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Autore: DamenAngel    17/09/2014    2 recensioni
"Non c’è niente di più bello dell’amore, ma mi sbagliavo. Ho sempre avuto gran timore per le relazioni per paura di quello che potesse succedere. Ero triste, nessuno mi capiva, nessuno mi capisce."
Genere: Suspence, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Lo sapevo.

Non c’è niente di più bello dell’amore, ma mi sbagliavo. Ho sempre avuto gran timore per le relazioni  per paura di quello che potesse succedere. Ero triste, nessuno mi capiva, nessuno mi capisce.
Chiusi gli occhi per un’istante e pensai che anche se fossi una persona forte, non ce la potevo fare.
Pessimismo? No, realtà.
Nuvole grigie si avvicinavano a me, adoro la pioggia e in quel momento inizia a rilassarmi.
Adoravo i fiori, soprattutto quando sono bagnati dalla pioggia, soprattutto quando io sto con loro ed inizia a piovere.
Successe tutto quella mattina buia e triste. Mi diressi come al solito nel parco abbandonato dove io concimai dei fiori. Stavo bene lì, l’aria era leggera e tutto intorno sembrava un sogno, si odorava il profumo dei fiori. Non c’era smog, nemmeno persone. C’eravamo solo io e i miei fiori.
La pioggia iniziò a cadere, i fiori si bagnavano e io mi rilassavo. Non pensavo a nulla, e anche se prendevo un malano, non me ne importava. Volevo assaporare quella pioggia e quei fiori.
Mentre la pioggia scendeva e i miei occhi erano chiusi, si sentì dietro me un scricchio, come se qualcuno avesse calpestato un ramoscello. Mi voltai di colpo per la paura.
"Non preoccuparti… non voglio farti del male"
Non mi calmai minimamente dopo aver sentito quelle parole. Guardavo quella figura mascolina, alto, bruno, occhi azzurri, tutto bagnato dalla pioggia.
"Che ci fai qui da sola?"
"Nulla che ti riguardi, come sei entrato?" risposi abbassando le mani ma con aria tosta.
"Ti ho vista entrare da sola in un luogo che da fuori sembra una vera merda, ma qui… è davvero bello con tutti questi fiori."
Era stupito e continuava a guardarsi intorno, poi fece due passi verso me porgendomi la sua mano.
"Vieni con me, ti prenderai un malano se resti qui"
"Non m’importa." risposi girandomi verso i miei fiori.
Non pensavo che qualcuno si sarebbe preoccupato per me. Era la prima volta che qualcuno mi seguisse. Ma probabilmente si stancherà anche lui di me.
Sentii una presenza dietro me che mi strinse fra le sue braccia.
Adoro gli abbracci all’indietro, quelli che ti fanno rimanere senza fiato, quelli improvvisi.
"Tu sei triste. Manca qualcosa o qualcuno nella tua vita, perciò sei qui ora, con il cielo che piange con te, ed un prato bellissimo di fiori che è l’amore che vorresti."
Mi accasciai a terra e iniziai a piangere. Lui, perché mi aveva seguita?
---
I giorni seguenti erano passati in fretta, io continuavo ad andare nel solito posto, ma di lui neanche una traccia.
Il quarto giorno invece, trovai un biglietto.
“Hey sconosciuta, anche se non so il tuo nome, posso confermarti che mi piaci.
Ora fammi un piacere, voltati.
Il mio cuore batteva più del normale, e dopo tanto tempo provavo di nuovo la sensazione delle farfalle nello stomaco. Un nodo alla gola  e gli occhi spalancati. Mi voltai dietro di me.
Lo sguardo mio si spalancò verso quella persona. Mi trovai il ragazzo dell’altra volta di fronte con un mazzo di rose gialle che mi sorrise appena.
"T-Tu…" dissi sorpresa.
"Io.." disse lui avvicinandosi.
"Mi chiamo Adam"
Io rimasi senza fiato, ero ancora sorpresa. Dopo quella giornata passata insieme a chiacchierare per tutto il giorno, Adam veniva ogni giorno seguente, sempre alla stessa ora. Ero felicissima al solo fatto che Adam teneva a me. Mi piaceva, Dio quanto mi piaceva. Non l’avrei lasciato per nulla al mondo, ma avevo paura. Avevo moltissima paura che tutto ciò finisse. Perché le cose belle prima o poi finiscono.
Sabato 13.
Il parco mi aspettava, avevamo un appuntamento , saremo andati insieme a visitare il giardino dorato, un luogo stupendo.
---
Arrivo al parco abbandonato, chiamo due, tre volte il suo nome ma non risponde nessuno. Inizia a piovere. Per sbaglio calpesto un fiore dove poggiava un foglio.
“Scusa se te lo dico così, ma non credo che possa esserci futuro per noi, anzi, non voglio una storia. Mi dispiace, ma è finita”
Iniziai a piangere e urlai talmente forte da rimanere senza fiato. Hanno ri-giocato di nuovo con me. Sono e sarò sempre sola.
Lo sapevo.
  
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