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Autore: Slytherin_TeMe    17/09/2014    5 recensioni
Il tempo regna su ogni essere umano.
Non parlo solo delle lancette di un orologio che scorrono, della giornata che vola così velocemente che quando arriva sera, non ci siamo nemmeno accorti.
Parlo di quegli istanti, di quei minuti che possono cambiare la storia.
Quei minuti persi o guadagnati che tramutano una trama, che modificano un destino.
Qui, però, si parla di minuti che avrebbero potuto salvare una vita.
-Sterek-
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ritardo, a quanto pare è una parola che mi schiavizza più di quanto mi immaginassi.
Questa OS, doveva essere il regalo di compleanno di Flo (ed effettivamente è il suo regalo) che è ovviamente in ritardo, di parecchio, causa motivi tecnici.. Ovvero il computer di mio padre ha deciso di rompersi quando ormai ero giunta alla conclusione :D Mi ha sempre detestato quell’aggeggio..
Ma comunque, un HAPPY B-DAY a questa fantastica ragazza che ovviamente mi perdonerà per l’assurdo ritardo!

Buona lettura a tutti!

Ps. OOC è stato messo perchè in una relazione non Canon ( ç_ç ) i personaggi e le situazioni non possono MAI essere completamente identiche. è un'avvertenza, in modo tale che se sforo dal personaggio, non mi si accusi di non aver avvertito. :)














A Few Minutes






Non tutto può sempre andare a buon fine, puoi essere la persona più positiva sulla faccia della terra ma, quando le carte sul tavolo ti danno chiari avvertimenti che quello che stai facendo, ti sta conducendo a passo spedito verso la morte, non puoi usare il jolly.
Stiles era a conoscenza che, a differenza di coloro che lo circondavano, lui era solo un umano, e come tale, non poteva correre rischi frequenti come invece ora poteva permettersi di fare Scott.
Come umano, inoltre, era incapace di fiutare le emozioni, le sensazioni che provavano le persone che gli stavano vicine, ma non era stupido.
Ci misero un po’ all’inizio, si respingevano, rinnegavano e battibeccavano, a volte ferocemente a volte un po’ meno, continuamente, rendendo l’aria nella stanza pesante e talvolta, irrespirabile per gli altri.
Per il primo bacio poi, ci volle una vera e propria eternità, entrambi desiderosi delle labbra dell’altro, ma ambedue timorosi che un bacio potesse complicare o spezzare ciò che avevano fatto fatica a costruire, e che ancora adesso traballava come un castello di carte vicino ad una finestra aperta.
Poi erano diventati semplici, automatici, a volte erano delicati, altre invece bisognosi e affannati.
E poi era arrivato anche quel giorno, in cui una vasca riempita con acqua ghiacciata lo avrebbe condotto nel mondo dei morti, il tutto per salvare suo padre, Melissa e il signor Argent, che erano stati presi da Jennifer, la donna che gli aveva sottratto dalle mani ciò che con fatica e sudore si era guadagnato.
Gli mancavano da morire quei due occhi chiari, che lo guardavano con un odio inespresso fino a quando le palpebre non calavano celando il loro sguardo ed erano le sue labbra e le sue mani ad esprimere tutto ciò che sentiva verso di lui.
Erano pronti per fare il passo successivo, sapendo che vi era il rischio di non tornare in vita, di rimanere per sempre persi in quell’oblio. Allison, Scott e Stiles lo sapevano bene, ma erano pronti a farlo, sicuri, almeno in parte, che sarebbero riemersi, ed avrebbero salvato la vita alle persone per loro più importanti. I loro genitori. Perché tutti e tre, possedevano solo loro.

Quando l’acqua ghiacciato toccò e graffiò il corpo del giovane, Stiles pensò che non sarebbe bastato. Lydia non sarebbe bastata, perché per quanto l’avesse amata, per quanto si fossero ritrovati a sostenersi a vicenda, non era lei la persona per la quale il suo cuore pareva esplodergli nel petto, o almeno, non negli ultimi tempi.
-Andrà bene.- disse Scott, immerso fino al petto nelle acque gelide contenute nella vasca.
Controllò nuovamente la porta, aspettando di vedere arrivare il ragazzo per il quale aveva perso la testa tempo prima, e che ora, almeno in parte, era suo. Ma non arrivò.
Alzò gli occhi castani verso il viso della rossa, annuendo per  confermare che era pronto.
L’ultima cosa che percepì fu l’acqua gelida entrargli nei polmoni mentre la sua mente riproduceva la voce roca di Derek che pronunciava il suo nome.

Stiles.


