Fu colpa mia. Lo so.
Perché, in un attimo di debolezza, cedetti alla tentazione.
Io, la Dea della
Guerra, che mai chinai il capo dinanzi a nessuno, mi piegai infine ad
Afrodite.
Fui lusingata, lo ammetto.
Di fronte a quelle iridi così nere e profonde, misteriose,
labirintiche come il
tuo regno. Pozzi neri in cui sembrava di annegare.
Di fronte a quei capelli tinteggiati d’ebano, colorati dalle
piume di corvi.
Eri sempre stato al mio fianco, eri
sempre stata la mia
spalla.
Avevi finalmente deciso di uscire da quel luogo, dove, noi tutti, siamo
costretti a chinare il capo al tuo volere.
Forse nella mia saggezza sono stata
cieca.
Forse nel volerti al mio fianco ho distolto lo sguardo.
Non sono mai stata in grado di
penetrare il tuo guscio, per
quante volte abbia tentato. Un guscio costruito ed eretto unicamente da
te
stesso.
E, forse, l’unica volta che
l’hai dischiuso, che mi hai
aperto il tuo cuore, sono stata spaventata, spaventata dal fuoco
inestinguibile
che vi ardeva. Intimorita da quella tua freddezza solo apparente.
Come mi potresti definire? Meschina? Spregevole?
No.
Tu che mi ami, e mi ami ancora, hai
usato una sola parola
per descrivermi: orgogliosa.
Ed io, d’alterigia vestita,
dilaniai e strappai le tue ali d’angelo
così come il tuo cuore, condannandoti in eterno alle tenebre
del tuo Regno.
Dannato tra i dannati.
E condannando me, unica consolazione,
a portare per sempre, assieme
alle mie armi e alla mia integrità, lo straziante peso della
mia colpa.
Io che, all’alba
dell’Olimpo*, divenni il diavolo, trasformandoti
in esso, prima concedendomi e poi rifiutandoti.
*per "all'alba dell'Olimpo" in entrambi i casi intendo "all'alba sull'Olimpo". Mi sembrava più poetico...
--------------------------------------- Angolo dell'autore
Questa storia nasce principalmente grazie all'ispirazione della fiction di Elpida, "Fragility",
e del suo modo di vedere il Signore dell'Oltretomba.
Modo che ho in parte ripreso, assieme ad una sua frase e ad un'altra espressione.
Dei tali, lascio tutti i crediti e anzi vi consiglio di leggere la sua bellissima shot!
La storia procede a tratti parallela tra i due capitoli, a tratti il secondo è un poco il seguito
di ciò che accade. I due protagonisti assomigliano molto ad Atena e ad Ade e talvolta narrano
del mondo reale, in cui sembrano somiglianti o in parte, alle due divinità, in altre frasi, i due ragazzi
e gli Dei si sovrappongono, creando una storia parallela che avviene sull'Olimpo.
La ragazza assomiglia (o spero)(o ha sempre pensato) ad Atena, il ragazzo assomigliava molto
al particolare e stupendo modo di interpretare la figura di Ade di Elpida, cosa da cui è nata tutta la fic
e di cui in particolare spero che il ragazzo mi perdoni (e anche Elpida, per un altro motivo, a dire il vero).
Scrivendo, ho notato assonanza tra la storia e il mito di Icaro (da cui viene quindi il titolo del primo cap),
mentre il titolo della storia si ri fa ad una canzone, ma lì era "I married the devil in the city of Angels" (credo!).
Spero che ci abbiate capito qualcosa xD Sono ben accette ovviamente sia critiche che recensioni, grazie a tutti! :)