in questo stato.
“Non mi va di parlarne.” le mie amiche mi capirono e mi seguirono in silenzio.
 
September, 6th 2013.
 
“Sbrigatevi. Altrimenti facciamo tardi.”
Emma accelerò il passo e rallentò soltanto quando vide il Big Ben a pochi passi da noi.
“Tardi per cosa?” chiedi non capendo quando la raggiunsi insieme a Sarah. Non ebbi risposta a quella domanda.
“Ciao ragazze.” Harry spuntò alle spalle della mia amica con un sorriso sulle labbra.
“Andiamo? Gli altri ci aspettano.” Harry passò un braccio intorno al collo della biondina che si elettrizzò. Io e Sarah li seguimmo.
“Emma lui è Zayn.” sentii dire dal riccio poco più avanti di noi. Mi irrigidii a quel nome.
“Sarah io non mi sento tanto bene.. torno a casa.” sussurrai cerando di tornare indietro.
“Ragazze? Che fate lì ferme?” Chiese Harry facendoci segno di avvicinarsi. Tutti gli occhi del gruppo di posarono su di noi. Dopo tre anni rincontrai quello sguardo. Il cuore mi prese a martellare e sentii improvvisamente caldo.
“Alice?” domandò deglutendo il ragazzo.
“Voi due vi conoscete?” domandò confuso Liam.
“No.” dissi duramente.
“Ho solo letto il nome sulla collanina.” disse il ragazzo indicando la collana che portavo sempre al collo. Collana che mi aveva regalato lui più di tre anni prima.
“Io sono Zayn.” disse porgendomi la mano, mano che non afferrai. Lo guardai semplicemente duro.
“Sarah.” intervenne la mia amica in soccorso.
 
 
“Ora ci racconti che ti è preso oggi.” mi attaccò subito Emma una volta che rientrammo in casa. Per tutta la serata me ne ero stata in disparte e avevo supplicato alle mie amiche di tornare a casa.
“Niente. Mi stavo annoiando” le superai e cercai di andare in camera mia.
“Niente? Mi hai rovinato una serata perché ti stavi annoiando? Vaffanculo Alice.” Emma era veramente incazzata per il mio comportamento di quella sera. Andò in camera sua e sbatté la porta. Sarah rimase a fissare la scena. Senza dire nulla mi superò e andò in camera. Anche lei era arrabbiata con me.
 
Septemeber, 7th 2013.
 
“Buongiorno.” salutai le due ragazze appena entrai in cucina per fare colazione. Nessuna delle due mi rispose erano ancora arrabbiate per la sera precedente.
“Sentite, mi dispiace. Ma..” sospirai, ricordare quel periodo mi faceva male.
“Solo che.. Zayn non è il ragazzo che credete che sia.” ammisi tra un sospiro e l’altro. Le due ragazze mi guardarono confuse.
“Come fai a dirlo? Non lo conosci neanche.” disse Sarah. Stavo per ribattere quando Emma mi bloccò.
“Voi due vi conoscete?” domandò incredula.
“Era il figlio della famiglia che mi ha ospitato a Bradford. È un vero coglione.” dissi malinconica.
“Aspetta lui è quello..” iniziò a parlare Sarah.
“Si…” ammisi tristemente.
“Che figlio di puttana.” aggiunse Emma con la sua solita finezza.
Rimanemmo per qualche minuto in silenzio, ero felice di aver chiarito con loro.
“Oggi devo andare all’aeroporto.” ricordai quando finii di bere il latte con i cereali.
“Oh arrivano oggi?” domandò elettrizzata Emma.
Annuii mentre lavavo la tazza nel lavello.
“E quanto si fermerà tua madre?”  chiese questa volta Sarah.
“Finché non ci sistemeremo meglio.” sussurrai in un’alzata di spalle.
 
October, 23rd2013.
 
