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Autore: Martowl    18/09/2014    2 recensioni
Quando la vita ti mette davanti ad un bivio, tu non puoi cercare una via di mezzo.
La vita da liceale è finita, ora comincia una nuova storia.
Chiusa una porta, si apre un portone. E se Adele non fosse ancora pronta a chiuderla?
Quando il passato e il futuro ti presentano il conto, non puoi fare finta di nulla.
Adele si separa tra il passato con Filippo ed un futuro con Giuliano ma a volte sei proprio tu che non sai quale porta oltrepassare.
C’è solo una parola, c’è solo un mistero da risolvere per salvare Adele.
Resilience.
*****
«La resilienza è la capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici».
«Che ti è successo Adele?»
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Capitolo uno - Prologo
 
 
«Pensi mai che la nostra vita sia tutta programmata? Che qualsiasi cosa che noi pensiamo novità sia in realtà un passaggio studiato per noi sin dalla nostra nascita?»
«Non ne ho la minima idea Adel ma se qualcuno lassù sapeva già che avrei fumato una roba così buona, mi chiedo per quale motivo non me l’abbia fatta conoscere prima!»
E mentre la sua amica Gemma tornava dal resto del gruppo per prendere un’altra canna, Adele rimase lì con la testa fra le mani, sbuffando e sperando che quella serata finisse presto.
Era delusa perché aveva preparato tutto nei minimi dettagli, aveva scelto il locale, una posizione ottimale e fatto in modo che il tutto non venisse a costare troppo perché in molti le avevano ripetuto fino allo sfinimento che non potevano spendere un’esagerazione. A quel punto era concesso chiedersi per quale motivo non ci fossero soldi per passare una serata tranquilla tra vecchi amici ma ce n’erano in abbondanza per comprarsi erba sufficiente a uccidere i pochi neuroni rimasti sani in quella loro testa.
Erano passati appena due mesi dalla fine della scuola, da quel liceo che aveva prosciugato le forze a tutti. L’esame di maturità aveva messo la parola fine a quei cinque anni, aprendo però le porte del lavoro e dell’università. Ed ora, a settembre, dopo vari test d’ingresso e colloqui di lavoro, Adele era riuscita ad organizzare una serata d’addio nella loro città. Aveva comprato un nuovo vestito, si era fatta aiutare da una sua cara amica per trucco e parrucco e aveva atteso quella serata. Era difficile ammettere che tutto quell’impegno non era solo per sé stessa, ma rispondeva ad un nome e cognome in quella classe di scalmanati.
Lei e Filippo si conoscevano da anni e nell’ultimo anno –tra alti e bassi- erano stati bene insieme, lontano da occhi indiscreti.
Erano come una leggenda per gli altri; tutti raccontavano della loro tresca ma nessuno aveva mai avuto conferme dell’accaduto.
Adele non era disposta a condividere con gli altri ciò che era successo quella sera, in un letto nel piccolo albergo a Londra, nell’ultima gita di scuola.
Parte del lavoro l’aveva fatto l’alcool dopo un attacco di gelosia che ebbe nei confronti di una poco di buono della loro scuola.
Aveva ballato e bevuto tanto quella sera, Adele. Si era divertita in compagnia di alcune amiche, in mezzo ad inglesi niente male ma tra tutti lei non riusciva a staccare lo sguardo da due occhi verdi immensi, senza fine.
Un sorriso sfacciato ed una sigaretta stretta tra labbra seducenti. Sorrise al cielo, continuando però a ballare, senza avvicinarsi. Quando poi iniziò a fare tardi, tutta la compagnia si ritirò verso l’hotel per coricarsi.
Quella notte accadde di tutto. Molte camere risultarono vuote poiché gli inquilini si erano spostati in altri letti, in compagnia di qualcun altro.
Mentre camminava e cantava a squarciagola, si sentì presa per una mano e tirata indietro, finendo tra le braccia di Filippo. Le amiche, troppo ubriache, non si erano minimamente accorte dalla sua mancanza.
«Cos’hai intenzione di fare Gaudenzi?» chiese angelicamente Adele, mordendosi il labbro inferiore.
«Cosa non hai intenzione di fare tu, Logani» rispose Filippo, guardando sfacciatamente la bocca della ragazza, prima di baciarla rudemente.
Era accaduto così, trovando una camera vuota e buttandosi nel letto.
La sbronza era passata da tanto e Adele non riuscì a mentire a se stessa. Desiderava quel momento da tanto.
Aveva avuto un altro ragazzo in precedenza, Davide, ma ciò che provò in quel momento non poteva essere comparato con il suo ex.
Con Davide era amore, era dolcezza e gentilezza. Filippo era passione, emozioni contrastanti. Filippo era sesso.
 
