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Autore: Ehris    17/09/2014    5 recensioni
Dopo aver miseramente fallito nella conquista del potere assoluto, le Trix, troveranno nuovi potenti e temibili alleati. Amici e nemici, non ci si potrà fidare di nessuno...
Tratto dal capitolo 18:
-Vogliamo il potere; vi chiediamo aiuto a conquistare una delle scuole più prestigiose ed importanti dell’intera Dimensione Magica ed in cambio vi ridaremo la libertà che tanto agognate e che vi è stata strappata molti anni fa- spiegò Icy con molta calma e con fare suadente.
-Impossibile!- urlò lo spettro furente -La nostra libertà è andata persa per sempre! Il nostro destino ci impone queste condizioni per l’eternità. Una vita insulsa, fra le pareti di queste montagne. Una vita che non può essere vissuta ma allo stesso tempo che non ci dà pace. Una vita da non morti!-
Una storia che racconta di come il desiderio di vendetta dia sfogo alla malvagità più oscura; di come a volte occorri tirare fuori coraggio e grinta. Una storia incentrata sulla forza dell'amore e dell'amicizia.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Musa, Riven, Specialisti, Trix, Winx
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 10 – La vera storia di Alissia

 
La misura dell’amore è amare senza misura
Sant’Agostino
 

La luna era ormai alta nel cielo e la sua luce penetrava attraverso le vetrate della biblioteca. Tecna, Timmy, Helia e Brandon stavano ancora lavorando sui volumi che la fata della tecnologia aveva recuperato dalla sezione miti e leggende. Il silenzio in quel luogo era assoluto: i ragazzi erano infatti estremamente concentrati sui manuali che avevano davanti ed erano attenti a non farsi sfuggire nulla, in quanto anche la più piccola informazione si sarebbe potuta rivelare utile.

-Forse ho trovato qualcosa!- esclamò Helia mentre spostava il libro che stava leggendo verso il centro del tavolo affinché tutti potessero notare la sua scoperta.

-Amico, queste pagine sono completamente bianche!- disse Brandon dopo una breve osservazione del manuale, non trovandoci quindi nulla di interessante o degno di un appunto.

Tecna prese il libro e poi iniziò a guardarlo incuriosita insieme a Timmy. La fata fece scivolare le dita sulle pagine bianche e notò immediatamente che erano ruvide. I suoi occhi cercarono quelli del giovane più tecnologico di Fonterossa per invitarlo silenziosamente a fare altrettanto. Il ragazzo recepì il messaggio e si affrettò a copiare il gesto per poi tornare a guardare la fata con un enorme sorriso.

-È evidente Timmy! Pensi a quello che sto pensando io?- domandò allora Tecna eccitata.

-Credo proprio di sì!- si affrettò a rispondere lo specialista.

-Intendete aprire le vostre menti anche a noi due poveri comuni mortali?- disse Brandon sarcastico, mentre cominciava a chiedersi che fine avesse fatto la sua Stella.

-Questo testo è stato rimosso!- spiegò Timmy.

-Rimosso?- chiese allora Helia, dato che non era sicuro di aver afferrato le giuste parole dell’amico.

-Proprio così!- confermò Tecna, eliminando ogni forma di dubbio nel ragazzo -Il testo è stato oscurato!- proseguì poi la fata che finalmente sentiva di avere uno straccio di soluzione fra le mani.

-Questa non è una bella notizia ma tu mi sembri… contenta- disse lo scudiero di Eraklyon, che iniziava a sentirsi un po’ confuso e che guardando il volto di Helia comprese di non essere il solo dentro quella stanza a non capire i due geni della tecnologia.

-È una notizia grandiosa!- gridò Timmy -Vuol dire che il testo nasconde sicuramente informazioni importanti che potrebbero servirci!-

-E c’è soltanto un luogo in cui possiamo reperire lo scritto nella sua forma completa!- aggiunse Tecna.

