Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Zayle    16/09/2014    16 recensioni
"Des" bisbigliò lui rigirando la sigaretta tra le dita "il tuo nome, mi sono sempre chiesto cosa significhi."
Lei lo guardò mentre spegneva la sigaretta con un sorriso tirato.
"Daisy è l'equivalente di Margherita. E' il nome di mia nonna. Ha origini italiane e voleva che mi chiamassi come lei."
"Ah il fiore!" esclamò lui sorridendole "Ti sta bene"
"Cosa intendi?" chiese lei confusa.
"Perchè sei bella, come i fiori. Forse anche di più" disse alzandosi e lasciandola lì con i suoi pensieri.
Daisy. Zayn. Voglia di vivere. Voglia di amare, paura di farlo. Paura di perdere ancora.
Un segreto che cambierà la sua vita per sempre.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
        Image and video hosting by TinyPic                                                                                                                                          1.
 
E’  proprio vero. Quando  si è bambini è tutto più bello, purtroppo lo si capisce quando ormai si è troppo grandi, quando ormai di essere bambino rimane solo uno sbiadito ricordo.
Quando siamo bambini non si immagina altro di come sarà diventare grandi, non ci si gode niente di tutto quello che c’è di buono.
Essere senza pensieri. Poter giocare tutto il giorno e fare ciò che più ti piace. Avere degli amici veri. Perché a quella età non esiste invidia e malizia, non c’è la cattiveria. C’è solo la voglia di voler bene a chiunque ti sia vicino a te.
Anche lei aveva degli amici quando era bambina. Viveva a Nottingham  con la sua famiglia. La madre  che aveva origini italiane si chiamava Arianna e suo padre Jeffry.
Si  erano conosciuti qualche mese dopo che i suoi  nonni materni avevano deciso di trasferirsi nel Regno unito. Si erano trasferiti nella cittadina di Bradford  nel West Yorkshire. Sua madre conobbe suo padre quando lui lavorava sul progetto di una casa nel quartiere dei  nonni. Qualche anno dopo  si sposarono e si trasferirono a Nottingham. L’anno seguente Arianna l’aveva data alla luce. La nonna voleva che la chiamassero come lei: Margherita, ma a suo padre non sembrava appropriato che avesse un nome italiano essendo nata nel Regno Unito e quindi raggiunsero un compromesso chiamandola  Daisy, che in italiano significa Margherita.
All’età di sei anni Arianna e Jeffry decisero che Daisy era abbastanza grande per giocare fuori nel  cortile della loro grande casa, così nei pomeriggi invitava tutti i bambini del quartiere che frequentavano il suo stesso asilo per giocare con lei. Adorava stare con loro, adorava giocare e correre nel prato,  le piaceva essere felice.
Ma ancora non sapeva che le cose belle non durano per sempre.
Una sera Daisy tornò a casa presto, essendo piccola doveva rientrare prima che si facesse buio, ma quel pomeriggio rientrò prima e sentì le urla dei suoi genitori. Stavano litigando. Urlavano, Jeffry parlava di una bugia, Arianna piangeva. Sentì una fitta al cuore sentendo sua madre piangere. Quando entrò in casa corse ad abbracciarla. Le mancava il respiro. Il cuore le andava veloce. Jeffry vedendola smise di urlare e uscì di casa sbattendo la porta. Daisy iniziò a piangere, non poteva capire cosa fosse successo, sua madre la tranquillizzò e disse che erano cose da grandi, che un giorno sarebbe capitato anche a lei.
 
“Ma essere grandi è bello mamma” le aveva detto con la voce sottile.
 
“Si amore, ma anche le cose belle a volte possono fare male. Ma poi tutto passa”  le aveva risposto asciugando le di entrambe.
 
Non poteva capire.
 
Qualche mese dopo Arianna morì.
Jenni, un’ amica di Daisy, aveva invitato quest’ultima a giocare a casa sua e Arianna aveva acconsentito. Quando la riaccompagnarono a casa, c’erano molte macchine di fronte al portico e le sirene suonavano. La bambina trovò seduto sui gradini, aveva le mani sul viso e si tirava i capelli. Non piangeva, ma era chiaramente sconvolto.
 
“Papà” urlò appena lo vide. Ma lui non alzò gli occhi per guardarla. Quando gli fu vicina lo abbracciò pensando che con un abbraccio potesse scacciare il dolore, ma lui la spostò e la fece sedere sul gradino accanto a lui.
“ Daisy” disse piano “la mamma non c’è più” continuò.
Cominciò ad urlare e a piangere. Non poteva essere vero. La sua mamma non se ne poteva andare.  Lei doveva restare. Daisy  aveva bisogno di lei come ogni bambina ha bisogno della sua mamma.
Pianse per molti giorni. Poi però si abituò. Sua madre ormai era un angelo.
 
Decisero di portare Arianna a Bradford e seppellirla lì dove viveva la nonna, così sarebbe stata vicino a lei.
Jeffry decise di trasferirsi, con quella città non voleva averci a che fare. In quel momento Daisy stava perdendo anche i suoi amici e il resto della sua piccola vita.
 
13 anni dopo.
 
Dopo la morte della madre Jeffry  decise di cambiare città quasi ogni anno, era andato avanti molto velocemente, aveva una nuova compagna, una ragazza giovane, bionda e bellissima con dieci anni di meno, aveva superato il dolore, ma per Daisy non era così.  
Lui non era mai presente, la abbandonava sempre con qualche baby sitter e non si preoccupava neanche di lasciare una presenza stabile nella sua vita. Infatti la baby sitter era ogni volta una persona diversa. Questo continuò per molti anni. Poi Daisy diventò un adolescente, non ce la faceva più ad ambientarsi ogni anno in una nuova scuola, conoscere nuove persone, far finta che tutto andasse bene e che non odiasse tutti, perché  non era così. Decise allora di trasferirsi a Bradford con la nonna, che intanto era rimasta sola. Anche il nonno li aveva lasciati. Jeffry era più che contento di non averla tra i piedi  e sua nonna era felice e anche Daisy lo era. Lei era la persona più vicina alla mamma che le rimaneva.
Fino a quel momento aveva ripetuto due volte il liceo e si trovava a dover affrontare l’ultimo anno all’età di diciannove anni. La scuola non le piaceva affatto. La sua classe poi ancora meno, una massa di persone che sapeva pensare solamente al college e al futuro. Lei non sapevo neanche cosa fosse il futuro. Non aveva speranza. Non aveva sogni, almeno così diceva agli altri. Ma per fortuna l’anno precedente aveva conosciuto un gruppo di ragazzi della sua età e anche più grandi  che come lei avrebbero dovuto ripetere l’anno. Strinse un legame con loro, non era amicizia ma almeno non sarebbe stata del tutto sola ad affrontare quello schifo. Ma in fondo, davanti al dolore si è sempre da soli.
 





Angolo autrice
Buonasera gente, dopo molto tempo e molta insicurezza ho deciso di riscrivere la mia precedente storia dal titolo 'Stay'.
Quella di prima non mi convinceva e volevo cambiare qualcosa, ma molte idee sono sempre le stesse.
Essendo il primo capitolo solo un prologo non è molto lungo, ma prometto che i capitoli a seguire saranno meno lunghi e soprattutto più scorrevoli. Spero di riuscire nel mio intento questa volta.
Alla prossima.
P.S. Ringrazio Sara_Scrive per il bellissimo banner.
  
Leggi le 16 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Zayle