A distanza di mesi, quel momento era ben impresso nella mente di Adele.
Dovevano parlare ma non sarebbe andata lei. No, non si sarebbe abbassata al suo livello. Si aspettava una spiegazione, ma non l’avrebbe cercata. Era troppo orgogliosa per correre ai suoi piedi.
 
Sbuffò un ultima volta, preparandosi ad entrare ed affrontare una serata all’insegna della frustrazione.
 
«Adele» si sentì però chiamare.
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«Mamma, sto uscendo».
«Va bene, dove stai andando?»
Alzò gli occhi al cielo, ridendo dell’apprensione nella voce della madre.
«Sono con Matteo e Clara, facciamo un semplice giro al mare. Giusto per non chiuderci in casa».
«Ma Giuliano, non ti senti mai di troppo in quella coppia?»
«Non si fanno di questi problemi, Clara è simpatica e non mi dispiace la sua compagnia, è sempre molto gentile. Hanno anche altri momenti per la loro privacy. Stai tranquilla che lo trovano il tempo di finire a letto insieme!» rise.
«Non era questo quello che intendevo Giuliano!» rispose la madre oltraggiata, seppur con un sorriso sulle labbra. Si affacciò alla porta della cucina e lo guardò.
Era cresciuto davvero tanto suo figlio, sempre lontano di casa. Lo vedeva così raramente che la mancanza era tanta. E all’inizio del nuovo anno sarebbe ripartito, per chissà quale città.
«Ma non potresti smetterla di girare il mondo e accasarti finalmente?» allo sguardo stralunato del figlio, si spiegò «Non dico definitivamente, ma a ventitré anni mi chiedo quando vedrò anche te con qualche ragazza. Quando vedo Matteo ha una luce particolare negli occhi che a te non vedo mai».
Giuliano alzò gli occhi al cielo, avvinandosi alla madre.
«In realtà non lo sai ma hanno installato una telecamera microchip negli occhi di Matt. Ciò che vedi tu, è solo il suo riflesso. Esco, ti voglio bene!» urlò, correndo verso la porta.
«Se continui a guardare Criminal Minds diventerai rincoglionito, più di quanto tu non lo sia già» rispose la madre, ridendo.
 
