Anime & Manga > Ranma
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Autore: whiteserval    16/09/2014    4 recensioni
"Ti è mai capitato di sentirti la persona più sfortunata del mondo? Che la vita che fai è terribilmente noiosa e che la gente che ti gira intorno non fa altro che avanzare pretese insensate senza renderti nulla in cambio? Ebbene, quest'oggi il più grande artista marziale di tutti i tempi, il mitico, insuperabile, Ranma Saotome si sentiva esattamente così."
Ciao a tutti! Questa è la mia prima fanfiction! Spero vogliate dedicare un po' di tempo nel leggere la mia storia e di strapparvi un sorriso!;)
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Appena entrato nella palestra di casa Tendo la vide, la sua fidanzata senza un briciolo di femminilità stava spaccando dei blocchi di cemento con una mano sola, tanto che per un infinitesimo di secondo a Ranma parve di scorgere in lei il potenziale per diventare la controfigura di Godzilla... < P-Perchè non mi hai aspettato? > chiese lui cercando di non far trasparire la paura di finire diviso in due come quei poveri blocchetti innocenti < Perchè avrei dovuto? E poi pensavo che tu volessi passare un po' di tempo con le tue fidanzate carine. > rispose la Tendo acidamente < Senti un po', ci ho messo un mucchio di tempo per seminare quelle matte, e comunque è inutile che fai l'innocentina, ho visto benissimo gli sguardi che vi scambiavate tu e quel Seyta! > < Seyta è un ragazzo simpaticissimo e poi io non... > la ragazza si interruppe improvvisamente, il suo sguardo accigliato si trasformò in un sorrisetto vispo < Non è che sei geloso? > insinuò infine < C-Cosa? Geloso io?! > ansimò lui rosso in volto, avrebbe voluto incominciare ad elencare la sua vasta gamma di insulti, ma una secchiata d'acqua gelida e un vecchio sgorbio bavoso che gli si attaccò al petto lo fecero desistere... < Zuccherino mio! Ti sono mancato non è vero? > fece il bagarozzo mentre si strusciava sul corpo della rossa < Ah! Vecchio maiale, levati di dosso! > gridò la ragazza cercando di liberarsi dalla stretta di quella sottospecie di polipo < Fossi matto! > esclamò il vecchio continuando imperterrito a importunare la poveretta che intanto aveva preso a correre avanti indietro per tutta la palestra < Hey P-chan! Dove sei stato piccolo? Vieni dalla tua amica! > cinguettò Akane distogliendo l'attenzione dal suo fidanzato in difficoltà e concentrandola su quel porcello nero con la bandana, il quale si tuffò su di lei ad una velocità strabiliante < Akane, lascia perdere quel suino! > strillò la rossa non smettendo però di correre, purtroppo era già troppo tardi, la mora si era definitivamente persa nel mondo dei prosciutti, e come se non bastasse a far baldoria ci si erano messi anche quei due dannati di genitori, che invece di aiutarlo non facevano altro che elogiare il loro pidocchioso maestro per alcune sue ignote capacità...e pensare che voleva semplicemente allenarsi in santa pace...per colpa di quei seccatori non aveva combinato ancora niente, e probabilmente non l'avrebbe fatto almeno fino a tarda serata quando ormai sarebbe stato esausto...li odiava, oh, altrochè se li odiava! Il giorno seguente non tardò ad arrivare e il nostro eroe con il codino potè finalmente fare un po' di ginnastica, anche se a dir il vero giocare a calcetto non era proprio quello che aveva in mente, ma era meglio non lamentarsi. Finita la partita, ovviamente la squadra aveva stravinto grazie a lui, ed infatti era stato letteralmente sommerso dagli applausi e dai complimenti delle ragazze che avevano assistito al gioco, tutte tranne Akane s'intende, la quale era rimasta a guardare con aria leggermente