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Autore: Maggie_Weasley    14/09/2014    4 recensioni
Dopo la Guerra, la famiglia Weasley invita Harry ed Hermione a passare l'estate alla tana. Sono tutti ancora molto scossi per le perdite subite, tra cui quella di Percy Weasley, ma cercano di tirarsi su il morale a vicenda. Hermione e Ron stanno insieme ufficialmente, ma ora che la Guerra è finita si rendono conto di quello che provano per davvero. Hermione è la protagonista principale e si troverà a dover fare scelte difficili, come quella di scegliere se seguire il proprio cuore o la sua mente brillante. Che Fred Weasley c'entri qualcosa? Non ho intenzione di spoilerarvi niente...!
P.S.: ho scelto di non dare un titolo ai capitoli perché potrebbero rovinare l'effetto sorpresa ed essendo una cosa che odio dei libri, ho deciso di fare così.
Buona lettura!
Maggie
Genere: Azione, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Angelina/George, Draco/Ginny, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ginny aprì gli occhi e si guardò attorno. Due occhi color ghiaccio la stavano fissando dal letto di fronte a lei. “Buongiorno, comoda la poltrona?” lei le lanciò un'occhiata truce. Lui fece una faccia contrariata “Ginevra sei molto più carina quando dormi, sembri quasi calma” seconda occhiata truce. “Prima o poi ti legherò quella lingua da serpe che hai, Furetto.” dicendo questo si alzò e iniziò a spazzolare i lunghi capelli ramati guardandosi nello specchio vicino al comodino. Ad un certo punto si bloccò. “Perché diavolo non ribatte?? è già la seconda volta!” Si girò verso Malfoy e lo guardò intensamente, come se cercasse un qualcosa che potesse rispondere alla sua domanda, ma non trovò nulla. Quello che aveva davanti era il solito Draco Malfoy, con un'espressione più che sofferente in viso. “Che hai?” gli chiese preoccupata. “Secondo te?” rispose la serpe, soffocando un gemito di dolore che lo costrinse a ridistendersi. Ginny si battè una mano sulla fronte “La pozione, miseriaccia!” corse in cucina, salutando con un cenno della mano una più che rossa Hermione e i gemelli, prese la cassa d'infermeria e risalì velocemente in camera sua. “Stupida Weasley, potevi usare la magia!” “Sì, così tutte le boccette si sarebbero rotte, perché non ci ho pensato prima?!” rispose lei, sempre più nervosa. Estrasse un lungo paio di forbici dalla cassettina. Draco le guardò e scattò a sedere “Cosa vuoi farci con quelle Weasley?” chiese preoccupato. “Malfoy, sta giù! Devo solo cambiarti le bende.” Sollevato, il ragazzo si distese di nuovo sul letto della rossa. “Hem.. Okay.” sussurrò d'un tratto imbarazzata. Non gli aveva mai cambiato le bende quando era sveglio! E  ora la stava anche guardando divertito, come se avesse intuito tutto. “Che c'è Weasley? Ti vergogni? Sù, spogliami e curami le ferite!” la stuzzicò divertito. Ginny intanto era diventata più rossa dei suoi capelli “Taci, Malfoy! Guarda che l'ho già fatto altre volte.” “Ah. Allora direi che ora tocca a te!” rispose con un ghigno. Se lo sguardo potesse uccidere, a quest'ora Draco sarebbe ridotto in un mucchietto di cenere. Ma per la disgrazia della nostra Ginny Weasley, le cose non vanno così. “Prova solo a ridacchiare con quella tua faccia da serpe e ti ritroverai con un livido anche lì, sappilo Malfoy! Ora stai giù e FERMO!” detto questo, si sedette sul letto e iniziò a sbottonargli la camicia con mani tremanti. Sentiva il suo sguardo di ghiaccio sulla sua testa. Arrivò all'ultimo bottone dopo quelli che sembrarono anni! Gli scostò delicatamente la camicia, lasciandolo a petto nudo. Alzò lo sguardo su di lui e incrociò i suoi occhi. Aveva un'espressione divertita, ma non canzonatoria. La rossa corrucciò lo sguardo. Malfoy si stava comportando in modo strano. “Avanti, Weasley. Ora viene il bello” Okay, era tornato il solito furetto di sempre.  