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Autore: Aphasia_    15/09/2014    1 recensioni
Con "Ricordi" la protagonista della fiction definisce se stessa e le altre persone come lei: i fantasmi. A differenza però dei suoi simili, possiede una capacità incredibile: ha la capacità di viaggiare, cosa che generalmente è vietata ai fantasmi (specialmente ai condannati, ovvero a quelli che hanno ancora delle faccende in sospeso con la propria vita umana). Tuttavia a tutti è concessa la capacità di sognare, anche se si tratta più che altro di immagini, memorie della propria vita, qualunque cosa possa confortarli o al contrario ricordar loro dei propri peccati, delle proprie azioni commesse quando erano in vita. Ma al "ricordo" protagonista accade qualcosa di inaspettato, sogna un ragazzo misterioso che le dichiara il suo amore. Decisa così a seguire quel sogno, e per abbattere quella solitudine fatta delle solite conversazioni tra "ricordi" (ovvero fantasmi), e convinta che sarà proprio l'amore il suo riscatto, la sua salvezza, partirà per un viaggio difficile. Scopo: trovare il ragazzo del sogno.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io ti amo

Era così vivido, reale. Potevo percepirlo, dalla testa ai piedi, dal cuore allo spirito.

Lui mi disse esattamente quella frase, soltanto quella. E poi svanì con il risveglio. Era stato soltanto un sogno. Lo era? Mi aveva stregato con poche parole, senza nemmeno esistere fisicamente, senza nemmeno conoscermi. Lo sconosciuto che mi aveva dichiarato amore eterno era alto, ma non era nient'altro che una sagoma, la sagoma sconosciuta di una persona conosciuta. Se solo avessi potuto scorgere il suo viso, vedere chi fosse... Ma in fondo non è questo lo scopo dei sogni? Mostraci l'ignoto attraverso elementi conosciuti. Allora mi aveva mostrato il futuro? Qualcuno mi amerà? Ci stavo pensando da giorni. Poteva essere possibile che qualcuno mi amasse in un mondo che non era quello in cui viviamo? E pensavo anche al fatto, ancora più sconvolgente, che io non avessi risposto alla sua dichiarazione, come ci si aspetterebbe. Ti amo anch'io. Nulla. Solo calore suo e freddezza mia. O forse era solo perché il sogno era finito? Forse, se fosse continuato, forse avrei potuto elaborare una frase così scioccante, rispondere, ricambiare il mio amore... E forse ancora l'amore- così come i sogni- non aspettano nessuno. Non c'è tempo di amare, non c'è tempo di sognare.

 

 

 

«Non so, io ti invidio»

«E per quale strano motivo?» chiesi

«Tu puoi viaggiare. Spostarti. E io non so che darei...»

«Non se sei una persona così sola come me» ero afflitta. Non ero mai stata sola finora, avevo sempre avuto almeno un personaggio bizzarro al mio fianco con il quale parlare, nel posto in cui vivevo. Non avevo nessun motivo per lamentarmi. Ma sentivo che qualcosa ancora mancava, come se fosse stato possibile. Sapevo cosa mi mancava, e sapevo anche come ottenerlo, ne avevo i mezzi, ero l'unica che potesse viaggiare, muoversi ( nessuno ancora sapeva come facessi, nemmeno io), dovevo soltanto agire. Mi mancava quel “ti amo”.

«Ma so come fare a non essere più sola» dichiarai.

Il mio interlocutore, l'ennesimo personaggio bizzarro della mia giornata, mi guardò incuriosito e in attesa della mia clamorosa rivelazione.

«Io andrò a cercarlo» dissi infine.

«Ma chi?» chiese il bizzarro.

«Il ragazzo del sogno!» esclamai.

«Tu sei pazza! E se non fosse capace di vederti?» sbottò il mio interlocutore «Ti rendi conto dell'enorme fortuna che possiedi? Sei una viaggiatrice! Puoi vedere posti, persone, puoi fare cose che non ci sarebbero concesse, puoi esplorare il mondo senza sensi di colpa, senza legami, senza condanne. Tu sei libera, e scegli d'inseguire una causa persa? Un sogno?».

«Sì, sì, sì, si! E sai perché?» gli dissi, e, senza nemmeno dargli il tempo di rispondere, aggiunsi «Perché ho il sacrosanto diritto di sognare».

 

Partii il giorno stesso, lasciando tutti i personaggi bizzarri scioccati. Eccola, è la ragazza che parte alla ricerca del ragazzo che dice di amarla, del ragazzo del sogno. È completamente folle, spreca un dono, ciò che tutti le invidiano, per inseguire l'amore, un sogno. A che le servono queste cose, dopotutto? Pazza e sciocca. Amare ed essere amati è una fregatura, sognare è inutile, nient'altro che un'azione che ci capita raramente e che, se capita, non costituisce nulla di che, immagini, ricordi, stralci di vita, tutto qui: questo era quello che pensavo tutti, ne ero certa. Ma era l'unico modo per non essere più sola, era l'amore. E se non potevo entrare in quel sogno, lo avrei cercato nella realtà, e come sfruttare al meglio il mio dono se non per la ricerca dell'amore?

Quello era il mio atto di coraggio, era la mia ricerca della verità, della bellezza, della mia salvezza. Quello sarebbe stato il mio primo vero viaggio. Senza rischi. Senza nessuna difficoltà. Perché io avevo un dono, ed ero l'unica ad averlo, la prima e l'ultima.

Ci chiamano fantasmi, ma, secondo me, non siamo che ricordi. Siamo morti, sono morta, certo, ma preferisco di gran lunga definirmi “ricordo”. Perciò, sono l'unico “ricordo” capace di viaggiare. Quelli come me possono anche sognare, ma a nessuno importa dell'amore, tranne che a me, così come a nessuno importa dei sogni. Ma a me sì. Perché ho il sacrosanto diritto di sognare.  

  
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