Erano passati quasi due mesi da quando ci eravamo trasferite a Londra. Emma e Sarah erano uscite diverse volte rispettivamente con Harry e Niall. Il resto del tempo lo passavamo insieme. Non avevo più visto Zayn e ne ero felice. Oggi iniziavano i corsi e fummo costrette a svegliarci presto quella mattina. Ci preparammo velocemente e ci ritrovammo subito al college.
“Alice?” urlò una voce che non avrei mai dimenticato. Accelerai il passo ma non servì a molto.
“Alice aspetta.” disse il ragazzo raggiungendomi e bloccandomi per il polso.
“Lasciami.” cercai di divincolarmi dalla sua presa ma lui non accennava a nessun cedimento.
“Perché te ne sei andata così? Senza neanche salutarmi?” non potevo crederci. Era serio?
“Scusa tanto se non sei riuscito a vincere la scommessa.” dissi duramente liberandomi e cercando di andarmene. Ma lui si mise davanti a me impedendomi il passaggio.
“Di che stai parlando?”
“Ti rinfresco la memoria. Tu, Zayn Malik,-
puntai un dito su di lui- dovevi portare a letto la nuova arrivata, cioè me,-mi indicai con lo stesso dito- e poi tradirla con la prima che capitava.” dissi con tutto l’odio e rabbia che avevo dentro.
“Come fai a saperlo?” deglutì senza però negare.
“La prossima volta che ne parli con i tuoi amici, cerca di non farlo in un luogo dove è presente la vittima della scommessa.” i ricordi di quel giorno ritornarono in mente facendomi male. Mi ero appena svegliata e stavo scendendo per fare colazione quando avevo sentito Zayn e i suoi amici parlarne. Il mio cuore si era spezzato ed ero tornata subito in camera facendo i bagli e, quando fui sicura che Zayn e i suoi amici se ne fossero andati, mi feci accompagnare dalla sorella maggiore in aeroporto.
“Non è come credi Alice. Hai capito male.” disse bloccandomi nuovamente il passaggio. Ciò mi fece incazzare ancora di più.
“Ho capito benissimo. So quello che ho sentito. Infondo che mi aspettavo? Tu eri Zayn Malik, il donnaiolo della scuola. Come ho potuto pensare solo un secondo che ti fossi accorto di una ragazzina più piccola?”  finalmente riuscii a superarlo ma lui mi raggiunse di nuovo.
Mi guardò senza sapere che dire, apriva la bocca e poi la richiudeva subito dopo.
“Non sono più quel ragazzo.” disse solo quando l’avevo superato di nuovo.
Non lo ascoltai. Continuai per la mia strada. Entrai in classe e cercai un posto libero.
“Ciao Belle. Posso?” domandai indicando la sedia accanto a lei. La ragazza annuì con un sorriso e parlammo finché non arrivò il professore.
“Stasera do una festa per il mio compleanno. Stanno venendo anche le tu amiche. Ci sarai anche te?”
Belle mi sorrideva, conoscevo quella ragazza da poco eppure avevamo già stretto amicizia. Mi era sembrata subito una ragazza in gamba. Poi pensai che alla festa ci sarebbe stato anche lui e tutta quella voglia di andarci che avevo avuto all’inizio, mi passò.
“Non so.. io devo…” cercai di trovare una buona scusa.
“Dai ti prego. Sarà divertente.” il tono di Belle era quasi implorante che non riuscii a dirle di no.
“Belle, mi piacerebbe davvero. Ma non penso di riuscire a venire.” dissi amaramente. Belle era subito stata carina con me e mi dispiaceva rifiutare il suo invito.
 
“Dove andate di bello ragazze?” domandò mia madre vedendo arrivare le mie amiche tutte sistemate.
“Al compleanno di una amica.” sorrise Sarah.
“E tu non vai?” domandò stupita mia madre vedendomi nella mia tenuta di casa.
“Lo sai che non posso concedermi tutti i loro divertimenti mamma.”
“Tesoro, vai e divertiti.”
mia madre mi rivolse un sorriso. Stavo per ribattere ma lei parlò prima di me.
“Io sono qui per questo motivo Alice. Non ti preoccupare, vai e divertiti.- mi convinse mia madre- Voi non la fate tornare a casa prima di mezzanotte.” si rivolse alle mie amiche facendole ridere.
 
