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Autore: happley    15/09/2014    8 recensioni
[Gekkan Shōjo Nozaki-kun]
Nemmeno camminare per strada è un passatempo sicuro e tranquillo, se hai una kouhai come Kashima.
Hori+Kashima
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ho cominciato GSNK per curiosità, e me ne sono innamorata. I personaggi sono tutti unici e adorabili, immersi in una dimensione tutta loro, in una patologia tutta loro... Non posso fare a meno di amarli, soprattutto Hori e Kashima. 
Grazie a chiunque si fermerà a leggere la mia storia c:
Bacioni,
          Roby


Running prince bride
 
:: Nemmeno camminare per strada è un passatempo sicuro e tranquillo, se hai una kouhai come Kashima. :: 

Le strade della città erano insopportabilmente affollate, auto e persone si confondevano in unico vociare che acuiva un mal di testa in procinto di arrivare già dalla nottata precedente, passata a disegnare e ridisegnare facciate e corridoi di scuole, almeno finché Nozaki non aveva improvvisamente deciso che ambientare la scena in un quartiere, all’aperto, sarebbe stato meglio (Hori sospettava che Nozaki fosse stato fortemente influenzato da un videogioco).
Le idee di Nozaki erano spesso strampalate, arrivavano senza alcun preavviso e, cosa peggiore di tutte, il mangaka non si preoccupava affatto di darvi un senso. Perché, per esempio, far cadere Mamiko da un marciapiede e farla portare in braccio da Suzuki nel mezzo di una strada affollata, quando nella scena precedente erano tranquillamente seduti su una panchina nel cortile scolastico?  
Inizialmente si era rifiutato di seguire quell’idea tanto sciocca, ma aveva ceduto quando aveva realizzato che, senza il suo apporto, gli scenari sarebbero probabilmente finiti nelle mani dell’autore e si sarebbero riempiti di inutili, odiose scatole.
Ecco perché quel giorno, nonostante fosse domenica, si alzò presto e si avviò nel quartiere della loro scuola, con la macchina fotografica appesa ad un polso, determinato a procurarsi degli scatti di cui potesse servirsi come riferimento.
Ad ogni angolo, Hori si soffermava a riflettere su dove avrebbe potuto trovarsi Mamiko e quale sarebbe stata la sua prospettiva; stava giusto analizzando il ciglio di un marciapiede, chino verso terra con un cipiglio pensieroso, quando qualcuno gli passò correndo alle spalle e lo urtò. Hori riuscì a mantenere per un pelo l’equilibrio, si girò e urlò:
-Ehi, fai attenzione!
L’altra persona si bloccò e lo guardò. Era una ragazza con lunghi boccoli biondi e indossava un abito da sposa largo ed ingombrante. Nei suoi occhi si accese una luce quando incrociarono i suoi, le labbra dipinte di rosa si incurvarono per un attimo in un sorriso e parvero sul punto di aprirsi per dire qualcosa; invece, delle voci affrettate si sovrapposero alla sua e lei cambiò subito espressione in una smorfia.
Prima che Hori potesse controbattere, fu afferrato per un polso e costretto a correre; girandosi all’indietro vide un gruppo di persone inferocite che erano probabilmente all’inseguimento della giovane sposa. In cosa diavolo si era cacciato?
D’un tratto, la ragazza voltò l’angolo della strada, lo trascinò in un vicolo deserto e, finalmente, si fermò: i suoi inseguitori non si accorsero della loro deviazione e proseguirono oltre, urlando e scalpitando. Hori si piegò sulle ginocchia e respirò a fondo per riprendere fiato, poi si sollevò e osservò la sconosciuta, che era scivolata lungo il muro, affondando lentamente nell’ampia gonna, e si stava togliendo le scarpe col tacco con aria sofferente.
-Wow, è stata una bella corsa- sospirò. Hori alzò un sopracciglio.
-Uhm… tu sei…?- chiese, confuso.
La ragazza alzò il viso e lo inchiodò con occhi verdi e ridenti.
-Oh, dai, senpai. Sono io- esclamò. Le sue dita affusolate lavorarono velocemente per disfare le forcine della parrucca e, quando i boccoli dorati scivolarono via dal suo capo, rivelarono una massa di capelli blu, corti e spettinati. Mentre Kashima si sistemava, Hori la fissava ad occhi sgranati.
-Cosa… cosa diavolo stavi facendo?- domandò, occhieggiando incredulo la ragazza come se non l’avesse mai vista prima. In effetti, quel vestito da sposa la faceva sembrare una persona completamente diversa: escludendo la divisa scolastica, Hori non era sicuro di aver mai visto Kashima indossare gonne o altri abiti strettamente femminili.
-Oh, dei fotografi mi hanno vista per strada, sono rimasti colpiti dal mio fascino e mi hanno chiesto di posare per un servizio sui matrimoni. Ho accettato, però invece di farmi fare lo sposo, ho avuto la parte femminile. Continuavano a darmi ordini e a pretendere scatti su scatti… Fare la modella è più faticoso di quanto credessi! Non ce la facevo più, quindi sono scappata…- Kashima s’interruppe e batté le palpebre, sorpresa, quando si accorse dello sguardo con cui il senpai la fissava.
-Uhm, senpai? Cosa c’è? Non ti piace il vestito…?
Hori si riscosse e la colpì in testa con un pugno, facendola gemere di dolore.
-Idiota! Non accettare di fare queste cose!- la rimproverò, poi le lanciò un’altra lunga occhiata.
–Comunque… non ti sta male- ammise, distogliendo lo sguardo. Kashima, che si stava massaggiando la testa dolorante, si illuminò rivolgendo nuovamente lo sguardo verso di lui.
-Senpai…- disse, commossa. –Forse vuoi indossarlo tu? Credo che potrei farmelo regalare, se volessi, e poi se lo vuoi sarà tutto per…
Hori la colpì con un calcio e le fece fare una mezza capriola su se stessa prima di atterrare al suolo.
 
-
 
Hori si sedette al tavolo di lavoro, strinse il pennino tra le dita ed iniziò a tracciare le linee che ben presto si sarebbero trasformate nello scenario d’amore di Mamiko e Suzuki.
Alla fine, con suo grande sollievo, Nozaki aveva rinunciato all’idea della città e aveva deciso di spostare la scena della caduta di Mamiko a casa di Suzuki, apparentemente ispirato da una spettacolare caduta di faccia di Mikoshiba alla quale lui e Sakura avevano assistito, sul pianerottolo di casa sua.
Per quanto gli dispiacesse essersela persa, Hori non poteva fare a meno di pensare che a lui fosse toccata una visione ben più incredibile.
-Nozaki, anche stavolta mi occuperò io di tutti i paesaggi del capitolo- esordì, serio.
-Però ho una nuova richiesta… nel prossimo copione potresti inserire una scena in cui il principe si veste da sposa? Ah, e rendila il più stravagante ed inverosimile possibile, per favore.
Nozaki gli rivolse uno sguardo perplesso. –Da sposa?
 

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