Ginny prese un bel respiro, pregando Morgana che lui non la sentisse, e prese le forbici. Tagliò con molta attenzione le bende, cercando di non fargli male. Quando le tolse, esaminò le ferite. “Non ci sono miglioramenti...” pensò sconsolata. Anche Malfoy stava analizzando il suo corpo.”Brutta roba, eh?” le disse. La rossa annuì, prese la pastura di erbe e iniziò a cospargerla delicatamente su tutti i tagli, rabbrividendo. “Santo Merlino, controllati!” si riprese mentalmente. Finì velocemente di cospargere la pomata e con un colpo di bacchetta fasciò il suo corpo con delle nuove bende. Gli riabbottonò la camicia e, cercando di sembrare decisa, gli chiese “Come ti senti?” Draco le sorrise e rispose “Uno schifo!” “Bene, allora quando ti senti meglio fammelo sapere” “...così chiariremo finalmente quello che è successo a Lomdra con i Mangiamorte.” concluse mentalmente. “Ora riposati un po'” la rossa fece per alzarsi dal letto, ma Draco la bloccò per un polso. Lei lo guardò con occhi sgranati, mentre lui sembrava perfettamente calmo. “Veramente avrei un po' fame, Ginny”.

La rossa scese per la seconda volta in cucina con  aria confusa. Stava andando a preparare la colazione per Draco Malfoy, il quale l'aveva appena chiamata per nome. “Probabilmente ora gli gnomi stanno volando, Fred e George sono seri, Ron è una ragazza e mio padre detesta i babbani.” Mentre pensava all'assurdità di quella situazione, stava preparando un toast per il suo “paziente” e quando stava per prendere il succo di prugne notò Hermione che finiva la sua tazza di cereali molto, ma molto, lentamente. Era ancora un po' rossa, ma non quanto quella mattina. “A proposito... perché?” si chiese Ginny. “Herm, cos'è successo?” lei si accorse solo in quel momento della sua presenza, tanto era assorta nei suoi pensieri, e sobbalzò. “Oh, Ginny! Mi hai fatto prendere un colpo. Da quanto sei qui?” le chiese. “Da un po', ma non volevo disturbarti, visto che sembravi piuttosto impegnata” le rispose, alludendo al suo sguardo perso nel vuoto. “Sì, scusa. Stavo solo pensando....” “Ah. Ma perché sei così rossa?” sfoggiò un sorriso malandrino alla Weasley. “Beh, veramente stamattina....” Hermione si avvicinò all'amica per parlarle sottovoce, ma in quel momento Harry entrò in cucina. Lui e Ginny si guardarono per qualche secondo, poi il ragazzo prese parola. Tossicchiò “Hem... Ginny, ti devo... parlare.” “Beh. Ora non posso, sto preparando la colazione a Draco” gli rispose marcando bene il nome. Il prescelto corrucciò lo sguardo. “Cos'è, la sua servetta? E da quando lo chiama per nome?!” ma si trattenne dal dire quello che pensava “Ah, okay. Però dopo vorrei che parlassi con me, se ti va...” “D'accordo Harry. Ritroviamoci in camera tua.” gli rispose, in modo distaccato. Detto questo, appoggiò il bicchiere pieno di succo sul vassoio, afferrò una mela e risalì le scale, facendo cenno ad Hermione che ne avrebbero parlato dopo.
