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Autore: wick_    15/09/2014    0 recensioni
Cosa succede se riesci a guardare il buio senza avere più paura? Se cambi la tua vita e manco te ne accorgi? Se non riesci a mantenerti per più di cinque giorni e il mondo dipende da te? Se non riesci più a tornare indietro. Come si può pretendere di affrontare tutto questo da soli? Non si può. Magari fingerai di essere forte, di non volere nessuno accanto, ma poi quando ti sorride e vuole stretta la mano per la paura, non dici niente e ti sciogli. Agisci solamente. La cosa più importante d'ora in poi sarà mantenerla al sicuro e riuscire a tornare a casa. Non fingere di non preoccuparti, perché ti ritroverai a piangere se non ce la puoi fare.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caro diario,
Grandi scoop all’orizzonte: qualche giorno fa ho ricevuto la lettera d’ammissione all’università di Storia e Filosofia e oggi ho ufficialmente lasciato Villa Arturo. Mi è stata concessa una borsa di studio con la quale ho affittato una casa nelle vicinanze, da quel che dicono è un ottimo quartiere. Suor Maria ha ceduto ai sentimenti umani e dopo dieci anni di convivenza mi ha abbracciato. Le altre ragazze hanno preso la cosa con indifferenza, ma so per certo che m’invidiano, chi non vorrebbe scappare da lì? Mi aspettavo un viaggio più caotico e spericolato dato il mio budget invece è stato il contrario. Ho dovuto cambiare pullman tre volte e solo in una di queste ho tenuto il mio bagaglio accanto. Gli ultimi metri per arrivare a casa li ho dovuti fare a piedi, qui a Nord Rooland  la tariffa dei taxi è molto più alta di Seattle, molto strano! Il sole batteva forte sulla mia testa e i miei passi erano sempre più pesanti, però in compenso niente ha rotto la mia felicità.
Camminando ho avuto modo di notare le altre case: in ogni giardino c’erano rigorosamente i resti dei giocattoli dei bambini e nel vialetto parcheggiata una macchina. Era carino questo posto. Immagino che ci sia anche una vigilanza del quartiere. Prima che entrassi in casa ho ricevuto molti sguardi curiosi, penso si chiedessero come mai la nuova vicina arrivasse a piedi. Solo uno di loro si è distinto dalla massa donandomi un sorriso attraente e uno sguardo pieno. Mi sentivo a disagio e, se è possibile, molto più di quando ero a Seattle. Chiusa quella porta, però, ho sentito sicurezza e serenità, come se questo fosse il posto giusto per me. Girando ho notato che i precedenti proprietari avevano dato molte attenzioni alla proprietà, chissà perché lo avevano affittato a un prezzo così basso. Penso che un membro della coppia sia morto qui, non hanno tolto niente: le foto tappezzano tutti i muri e gli armadi sono pieni di coperte, cuscini e vestiti. So che è da maleducati, ma mi sono divertita a farmi i cavoli loro sbirciando tutto. La signora aveva un ottimo modo di vestire e di abbellire. Ero indecisa su quale stanza fosse giusto che prendessi, non volevo rovinare l’atmosfera di perfezione. Non sono ancora certa della mia decisione, ma penso che la camera  principale sia la più comoda. Mentre ti scrivo fremo dalla voglia di affacciarmi alla finestra per spiare il vicino, quello che mi ha sorriso, è molto carino.. nhaaaaa, meglio rimanere single.