La fata e lo specialista con gli occhiali si guardarono un momento prima di esclamare all’unisono: -Torrenuvola!-

-Finalmente!- esclamò Brandon alzandosi in piedi con uno scatto -Pensavo che non ce lo avreste detto più! Che stiamo aspettando? Andiamo?-

I quattro ragazzi corsero in fretta verso i sotterranei. Avrebbero usato il passaggio segreto che univa le tre grandi scuole per raggiungere Torrneuvola e così non sarebbero stati notati da Griselda o da Faragonda.

Di Stella non avevano più avuto notizie ma il tempo a loro disposizione era troppo poco, non potevano perderlo a cercare la fata che, se non voleva essere trovata, di certo non si sarebbe fatta trovare.

Il sentiero sotterraneo era buio, molto umido e davvero poco accogliente ma in fondo era soltanto il mezzo che doveva permettere ai giovani specialisti e alla fata di raggiungere la destinazione desiderata. Sapevano bene che come avrebbero messo piede nel territorio di Torrneuvola la preside Griffin gli avrebbe intercettati ma erano quasi certi che se le avessero spiegato le intenzioni per cui si trovavano lì, lei, si sarebbe mostrata comprensiva e collaborativa.

Tecna, dopo aver osservato brevemente la mappatura del castello, condusse i tre ragazzi nella grande biblioteca, la stessa in cui era avvenuto il furto, e poi con pazienza aspettarono la Griffin che comunque non tardò ad arrivare.

-Quale cattiva sorte vi porta fra queste fredde mura?- domandò fredda la donna e la sua snella figura sbucò improvvisamente dall’ombra.

-Ci serve il suo aiuto- esclamò Tecna, porgendo alla strega il libro con lo scritto mancante -Stiamo facendo delle ricerche sul talismano di Alissia e su di lei. Ho l’impressione che queste pagine bianche non si trovino qui a caso ma siano frutto di un qualche incantesimo al fine di nascondere informazioni rilevanti-

-Naturalmente- confermò la Griffin che non era rimasta per nulla sorpresa dalle congetture della fata. Sapeva bene che quella ragazza era sveglia.

-Abbiamo bisogno una copia del testo. Una copia che ci permetta di scoprire quello che ancora non sappiamo!- disse allora Helia senza troppi convenevoli.

La preside lo fissò per un momento con sguardo torvo e poi parlò: -Non esiste alcuna copia di questo volume!-

-Come?- domandò Tecna che si era vista tutte le sue certezze sfumarle davanti agli occhi.

-Siamo ai piedi della scala quindi!- esclamò Brandon, che cominciava ad averne abbastanza di quell’assurda situazione, lasciando poi cadere le braccia lungo i fianchi, in segno di esasperazione.

-Se vi occorre conoscere la storia di Alissia non è un problema. Posso applicare il contro incantesimo che vi permetterà di leggere interamente il testo oscurato-

-Lei può?- domandò Tecna e i suoi occhi si riaccesero di speranza.

-Certo che sì!- rispose la strega -Se non riuscite a consultare queste pagine è solo perché molto tempo fa ho deciso che era meglio nasconderne il contenuto, per evitare che animi assetati di potere potessero tramare la conquista del talismano. Naturalmente i miei sforzi nel proteggere il testo sono stati assolutamente inutili dal momento che le Trix ne sono comunque venute a conoscenza. Quelle tre sono accompagnate dal diavolo! Venite, seguitemi nel mio ufficio-

I ragazzi rimasero letteralmente spiazzati dalle parole della preside Griffin. Mai e poi mai avrebbero pensato che quella fosse opera sua. Questo voleva dire che lei era a conoscenza di cose a loro ancora sconosciute ma soprattutto significava che possedeva già una risposta a tutte le loro domande.

La direttrice di Torrenuvola si avvicinò alla rampa di scale ed iniziò a percorrerla; i ragazzi allora si affrettarono a farealtrettanto. Quel luogo era tetro e anche piuttosto malconcio ma d’altronde era l’ambiente tipico delle ragazze che apprendevano l’arte della stregoneria: l’ambiente tipico delle streghe.