Harry rimase solo con l'amica in cucina. Le si avvicinò e le chiese “Le hai preso il regalo da parte mia?” La ragazza lo guardò confusa, poi si batté la mano sulla fronte “Accidenti, mi sono dimenticata dei regali! Scusami Harry, è che tra tutto quello che è successo non mi è proprio venuto in mente...!” “Ah... Vabbeh, fa niente.” le rispose sconsolato. “Aspetta a buttarti giù, domani sarà impossibile, ma domani l'altro vedrò di fare un salto ad Hogsmeade!” “Mmmh... Molly non ti manderà mai, dopo quello che è successo ieri.” “Hai ragione... Ma sono Hermione Granger , per Merlino, e troverò una soluzione anche a questo problema!”  sorrise all'amico che la strinse in un abbraccio. “Grazie Herm! Coma farei senza di te...?” “Non ne ho idea. Probabilmente tu e Ron sareste ancora a caccia di Horcrux, inseguiti dai folletti.” scoppiarono a ridere. “A proposito di Ron...” iniziò l'amico “Com'è finita?” Hermione trovò all'improvviso molto interessanti i suoi piedi. “Veramente non ci parliamo da quel giorno...” “Ah... e non hai detto alla signora Weasley quello che Ron ti ha fatto?” “Cosa non mi avrebbe detto?” Molly Weasley fece irruzione in cucina in quel preciso istante.  “Hermione, cara, è successo qualcosa con Ronald?” chiese preoccupata. “Ma no, signora Weasley, va tutto benone. Non ci sono proble...” “Ti prego, non prendermi in giro tesoro. Lo hanno notato tutti che in questi giorni non vi rivolgete neanche una parola.” Hermione sospirò rassegnata. “Forse, alla fine, è meglio se viene a sapere tutto. Così dirà qualcosa a quel bastar...” la riccia interruppe il filo dei suoi pensieri per raccontare tutto quello che era successo con Ron, senza tralasciare nessun dettaglio. Mentre raccontava le erano salite le lacrime agli occhi, ma con tutta la sua forza di volontà le aveva cacciate indietro. Quando ebbe finito, la signora Weasley era così rossa di rabbia che i due ragazzi si aspettavano che le uscisse il fumo dalle orecchie o che sputasse fuoco. Per loro fortuna, non lo fece. Ma per poco. “COME HA POTUTO! RONALD BILIUS WEASLEY SEI LA VERGOGNA DELLA NOSTRA FAMIGLIA!” poi abbracciò forte Hermione, prima di fiondarsi su per le scale, in camera del figlio. Le urla si sentirono dal piano di sotto e probabilmente le sentirono pure i Lovegood. Quando la signora Weasley si fu calmata e annunciò che andava a farsi un bagno, la cosa era chiara: Ron sarebbe andato a vivere con zia Muriel.

Prima della sfuriata di Molly, George aveva trascinato la sua copia nella loro stanza. Lo aveva fatto sedere sul letto e aveva bloccato la porta con un incantesimo. “Tu non ti muovi di qui fino a che non mi dici cosa è successo con la Granger.” A quel nome, Fred iniziò a sorridere come un ebete. “Oh santo Merlino, Freddie. Riprenditi!” e iniziò a schiaffeggialro. “Hey, hey... HEY! Gerogie smettila!”
“Prometti che mi dirai quello che voglio?” chiese con aria furbesca. “Certo, certo...” rispose Fred scocciato di tutta quella situazione. “Fantastico!”esclamò il gemello “Cosa ci facevi avvinghiato alla Granger sul divano questa mattina?” chiese con un sorriso a trentadue denti. Il gemello sospirò e gli raccontò del loro incontro quella mattina. Quando ebbe finito, George lo guardò con finta aria preoccupata “Miseriaccia, fratello. Non è che ti sei preso una sbandata per lei?” “Non farmi ridere George.” gli rispose guardando con molto interesse la lampada sul comodino. “Menomale, Fred.” “Già, che ne dici se andiamo a fare colazione? Ho una certa fame!” “Anche io! Andiamo..” Stavano uscendo dalla stanza, quando il gemello lo fermò. “Fred?” “Sì?” “Non sei bravo a mentire” gli disse ridacchiando. A quel punto sentirono l'urlo della loro mamma e decisero di rintanarsi di nuovo in camera.

