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Autore: giulietta_1998    15/09/2014    1 recensioni
{ Rhoda }
Mi sorressi alla porta una volta che entrai, sentendomi quasi svenire davvero. Non avrei dovuto correre.
-Sono qui...-
Mormorai, andando verso di lui, questa volta non riuscivo più a correre, barcollavo come stessi per cadere da un momento all'altro. Una volta abbastanza vicina mi lasciai cadere in ginocchio.
-Non ti avrei mai lasciato solo... mai.-
Ero ferma in ginocchio davanti a lui, papà doveva aver pensato che ce la saremmo cavata da soli. Meglio così, era più semplice calmarlo se gli ero accanto. Gli presi le mani, cercando di fermalo ma non ci riuscì, cosi mi voltai verso di Jo.
- Chiudi la porta e non far entrare nessuno.- le urlai, cercando di farmi guardare da mio fratello.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Tematiche delicate
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      Can live love the dead?
                          <<   I would give my life to save yours. >>

Prologo.

Sorrise. Mi era mancato il suo sorriso. Mi era mancato tutto di lei.
Mi avvicinai lentamente a lei, accennando un sorriso. Ormai erano tutti occupati, e anche se era la nostra festa di compleanno nessuno sembrava a badare a noi due.
Mamma e papà stavano parlando con alcuni parenti, i nostri compagni si stavano divertendo e noi non dovevamo preoccuparci di nulla se non a tornare ad essere felici come lo eravamo una volta. Prima dell'incidente.

Una volta che le fui davanti le presi la mano e le baciai il dorso, accennando un sorriso guardandola di sottecchi.

<< Mi concederesti questo ballo, Rhoda Schneider? >>

Chiesi poggiando una mano sui suoi fianchi. Non le diedi nemmeno il tempo di rispondere che la presi in braccio a mo' di sposa.

 << Sei leggerissima! >>

Esclamai io ridacchiando.

<< Ehi.. Ma che fai? >>

Mi allacciò le braccia al collo e cominciò a ridere anche lei. La sua risata, era bellissima come lei.
Continuò a ridacchiare fino a quando non aggiunse:

<< E tu sei bellissimo.. >>

Un piccolo sorrisetto comparve sia sul mio che sul suo volto.  La misi giù, facendole fare una piccola piroetta per poi riavvicinarla a me.

<< Tu sei la perfezione. >>

Lei posò una mano sulla mia spalla, non sapevo a che stava pensando, anche sei avrei voluto saperlo in quel momento.

Non ero esattamente un bravo ballerino, mi limitavo a dondolarmi molto vicino a mia sorella.
Quando eravamo piccoli, io e lei ballavamo sempre. Mamma diceva che era una cosa deliziosa, e che non aveva mai visto due fratelli uniti come noi.
Fino ai 10 anni la pensava così, ora, sospettava fortemente che suo figlio e sua figlia andassero a letto insieme.
Un sospetto fondato.
Ma io e Rhoda eravamo piuttosto bravi a non farci scoprire.

<< Vorrei ballare con te per sempre... >>

Disse lei rompendo i miei pensieri. La guardai sorridendole, e subito dopo sentii le sue labbra sulle mie in un piccolo bacio a stampo.
Le sue labbra erano calde, e i suoi baci, anche i più innocenti mi facevano sempre un bel effetto.
Ricambiai il bacio, continuando a dondolarmi sul posto.
Anche io avrei voluto restare così per tutta la vita. Essere felice, con lei.

Ringraziai mentalmente Jo, la migliore amica di mia sorella, che quella sera ci stava seguendo e ci stava coprendo da occhi indiscreti.
Lei si riavvicinò a me, e mi bacio nuovamente. Risentii le sue labbra calde sulle mie, e i suoi denti stringere il mio labbro inferiore.
Amavo quando faceva in quel modo, mi provocava.  Le accarezzai la schiena accennando poi una risata allontanandomi piano da lei.

<< Ti amo da morire.. >>

Sussurrai.

<< Ti amo anche io.. >>

Sussurrò lei a sua volta portando le mani sotto la mia camicia. Mi accarezzò il petto, sentivo le sue dita poi anche sul mio addome. Era piacevole.
Le leccai le labbra, e posai una mano sulla sua schiena spingendola delicatamente verso di me facendo aderire il corpo al suo.

<< Dovremmo smet... smetterla di provocarci. Solo, che non voglio..  >>

La zittii con uno: << Ssh.. >> abbassando il capo per baciarle il collo, dolcemente. Le lasciai una scia di baci su di esso sorridendo tra un bacio e l'altro.
Arrivai alla sua clavicola e mi fermai solo quando la sentii tremare.
Mi allontanai, aggrottando la fronte e guardandola. Aveva il viso pallido e  con una mano si toccava il petto, come se fosse disperatamente in cerca di qualcosa.

Dopo qualche secondo la ritrovai a terra. Mi aveva graffiato il petto, dove teneva la mano, ma in quel momento poco importava.
Mi inginocchiai davanti a lei, diventando pallido in volto. Era andato tutto bene fino ad ora, lei stava bene.
In quel momento, con gli occhi persi nel vuoto e la bocca sbarrata mi sembrava morta, morta era la definizione più adatta.
Era avvenuto tutto così in fretta.

<< Rhoda! >>

Urlai, prendendo la sua testa e posandola sulle mie ginocchia.
Sentivo già le lacrime e le mani tremavano mentre le accarezzavo i capelli rossi.

<< Aiuto! Vi prego, aiutatela! >>

Gridai di nuovo dato che le persone accanto a me si muovevano troppo lentamente.
Mi era salito un groppo in gola e cercai di sorriderle.

<< Non è nulla, ok?.. E' solo un mancamento... starai bene.. ok? >>

Dissi quasi più per rassicurare me che lei che annaspava per avere aria.
Mamma e papà si avvicinarono velocemente, chiedendomi che era successo.

Gli spiegai brevemente e tra i singhiozzi che io e lei stavamo ballando e poi, Rhoda era caduta a terra.
 Ero sempre chinato su di lei continuando ad accarezzare i suoi capelli in un gesto automatico di crisi, mi guardava, piangeva silenziosamente, senza singhiozzare, aveva solo le lacrime.

<< No..Non.. Lo sent..sento batte..battere, Lucas. >>

Mi disse. Cominciai ad ansimare, mi stava venendo un attacco di panico. Non riusciva a sentire battere il suo cuore? Era impossibile.. lei, era viva. Parlava e respirava anche se con un po' di fatica.

<< No,no.. Piccola. E' qui il tuo cuore..  >>

Dissi posando le mani sul suo petto.

<< Io lo sento.. lo sento.  Batte. Sei viva. >>

Dissi mentre cercavo di sorriderle con le lacrime agli occhi. Le accarezzai la fronte. Non lasciavo avvicinare nessuno se non mamma e papà.

<< Ci sono io qui.. non ti abbandono. >>

Le dissi singhiozzando.

<< Non batte Lucas.. Non batte! >>


 
   
 
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