 
“Alice.-Belle si aprì in un sorriso appena mi vide.-sei venuta.” disse abbracciandomi.
“Tanti auguri.” le sorrisi. Poi accolse le altre due ragazze con un abbraccio proprio come aveva fatto con me.
Poco dopo mi ritrovai a girovagare per il locale. Le mie amiche erano andate da quelli che presto sarebbero diventai i loro ragazzi. Belle era impegnata ad accogliere gli invitati e Liam le stava sempre accanto.
“Vuoi ballare?” mi voltai verso il ragazzo rincontrando i suoi occhi.
“Che c’è hai fatto una nuova scommessa?” risposi duramente cercando di allontanarmi da lui.
“Alice aspetta, per favore.”
“Che vuoi da me Zayn?”
urlai per sovrastare la musica.
“Voglio spiegarti come sono andate veramente le cose.”
“Perché? Non siamo niente io e te, sono passati tre anni.”
nonostante stessi odiando quel ragazzo da ormai tre anni, ricordare il periodo in cui credevo di essere stata importante per lui faceva male.
“Perché ora tu hai un’immagine sbagliata di me. Non sono quel ragazzo che tu credi io sia.”
“Perché ti interessa sapere cosa penso di te?”
“Perche sembra che tu mi odi.”
“Non sembra Zayn, è così. -
dissi con tutta la rabbia che avevo in corpo.- Mi sembra del tutto normale dopo quello che mi hai fatto. Perché ti sorprende tanto?”
“Io non voglio che tu mi odi, non sono più quel ragazzo.”
“Perché?-
non capivo, perché gli interessava sapere cosa pensassi di lui- non puoi piacere a tutti.”
“Un tempo ti piacevo però”
“Prima che capissi che razza di stronzo sei.”
gli ricordai.
“Come te lo devo dire che non sono più quel ragazzo?” il suo tono si era fatto duro e appena se ne accorse sospirò.
“Senti Alice, non so perché ma non voglio che tu mi odi. Voglio poter ricominciare tutto con te. Dammene la possibilità per favore.” il suo tono era supplicante. Mi mordicchiai il labbro inferiore e mi guardai intorno.
“Non lo so Zayn.” dissi prima di allontanarmi da lui. In sua presenza non riuscivo più a ragionare lucidamente. Provavo tanti sentimenti tutti insieme che non riuscivo a capire cosa provavo per lui. Prima di rivederlo la mattina stessa ero sicura di odiarlo, ma ora l’odio si era mischiato ad altri sentimenti e non riuscivo a capire quale dovevo associare a lui.
 
 
November, 7th 2013
 
Le lezioni erano appena finite all’università e con Eleanor stavo raggiungendo il resto del gruppo alla macchinetta.
In quei giorni Zayn aveva fatto di tutto per avvicinarsi a me, ma io l’avevo continuato a respingere ancora confusa. Mi ero avvicinata molto al resto del gruppo e avevo stretto una grande amicizia con tutti. Harry ed Emma si erano messi insieme il giorno dopo il compleanno di Belle ed erano molto presi l’uno dall’altro.
“Mammaaa.” urlò un bambino piccolino venendomi incontro. Mi sentii gli occhi di tutti puntati su di me. Non era una cosa molto normale avere un bambino di quasi due anni a soli diciannove anni.
“Ehi tesoro.” presi in braccio mio figlio e gli lasciai un bacio sulla guancia cercando di non pensare allo sguardo spaventato di Zayn alle mie spalle e a quello confuso degli altri. Da poco aveva iniziato a camminare e a dire le sue prime parole.
Sorrise felice quando lo presi in braccio e affondò la sua testolina tra i miei capelli.
“Auguri tesoro.” mia madre mi salutò con un bacio sulla guancia e subito dopo salutò le mie due amiche.
“Vuoi che te lo lascio o lo porto con me?” domandò rivolgendosi a mio figlio.
Vedendo che il piccolo non aveva intenzione di lasciarmi sorrisi a mia madre e dopo aver preso il passeggino e le cose del piccolo la salutai.
“Non sapevo avessi un figlio.” disse ancora stupito Liam.
“Emh si..-sussurrai imbarazzata grattandomi la schiena.- lui è Andrea.” lo presentai agli altri. Il piccolo appena vide Emma sorrise e allungò le mani verso la bionda.
“Vieni da zia tesoro.” gli sorrise Emma prendendolo dalle mie braccia.
“Chi è il padre?” Chiese curioso Louis.
“Emh..-guardai le mie amiche che mi sorrisero incoraggianti.-Non lo so..” sussurrai grattandomi il collo imbarazzata.
“Ero in discoteca, ero ubriaca ed è successo.” Zayn deglutì da un lato sollevato. Sarah ed Emma mi guardarono comprensive, sapevo che potevo fidarmi di loro e che non avrebbero detto la verità a nessuno.
 