Harry stava aspettando Ginny in camera, come gli aveva detto. Ron aveva già fatto le valigie e se ne era andato, senza salutare nessuno. Doveva dire che gl mancava già e che era triste osservare il suo letto vuoto. Loro due erano amici da così tanto tempo che gli sembrava impossibile quello che era successo, ma anche lui era dalla parte di Hermione. Lo sapeva da tempo che Ron era innamorato di lei e anche se si erano baciati, sapeva che la sua migliore amica lo considerava un fratello. Quello che Ron le aveva fatto era imperdonabile. In quel momento qualcuno bussò alla porta. “Avanti” rispose, allontanando i suoi pensieri. Una chioma rossa fluente si affacciò dalla porta e Ginny Weasley entrò nella stanza. “Che volevi dirmi?” gli chiese subito. Harry le fece segno di sedersi accanto a lui e lei si accomodò. “Beh, volevo solo scusarmi per il mio comportamento di ieri sera. Mi sono comportato come un bambino, dimenticandomi che le persone cambiano, come nel caso di Malfoy. Mi spiace.” Ginny lo guardò sorpresa. Non si aspettava tutte quelle scuse. Sorrise al ragazzo che, rincuorato, l'abbracciò. “Grazie Harry, lo apprezzo molto.” “Ginny devo dirti anche un'altra cosa...” le disse titubante “... forse non ti rendi conto di quanto sei importante per me. È da qualche anno che credo di provare qualcosa diverso dall'amicizia, ma poi c'è stata la guerra e...” non riuscì a finire che le labbra della rossa si erano posate sulle sue. Ancora confuso, osservò la ragazza che lentamente riapriva gli occhi e si staccava, con un'espressione quasi sorpresa, come se neanche lei se lo fosse aspettato. Passarono pochi secondi che il ragazzo la attirò a sé per baciarla di nuovo, questa volta con più passione, cadendo abbracciati una sopra l'altro sul letto.

Draco, nella stanza accanto, aveva ascoltato tutto disgustato. Come poteva Ginevra Weasley abbassarsi ad un simile livello baciando Potter? Con la mente ritornò a quella mattina, quando le aveva cambiato le bende. Non lo aveva dato a vedere, ma il contatto con lei le aveva provocato non pochi brividi. Era curioso vedere quante cose erano cambiate dai tempi di Hogwarts, o forse lei era sempre stata così ed era lui ad essere cambiato, rendendosi conto di quanto fosse grandiosa quella giovane donna. Esitava ad ammetterlo, ma non provava più disprezzo nei confronti della Weasley, o forse non l'aveva mai provato.

Appena Ron aveva sbattuto la porta della tana, Hermione aveva appellato un libro dalla sua stanza e si era messa a  leggere sotto un salice in giardino, sperando che la distraesse dai suoi pensieri. La verità era che si sentiva un tantino in colpa di aver fatto scacciare Ron da casa sua. Però una parte di lei gioiva soddisfatta. Era, diciamo, in lotta con se stessa. E cosa c'è di meglio di un libro per distrarsi?
In quel momento, si udì un sonoro CRACK, segno che qualcuno si era appena materializzato, e dai piedi della collina, Hermione vide arrivare Angelina!
“Hey!” la salutò la riccia. “Ciao Hermione! Anche tu sei dai Weasley eh?!” “Eh già! Immagino che tu sia venuta per George.” aveva appena finito la frase che i gemelli si smaterializzarono in giardino. Si erano messi dei buffi cappelli invernali. Erano così ridicoli che le due ragazze scoppiarono a ridere. Poi uno dei due si fiondò tra le  braccia di Angelina. “Amore! Finalmente sei arrivata, non vedevo l'ora di vederti. Sai, mi sei mancata tanto...” Lei invece si rivolse all'altro gemello, che li guardava divertito, con aria interrogativa. “Cosa gli prende a tuo fratello, George?” “Metti giù le mani dalla mia ragazza, Freddie.” lo riprese sorpreso. Fred si staccò immediatamente da Angelina e la guardò come il gemello. “Come hai fatto a riconoscermi??!!” chiesero all'unisono. Intanto anche Hermione si era avvicinata. La ragazza sorrise e rispose “Non lo so, ma sono sempre riuscita a riconoscere George da quando mi sono innamorata.” detto questo gli si avvicinò e gli scoccò un bacio. “Ma come fai?” gli sussurrò lui con un sorriso ebete. “Boh... Diciamo che me lo sento dentro” e riprese a baciarlo come se fossero solo loro due. Intanto George aveva scoccato un'occhiata d'intesa al fratello, che ne aveva scoccata una ad Hermione, la quale stava fissando Fred da non so quanto tempo. Distolse subito lo sguardo imbarazzata, facendo comparire un sorriso dolce sul viso del ragazzo. Le si avvicinò sussurrando “Direi di lasciarli soli...” “Sì...” rispose soltanto. La prese per un polso e la trascinò sotto il salice di prima, dove il suo libro giaceva abbandonato.
