Quando un cuore si spezza, non lo fa davvero.

«Dicono che le cose brutte accadono per una ragione, ma non esistono parole sagge che riescano a farmi smettere di sanguinare, perché mentre tu sei riuscito ad andare avanti io sono ancora in lutto.»

La risata che irruppe dalle tue labbra era più amara di quanto volessi lasciar trasparire.
Ho sempre invidiato ed odiato il tuo orgoglio, quello che ora non ti permette di piangere, di essere sincero, di mostrarmi per ciò che sei; più fragile del leader che sa cosa fare ad ogni situazione.
Ed in quel momento, il bastardo ti aveva detto che era meglio darmi le spalle.
Quanto tempo le ho fissate nella speranza di vederti voltare, oggi non lo ricordo più, ma so per certo che non lo hai mai fatto ed io non ti costrinsi mai a farlo.
Quel giorno, per la prima volta in vita mia, tacqui e mi sentii piccolo ed impotente a tuo confronto.

«Hai il suo cuore ed il mio, lo sai, vero?»
«Lo so, SeungHo.»

Tirasti sul col naso e pensai di essere uno stupido.
Uno che vive alla lasciare è meno doloroso che essere lasciati.
Col senno di poi capisco l' idiozia di quel pensiero, dovevo solo correre e stringerti e dirti che il mio cuore era, ed è tutt' ora, solo tuo.

«Ti sei allontanato per colpa mia, ed ora sto cercando di dare un senso a quello che rimane.»
«Non è stata colpa tua.»
«Ho così tanta paura.»

Ti portasti una mano ad asciugarti una lacrima, supposi, ed io abbassai lo sguardo quando ti girasti per prendere qualcosa dal comodino accanto al tuo letto.
Non ricordo cosa.

«Sei magnifico, ByungHee.»

Chiusi gli occhi a quelle parole.
Ancora oggi, a distanza di anni, posso sentire la tua voce direttamente nella scatola cranica.
E' così bello sentirti così vicino che, a confronto, mia moglie è solo lo sparuto graffietto di una scelta sbagliata.
Adesso siamo quel che siamo, SeungHo.
E solo ora comprendo quale grande errore ho commesso quel giorno, lasciandoti.
E solo ora capisco quanto ti amavo e ti amo.
Potremmo mai perdonarci?