 
“Quanti anni ha tuo figlio?” domandò Zayn spuntando alle mie spalle. Quella sera eravamo usciti per festeggiare il mio compleanno e Zayn era venuto con noi. Eravamo andati in un locale tutti e dieci e avevo lasciato Andrea con mia madre.
“Che vuoi Zayn?” risposi duramente girandomi verso di lui.
“Quanti anni ha Andrea?” ripeté la domanda.
“Il primo febbraio ne fa due. Perché ti interessa?”
“Perché siamo stati insieme prima che tu andassi via.”
disse ricordandomi quel giorno.
“Abbiamo usato il preservativo ricordi?” si, peccato che era rotto. Pensai tra me e me mentre i miei occhi si facevano lucidi.
“Sei sicura che non sia mio?”
“Si..-
dissi debolmente.-è nato a sette mesi di gravidanza.” aggiunsi cercando di fargli capire che non era suo figlio, quando non era esattamente così. Cercai di superarlo, tutti quei ricordi mi facevano male. Ero rimasta terrorizzata quando avevo scoperto che ero rimasta incinta dopo la mia prima volta, dovevo terminare ancora i miei quindici anni. Il padre mi aveva usato solo per una stupida scommessa e non si era fatto sentire successivamente alla notte passata insieme.
“Alice aspetta.. mi dispiace.” non lo ascoltai e mi allontanai per prendere qualcosa da bere.
“Per favore, ascoltami.” mi raggiunse e si mise davanti a me.
“Si può sapere che vuoi da me? Lasciami in pace Zayn.” urlai attirando l’attenzione di qualche ragazzo su di noi.
“Non posso lasciarti stare Alice, io…-si portò una mano dietro il collo grattandosi la nuca leggermente imbarazzato.-..io provo qualcosa per te.” Il battito del mio cuore accelerò, poi mi ricordai chi era i ragazzo davanti a me.
“Non ci casco di nuovo Zayn.- una lacrima sfuggì dai miei occhi.- non so se sarò in grado di fidarmi di nuovo di te..”
“Io sto cercando di dimostrarti che sono cambiato. Ma tu mi impedisci anche di avvicinarmi a te.. come faccio a dimostrarti che sono sincero e che provo qualcosa per te?”
il suo sguardo era spento e sincero? Non riuscivo a capire cosa stessi provando, perché non potevo odiarlo per quello che mi aveva fatto? Perché dovevo perdermi nel suo sguardo senza capire cosa provassi veramente per lui? Perché doveva essere tutto così dannatamente difficile?
“Per favore Alice, tu.. tu non immagini come sia stato male quando sei andata via senza neanche salutarmi.-balbettava quelle parole, era in difficoltà e lo capivo benissimo dal suo sguardo- Quella mattina, dopo che eravamo stati insieme avevo intenzione di annullare quella stupida scommessa. Ero uno stronzo di prima categoria prima che ti conoscessi, ma se dovessi tornare indietro la farei altre mille volte quella scommessa. La rifarei perché mi ha portato a conoscerti. Io mi ero innamorato di te Alice, quella notte per me non era stato semplice sesso ma io avevo fatto l’amore con te. Ora capisco perché sei scappata via senza salutarmi, ma per tutto questo tempo ho pensato che non avevo significato niente per te.-io ero sempre stata convinta che per lui fossi stata solo un gioco, ma guardandolo negli occhi mi sembrava veramente sincero.- Mi sono imposto di non cercarti, ho provato a dimenticarti ma quando ti ho visto un mese fa.. io non ti ho dimenticato Alice, ma a quanto pare tu sei andata avanti.” Non riuscivo a capire più niente. La musica rimbombava nella mia testa, il mio cuore martellava nel petto, l’odio nei suoi confronti si mischiava all’amore, alla fiducia e alla speranza che stesse dicendo il vero.
“Io.. scusami.” scappai via e mi rinchiusi in bagno a piangere.
Il confine tra i miei sentimenti era così sottile che non riuscivo più a ragionare e non riesco a capire se lo odiavo o ero innamorata di lui.
“Alice? Che è successo?” Sarah era appena entrata in bagno e mi aveva raggiunto subito preoccupata. La abbracciai e le spiegai quello che era appena successo.
“E tu gli credi?”
“Non so..io..sono così confusa.”
sussurrai tra un singhiozzo e l’altro con la testa tra le mani.
 