Ormai guardavano la vasca da più di cinque minuti, avvolti in coperte pesanti, che servivano a ben poco visto che i vestiti erano grondanti di acqua gelida.
Allison e Scott, soprattutto quest’ultimo, fissava il corpo del ragazzo, che era ancora immobile nelle acque gelide.
Ci volle qualche tempo prima che Deaton disse ad Isaac, che era li con lui, di aiutarlo a tirare fuori il corpo del giovane, per stenderlo su uno dei tavoli d’acciaio che erano posti nella stanza.
E poi fu il caos.
La stanza fece da acustico ad un urlo di puro dolore, proveniente da Scott che, resosi conto di ciò che significava quello a cui stava assistendo, crollò sotto il pesante mantello della morte.
Allison si portò una mano davanti alla bocca, senza riuscire a trattenere copiose lacrime che andarono a rigare il suo volto pallido, finendo sulle sue labbra per poi cadere a terra.
E Deaton e Isaac si prestarono ad un tenebroso e pesante silenzio, guardando i loro piedi senza riuscir a sopportare la visione di Scott che, con mani tremanti stringeva il viso pallido e dalle labbra violacee del giovane Stilinski.
E lui, lui giaceva immobile, con la pelle fredda e bianca su quel tavolo.
Sapeva, in cuor suo, che non sarebbe bastata una vecchia fiamma, l’amore adolescenziale della sua vita, a farlo tornare, ma si era risparmiato ogni commento ed aveva annuito quando era giunto il momento di sprofondare, cadendo direttamente in braccio alla donna in nero, che se l’era portato via, senza concedergli nemmeno un ultimo sguardo a colui che gli aveva strappato l’ultimo sorriso.
Ed era vero, che prima di morire rivedevi tutta la tua vita.
Stiles l’aveva vista; ogni secondo, dal viso di sua madre Claudia, alle lacrime e le risate dello Sceriffo, alle impagabili avventure con Scott, come la ricerca del corpo nel bosco di Beacon, che li aveva portati a tutto questo. 
Ripercorse velocemente ogni giornata passata con il suo migliore amico, o i suoi tentativi patetici di stare con Lydia, di farla innamorare di lui nello stesso modo in cui lui era innamorato di lei.
Rivide anche Derek, i suoi occhi chiari che lo osservavano da lontano quel giorno quando, insieme a Scott erano andati a recuperare il suo aggeggio per l’asma. Risentì le sue labbra addosso, rivide i suoi occhi pieni di una luce nuova dopo che avevano fatto l’amore per la prima volta.
Riuscì a percepire sulla pelle il contatto delle mani calde del più grande, che lo stringeva con fare protettivo, mentre gli diceva che lo avrebbe ucciso se si fosse fatto ammazzare, e lo avrebbe fatto con i denti.
Ricordò i ringhi cupi che nascevano dal suo petto quando lo spingeva contro ogni superficie dura, per farsi guardare negli occhi, mentre gli gridava addosso cosa non andava in tutto quello. 
Non sarebbe potuto morire più felicemente che con l’immagine di quegli occhi davanti, nonostante non lo avesse assistito nella folle impresa che aveva deciso di percorrere, Stiles non riuscì a negare il suo folle amore per lui, nemmeno negli ultimi attimi di vita. Perché non era mai stato innamorato fino a quando non aveva conosciuto Derek.
E se lui, lo stesso licantropo burbero e scorbutico, fosse giunto in quella stanza qualche minuto prima, probabilmente sarebbe riuscito a salvare l’unico ragazzo, petulante, logorroico ed iperattivo, che fosse riuscito a sciogliere, almeno in parte, quella crosta di ghiaccio che con gli anni si era formata attorno all’organo che pompava il sangue nel suo corpo.
Sarebbero bastati solo un paio di minuti per farlo tornare a vivere, ma era in ritardo, un ritardo che non si sarebbe mai perdonato.
Scott venne prontamente portato via dal corpo esanime del suo migliore amico, e le braccia del giovane McCall vennero sostituite da quelle più forti di Derek che prese il pallido corpo tra le braccia, stringendoselo al petto.
Portò una mano tra i capelli bagnati del ragazzo immobile, inspirando per l’ultima volta quel profumo di sole, eccitazione e esaltazione che il ragazzo emanava, concedendosi un ultima volta di sfiorare la sua pelle nivea con le labbra.

Non vi furono parole, ne scuse, che Derek usò per giustificare la sua assenza.
A dire il vero, non vi fu più nemmeno Derek.
Alcuni credevano, non vedendo più il giovane Hale girare per la città con la sua auto nera e lucida, che se ne fosse andato per non tornare più.
Altri, invece pensavano che si fosse unito al resto della famiglia, che in un qualche modo fosse morto, magari con intenzione.
Ma Scott, che conosceva colui che lo aveva istruito, sapeva che Derek non se n’era andato, era semplicemente tornato a fare ciò che faceva prima di conoscere Stiles. Rimaneva in casa, svolgeva ogni missione in silenzio, senza far notare a nessuno la sua presenza o la sua esistenza.
Derek non se n’era andato, non fisicamente almeno. Era solo tornato ciò che Stiles, con forza d’animo e olio di gomito, aveva cambiato in meglio. 
Perché Scott sapeva che infondo, Derek non se n’era andato solo per una ragione; perché era in quel luogo, per quanto pericoloso, brutto e pieno di ricordi negativi, che aveva conosciuto quel ragazzino iperattivo che gli aveva cambiato la vita.








Angolo autrice:
Bel regalo di compleanno oserei dire.. Davvero, molto felice e spenzierato.. Ti voglio bene Flo :3
Spero di aver donato una buona lettura a tutti quelli che hanno deciso di leggere questa breve OS.
A presto,
Slytherin_TeMe


  
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