scocciata, rianimandosi solamente quando quel Seyta toccava palla. Ranma era corso a rinfrescarsi al lavandino, facendo ben attenzione a non attivare la maledizione mettendosi troppo a contatto con l'acqua fredda < Hey, Saotome! Guarda che dal rubinetto non esce mica veleno! > lo sfottè il polacco biondo canarino, avvicinandosi a lui facendogli notare che effettivamente ogni qual volta l'acqua lo sfiorava, sussultava neanche si trattasse di acido; il diretto interessato, non sapendo cosa rispondere dato il fatto che non poteva certamente parlargli della sua straziante situazione, si limitò a fare una smorfia offesa. Il suo interlocutore non sembrò accorgersene, e una volta affiancatosi al ragazzo con il codino, cominciò a sciacquarsi il viso per poi continuare < Sai, sono fermamente convinto che tu sia una delle persone più fortunate del mondo... > < Come? Che intendi, scusa? > lo intimò a continuare Ranma ormai più che confuso, non si aspettava certo un simile discorso da parte di quel tipo < Intedo dire Saotome che tu hai tutto quello che un ragazzo vorrebbe avere! Una casa, degli amici, una ragazza, una famiglia. > disse il polacco fissando gli occhi ormai fiammeggianti del moro < Cosa? Probabilmente non lo sai, ma fino a qualche tempo fa ero costretto a girovagare senza meta insieme a quello scimmione di mio padre che, per giunta, non faceva altro che vendermi a chiunque avesse un po' di cibo a disposizione! Adesso sono ospite a casa dei Tendo perchè il mio vecchio e quello di Akane hanno deciso che un giorno ci saremmo sposati e avremmo ereditato la palestra; dico ti sembra bello che un altro decida il tuo destino? Dove vivrai, cosa farai, quale sarà la donna della tua vita...Akane poi...la ragazza più violenta e con meno sex-appeal di tutto il Giappone, se non dell'intero pianeta...e per quanto riguarda gli amici credo che tu abbia preso un granchio bello grosso se ti riferivi a quella gentaglia che hai visto ieri...quelli non fanno altro che dare problemi! > In verità, quello del ragazzo con il codino era più che altro uno sfogo causato dallo stress del giorno precedente, ma Seyta non prese affatto bene le sue parole < C-Cosa devono udire le mie orecchie! La vita ti ha dato tanto e tu non apprezzi? Sai che ti dico, Ranma Saotome?! Io ti sfido! > esclamò il biondo puntando l'indice verso l'artista marziale, il quale, anche se sorpreso da tanto fervore, accettò di buon grado. Poco dopo i due sfidanti si stavano studiando con lo sguardo nel cortiletto della scuola, pronti a scontrarsi da un momento all'altro, mentre tutt'intorno si andava a formare una folla di studenti impiccioni, tra cui Akane, Ukyo, Gosunkugi che pregava per far si che Ranma perdesse e Nabiki che non aveva perso tempo per guadagnare qualche spicciolo con delle scommesse stupide. < Sicuro di volerlo fare Seyta? > aveva chiesto Ranma alzando un sopracciglio < Certo che sì, Saotome! Sono sempre pronto a darle di santa ragione a chi possiede più di quello che si merita! > rispose l'altro stringendo i pugni...a quanto pare era davvero intenzionato a combattere! Tre secondi dopo, infatti, entrambi i contendenti si erano lanciati all'attacco, e in appena cinque, il povero Seyta già si ritrovava riversato a terra con un numero spropositato di ficozzi; un vero e proprio scontro lampo. < Seyta! Ti sei fatto male? > gridò Akane correndo incontro al polacco < Ranma! Mi spieghi perchè l'hai fatto? Volevi sentirti più forte sfidando uno che non pratica arti marziali forse? Hai superato ogni limite! > continuò poi, rivolgendosi al suo fidanzato in maniera sgarbata < Che ne sapevo io che non era un combattente! è stato lui a sfidarmi! E poi mi spieghi perchè