ANIMA DANNATA

La porta che sbatte. I passi trafelati sulle scale. Il cancello del cortile che si apre cigolando. La macchina che viene accesa e che sgomma via.
A fatica, si tirò in piedi appoggiandosi al ripiano del lavandino e si asciugò alla meno peggio le lacrime e il trucco sbavato colato sulle guance.
Respirava affannosa, ancora le risuonavano quelle maledette parole in testa.
 
“C’è un mostro dentro di te, hai bisogno di aiuto! Sei un mostro!”.
 
Sì, era davvero un mostro … un bellissimo mostro.
Sapeva benissimo che si stava logorando dentro, che aveva imboccato ormai la via del non ritorno, sapeva benissimo quello che era diventata.
Ma il punto era che non le dispiaceva affatto.
Più di una volta aveva pensato di mettere fine a quella follia che stava ormai commettendo da quasi quattro anni, ma ogni volta che stava per riuscirci i suoi demoni tornavano a soggiogarla, a intrappolarla, e ancora una volta tutto ricominciava da capo … e lei non aveva la forza per combatterli.
Oppure semplicemente non voleva.
Perché, nonostante il suo malessere, nonostante le ossa sporgenti, il mal di stomaco lancinante, la bocca piena di piaghe, il sangue nella gola, gli svenimenti ormai frequentissimi, nonostante tutto, lei era finalmente quello che aveva sempre voluto essere.
Si guardò allo specchio: si vide davanti una ragazza abbastanza alta, bionda, con gli occhi verdi, braccia e gambe scarne, viso scavato, ossa delle spalle, del bacino e degli arti evidentissimi … e sorrise.
Sì, perché questo era quello che voleva, era come si voleva.
E poco le importava se il ragazzo che amava non lo capiva, poco le importava se l’aveva abbandonata, se vedere il suo “lato oscuro” aveva suscitato in lui così tanto orrore da indurlo ad andarsene … a lei bastavano i suoi demoni.
Loro c’erano e basta, da sempre e per sempre, e non l’avrebbero mai e poi mai lasciata da sola.
Improvvisamente, si voltò verso la finestra e la spalancò con una forza improbabile per uno scricciolo di appena 40 chili per 1.70 metri, si affacciò al davanzale e si mise a gridare con quanto fiato aveva in gola.
“C’è un mostro, un bellissimo mostro dentro di me … e tu non puoi fare nulla per fermarlo!”.
Rideva, rideva perché era sicura di essere felice, era sicura finalmente di amarsi e di essere diventata quello che aveva sempre desiderato.
Una goccia le cadde sul viso, e si spostò dalla finestra convinta che stesse iniziando a piovere.
Ma fuori c’era il sole, e il temporale era nei suoi occhi, nel suo cuore, nella sua anima dannata.




Eccomi qui :) ho deciso di pubblicare questa flash per sfogarmi, ne avevo decisamente bisogno ... sono tornata sul sito pochi giorni fa, quando ho cominciato le cure per guarire finalmente dallo schifo in cui sono precipitata, e ho anche concluso la mia storia "Lady Killer" :) so che a molti non piacerà, ma chi ha passato questa malattia o ne ha sentito parlare può immaginare quanto sia difficile continuare a vivere quando tutti ti hanno abbandonato e può capire come ci si sente ad essere considerata "malata", anormale ... 
detto questo, spero che a qualcuno questa flash strappi un piccolo commento, e grazie a chi la leggerà :)
Lynn :))