Quando giunsero nell’ufficio della Griffin la donna fece accomodare Tecna e gli specialisti, poi si sedette a sua volta ma dal lato opposto dell’enorme scrivania presente al centro del locale, prese il libro fra le mani e cominciò a recitare una formula. Una luce misteriosa avvolse la stanza e tutti coloro all’interno di essa. Pian piano le pagine bianche del manuale si macchiarono d'inchiostro. Il testo appariva sempre più completo e vivo e quando la donna terminò l’incantesimo i fogli che prima erano bianchi ora erano pronti a raccontare la loro storia.

-Ecco a voi- esclamò la strega porgendo il volume a Tecna. Lei si affrettò a prenderlo per leggere a voce alta ciò che era così importante da dover essere messo allo scuro.

Alissia, una giovane molto bella, dai modi raffinati e dal cuore grande, discendeva da una lunga e potentissima stirpe di streghe ed era destinata a diventare una delle donne più forti dell’intera Dimensione Magica. Aveva trascorso la sua infanzia e gli anni della sua adolescenza nella pacifica, soleggiata e sempreverde foresta di Selvagrande. Quel luogo era magico; i frutti donati dalla natura erano costantemente in fiore e i due laghi che delimitavano i confini del villaggio vantavano le acque più pulite e trasparenti di tutta la Dimensione Magica.

Sin da bambina però la ragazza era cresciuta sotto un’enorme ombra: la consapevolezza che, una volta raggiunta la maggiore età, sarebbe diventata sposa dello stregone Riabu, un uomo più vecchio di lei, dai modi rudi ed arroganti e dallo spirito fortemente bellicoso e vendicativo. Lei lo temeva e sapeva che una volta sua lui avrebbe sfruttato i suoi poteri al fine di conquistare il mondo intero, rendendola quindi niente più che una schiava. Più volte aveva confessato i suoi timori ai genitori, ma questi non le avevano mai dato alcuna retta. L’unica cosa che loro riuscivano a vedere, pensando all’unione della figlia e dello stregone, era la nascita di una potentissima famiglia. Una famiglia che non avrebbe mai incontrato ostacoli. Una famiglia che sarebbe andata ovunque volesse e che avrebbe suscitato in chiunque timore e rispetto.

Alissia aveva un amico, Xeno. Crescendo il loro rapporto di profonda amicizia si era trasformato in qualcosa di più: si era tramutato in amore; un amore smisurato ma soprattutto sincero. Lui era un ragazzo molto semplice, privo di particolari doti e sprovvisto di ricchezze. Il suo animo era umile ed estremamente generoso e lei al suo fianco non poteva che sentirsi completa e realizzata.

Gli anni trascorrevano e i giorni che dividevano Alissia dal raggiungimento della maggiore età erano sempre meno. Ad ogni tramonto la ragazza versava lacrime su lacrime per il dolore che il pensiero del suo avvenire le procurava, finché una sera Xeno le propose la fuga. A lui non importava la destinazione ma unicamente di poter stare con la ragazza e vederla ridere, spensierata, come quando era una bambina; la bambina allegra di cui lui si era perdutamente innamorato. Voleva vederla libera di fare le sue scelte, di prendere le sue decisioni senza paura alcuna di ogni tipo di ritorsione.

Alissia, senza pensarci troppo, accettò. Con lui sarebbe andata in capo al mondo ma prima di partire c’era una cosa che voleva assolutamente fare: incanalare tutta la sua magia in un vecchio cimelio di famiglia, per poi distruggerlo al fine di liberarsi per sempre di quei poteri che, sin da bambina, le avevano causato solo sofferenza.

Purtroppo il sigillo di quella promessa fra i due amanti giunse alle orecchie dello spietato stregone che di conseguenza andò su tutte le furie. Certo, Alissia era una donna bellissima e molto più giovane di lui; lui come uomo era fortemente attratto da lei ma era ancora più attratto dalla sua forza perciò lanciò un sortilegio sulla fanciulla: nel momento in cui lei avrebbe incanalato tutti i suoi poteri nell’amuleto, per cercare in un secondo momento di disfarsene, sarebbe caduta nel sonno eterno. Il talismano non avrebbe subito alcun danno e in questo modo Riabu avrebbe ottenuto ugualmente i poteri della strega.