diavolo non sei intervenuta prima dato che tu, al contrario, ne eri a conoscenza? > ribattè lui stizzito < Eh? No, io non ne sapevo niente, l'ho notato solo ora... > se c'era qualcosa che Akane sapeva fare bene, oltre lo Yeti, era lasciare il suo povero fidanzato a bocca aperta...cavolo delle volte sembrava davvero tonta! Nel frattempo, Seyta si rimise in piedi, e dopo essersi complimentato con Ranma e aver fatto un lieve inchino, si congedò via barcollando appena, sotto lo sguardo perplesso della folla. < Ran-chan! Che dici, ti va di venire a fare merenda da me? > si intromise Ukyo in mezzo ai due mori, beh, in effetti voglia di focaccie ce l'aveva, così tutti e tre si incamminarono verso il locale della giovane cuoca. Poco distante però, per le strade di Nerima, un ragazzo con la divisa scolastica logora e i capelli biondi spettinati, aveva cominciato a ridere come un matto, facendo scappare tutti gli esseri viventi presenti, comprese le zanzare < Ranma Saotome! Se credi che uno del mio livello si lasci sconfiggere così facilmente ti sbagli di grosso! Vedrai, ti farò rimpiangere ogni cosa! > urlò, ormai completamente fuori di senno prima di entrare in una cabina telefonica e cominciare a comporre un numero. < Aah, ci voleva proprio! > esclamò l'artista marziale numero uno di tutti i tempi massaggiandosi lo stomaco pieno di quelli che poco tempo prima erano okonomiyaki < Parli bene tu, hai potuto rimpinzarti come più ti piaceva dato che Ukyo ti fa mangiare praticamente gratis! > lo riprese la più piccola delle sorelle Tendo; tutta invidia la sua. Una volta giunti a casa con una gran voglia di rilassarsi, ad attenderli invece che la pace, la serenità e i sorrisi di Kasumi, ci furono le lacrime e le lagne isteriche di Soun, che se ne stava in salotto insieme a quasi tutti gli altri componenti della famiglia a guardare il soffitto con le mani tra i lunghi capelli corvini < Papà! Che è successo? > si allarmò Akane vedendo il genitore in quello stato pietoso...non che in vero fosse una novità < Nabikiii... > biascicò lui, prolungando le "i" finali del nome della figlia in modo sproporzionato, segnale che era successo qualcosa alla befana con i capelli a caschetto. < é accaduto qualcosa a Nabiki? > chiese Akane incerta, forse anche il suo cervellino ristretto poteva arrivare ad una cosa così semplice. < Sì, è uscita per andare a comprare le sigarette già due ore fa e non è ancora tornata! > a prendere la parola questa volta fu la sorella maggiore Kasumi; Eh? Era andata via da soli centoventi minuti e già erano tutti in lacrime? Persino il vecchio bavoso e quel panda pulcioso di suo padre sembravano preoccupati...che strazio! < Aah, lo sapete com'è fatta no? Starà spillando gli ultimi spiccioli rimasti a qualche ragazzino ingenuo. > cercò di calmare le acque il ragazzo con il codino, ma senza successo, così fu costretto ad andare a cercare quell'arpia accompagnato da tutta la disperata famiglia. Arrivati al parco, il gruppetto decise di dividersi per ampliare meglio le ricerche; Soun andò con la figlia Kasumi, Happosai con il panda ciccione e Ranma con la sgraziata fidanzata; era stato deciso di comune accordo che dopo trenta minuti esatti si sarebbero dovuti rivedere lì. < Secondo te dove può essere andata, Ranma? Dalle sue amiche non credo! Mi era sembrato che Nabiki mi avesse detto che erano partite per una breve vacanza... > disse la mora, facendo girare le poche rotelle del suo cervello, stando bene attenta a non romperle. < Potrebbe essere andata a fare la venditrice ambulante a casa di quei ricconi nulla facenti dei Kuno, o magari ha deciso di fermarsi anche lei da Ukyo appena hai proferito la parola gratis. > la sua