«Sai che farei qualsiasi cosa per te, amore» disse Matteo.
«L’amore che provo per te è come l’universo. Infinito»
Era tutta la sera che quei due si sussurravano parole dolci e, alle undici passate, Clara non sapeva se urlare oppure riderci sopra.
Quando aveva conosciuto Matteo sapeva della controparte che aveva preso a carico assieme al ragazzo, ossia Giuliano.
I due d’altra parte, amici d’infanzia, avevano sempre avuto un rapporto bellissimo e quei mesi di distacco, erano pesati ad entrambi.
Quando infatti Giuliano era tornato dall’ultimo suo viaggio in America, Clara si era sentita messa in un angolo dal ragazzo. Iniziò a mal sopportare la presenza dell’amico, considerandolo come “l’altra ragazza” del suo fidanzato.
Era serviti mesi e parole da parte delle amiche per cercare la forza di conoscerlo e dargli una possibilità.
Quando infatti decise di passare un’intera serata in compagnia dei due, capì l’amicizia che li legava e tutto ciò che condividevano. Insieme a loro, Clara non si annoiava mai, anzi, la presenza di Giuliano dava un tocco in più.
Fu così che iniziarono ad uscire come un trio, sorprendendosi della complicità che li caratterizzava.
«Quando voi due la finirete di fare gli innamorati, la ragazza qui presente desidera un gelato. Offerto da qualcun altro!» disse decise, ridendo.
«Ciò che la signora desidera, sarà fatto» rispose Giuliano, facendo un inchino.
Giuliano, da parte sua, aveva sempre conosciuto Clara tramite le parole di Matteo. Inizialmente aveva preso la loro relazione come una cosa temporanea ma dopo due anni, si rese conto quanto importante fosse la ragazza per l’amico. Fu così che si conobbero e trovò una nuova amica. La vita di Clara era sempre piena di nomi, di nuove persone, conoscenze. C’erano poche presenze fisse nella sua vita, come ad esempio Beatrice che gli era stata presentata qualche mese prima. Passò una bella serata in sua compagnia ma capì che erano diversi come il giorno e la notte. Sotto molti punti di vista, Beatrice rappresentava il contrario di ciò che Giuliano voleva nella sua vita. A dire il vero, non si era mai fermato a pensare a ciò che voleva per sé stesso ma, dopo quella serata, si rese conto che una ragazza come Beatrice non faceva al caso suo.
 
«Giù, ci stai per un pomeriggio da uomini domani?» chiese Matteo all’amico, distraendolo dai suoi pensieri.
«Lasceresti la tua bella per passare del tempo con me?» scherzò l’altro.
«Domani sono con Adele, abbiamo intenzione di passare un pomeriggio da donne, come direste voi» sospirò Clara, prima di ridere davanti alle facce schifate dei ragazzi.
Adele era l’altra presenza costante nella vita della ragazza, ma non si erano mai incontrati. Ne aveva sentito parlare anche da Matteo, mentre chiacchierava della vita sentimentale della ragazza.
Spesso scherzavano sul fatto di voler accasare l’amica con un palestrato di loro conoscenza ma, senza averlo conosciuto, Adele lo aveva etichettato come “troppi muscoli, poco cervello”. In fin dei conti Daniele era un bravo ragazzo ma Giuliano non poté fare altro che ridere davanti alla descrizione della ragazza sull’amico che, in tutta sincerità, lo rappresentava molto.
 
Avevano appena preso un gelato quando, dopo aver alzato lo sguardo, si ritrovò davanti a sé due occhi che racchiudevano un mare in tempesta.

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«Filo, abbiamo un ultimo rollo, condividiamo?»
«Adesso arrivo, datemi qualche minuto».
 
Si avvicinò alla porta finestra del ristorante e si allentò il colletto della camicia.
Il profumo che si era spruzzato prima della cena era totalmente scomparso, sostituito dalla puzza del fumo. Aveva assolutamente bisogno di una doccia.
 
Lei era lì, a sedere sul muretto nella strada di fronte che guardava un punto non definito, parlando con Giorgia che, a dire il vero, non riusciva a capire nemmeno il suo nome, per quanto era fatta.
Lei era lì, con quel vestito verde militare e nero, contornato da pizzo sul decolté. Quel decolté perfetto, dove si era svegliato una mattina di qualche mese prima.