Lei sarebbe potuta diventare la sposa del futuro sovrano dell’universo; un ruolo che le avrebbe permesso di godersi la vita senza paure o timori perché sarebbe stata talmente rispettata fra la gente che mai nessuno avrebbe osato torcerle un capello. Invece aveva preferito la fuga con un plebeo da quattro soldi perciò agli occhi dello stregone lei avrebbe dovuto pagare caro quel tradimento… e non sarebbe stata l’unica: Xeno infatti, si sarebbe trasformato in lupo, avrebbe assistito alla morte della sua amata ma sarebbe rimasto vivo in eterno. Nemmeno il grande senso di colpa per averla condannata ad una sorte tanto crudele lo avrebbe fatto spirare.

La sera che i due ragazzi avevano scelto per fuggire si erano dati appuntamento nei pressi di una grotta al confine di Selvagrande. Lì Alissia avrebbe compiuto il suo incantesimo e successivamente avrebbe raggiunto il lago insieme a Xeno, dove il giovane aveva fatto ormeggiare al pontile una piccola barca che avrebbe consentito loro di raggiungere la sponda opposta e quindi di scappare.
Quando si incontrarono nel luogo dell’appuntamento si abbracciarono e si scambiarono un lungo bacio, convinti che quello sarebbe stato soltanto il primo di una lunga vita insieme.

Alissia entrò nella grotta, accompagnata dal ragazzo e cominciò il suo incantesimo, non voleva perdere tempo. Subito però si accorse che qualcosa non stava andando per il verso giusto: si sentiva infatti, sempre più debole, percepiva la sua vita scivolarle via insieme ai suoi poteri.

Mentre lei si indeboliva vedeva l'amore della sua vita accasciarsi al suolo e contorcersi fra atroci urla di dolore.

Soltanto allora Riabu varcò la soglia della caverna. Le sue grasse risate rimbombavano in quell'angusto ambiente. Gli occhi di Alissia si velarono di lacrime e in lei cresceva la consapevolezza di quello che stava accadendo. Le era toccata una sorte orribile e ciò che era peggio era che non poteva fare assolutamente nulla per cambiare il suo destino o per lo meno quello del giovane che tanto amava.
A Riabu non furono dunque necessarie parole o spiegazioni. Rimase semplicemente in piedi davanti ai due ragazzi, nell’attesa che si compiesse l’intero maleficio.

Quando anche l’ultima goccia di magia della fata scivolò nel talismano lei cadde al suo. Xeno, invece, era nel pieno della sua trasformazione. Riabu allora smise di ridere. Nel silenzio della notte si udiva unicamente il rumore delle ossa di Xeno che si rompevano.
Lo stregone raccolse l’amuleto di Alissia da terra, uscì dalla grotta e si avvicinò al lago per poterlo osservare meglio. Quel gioiello gli avrebbe finalmente dato il potere necessario a perseguire i suoi scopi. Era talmente inebriato ed eccitato della conquista appena fatta che si scordò completamente del giovane.

Il ragazzo si trasformò in lupo, dopo parecchie sofferenze, e nel momento in cui i suoi occhi si aprirono si accorse di vedere l’ambiente intorno a lui in modo completamente differente da come ricordava: poteva individuare dettagli che l’occhio umano non gli aveva mai permesso di vedere. Notò immediatamente la sua amata stesa a terra, si avvicinò a lei nella speranza di poterla aiutare ma il suo corpo era già freddo come la pietra.

Il lupo ululò pieno di rabbia e con una ferocia che mai gli era appartenuta corse verso lo stregone, gli saltò addosso e lo sbranò. Riabu tentò di difendersi in tutti i modi ma la rabbia di quell’animale lo sovrastò. Xeno in pochi secondi lo divorò, senza pietà alcuna perché quell’essere le aveva portato via l’amore più grande della sua vita.