era più che altro una sottospecie di battuta, a mangiare gratis dalla cuoca di okonomiyaki era soltanto lui, beh, certo, quell'ipnotizzatrice di Nabiki poteva ottenere tutto quello che voleva con qualche giro di parole, ma se fosse andata davvero da Ukyo l'avrebbero sicuramente incrociata, no? Improvvisamente, però, si convinse di andare comunque a controllare, anche se non fosse stata lì almeno avrebbero avuto un aiuto in più...e poi, parliamoci chiaro, chi sano di mente sarebbe mai entrato nella dimora di quei fratelli riccioluti fuori di testa?! < Ucchaaaan! Ci seeei?! > urlarono i due davanti al modesto localetto della loro compagna di classe, senza ricevere però alcuna risposta, eppure le luci erano accese! < Akane, io provo ad entrare, forse è indaffarata e non riesce a sentirci... >ipotizzò il ragazzo col codino, incominciando ad aprire la porta scorrevole, ma quello che scorse all'interno lo lasciò basito: della pasta per okonomiyaki era sparsa per tutto il bancone, tutte le sedie erano capovolte e, infine, un cliente era svenuto a terra con gli occhi aperti < C-Cosa è successo? è scoppiata una bomba? > ignorando il commento poco intelligente della fidanzata, Ranma si precipitò dallo sventurato e iniziò a chiedergli cosa fosse capitato e a scuoterlo per cercare di svegliarlo, ma questo, quando lo fece, iniziò a balbettare qualcosa senza senso del tipo "Uomo nero!" oppure "Occhiali da sole!" per poi lanciarsi come un pazzo contro il muro, lasciando un buco raffigurante perfettamente la sua forma. < Ma che diavolo... > < Ranma! > < Eh? > < Sono passati trenta minuti! > Poco tempo dopo i due sedicenni erano tornati correndo più che potevano nel luogo prestabilito per l'incontro, anche se il mistero di quello che era accaduto al locale di Ucchan rimase a tartassare le loro povere menti; una volta trovata Nabiki sarebbero andati sicuramente più affondo in quella brutta storia! Ma adesso il problema era un altro, dove erano finiti tutti gli altri? < è strano, dovrebbero già essere qui! > esclamò Akane preoccupata < Non vorrei che gli fosse successo qualcosa di brutto! > continuò poi...quella pesante e insidiosa situazione la stava spaventando e non poco, una cosa che Ranma proprio non poteva sopportare, così, cercò di rassicurarla, anche se avrebbe voluto che qualcun altro facesse lo stesso con lui! Infondo era in pensiero almeno quanto la sua fidanzata. Le cose peggiorarono quando ad arrivare fu solo Soun, pesto e pronto a piangere talmente tante lacrime da inondare Tokyo < Santo cielo papà! Chi ti ha ridotto così? > chiese Akane, anche lei sull'orlo di innaffiare il prato. < Nabikiii, Kasumiii... > fu la risposta di questo lasciando aprire i rubinetti < Cosa le è capitato? > anche il ragazzo con il codino aveva i nervi a fior di pelle, che diavolo stava succedendo quella sera? Come avrebbe risolto quel problema? Mentre stava cercando una risposta alle sue domande, improvvisamente il suo sesto senso di artista marziale lo avvertì di un imminente attacco, una figura oscura aveva lanciato un oggetto simile ad un lecca-lecca gigante nella direzione di Soun ed Akane, ma fortunatamente riuscì a prenderli e a scansarli in tempo < Chi è là?! > urlò verso la persona celata dalle tenebre davanti a lui sotto lo sguardo sbigottito degli altri due ancora intenti a realizzare quello che stava accadendo. A lasciarli di stucco fu il riconoscere l'arma che poco prima stava per colpirli...una sfera verde e rossa con un lungo manico giallino chiaro < M-Ma tu sei...Shampoo! > esclamarono infine all'unisono alla cinesina con i capelli color lavanda, ormai rivelata ai loro occhi.
  
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