Lydia Kramer               20-09-2015
 
 
Margaret non riusciva a crederci, avevano finalmente dato in gestione la casa accanto. Per l’occasione stava sfornando dei biscotti da portare al nuovo vicino. La signora si divideva per far battere due cuori: la curiosità o la felicità? Felice perché serviva ricevere cambiamenti in questo posto, specialmente tra i giovani. Avrebbero potuto organizzare festicciole e i suoi due cari figli avrebbero partecipato con più amore alle festività estive che si svolgevano all’aperto con i vicini. La curiosità era più per la casa che per la vicina in sé. Si chiedeva se chi ci abitasse era speciale come loro oppure un qualunque nuovo abitante di Nord Rooland. Se mai ci fossero stati nuovi membri avrebbero avvertito, no? Tra qualche ora avrebbe chiesto al marito, lui sapeva sempre tutto. Nel frattempo si dedicava alle pulizie generali della casa mentre il figlio, Cristopher, cercava di addestrare il cane a fare i bisogni al di fuori della casa.
Alle otto in punto la casa profumava di polpettone e la tavola era apparecchiata. Marcus, il marito, era già seduto e discuteva con la moglie della giornata lavorativa mentre sgranocchiava un po’ di pane. Margaret dovette urlare per ben due volte ai due figli di scendere a tavola, certe volte odiavano aver due piani di casa!
Prima di favorire con la cena fecero una breve preghiera e dopo un ’Amen’ detto all’unisono, impugnarono forchetta e coltello.
-Tesoro, sai, abbiamo una nuova vicina- annunciò col sorriso sotto i baffi
-Ah si?- fece incredulo il marito
-Sisi, la vecchia casa dei Thompson. Ho fatto dei biscotti così Chris e Carly glieli portano- disse dopo aver ingoiato il boccone.
-Cosa?- chiese con voce stridula la piccolina
-Amore mio, è un gesto carino da fare! Specialmente per gente come noi- continuò gasata più che mai la madre.
 Carly iniziava a stufare questa storia dell’ordine. Per ogni cosa avevano sempre da lamentarsi e da fare visite. Solo il Cielo sapeva quanti dolci orrendi aveva dovuto mangiare bevendo il thè insieme alle anziane del gruppo. Nessuno può sapere quanto le dava fastidio! Il fratello poteva giocare a fare l’eroe ricevendo pacche sulle spalle, baci sulle guance e fama generale mentre lei doveva stare in disparte. La madre le ripeteva sempre la solita storiella: ‘Non devi essere gelosa di tuo fratello, quando ti sposerai potrai capirlo, finora ascolta le mie parole, senza le donne tutto questo non andrebbe avanti. Solo perché non corri dietro qualche avventura non è detto che non sei importante’’.
Almeno con la scusa di questa visita non avrebbe dovuto sparecchiare la tavola.
Muniti di un sorriso splendente e di un piatto pieno di biscotti, suonarono al campanello, aspettarono lì per uno-due-tre secondi e poi quando stavano per girare le spalle e andare via, la porta si aprì mostrando una fanciulla dai capelli rossi e dagli occhi scuri sorridere. Sembrava quasi fatata: la pelle chiara e delicata rispecchiava il suo essere, l’imperfezione delle sue sopracciglia e del modo sproporzionato del corpo fecero capire loro che era vera. La ragazza rimaneva davanti alla porta aspettando la parola di uno dei due, ma non vedendo muoversi decise di farsi avanti a lei.
-Posso aiutarvi?- la voce bambinesca sembrò ridare lingua al ragazzo
-Ciao io sono Chris e lei è mia sorella Carly, siamo i vicini della porta accanto. Ci piacerebbe conoscerti ed ecco questi sono tuoi, da parte di mia madre- buttò fuori dalla sua bocca in modo veloce porgendogli il piatto. La ragazza rimase stupita, non si aspettava di certo un regalo di benvenuto e non aveva neanche idea che cosa si dicesse in queste situazioni.
-Vi ringrazio- iniziò titubante- Io sono Lydia-
 Minuti di silenzio e sguardi persi nel vuoto stavano iniziando a rendere la situazione troppo imbarazzante. La rossa non sapeva che dire o fare, doveva far entrare due perfetti estranei in casa sua? I due si guardarono e con dei convenevoli si lasciarono andare ognuno per le loro strade. 
  
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