“Cosa leggi?” le chiese. La ragazza sgranò gli occhi stupita. Da quando il Re degli scherzi si interessava alle sue letture? Lanciò un rapido sguardo al titolo. “Orgoglio e pregiudizio, perché? Ti interessa?” “Eh? Macchè, Granger! Si è mai visto un bel ragazzo come me che legge?” le rispose con aria modesta. “Invece ti farebbe proprio bene, Weasley. Dai su, vai a prendere un libro e leggi con me per un'oretta.” tentò lei. Lui le si avvicinò piano con le labbra all'orecchio e le sussurrò “Neanche morto, Granger.” detto questo si allontanò, sapendo di aver vinto. Hermione rimase per un attimo scossa, ma poi decise di ripagarlo con il suo stesso gioco. Gli andò davanti e si alzò in punta di piedi, avvicinando la sua bocca al lobo di lui e parlò praticamente a contatto con esso. “Non farti pregare, Fred. Resta un po' qui con me a leggere.”
Molto probabilmente la ragazza non era del tutto consapevole dell'effetto che aveva sul povero Fred, che deglutì e cercò di formulare una risposta decente, sforzandosi di non assumere una faccia da babbeo. Inchiodò i suoi occhi verdi nei suoi marroni e, con un sorrisino, accettò “D'accordo, Mione. Così ti dimostrerò che non sai resistermi.” La grifona sentì il profumo della sfida nell'aria, alzò un sopracciglio e il suo orgoglio non poté fare a meno di accettare. “Non ci conterei troppo, rosso.” gli rispose convinta “Piuttosto, cerca tu di non svenire” aggiunse avvicinandosi di nuovo al suo collo. Il suo respiro sulla pelle gli fece perdere un battito, ma si riprese subito, tornando il solito Fred Weasley. “C'è un problemino, Granger.” “E sarebbe?” chiese  fingendosi annoiata. “Non ho mai avuto un libro!” rispose ridacchiando. Hermione spalancò la bocca e si passò una mano sugli occhi. “Cose mi tocca sentire...” si disperò. “Vabbeh, Weasley. Posso prestartene uno io, ma guai se lo sciupi!” concluse premendogli un dito contro il petto. Petto piuttosto muscoloso, dove Hemriolne si incantò per un millisecondo. Quando si rese conto di quello che stava pensando, arrossì di botto e si allontanò, con la scusa che andava a prendergli il libro. Fred la ossservò andare via con un sorrisino. L'avrebbe vinta lui la sfida.

Ginny entrò nella camera di Draco con qualche pozione curativa ancora con il sorriso stampato in volto. Era felice di essersi riappacificata con Harry. A Draco non sfuggì l'espressione serena della rossa e si rabbuiò, ricordando la conversazione che aveva ascoltato.
“A cosa devo tutta quest'allegria, Weasley? No, non rispondere. Scommetto che hai appena fatto pace con lo sfregiato.” l'accolse sprezzante. Ginny, al pensiero che quella serpe li avesse sentiti, arrossì di colpo. “Se te lo stai chiedendo, sì, vi ho sentiti mentre vi sbaciucchiavate sul letto e devo dire che mi deludi Ginevra.” Ginny non si trattenne più “Eh???!!! Malfoy ma che ti prende?! Da quando ti interessa la mia storia con Harry e cosa diavolo è questa storia della delusione?!” la rossa lo scrutò, cercando di cogliere un qualsiasi sintomo di pazzia. “Non mi prende un bel niente, Weasley. Dico solo ciò che penso, ovvero che tu meriteresti di più.” le rispose gelido. Il biondo afferrò la bottiglietta dalle mani della ragazza, che lo guardava ancora sbigottita, e bevve la pozione tutta di un colpo. “Ora dovresti andartene. Vorrei riposare.” la congedò. Così Ginny uscì dalla stanza senza dire una parola. Appena la porta si chiuse tra di loro, i due ragazzi si presero la testa tra le mani per la confusione che vi avevano dentro. Draco era seduto sul letto e rifletteva sui suoi pensieri che lo attanagliavano. Ginny Weasley aveva ragione. “Ma che mi prende?!” pensò il biondo.

