Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Ricorda la storia  |      
Autore: _Frency_    17/09/2014    3 recensioni
Sento la voce tremare pericolosamente mentre intono le prime parole della canzone. La prima volta che l’ho cantata Tom ha detto che era proprio tutta quell’emozione, che io infondevo al testo mentre cantavo, a renderla ancora più coinvolgente e commovente. [...] Ma tu, tu che ascolti questa canzone e sai che dedicata a te, come ti senti?
Te lo chiedo anche adesso: dimmi, dimmi come hai potuto chiudermi quella porta in faccia, come se fossi l’ultima delle persone a meritare la tua attenzione! Io! Nessuno, nessun altro può amarti di più. Nessuno, nessun altro può amarti più di quanto ti abbia amata io. E adesso cosa fai, dici a tutti i tuoi amici che il nostro amore era fatto solo per soffrire? Ipocrita. Bugiarda. Vigliacca. Amore mio. [...] Ci eravamo ripromessi di non cercarci. E adesso che le nostre regole stanno lentamente svanendo, dissolvendosi come fumo, cambiando continuamente i propri contorni come filiformi nuvole di grigia nicotina e catrame, so che devo cercarti. E lo so dove trovarti. Ti troverò ad aspettare la pioggia, mentre le prime gocce d’acqua ti sfiorano delicatamente il viso. [...] Adesso corro. Corro e basta.
Song-fic sulle note di "Run, Run, Run".
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Run, Run, Run.



I wonder how your body tastes
Inside of someone else place,
Hide away your eyes,
There’s nothing left to hear,
I’m alone, but I know everything you fear.
And you waited on the rain,
The tears my heart is caged,
And we fall from faith,
But we rise and rise again.

Mi chiedo che sapore abbia il tuo corpo…

Sento la voce tremare pericolosamente mentre intono le prime parole della canzone. La prima volta che l’ho cantata Tom ha detto che era proprio tutta quell’emozione, che io infondevo al testo mentre cantavo, a renderla ancora più coinvolgente e commovente. Non stento a credergli.

Chiudo gli occhi. Credo che Tom stia cercando il mio sguardo; lo immagino alzare gli occhi dal pianoforte, che accarezza con tanta maestria e dolcezza, quasi fosse una persona, e cercare invano di incontrare i miei occhi. Continuo a tenere gli occhi chiusi.
Non posso guardarti Tom. Non posso. Rischio di scoppiare a piangere, rischio di incrinare nuovamente la voce, e non posso permetterlo una seconda volta.

Non c’è nient’altro a cui devo prestare ascolto. Perché nonostante io sia solo, so esattamente tutto ciò di cui ha paura. E forse ho paura anche io.

Ho il cuore gonfio, che batte veloce, troppo veloce. Credo che anche mio fratello riesca a sentirlo tanto il suo ritmico martellare mi scuote il petto.

And I run, run, run, run, run,
And I run, run, run, run, run,
I run, run, run, run, run,
I just run, run, run.

 
Sento gli occhi farsi umidi appena inizio a cantare il ritornello. In questo momento vorrei davvero correre via, lontano da qui. Qualcosa di più forte della voglia di fuggire, però, mi tiene inchiodato qui, impedendomi qualsiasi movimento.
Una lacrima silenziosa mi riga la guancia. Ignorandola, attacco il verso successivo.

Tell me how you close the door,
No one, nobody can love you more.
Telling all your friends that this love is just made for bleeding,
And upon new road I have started,
Keep on, try to breath in.
And you waited on the rain,
The tears my heart is caged,
And we fall from faith,
But we rise and rise again.

 
C’è qualcosa in questa canzone, qualcosa che mi lascia ogni volta senza fiato mentre la canto – non è questione di strofe estremamente alte, che faccio fatica a raggiungere nonostante la più che discreta estensione che può raggiungere la mia voce – e che mi spinge a intonare le battute finali con nuova enfasi.

Ma tu, tu che ascolti questa canzone e sai che dedicata a te, come ti senti?

Te lo chiedo anche adesso: dimmi, dimmi come hai potuto chiudermi quella porta in faccia, come se fossi l’ultima delle persone a meritare la tua attenzione!

Io!

Nessuno, nessun altro può amarti di più.

Nessuno, nessun altro può amarti più di quanto ti abbia amata io.

E adesso cosa fai, dici a tutti i tuoi amici che il nostro amore era fatto solo per soffrire?

Ipocrita. Bugiarda. Vigliacca.

Amore mio.

È vero che ho intrapreso una nuova strada, andando avanti, cercando di respirare di nuovo. Perché senza di te è maledettamente difficile, sai? Soprattutto quando canto. La voce mi muore in gola e i miei polmoni si contraggono affannosamente in cerca d’aria. Continuare a respirare non è mai stato tanto doloroso.

Tu aspettavi sotto la pioggia. Aspettavi me. Aspettavi ad occhi chiusi, l’acqua che in un battito di ciglia ti aveva infradiciata da capo a piedi. Così fragile e indifesa nella tempesta.

Ed è vero che il mio cuore è in gabbia, imprigionato da queste lacrime salate.

È vero che ho perso la speranza, ma nonostante tutto sono andato avanti, mi sono rialzato di nuovo.

E adesso, finalmente, corro.

Corro e basta.
And I run, run, run, run, run,
And I run, run, run, run, run,
I run, run, run, run, run,
I just run, run, run.

 
Sento le note del pianoforte scivolarmi sulla pelle in un piacevole brivido. È una sensazione meravigliosa.

Our laws are fading,
Tied up and changed.
And you waited on the rain,
The tears my heart is caged,
And we fall from faith,
But we rise and rise again.

 
Ci eravamo ripromessi di non cercarci. E adesso che le nostre regole stanno lentamente svanendo, dissolvendosi come fumo, cambiando continuamente i propri contorni come filiformi nuvole di grigia nicotina e catrame, so che devo cercarti.

E lo so dove trovarti.

Ti troverò ad aspettare la pioggia, mentre le prime gocce d’acqua ti sfiorano delicatamente il viso.

E anche se siamo entrambi senza fiducia, credimi – è un ossimoro, lo so, ma ti prego non pensarci.  Credimi: ci rialzeremo, ci rialzeremo ancora. Insieme.
 And I run, run, run, run, run,
And I run, run, run, run, run,
I run, run, run, run, run,
I just run, run, run.

E adesso corro.

Corro e basta.

Corro da te.












My Space:

Salve a tutti!

Mi rendo conto di avere una long-fic, "Hurricanes and Suns", ancora a metà. Però l'ispirazione per questa storia mi è venuta non appena ho finito di ascoltare il nuovo singolo dei nostri beniamini, e non ho potuto fare a meno di mettermi a scrivere. Così, ecco qua la mia interpretazione di questa canzone struggente. Spero sinceramente che vi sia piaciuta, nonostante sia un po' diversa dal mio solito stile (a me è sembrato così, ma magari è solo una mia impressione).
Ringrazio chiunque sia arrivato fin qui.

Alla prossima,

Francesca.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: _Frency_