Terminato il pasto, il lupo, prese il talismano e lo nascose in fondo alla caverna. La caverna in cui Alissia aveva perso la sua anima; poi prese il corpo della giovane e lo trascinò fino alla riva del lago. Lo gettò nelle acque che sarebbero dovute essere l’inizio della loro vita insieme e lo guardò sprofondare.


-Questa storia è terribile!- esclamò Tecna interrompendo la lettura. Aveva bisogno di prendersi qualche secondo per digerire tutto quel racconto -Mi scusi preside Griffin, però quello che ci ha raccontato Faragonda è un po' diverso da questa versione-

-Ciò che vi ha raccontato la mia stimata collega è quello che narra il mito. La verità è che nemmeno lei è a conoscenza della vera storia, proprio per il fatto che è stata nascosta agli occhi di tutti- spiegò la direttrice -Comunque il racconto non è concluso- proseguì poi la donna e con la mano indicò il libro, invitando dunque la fata a proseguire.

Quella notte la foresta di Selvagrande mutò notevolmente: le acque del lago in cui era stato gettato il corpo della giovane Alissia diventarono fredde e scure. L’ambiente in generale si trasformò in un luogo pieno di insidie e di minacce; un luogo privo di ogni forma di vita umana dal momento che Xeno, nella sua forma di lupo, aveva sbranato metà della popolazione per sopperire alla fame mentre l’altra metà l’aveva trasformata in lupi maledetti come lui per l’eternità, o per lo meno fino a quando qualcuno non fosse riuscito a distruggere il talismano di Alissia per mezzo di un profondo sacrifico. Quella notte quel luogo meraviglioso e incantato tramutò in qualcosa di orribile e la foresta di Selvagrande diventò la temuta foresta di Selvaoscura.

-Questo spiega molte delle cose che abbiamo visto- disse Tecna quando arrivò in fondo alla pagina.

-Quindi questo talismano può essere distrutto ma solo attraverso un sacrificio…- Brandon stava riflettendo a voce alta ma non riuscì a portare a termine il filo dei suoi pensieri perché Timmy lo interruppe.

-Bloom è stata morsa!- urlò infatti lo specialista con gli occhiali, ricordando le condizioni della ferita della fata quando era tornata ad Alfea, sostenuta da Stella perché non si reggeva in piedi.

Alle parole del giovane tutti i presenti rimasero pietrificati.

Tecna aveva letto il passaggio sul libro e con la mente era volata di nuovo all’episodio in cui erano state attaccate ma non si soffermò minimamente sul fatto che effettivamente un lupo avesse azzannato la loro amica. Per la prima volta nella sua vita si rese conto che un dettaglio di importanza stratosferica le era sfuggito. Sentì di avere un mancamento: Bloom era stata morsa! Bloom era stata maledetta e ora era destinata anche lei a diventare lupo. 

-Flora è in pericolo!- esclamò invece Helia, che il suo primo pensiero andò alla fata della natura sdraiata in uno dei letti dell’infermeria accanto alla custode della fiamma del drago.

Il panico attraversò i volti di Tecna, Timmy e Brandon. Successivamente anche quello della preside Griffin, che però, senza perdere altro tempo, si alzò in piedi. Con un semplice schiocco delle dita aprì un varco temporale che conduceva direttamente ad Alfea, nei pressi dell’infermeria.

-Forza! Andiamo!- esclamò la strega rivolta ai giovani e tutti e cinque, dopo essersi tuffati in quel vortice caotico, svanirono dall’ufficio. Svanirono nel nulla.





Note dell'autrice: Buonasera popolo di EFP! Che bello, finalmente riesco ad aggiornare! Spero che non ci siano errori di battitura o ripetizioni... mi auguro che il testo sia scorrevole ecco... :) Capitolo dedicato alla storia di Alissia. Ora sappiamo vermanete tutto su di lei.. o quasi :)
Nella speranza che mi farete sapere che ve ne pare vi saluto!
Grazie comunque a tutti quelli che leggono :) è molto bello sapere di essere seguiti :)
Un bacione e buona serata, Ehris
 
  
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