Fred stava fingendo di leggere il romanzo che Hermione gli aveva messo tra le mani e ogni tanto sfogliava una pagina. Lanciò un'occhiata alla riccia e incontrò il suo sguardo. Lei lo distolse subito, maledicendosi mentalmente, mentre sul volto del ragazzo compariva un sorriso. Hermione gli lanciò un'altra fugace occhiata. “Mi sta ancora fissando! Okay Hermione, concentrati sul tuo libro e lascia perdere quel rosso!” ma se doveva essere sincera con se stessa il racconto non le interessava affatto. La sua mente e i suoi occhi continuavano a tornare sul ragazzo che aveva di fronte, per coglierne nuovi particolari: la sua espressione di finta concentrazione lo faceva sebrare buffo, un ciuffo ribelle poggiava sul lato sbagliato della fronte, aveva delle ciglia lunghissime e i suoi occhi verdi erano screziati d'oro. Fred ovviamente si accorgeva di tutti quegli sguardi, ma doveva ammettere che anche lui resisteva a fatica. In quel momento voleva solo alzare lo sguardo sulla ragazza che leggeva tranquilla accanto a lui e perdersi nella sua bellezza. Poi però si ricordò della sfida e decise di rendere quella lettura un po' più emozionante. Sì scostò dal salice e poggiò la testa sulle gambe di Hermione. Riaprì il libro e tornò a fingere di leggere. La riccia aveva trattenuto un salto, quando Fred le si era appoggiato sopra, ma intanto il suo cuore era accelerato. Cercò di calmarsi: voleva assolutamente vincere quella sfida che le aveva lanciato. Così con una mano iniziò a giocare con i suoi capelli rossi, provocandogli brividi di cui lei, purtroppo, non poteva accorgersi. Ad un certo punto Fred non resistette più, ma volse il bisogno di guardarla a suo favore. Abbandonò il libro e puntò gli occhi sul suo volto, che cercava con tutta la sua forza di volontà di ignorarlo, continuando a leggere. Ma in realtà Hermione non capiva una sola parola di quel dannatissimo libro! Erano quasi le sei, quando il ragazzo chiuse gli occhi e si addormentò. Grata di quella tregua, la riccia si concesse di guardarlo e posò il libro sull'erba. Non capì il perché, ma in quel momento sentì di non voler essere in nessun altro posto. Questo fu l'ultimo pensiero prima di assopirsi con una mano sulla sua guancia.

Harry era euforico. Per fortuna era riuscito a fare pace con Ginny, anche se in realtà non sopportava l'idea che Malfuretto dormisse nella sua stanza. Dopo che Ginny se ne era andata era rimasto disteso  sul letto, senza curarsi di rimettersi la maglietta che la rossa gli aveva tolto. Dal piano di sotto sentì la signora Weasley che lo chiamava per cena. Ancora raggiante, scese le scale e si trovò di fronte Ginny, che lo guardava terrorizzata. “Harry, ma che ti salta in mente?! Vatti subito a rimettere la maglia, prima che mia madre ti veda!” il ragazzo si diede un'occhiata e in effetti notò che era ancora mezzo nudo. Risalì di corsa le scale, mentre malediceva il suo cervello, che in quel momento era altrove. Quando tornò di sotto, erano già tutti pronti per mangiare. Notò con una fitta al petto che il posto di Ron era tristemente vuoto, ma cercò di scacciare quel pensiero per non rovinarsi la serata.
“Harry, caro! Potresti andare a chiamare Fred e Hemione? Dovrebbero essere ancora fuori a fare non so che...” “Va bene, vado subito.” Stava per dire a Ron di non mangiare anche la sua porzione di pollo, ma di nuovo gli apparve di fronte il suo posto vuoto. Così uscì in giardino a cercare i due.