 
November, 20th 2013
 
Erano tre giorni che ero rinchiusa in casa a studiare per l’esame che ci sarebbe stato il giorno seguente. Mia madre era tornata in Italia ed ero rimasta sola con Andrea, dovevo ancora trovare una babysitter e le mie due mie amiche mi stavano aiutando molto.
“Sei sicura che possiamo uscire?” Sarah mi si avvicinò e mi sorrise.
“Certo.. non vi preoccupate.” dissi spostando lo sguardo dal libro alle mie amiche. Sorrisi rassicurante e le salutai con un cenno della mano. Cercai di tornare a studiare ma Andrea si svegliò iniziando a piangere. Provai a farlo calmare ma appena lo rimettevo nella culla inizia nuovamente a piangere. Lo ripresi tra le braccia ed inizia a cullarlo con la speranza che si calmasse. Mi mancavano ancora due capitoli da ripetere per l’esame e con Andrea che piangeva non sarei riuscita a concentrarmi. Quando si stava per calmare suonarono alla porta e lui riprese a piangere. Lo posai nella culla ed andai ad aprire.
“Tutto bene?” Zayn si trovava sull’uscio della porta e mi fissava preoccupato. Alla fine avevo deciso di dargli una possibilità e da quel giorno si faceva sentire sempre, stavamo ricominciando ad avere un rapporto d’amicizia.
“Scusa ma oggi non riesco ad uscire. Andrea mi sta facendo impazzire e devo finire di ripetere per l’esame di domani.” mi passai una mano tra i capelli stressata. Il ragazzo se ne fregò di quello che avevo appena detto e mi sorpassò entrando in casa.
Mi lasciò un bacio sulla guancia e poi andò in salone dove c’era la culla di Andrea. Lo prese in braccio e subito il piccolo si calmò e sorrise. Mi stupii, era la prima volta che Zayn si avvicinava così a mio figlio e lui si era calmato subito appena l’aveva preso tra le sue braccia.
“Hai bisogno di una pausa.” si rivolse a me mentre giocherellava con il piccolo. Sorrisi a quella scena e mi sentii per la prima volta in colpa per tenere la verità nascosta. Avrei voluto dirgli tutto ma la paura mi bloccava.
“No Zayn.. devo studiare.” obbiettai.
“Non accetto un no. Prendiamo solo un gelato.” lo guardai e non riuscii a dirgli di no.
“Vado a sistemarmi. Controlli tu Andrea?” domandai  e quando annuì corsi in camera per sistemarmi. Quando tornai vidi Zayn che giocava con il piccolo, era davvero bravo con i bambini.
“Eccomi.” annunciai prendendo in braccio mio figlio e mettendogli il giubbottino.
Zayn mi sorrise e dopo aver preso il passeggino uscì fuori con me al seguito. Passammo una bella serata e quando tornai a casa, Zayn rimase con me per aiutarmi con l’esame che lui aveva già dato l’anno prima e si occupava di Andrea quando piangeva. Se non ci fosse stato lui non so come avrei fatto.
 
 
Dicember, 8th 2013.
 
Il campanello di casa suonò. Emma e Sarah erano uscite poco fa con i loro ragazzi. Forse avevano dimenticato qualcosa a casa come al solito.
Lasciai mio figlio nel box e andai ad aprire la porta.
“Perché sei ancora in pigiama?” domandò Zayn appena mi vide. Soltanto quando lo trovai dietro la porta mi ricordai che avevamo un appuntamento.
“Scusa Zayn me ne ero completamente dimenticata. Non posso uscire.” ammisi tristemente. Zayn era davvero cambiato, in meglio ovviamente. Più tempo passavamo insieme, più facevo chiarezza con i miei sentimenti. Ora l’odio e la rabbia nei suoi confronti era sparito lasciando spazio al primo sentimento provato per lui. Sin da quando l’avevo visto la prima volta, quando ero entrata in casa sua, quando sua sorella me l’aveva presentato, avevo provato delle sensazioni stupende. Zayn mi era piaciuto sin dal primo istante e mi ero innamorata di lui piano piano. E ora, ora stava succedendo di nuovo. Mi stavo innamorando di Zayn proprio come la prima volta. Ora mentirgli era sempre più difficile. Ogni volta che lo vedevo con Andrea la verità tentava di uscire dalle mie labbra ma la paura mi bloccava. Dovevo solo imparare a mentire meglio.
“Perché?” il suo sguardo si fece triste.
“La babysitter mi ha dato buca e non posso lasciare Andrea solo a casa.” spiegai la situazione.
“Oh solo per questo? Può venire con noi. Sai che voglio bene ad Andy.” i rasserenò il ragazzo.
“Ha la febbre, non posso farlo uscire di casa Zay.” dissi dispiaciuta.
“Possiamo spostare l’uscita qui a casa tua, se ti va.” propose speranzoso. Sorrisi felice che lui volesse passare quella sera con me. Mi spostai per farlo entrare e poi chiusi la porta.
 
