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Autore: Gater    17/09/2014    0 recensioni
A Runeterra tutti entrano nella League of Legends per una ragione. Basti pensare a Graves, che vuole vendetta contro Twisted Fate. Oppure a Lucian, per dare la caccia a Thresh, e così come i campioni, gli eroi della Lega, anche gli evocatori. C'è chi entra per la brama di ricchezza, chi per le sue idee. E chi, invece, entra nel campo di battaglia per la propria libertà. Cosa accadrebbe se qualcuno scoprisse come attraversare le ere? Cosa succederebbe nel mondo di Runeterra se qualcuno sfruttasse questa capacità? Un'evocatrice, per puro caso, rivela il segreto dei tempi, e nei bassifondi della Lega, così, inizia la sua storia...
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Chi sono? Dove sono? Cosa sono?"
Domande inutili. In una situazione simile, non mi sarei mai aspettata di essere così tranquilla. Forse proprio per tutto quello che mi accadde fino a quel momento, ero stranamente sorridente mentre le energie abbandonavano il mio corpo. Però non volevo arrendermi: Non mi sarei mai inginocchiata a quel traditore. Non mi sarei mai inginocchiata al nemico. Così, caddi a terra. Allungai la mano nel tentativo di utilizzare, con le ultime forze che avevo in corpo, una magia molto comune fra gli evocatori: Flash. Era incredibile ma in una situazione del genere preferii tentar di salvare il campione che aveva deciso di lavorare con me. In fondo, anche se lo avessero ucciso, lui sarebbe semplicemente rinato. Oppure sarebbe stato rispedito nella sede della Lega, dove avrebbe cercato qualcun'altro per cui combattere. La vita dei campioni era facile. Morivano? Rinascevano. Vincevano? Ottimo, erano più vicini ad ottenere il loro obbiettivo. E se perdevano? Non succedeva nulla, perdevano una guerra, forse? E allora? Potevano farne un'altra. Ma per noi evocatori era diverso. Nella Lega ultimamente era di moda scommettere durante gli scontri. E cosa scommettevamo, come degli idioti? La vita. Quanti evocatori avevo già ucciso? Ormai non meritavo più di esistere, e nonostante tutto, mi aggrappai alla mia ultima speranza. Afferrai il desiderio di continuare a respirare con tutte le mie forze, da ipocrita quale ero.
Hai perso, è ora di arrendersi. Forza, arrenditi. Sopravviverai in questo modo, no? Dovrai solo servirmi. Io ti darò la vita e ti chiederò solo un po' del tuo potere, non ti sembra un ottimo scambio?
La mia faccia assunse un'espressione disgustata mentre chiusi gli occhi. Il mio nemico mi si avvicinò, guardandomi dall'alto in basso mentre il team avversario era impegnato a distruggere il Nexus, quell'oggetto che potrebbe essere definito il cuore della mia squadra. Era un ragazzo come tanti altri, eppure in qualche modo riuscì a penetrare il mio cuore. Odio ammetterlo, ma ogni volta che lo vedevo, sentivo il bisogno di abbracciarlo. E proprio per questo, quando mi tradì, il mio nemico, non riuscii a reagire. Potevo osservare i suoi occhi castani mentre la mia vista a poco a poco sfocava. Erano belli, proprio come quando lo incontrai per la prima volta. I suoi capelli erano un po' più lunghi, ma erano ancora più brillanti. La sua pelle era un po' più scura della mia, eppure era molto chiara. Era altissimo, sembrava un colosso, mentre io invece ero un po' come la tigre palmare, Taiga, di un cartone animato che guardai tempo addietro. Il pensiero mi regalò un sorrisetto rassegnato sul volto. Guardai, tramite la sfera dell'evocatore che avevo ancora vicino al volto, il mio campione: Era sano e salvo. Nel momento in cui stavo per sospirare, una fitta al cuore sfregiò il mio sorriso, trasformandolo in un ghigno di dolore. Ero solita sorridere quando soffrivo, per non far notare il mio stato d'animo. Chiusi lentamente gli occhi. Quella era probabilmente la mia fine, una fine indegna per una persona indegna. Avevo versato troppo sangue per un insulso desiderio, questa era la mia punizione. Una punizione che rifiutavo con tutto il cuore.
"Voglio vivere, voglio vivere! Voglio vivere!"
Pensieri del genere non avrei mai dovuto neanche sognare di farmeli, eppure non potevo farne a meno. Il dolore che avevo causato era troppo, e tutto per un desiderio, no, un capriccio infantile: Volevo solamente ottenere abbastanza denaro da poter regalare a mia madre una vita perfetta. Volevo renderla così fiera di me da sentirmi abbracciare da lei, così forte da non poter respirare. Che cosa banale, per colei che, come titolo nella Lega, aveva "Il fuoco di ghiaccio". E sì, un ossimoro. Come i miei desideri e il mio comportamento. Non volevo molto, no? Solo rendere felice mia mamma. Eppure, penso che in questo momento stia piangendo. Dopo tutto, quest'incontro è trasmesso in tutte le terre di Runeterra. Salutai con la mano, o almeno ci provai, per poi cadere in un sonno profondo. Un sonno lugubre e profondo come l'oscurità stessa. Quasi mi sembrava di essere vittima di Nocturne, ahah. Volevo disperatamente riabbracciare il mio unico legame affettivo, bramavo solamente le coperte calde del mio letto. Sentii un'esplosione. Era la fine. Il nexus era stato distrutto. La vista mi abbandonò definitivamente, così come la forza per muovermi. Sentii solo una cosa prima di cadere definitivamente nel sonno eterno: Una risata. Era il mio nemico.
Credo che, giusto per aumentare l'enfasi del momento, scatterò una fotografia da regalare alla tua adorata mammina. Ahah. 
Credevo di aver sentito il mio corpo bramare il suo sangue, ma ero impotente, sdraiata sul terreno incapace di reagire mentre sentivo i miei compagni di squadra cadere a terra uno dopo l'altro. Avevamo perso? Faticavo a crederci.
   
 
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