Li trovò sotto il salice, addormentati. Fred aveva la testa sulle gambe della ragazza, la quale aveva una mano sulla sua guancia. “Hem... Fred? Herm? La cena è pronta, svegliatevi!” Provò. Il rosso aprì lentamente gli occhi e fissò Harry confuso “Che succede?” biascicò. Quando si accorse della mano di Hermione, sorrise soddisfatto. “1 a 0 per me, Granger.” pensò.
“Tua mamma mi ha mandato a cercarvi perché la cena è pronta.” “Okay, arriviamo subito”. Harry annuì e si diresse verso casa.
Fred si alzò e guardò per un po' la riccia dormire. Poi si avvicinò al suo viso, portando gli occhi all'altezza dei suoi e la chiamò “Hermione! Herm, svegliati, presto!” la riccia spalancò gli occhi marroni, trovandosene davanti due verdi, che la scrutavano divertiti. Cacciò un urlo e fece un balso indietro, picchiando la testa contro l'albero. “Ahia! Fred ma sei impazzito!” lo sgridò, massaggiandosi la testa. “Fai poche storie e sbrigati, mia mamma ci aspetta per cena.”
Hermione si alzò lanciandogli uno sguardo truce. Fece per incamminarsi, ma Fred la fermò per un polso e le sussurrò “Comunque la sfida riprende da adesso.”  le ammiccò e si diresse verso casa. La ragazza cominciò a prepararsi psicologicamente per quella che sarebbe stata una lunga cena.

Hermione non si sbagliava. Fred andò a sedersi proprio accanto a lei e quando Molly iniziò a servire il primo,il rosso cominciò a giocare con i suoi piedi: li sfiorava, li spostava, li teneva tra le sue gambe... Hermione però, come ho già detto, si era preparata psicologicamente e seppe resistere alle sue tentazioni. Stava chiacchierando allegramente con Harry, seduto di fronte a lei, quando sentì la sua mano sulla coscia. Si bloccò a metà di una frase, con gli occhi sgranati e la bocca leggermente aperta. Fred continuava a mangiare come se nulla fosse, ma sul suo volto aleggiava un sorriso soddisfatto. Harry, si accorse, la stava guardando in modo interrogativo, come per incitarla a finire quello che stava dicendo.
Quando arrivò il secondo, il ragazzo dovette levare la sua mano, che si era spostata sempre più su, dalla coscia di Hermione, la quale non perse l'occasione di vendicarsi. Decise di giocare al suo gioco. Sotto al tavolo, allacciò una gamba alla sua, facendolo rimanere con la forchetta a mezz'aria. Però Fred si riprese subito e le lanciò uno sguardo di vittoria, che si spense subito quando la riccia poggiò una mano sulla sua coscia, più all'interno di dove l'aveva messa lui. Quando la mano cominciò a salire, Fred spostò lo sguardo sul suo piatto, cercando di sembrare annoiato. Intanto, Hermione si stava spingendo sempre più su e, quando arrivò al limite, tornò giù. Andò avanti per un po', mentre Fred reprimeva la voglia di saltarle addosso. Ginny la stava guardando divertita, come al solito aveva capito che tra quei due stava succedendo qualcosa.

Finita la cena, Hermione e Ginny si alzarono, dicendo che erano stanche e  augurarono la buonanotte a tutti.  In realtà, Hermione non ne poteva più delle provocazioni di Fred e l'amica voleva sapere tutto. Così, appena furono in camera, Ginny cominciò l'interrogatorio.
“Che sta succedendo con mio fratello? Perché eravate così strani? Ti piace? A lui piaci? Vi sposate?” Ginny stava impazzendo. “Shh, calmati maledizione! Vuoi farti sentire da tutti? E comunque non si sposa nessuno, tranquilla” ridacchiò.  Le spiegò velocemente quello che era successo con Fred e tutta la storia della sfida. “Però c'è un problema.” concluse Ginny. “Sarebbe?” chiese la riccia. “A te piace mio fratello!” “Cosa? No!” ribattè, ricevendosi un'occhiata dall'amica. “Davvero Ginny, no.”
Occhiata.
“Basta, ti ho detto di no...”