La serata volò e ora, dopo aver messo Andrea a letto, ci trovavamo sul mio a giocare a scarabeo. Era l’unico gioco da tavolo che era in casa e non sapendo cosa fare avevamo optato per giocarci.
Era il mio turno, guardai le lettere che avevo e poi il tabellone. Mi morsi il labbro indecisa se formare quella parola. Spostai lo sguardo su Zayn e poi sulle mi lettere. Presi le lettere ‘c’ ,‘a’ ‘m’, ‘a’, ‘i’, ‘i’ e le posizionai sotto la lettera ‘b’ formando la parola ‘baciami’.  In quel momento non volevo altro che le sue labbra sulle mie, volevo risentire quella sensazione che avevo sentito anni prima ad ogni suo bacio.
“Avevamo detto nessun verbo.” obbiettò non capendo.
“Lo so..” sussurrai in imbarazzo. Dal sorriso che fece capii che avesse compreso il mio gesto. Si mise sulle ginocchia e si avvicinò a me facendo incontrare dopo tanto tempo le nostre labbra. In quel momento capii che non sarei mai riuscita a fare a meno di lui. In quel momento capii di essere stata innamorata di lui da sempre.
 
 
January, 18th 2014.
 
 
Era passato un mese da quando io e Zayn eravamo tornati insieme. In quel mese mi sembrava di essere la ragazzina di 15 anni innamorata. Zayn si era avvicinato molto ad Andrea ed erano molto uniti ora.
“Mamma.” Andrea si alzò dal tappeto dove stava giocando con Zayn e si avvicinò a me che ero seduta sul divano.
“Zayn può essele mio papà?” mi irrigidii a quella domanda.
“Tesoro..” iniziai a parlare.
“Certo, piccolo. Se tu lo vuoi sarò il tuo papà.” mi interruppe Zayn scompigliandogli i capelli. Mi alzai dal divano, mi faceva male mentire alle due persone più importanti della mia vita.
“Dove vai amore?” mi richiamò Zayn.
“Da Sarah..” indicai con la testa la cucina quando vidi arrivare Niall in salotto.
“Ali, tutto ok?” mi chiese preoccupata la mia migliore amica quando rimanemmo sole.
Mi passai una mano tra i capelli e portai lo sguardo su Zayn e Andrea.
“Prima Andy mi ha chiesto se Zayn può essere suo padre.” sussurrai deglutendo.
“Dovresti dirglielo.” disse senza giri di parole.
“Non lo so Sarah..” mordicchiai il labbro inferiore per il nervosismo.
“È suo padre. Zayn deve saperlo!”
“Cosa dovrei sapere?”
mi irrigidii e mi voltai verso di lui. Sarah aveva ragione, non potevo continuare a nascondergli la verità.
“Vi lascio soli.” si dileguò la mia amica. Zayn spostò lo sguardo su di me confuso.
 
“Come cazzo hai fatto a mentirmi per tutto questo tempo?” Non avevo mai visto Zayn così furioso,
ma aveva ogni motivo per essere arrabbiato con me.
“Zayn..io..” iniziai a singhiozzare. Ringraziai mentalmente Sarah per aver portato Andrea in giro insieme a Niall.
“Come hai potuto non dirmi che ero suo padre?”
“Tu credi che per me sia stato facile Zayn? Avevo appena scoperto che ti eri avvicinato a me sono per una cazzo di scommessa. Credevo non contassi niente per te. Sono tornata in Italia con il cuore a mezzi e poco dopo ho scoperto di essere incinta. Avevo solo 15 anni. Tu non ti eri fatto sentire, volevo cancellarti dalla mia vita.”
ormai avevo iniziato a piangere.
“Perché non mi hai detto niente quando ci siamo rincontrati?”
“Perché non volevo che ti avvicinassi di nuovo a me solo per Andrea. Poi ero troppo spaventata per dirti la verità.”
“Per quanto pensavi ancora di tenermi fuori la vita di nostro figlio?”
Nei suoi occhi c’era rabbia e tristezza. Rabbia perché gli avevo mentito per tutto quel tempo. Tristezza perché si era perso quasi due anni della vita di suo figlio.
“Mi dispiace, ok? Ma ho avuto paura, paura che mi avresti abbandonato.”
“Non mi avresti mai dovuto nascondere una cosa così.”
ora il suo tono era deluso.
Si girò e si incamminò verso la porta.
“Non andartene per favore. Io..” lo supplicai sul punto di scoppiare. Non avrei retto allo spezzarsi del mio cuore, non un’altra volta.
“Io ti amo Zayn.” sussurrai quando il ragazzo era uscito dalla porta. E quando sentii la porta di casa chiudersi, sentii una pugnalata al petto.
 
