In Paradisum deducant te Angeli....
E’ accaduto tutto così
in fretta… mentre aspettavo che Katniss ritornasse dopo aver attaccato il
deposito dei viveri e delle armi dei Tributi di Carriera alleati, mi sono ritrovata
improvvisamente in una trappola. E’ fatta di rete e si è richiusa fulminea su
di me, non me ne sono neppure accorta. Sono come un cerbiatto terrorizzato e
grido chiamando il nome di quella che nell’Arena è stata la mia unica amica.
Per fortuna lei era ormai vicina e mi sente, si precipita verso di me sbucando fuori dal bosco nella radura in cui ci troviamo. Lei ha un coltello che io non ho, tanto non saprei usarlo. In pochi istanti sono stata libera ma non ho avuto il tempo di gioire con lei. Dietro di noi il tributo del Distretto 1 appare dal bosco con una lancia in mano e la scaglia verso di noi. Un grido e i miei occhi terrorizzati fanno voltare Katniss che scaglia velocissima una freccia con la mortale precisione acquisita nelle sue battute di caccia. Vedo il ragazzo cadere colpito a morte ma sul mio volto c'è solo sorpresa... anche le mie gambe non mi sorreggono più. Katniss vede con orrore la lancia piantata nel mio stomaco. La estraggo e a dire il vero non sento tanto male ma il sangue esce a fiotti e mi accascio tra le sue braccia, tutto gira intorno a me. Lei mi prende dolcemente la testa sul suo grembo e mi accarezza piano. Tanti pensieri turbinano nella mia mente…
Nel mio cuore sapevo
che non ce l’avrei fatta, l’ho sempre saputo, fino dal maledetto giorno della
Mietitura, dove solo il suono del vento ha accompagnato il mio salire sul
palco, nessuno si è offerto volontario per me. L’ho capito nel viaggio in treno
verso Capitol City, Thresh, l’altro tributo del mio Distretto era gentile con
me ma mi disse di non aspettarmi il suo aiuto, il mio mentore non mi
considerava neppure, non aveva tempo da perdere con me, una piccola raccoglitrice
di semi e frutta, era chiaro che Thresh era l’unico di noi ad avere qualche
speranza. L’ho capito anche durante l’intervista con Caesar Flickerman, che
solo per cortesia sia era trattenuto dal ridere quando gli dissi che in fondo l’unica
cosa che davvero sapevo fare era salire sugli alberi e scappare velocemente. L’ho
capito durante gli allenamenti, tutti erano bravi a fare qualcosa di terribile
con coltelli, lance, spade…mentre io sapevo solo trovare qualche erba selvatica
commestibile per non morire di fame. Non so perché ma Katniss mi sembrava
diversa, la osservavo di nascosto durante gli allenamenti ed istintivamente la
sentivo vicina seppure fossi stata sempre troppo spaventata per rivolgerle la
parola. Dovevano piacerle le ghiandaie imitatrici, proprio come a me, perché indossava
una spilla dorata con quel simbolo.
Lei si era offerta
volontaria al posto della sorellina e mi guardava con uno sguardo carico di
pena e compassione per il nostro destino.
Ed ora sono qui, a morire tra le sue braccia mentre
lei mi accarezza il viso dicendomi che tutto andrà bene… Le lacrime però
scendono copiose dai suoi occhi e vorrei dirle di non piangere ma sono sempre
più debole. Le chiedo di cantarmi una canzone, una ninna-nanna per aiutarmi a
dormire per l’ultima volta. Lei canta per me, tra i singhiozzi, e le ghiandaie
ripetono magicamente quel canto dolcissimo. Penso per l’ultima volta alla mia
famiglia, alle mie sorelline e fratellini più piccoli, alla mia povera casa nel
Distretto 11…
Ora ho freddo, le forze mi bastano appena per chiederle di
vincere per lei, per la sua sorellina e un pochino anche per me. Una lacrima
scende ancora sulla mia guancia e in un istante tutto diviene pieno di luce. E’
come un cambio di prospettiva, prima osservavo gli alberi sopra di noi, ora
vedo la scena dall’alto, fluttuando come un palloncino colorato che sale piano
in cielo. La radura è simile a prima, solo il cielo è diverso, irradia una luce
di pace verso la quale sto andando. Le ghiandaie mi accompagnano danzandomi
intorno, sono venute a prendermi per portarmi in cielo. Un colpo di cannone
scuote la terra ma io non ho paura, non ne avrò mai più….
Il mio corpicino è lì,
con gli occhi aperti e Katniss piange disperata…quanto mi ha voluto bene in
così poco tempo… Con due dita mi chiude dolcemente gli occhi, e mi sistema su
un cuscino di muschio dopo aver chiuso la mia tuta su tutto il sangue che copre
il mio petto. Si alza e lì vicino la vedo raccogliere i fiori di campo, le
margherita bianche e i fiorellini colorati che crescono lì intorno.
Li posa con affetto sul mio corpo, che è stato la casa della mia anima ed ora sì, sono stupenda, vestita di fiori come di uno splendido abito da sposa, una sposa bambina per sempre addormentata. Resta con me ancora a lungo e quando si alza rivolge al cielo il saluto di addio del Distretto 12 in segno di omaggio verso di me. Lei non lo saprà mai, ma in quell’istante i miei occhi pieni di luce infinita si sono specchiati nei suoi colmi di lacrime.