Un'altra occhiata.
“Non credo mi piaccia...”
Quest'occhiata fu particolarmente imponente.
“Okay, forse... un pochino...” cedette Hermione facendosi piccola piccola sotto lo sguardo dell'amica.
“Evvai!!!! Diventeremo COGNATE!!!” esclamò Ginny iniziando a saltellare. “Ginny smettila, non lo voglio mica sposare!” disse Hermione, prima di scoppiare a ridere con la rossa.

Tutti dormivano alla Tana. Vorrei anche vedere, erano le 3.00 del mattino, ma Fred Weasley continuava a rigirarsi nel letto senza riuscire a prendere sonno. Continuava a pensare alla ragazza dai capelli ricci che probabilmente se ne stava tranquilla a dormire nella sua stanza. Alla fine, decise di andare un po' in giardino, sperando che l'aria fresca della notte calmasse i suoi pensieri. Decise di andare sotto il salice di quel pomeriggio, ma quando fu abbastanza vicino, vi scorse una figura appoggiata contro il tronco. Notò che aveva una bella cesta di capelli. Il cuore gli balzò nel petto.
“Anche tu non riesci a dormire, Herm?” chiese. La riccia sobbalzò. Non si aspettava certo compagnia. “Già... Mi sa che abbiamo dormito un bel po' oggi pomeriggio.” disse voltandosi. Fred le si avvicinò e le si sedette accanto. “Non è per quello, è che non riesco a smettere di pensare...” “A cosa?” “A te.” pensò il rosso, ma non era opportuno dirlo. Così rispose “Alla nostra sfida!” le ammiccò. Hermione arrossì leggermente “Non pensi proprio ad altro, eh?” “Spiacente Granger. Quando c'è in ballo una sfida del genere mi concentro solo su quella. E poi sono Fred Weasley, il re delle sfide!” “Non eri il re degli scherzi una volta?” chiese sarcastica. “Ovviamente anche di quello.” rispose compiaciuto. “Te sei re di un po' troppe cose, Fred.” Lui si finse offeso “Così mi ferisci Granger. Che c'è? Vuoi sfidarmi di nuovo?” “No, no lascia stare...” Hermione si arrese. Era impossibile sostenere una conversazione seria con lui, così si rilassò contro il tronco dell'albero. Cercò di scacciare ogni pensiero che aveva nella testa: il signore e la signora Weasley, Angelina e George, i suoi genitori, Harry, Ron, il compleanno di Ginny, Fred... un momento... IL COMPLEANNO DI GINNY! Scattò a sedere, spaventando Fred che cadde all'indietro e fece una capriola. La scenetta fu così buffa che la riccia dimenticò quello che aveva in testa e scoppiò a ridere, mentre Fred la cruciava con lo sguardo. “Non è divertente, Granger...!” “Scusa” rispose calmandosi, ormai con le lacrime agli occhi. “Si può sapere perchè hai fatto quello scatto?” “Mi sono ricordata del compleanno di Ginny! Quando andiamo a prenderle il regalo??!!” si sfogò disperata. “Calmati, possiamo andare domani notte, quando saranno tutti addormentati.”propose lui.  “Sei sicuro? Non voglio metterti nei guai con tua madre se ci scopre...” “Da quando ti preoccupi per me?” chiese con un sorrisino furbo. Hermione arrossì e sperò che al buio non si notasse. “E comunque ci sarà George a coprirmi, può sempre mettersi un orecchio finto.” Hermione ci pensò un po' su, poi annuì. “Sì, credo sia l'unica alternativa. Grazie Fred, buonanotte.” detto questo si alzò e fece per tornare in casa quando si ricordò della sfida. Si chinò e gli scoccò un bacio sulla mascella.

*Angolo autrice*
Heyy, non sono morta! Scusate davvero per il ritardo, ma non ho avuto un briciolo di tempo... Per farmi perdonare, ho fatto questo capitolo un po' più lungo.
Colgo l'occasione per ringraziare Elly_46 per avermi dedicato un suo capitolo e le dedico a mia volta questo qua! Recensite numerosi!
Aggiorno appeno ho tempo
Baci
Maggie
   
 
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