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Autore: ioanna drysia laine    15/09/2014    0 recensioni
scusa se ti ho trattato male non volevo, tu rimarrai sempre il mio eroe; tutti facciamo i nostri sbagli, e normale che tu ne abbia fatti, ma io non ti giudicherò per questo
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Sif, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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                 If I told you what I was, would you turn your back on me?
 
Loki guardava sua figlia mentre disegnava, con la matita che brandiva tra le mani fece uno schizzo di come si immaginava Asgard; Loki le aveva spiegato che lui non era umano, ma un semi-dio e proveniva da Asgard.
Si avvicinò piano per non deconcentrarla dal suo lavoretto, chinò il viso fino a baciarle il capo che era ornato da capelli color oro e occhi grigi.
-Bello!- esclamò Loki mentre le pizzicò dolcemente la guancia della bimba.
Sceglieva accuratamente i colori, il rosso scarlatto per le tende, il blu per il cielo, il grigio per i mattoni e il giallo per il sole.
-Papà, quando mi porterai su Asgard?- domandò mentre posava la matita gialla sul tavolo e girandosi incrociando lo sguardo si suo padre.
-Vediamo!- ribatté divagando sulla domanda della piccola.
La bambina si arrampicò sul divano e si accoccolò tra le braccia del dio del caos.
Loki le accarezzava i capelli mentre si scambiavano dolci sorrisi, quanto poteva amarla? Tanto, le aveva salvato la vita, una vita all’oscuro di tutti, lei era la sua luce.
-Domani quando torno da scuola mi porti, vero?-  sussurrò mentre le spostò una ciocca di quei fili di seta dietro un orecchio.
-Non dipende da me, Sarah, lo sai benissimo, ma da tua madre. Io voglio portarti ma è pericoloso, non vuoi che Sif mi uccida, vero?- rispose mentre Sarah sgattaiolò via alla porta per aprirla.
-Quante volte ti ho detto di non aprire la porta quando non ci sono io?- Loki la rimproverò, la bimba abbracciò la gamba del papà perché si sentiva al sicuro.
-Ciao Sif.- Loki salutò la moglie scoccandole un bacio sulla guancia.
-Mamma, guarda cosa ho disegnato!- Sarah era felice di mostrarle il disegno, la prese per mano e la trascinò con forza verso il tavolo.
-Ma che bella questa Asgard!- esclamò per poi scambiarsi un’occhiata di tenerezza.
Sif era una bella donna, capelli scuri e occhi che erano come un libro aperto, Loki amava i libri, soprattutto la storia che scrissero assieme.
-Mamma, mi porti su Asgard?- e quando Sarah si impuntava su una cosa doveva realizzarla per forza.
-Quando il nonno Odino preparerà il prossimo banchetto ci andremo, ok?- la testa della bimba si posò sul petto e le sue braccia erano avvolte al suo collo.
-Sì.- lei era tutta felice, non tanto quanto Loki che uscì dalla stanza incredulo.
-Tu rimani qua, un attimo, vado a vedere come sta papà.- posò la piccola dea del caos sul divanetto e raggiunse il marito.
-Tu non sai cosa stai facendo, vuoi portare mia figlia su Asgard, dove lì sono ancora visto in malo modo, non voglio che il sangue del mio sangue mi reputi un mostro. Sif, tu stai facendo una cosa che potrebbe minare la nostra relazione e il mio rapporto con Sarah.- le sbraitò contro mentre era rivolto verso la finestra a guardare la città che viveva sotto i suoi piedi.
-Loki, io non voglio che Sarah sappia del tuo passato oscuro, ma prima o poi potrebbe scoprirlo, apri gli occhi Loki! E poi nessuno potrebbe dirle niente, vivi su Midgard da anni, e tutti sanno dei tuoi progressi; anche tuo padre, Odino, sa che adesso sei un uomo dall’anima dolce e non quell’uomo temibile e presuntuoso.- gli urlò.
Sarah aprì la porta e assistette alla scena.
-Mamma, papà è cattivo?- chiese in lacrime.
-No tesoro.- rispose secca e indolore.
-Perché ha detto che è un mostro?- ribatté sedendosi sul letto.
-Lunga storia!- divagò Loki mentre si sedette accanto alla figlia, e la figlia si allontanò.
Uscirono tutti dalla stanza e Loki si lasciò andare tra le lacrime, nel mentre la figlia entrò fiondandosi in un abbraccio stretto.
-scusa papà, sarai sempre il mio eroe.- le sussurrò in un orecchio.
 Loki Laufeyson non voleva spaventare sua figlia, anzi, voleva tenerla alla larga dai mostri che perseguitarono il suo passato.
-E’ stato un periodo oscuro, ma è tutto finito.- bisbigliò ad entrambi.
Sif pov:
Nonostante il suo passato io lo amavo, io lo amo, non importa nulla, lui è cambiato.
I capelli corvini del marito erano sparpagliati sul cuscino e il suo viso rilassato e poi sentì una vocina che richiamò la sua attenzione, era la figlia che cercava di salire sul lettone.
-Che c’è?- domandai a Sarah cercando a tastoni il tasto dell’abat-jour.
-Posso dormire nel lettone, ho paura.- Ella si stese accanto a me, e l’abbracciai mentre con la mano le accarezzavo la guancia rossa.
-Cos’hai sognato?- la coccolavo finché non prendeva il sonno.
-Ho sognato un grande mondo fatto di neve e un bambino piccolo e un uomo grosso e con la barba che lo prendeva in braccio.- Loki si alzò di soprassalto a sentire le sue parole.
-Mi ha sognato da piccolo, ha sognato Odino quando mi ha preso. Mi ha visto.- l’uomo sudava freddo e ci scambiammo un’occhiata di comprensione.
-Da dove vieni papà?- la sua voce risuonava nella stanza e nella sua testa, un tremendo eco.
-Jotunheim.- ribatté freddo per poi abbracciarci in lacrime.
L’indomani Sarah mi fece una strana richiesta, quello di scrivere una lettera al papà, la posò sul divano; dopo un po’ la aprì.
«Caro papà,
scusa se ti ho trattato male non volevo, tu rimarrai sempre il mio eroe; tutti facciamo i nostri sbagli, e normale che tu ne abbia fatti, ma io non ti giudicherò per questo.
Per me sei un papà meraviglioso e non voglio che ti senta male, non portarmi su Asgard, non voglio più andarci; non essere triste, non voglio più vederti piangere.
Se giri il foglio trovi il disegno di noi.
Sarah.»
Era fiero di sua figlia nonostante i cinque anni appena compiuti, come poteva far vivere male una creaturina così piccola e indifesa?
E così che Loki decise di cambiare di più e diventare un uomo nettamente superiore.

 











Angolo di questa disagiata pura:
Grazie per aver letto ‘sta cagata buttata giù a scuola *yeah*
Non ha senso, lo so! Grazie a chi legge e chi ha recensisce.
  
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