 
“Questa è la prima ecografia.” dissi indicando la foto che aveva in mano il mio ragazzo. Dopo che gli avevo sussurrato di amarlo lui aveva chiuso la porta di casa. Ma non era andato via, anzi era rimasto e mi aveva sussurrato a sua volta che mi amava. Avevamo parlato un po’ di Andrea e avevamo chiarito ed ora mi sentivo più leggera.
Ora ci trovavamo sul divano e stavo mostrando tutte le foto della gravidanza e le prime foto di Andrea mentre gli raccontavo le cose più importati di quei due anni.
“Voglio riconoscere Andrea come mio figlio. Voglio che abbia il mio cognome.” disse ad un certo punto guardandomi negli occhi. Occhi ancora leggermente rossi e gonfi per il pianto di prima. Gli sorrisi felice più che mai per quella proposta.
Posai le mie labbra sulle sue facendo cadere a terra l’album con le foto per terra.
“Ti amo così tanto Alice. E amo anche Andrea.” sussurrò sulle mie labbra.
 
September, 14th 2014.
 
“Sicuro che Harry è affidabile?” domandai per la centesima volta a Zayn.
“Fidati amore. Se non lo fosse stato non avrei mai affidato nostro figlio a lui.” mi rassicurò proprio come le altre volte lui. Stavo per ribattere ma un’infermiera ci chiamò.
“Signorina Moretti?” Mi alzai dalla sedia insieme a Zayn ed entrai nella satnza della mia ginecologa. Una settimana prima avevo scoperto di essere di nuovo incinta e questa era la mia prima ecografia.
Una volta entrata, la dottoressa mi fece stendere sul lettino e spalmò il gel sulla pancia.
Fece i soliti controlli e tutto era a posto.
“Volete sentire il cuoricino?” domandò poi guardando me e il ragazzo. Annuimmo entrambi e proprio come la prima volta mi emozionai sentendo il battito cardiaco della piccola creatura che cresceva dentro di me. Mi voltai verso Zayn e notai che anche lui era emozionato proprio come me. Gli sorrisi felice, lui ricambiò e mi lasciò un bacio sulla fronte senza lasciarmi la mano.
 
Tutto era iniziato per una stupida scommessa. Una scommessa che mi aveva fatto soffrire tantissimo. Una scommessa che ci aveva allontanato l’uno dall’altro. Ma il destino aveva un lieto fine per noi. Ci aveva fatti rincontrare e ci aveva riunito. Avevamo sofferto entrambi per quella distanza ma ne era valsa la pena. Se avessimo potuto tornare indietro nel tempo, entrambi non avremmo cambiato niente del nostro passato. Perché quello che era successo ci avevo reso più forti e ci aveva uniti di più. Quell’esperienze ci avevano fatto crescere e diventare le persone che eravamo ora.
Non potevo chiedere di più dalla mia vita.Ero circondata da amici fantastici, da un ragazzo che ricambiava tutto il mio amore e da un figlio stupendo e presto da un secondo bambino.
“Ti amo Zayn.” sussurrai al suo orecchio felice più che mai mentre toglievo il gel dalla mia pancia ancora piatta.
“Ti amo Alice.” disse lui prima di baciarmi con tutta la dolcezza possibile.
Il vero amore è come i fantasmi. Tutti ne parlano, ma sono pochi quelli che l’hanno visto davvero. E noi eravamo tra quei pochi. Perché tra noi due c’era soltanto del vero amore, amore sbocciato da una stupida scommessa ma pur sempre vero amore.
 
  
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