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Autore: ClaryMalfoy    18/09/2014    2 recensioni
Questa è una one shot su colpa delle stelle, con un finale alternativo.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Hazel Grace Lancaster
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La televisione come sempre era accesa, anche se Hazel non seguiva il programma. Si metteva davanti allo schermo per far credere ai suoi genitori di aver ripreso una vita normale. Ma non era così. La mente della ragazza era costantemente presa dai pensieri di Augustus, del loro amore e della successiva morte di lui, che l’aveva a dir poco distrutta… Hazel era depressa,come diceva sempre sua madre. In quelle ultime settimane aveva pensato molte volte di porre fine alla sua vita, che senza Gus non aveva un senso. Bastava un semplice gesto, togliersi la cannula dal naso per non ricevere più ossigeno. Ma non lo avrebbe fatto, per il semplice motivo che i suoi genitori ne avrebbero sofferto troppo. Le erano stati così vicini in quel periodo difficile, avevano fatto di tutto per lei e non voleva che pensassero di non averle dato le attenzioni necessarie. Hazel cambiò meccanicamente canale e si sistemò il cuscino dietro la testa.
-Tieni tesoro, ti ho portato del the e qualche biscotto- disse la voce gentile della signora Lancaster dietro il divano.
-Grazie mamma- rispose la ragazza, abbozzando un sorriso. Iniziò a mangiare i biscotti con voracità, come non aveva mai fatto prima. Ultimamente aveva uno strano appetito, e i suoi genitori ritenevano fosse causa dello stress. Anche ai piccoli dolori allo stomaco avevano dato colpa alla morte di Augustus. Ma quando Hazel fu scossa da una fitta di dolore, portandosi di scatto le mani alla pancia, sua madre corse lì allarmata.
-Non è niente mamma, stai tranquilla- le aveva assicurato la figlia, dopo pochi minuti dall’accaduto. E questo si ripetè per i tre giorni successivi. Il venerdì pomeriggio della stessa settimana, dopo un'ulteriore fitta, sua madre prese il telefono e compose il numero dell’ospedale, nonostante la ragazza l’avesse rassicurata per l’ennesima volta di stare bene.
-No, tesoro mio, non puoi continuare così! E se i medicinali avessero spesso di funzionare? Potresti rischiare di morire!
-Sono già morta dentro, mamma- era una risposta dura, ma era la verità. Quando, il giorno stesso, Hazel e sua madre arrivarono all’ospedale, il dottor Maria le accolse sorridente.
-Come stai? Ti sei ripresa?- chiese la dottoressa, in tono dolce; sapeva come mettere a loro agio i malati terminali.
-A parte qualche fitta alla pancia, tutto bene, grazie.
-Vedremo di fare un’ecografia il prima possibile.
E così, dopo solo due ore, Hazel si ritrovò stesa su un lettino, mentre sua madre le teneva la mano e una signora dai capelli rossi le applicava un gel umido sull’addome. E fu dopo pochi minuti che scoprì la causa dei suoi dolori.
-Lei è incinta, signorina Lancaster.
Hazel deglutì a fatica e si sentì quasi svenire. Nonostante la cannula le mancava l’aria.
-Che significa che mia figlia è incinta?- esplose sua madre, con gli occhi spalancati per lo stupore.
-Sa, quando un ragazzo e una ragazza si vogliono tanto bene…- iniziò a dire la donna, che fu subito interrotta dalla signora Lancaster, che urlava a sua figlia cose del tipo: sei andata a letto con Augustus? Ma che ti è saltato in mente? Quando? Ma come hai fatto, con i tuoi problemi ai polmoni? Hazel, sei troppo giovane per avere un bambino!
-Lo voglio tenere- disse semplicemente lei, seria.
-Ma sarà un rischio per la tua salute!
-Anche abortire lo sarà.
-Ma…
-Mamma, decido io cosa fare della mia vita, questo bambino è l’unica cosa che mi rimane di lui!
-Signorina Lancaster, è consapevole che potrebbe avere un aborto spontaneo, il bimbo potrebbe nascere morto o che lei potrebbe morire?-
-Sì, e accetto le conseguenze.
Hazel non sapeva cosa stava dicendo, ma sentiva nel profondo del cuore che era giusto farlo. Non sapeva come l’avrebbe presa suo padre e se sua madre sarebbe riuscita ad accettarlo. L’unica cosa di cui era certa era che lo avrebbe tenuto.
-Dovrai prendere queste pastiglie una volta al giorno. Devi avere sempre ossigeno, sia per te, che per il bambino.
Tornata a casa, Hazel si sentiva leggera, aveva il sorriso sulle labbra ed era riuscita a distogliere i pensieri dalla morte di Gus per un po’. Non pensava che si sarebbe mai innamorata, figurarsi avere un bambino! Non aveva nemmeno calcolato di essere ancora viva… ed ora aveva un’altra vita dentro di sé. Era felice a tal punto che prese il cellulare tra le mani e mandò un messaggio a Kaitlyn per informarla della bella notizia. Le due da sempre facevano la gara di prime volte e Hazel l’aveva battuta solo ne: “la prima ad avere un tumore”. Ora poteva aggiungere alla lista anche: “la prima ad avere un bambino”. Il telefono vibrò e la ragazza fece un respiro profondo, prima di leggere la risposta.

Hazel Grace Lancaster, stai scherzando vero? OMG! Dobbiamo assolutamente vederci! Dimmi tu quando puoi, cancello gli altri appuntamenti. Questa notizia è troppo importante.

La ragazza sorrise, si vestì e uscì, diretta da Castleton.
 
9 mesi dopo:

-Vuoi che ti aiuti tesoro?
-No, faccio da sola, grazie- Hazel scese dalla macchina e guardò il grande cancello grigio che aveva varcato molte volte in quegli ultimi mesi. Sua madre la seguì, tenendo in braccio un bambino paffuto, con i capelli castani e gli occhi color nocciola; aveva una tutina azzurra, con sopra il disegno di un tulipano, un regalo del signor Van Houten. Si incamminarono piano per quella stradina ghiaiosa. Hazel avrebbe voluto tenere in braccio suo figlio almeno lì, ma non sarebbe riuscita a fare nemmeno tre passi senza cadere a terra; non poteva sforzarsi troppo per almeno i primi tre mesi dopo il parto. Era stato un parto cesareo, per rendere le cose più semplici alla paziente. Le avevano fatto l’anestesia, avevano aperto la pancia e ne avevano tirato fuori un piccolo esserino gelatinoso.
Si fermarono davanti a una lapide in pietra, su cui era inciso:

Augustus Waters 1994-2012
L’oblio è inevitabile, ma sappi che i tuoi cari ti ricorderanno per sempre.
“Alcuni infiniti sono più grandi di altri infiniti”


Hazel guardò il bambino, poi girò lo sguardo sulla tomba.
-Gus, ti presento tuo figlio, Augustus- E, con le lacrime agli occhi, si avvicinò alla lapide e la baciò, immaginando che lui fosse ancora lì, per stringerla forte e vedere il loro bambino crescere.
Spero vi sia piaciuta, recensite please! :)
   
 
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