La scuola era terminata, l’esame era passato, i problemi legati alla classe erano stati chiusi. Allora perché non riusciva a dichiararsi?
Adele era lì, con la sua testa di ricci e le sue forme.
Aveva sempre stato attratto dalle ragazze minute, da quei corpicini che si racchiudevano in un solo braccio ma poi era arrivata lei, con il suo corpo, il suo sorriso e la sua anima.
Aveva scavato, aveva urlato ma aveva anche vissuto e lo aveva fatto con lui al suo fianco.
Alcuni giorni aveva voglia di urlare al mondo che sesso spettacolare aveva fatto con lei.
Era così stretta, così calda che era stata una tortura separarsi da quel corpo.
L’indomani, lentamente si erano alzati dal letto e, con un tacito accordo, avevano chiuso l’accaduto nei meandri della mente.
Ma, a distanza di mesi, lui si era reso conto di non aver dimenticato nulla, di ricordare tutto nei minimi dettagli.
Non poteva perderla, vero?
Fanculo il fumo, l’alcool, la distanza magari.
Fanculo sé stesso.
Ribaltando la sedia, dimenticandosi di quella canna da dividere, Filippo aprì totalmente la portafinestra e scese in strada. Attese il passaggio della macchina e poi la attraversò.
Lei era lì e lui doveva andare da lei.
 
 
 
 
Angolo di Martowl.
 
Salve a tutti,
questa è la mia nuova (prima) long. A dire il vero precedentemente ho cominciato altre due long ma non le ho mai portate a termine ma sono troppo fifona per cancellarle da Efp, anche se dovrei.
Per prima cosa voglio subito ringraziare Flamel per aver betato questo capitolo e Hilary per aver creato quel fantastico banner e per avermi sopportata mentre la disturbavo in vacanza!
Allora, parliamo di questa qui.
Resilience nasce da un viaggio in moto; mentre stavo guidando, stavo pensando a quanto potessero essere, due persone di mia conoscenza, una coppia alquanto distruttiva. Da qui, ho ripescato un altro vecchio personaggio e ho dato il via a questa nuova storia.
I personaggi principali, come potete notare, sono Adele, Filippo e Giuliano.
La storia è ambientata in Italia, non vi dico la città precisa perché semplicemente ancora non l’ho scelta e, essendo una persona alquanto lunatica, potrei cambiare idea anche fra cinque secondi. Quindi studierò bene il tutto e lo deciderò.
I prestavolti che ho scelto sono Adele Exarchopoulos –giuro che ho scelto il nome prima di trovare il prestavolto!- ossia l’attrice de “La vie d’Adèle”. Ho scelto lei anche perché mi sembra molto vera, mi piace molto la fisionomia del suo viso ed è identica a come mi immagino la mia Adele. Per Filippo ho scelto Nico Tortorella principalmente perché adoro quell’attore, mentre per il ruolo di Giuliano ho preso Douglas Booth perché –parliamone- è davvero un pezzo di manzo! Idiozie a parte, ho adorato la sua interpretazione in Romeo&Juliet e sto aspettando di vedere Posh. Essendo un attore che ha interpretato davvero tanti ruoli differenti, posso dirvi che il Booth a cui penso io si avvicina molto a Kyle in “LOL – Pazza del mio migliore amico”. Per i ruoli secondari invece troviamo Clara e Matteo interpretati da Ashley Olsen e Daniel Sharman –ammetto di avere un piccolo problema con i pezzi di manzo-. Purtroppo per voi, anche la mamma del nostro caro Giuliano ha un prestavolto. Non è ancora uscito il nome ma presto ci sarà, anche perché ricopre un ruolo fondamentale in tutta la storia. E’ interpretata dalla mia cara Melissa Ponzio che adoro e alla quale abbiamo già visto ricoprire un ruolo da mamma nella serie tv, Teen Wolf.
Allora, questo mio angolo si sta dilungando troppo, quindi penso di chiuderla qui.
Per qualsiasi delucidazione, potete tranquillamente contattarmi sul mio profilo Facebook Martowl Efp e, se questa storia avrà anche un piccolo successo, sto pensando di aprire un piccolo gruppo. Se la cosa vi aggrada, ditemelo e farò in modo di crearlo.
E come ultima cosa vi lascio con una domanda:
Chi ha chiamato Adele?
 
Spero che tutto ciò vi piaccia e aspetto dei vostri commenti.
 
Bisou,
Martowl.
   
 
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