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Autore: MadreDeiDraghi    15/09/2014    3 recensioni
**tratto dal 1° capitolo:**
"mezzo sorriso che gli faceva capolino sul bel volto. Lucy girò lentamente lo sguardo verso la ragazza col pugnale. Era molto bella, anche se un poco bassa. Indossava abiti neri, come quelli del ragazzo, aveva lunghi capelli rossi ricci e un’aria determinata sul volto."
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jonathan, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Era una torrida giornata d’aprile, Lucy, seduta in veranda, aspettava il ritorno del padre. Sentì un fruscio, un rumore di passi pesanti. Voltò lo sguardo verso il vialetto di ghiaia bianca che portava alla grande villa di mattoni. Nessuno. Alzò le spalle e tornò alla rivista che stava leggendo.
D’un tratto un urlo disumano lacerò l’aria, un odore di sangue e morte saturò le delicate narici della ragazza dagli occhi verdi. Lucy si alzò in piedi di scatto, la bibita che stava bevendo rovinò a terra, bagnando la rivista che la ragazza aveva lasciato cadere. Gli occhi verdi cercavano disperatamente di capire quel che stava accadendo.
Sul viottolo di ghiaia apparve dal nulla un ragazzo, alto, i capelli platino intrisi di sangue, sangue nero e appiccicoso. Era disteso a terra, esanime, dalla ferita che aveva sul braccio destro usciva copioso del sangue, rosso questa volta.
Senza sapere chi fosse o perché lo stesse facendo, Lucinda corse il contro al ragazzo. Era bellissimo, il viso contratto in una smorfia di dolore, non lasciava che la sua intera bellezza trasparisse. Il ragazzo aprì gli occhi, lentamente. Erano verdi, proprio come quelli di Lucy. “Ti ha ferita?” le chiese lui. “Mi ha ferita chi?” la ragazza era smarrita, chi era quello strano ragazzo? E soprattutto, perché era sporco di sangue ed era ferito? “Rispondi alla mia domanda, sei stata ferita? Domandò ancora lui, insistente. “No, nessuno mi ha ferita, non c’era nessuno, quindi nessuno mi ha ferita!” urlò lei esasperata. Il ragazzo contrasse il viso in una smorfia di dolore, tappandosi le orecchie con il braccio sano. “Scusa” disse Lucy piano “Non volevo urlare, è solo che… ho sentito un urlo… e poi tu sei apparso qui coperto di sangue!”. “Sebastian” disse “Sebastian Morgensern”, poi chiuse gli occhi e svenne.
Non sapeva perché ma pensava davvero che il ragazzo l’avesse salvata da qualcosa. Ora che lui dormiva tranquillo nella stanza linda di Lucy, Sebastian sembrava più innocuo di un agnellino. Cosa dirò ai miei genitori? Si domandò la ragazza, sentendosi subito dopo in colpa, un ragazzo era mezzo morto quel pomeriggio e l’unica cosa a cui lei pensava era la punizione ce si sarebbe beccata al ritorno dei suoi!

Deve bere qualcosa. Si disse Lucy, così scese le scale, lentamente, cercando di fare meno rumore possibile. Un coltello le sfiorò la gola, prima che la ragazza potesse raggiungere lì interruttore della luce. “Lui è qui?” chiese una voce dolce, chiaramente di donna “Cosa gli hai fatto?” chiese ancora la donna. Una luce si accese, un ragazzo biondo dagli occhi color dell’oro, era in piedi, le gambe accavallate. Un mezzo sorriso che gli faceva capolino sul bel volto. Lucy girò lentamente lo sguardo verso la ragazza col pugnale. Era molto bella, anche se un poco bassa. Indossava abiti neri, come quelli del ragazzo, aveva lunghi capelli rossi ricci e un’aria determinata sul volto.

“Ci siamo persi qualcosa?” chiese una bellissima ragazza mora, entrando nella stanza, dietro di lei un ragazzo dai bei lineamenti, simili a quelli della mora. Infine veniva un altro uomo, alto e magro. Gli occhi da gatto sottolineati dall’eyeliner oro. “Niente, si ostina a non parlare” replicò la rossa. “Dirvi cosa?” chiese per la centesima volta Lucy. “Dove l’hai nascosto!” replicò il ragazzo moro. Le lacrime salirono agli occhi di Lucy, lacrime copiose e calde.

“Non ha nascosto proprio nessuno! Sono venuto io da lei” Lucy si voltò di scatto, ferendosi la gola col pugnale della rossa. A parlare era stato Sebastian, ritto, fiero. “Sebastian” urlò la ragazza correndogli incontro, lo abbracciò. “Clary, finalmente…” sussurrò lui di rimando.

angolo autrice: spero di avervi incuriositi, vi vorrei chiedere di lasciare un recensione, se la storia vi è piaciuta ... grazie mille :)
   
 
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