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Autore: Jade Tisdale    18/09/2014    2 recensioni
Una terrestre che non è riuscita a sottrarsi al destino che il Dottor Gelo aveva previsto per lei.
Un androide che si è fatta assorbire da Cell e che da quel giorno ha iniziato a sognarlo.
Una moglie che non riesce a dimostrare il proprio affetto verso il marito.
Una madre che si chiede se sua figlia potrà avere una vita serena.
Un cyborg che sta cercando di progettare un futuro da umana.
Ma C18 che cos'è davvero?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: 18, Altri, Crilin, Marron | Coppie: 18/Crilin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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36. La nonna migliore.

 

 

«C18, vedrai, sarà divertente!» esclamò, per l'ennesima volta, mio marito.
Alla fine, con un sospiro, mi arresi e decisi di accettare quell'assurda proposta.
Quel pomeriggio, Bulma Brief ci chiamò per parlarci della sua "fantastica" idea: «Perché non andiamo tutti insieme al luna park oggi?» ci aveva detto.
In principio, ci sarebbero dovuti andare solamente i Brief, mia figlia e Ayaka, ma poi, alla turchina era venuta la brillante idea di invitare pure noi.
Mi ero opposta fin da subito, dicendo a Crilin che non ci volevo andare. Alla fine, però, decisi di accontentarlo.
Non è che non volessi passare del tempo assieme a mia nipote e la mia famiglia, solo che... odiavo i luna park. Insomma, proprio li detestavo.
Quando però ci presentammo alla Capsule Corporation e mia nipote mi mise le braccia al collo, all'improvviso, i miei propositi per quella giornata cambiarono completamente.
A piedi impiegammo solo dieci minuti per arrivarci. All'entrata, c'erano due ragazze travestite da clown con un sacco di palloncini in mano: poco distante, vi erano degli stand con roba da mangiare, come hot dog, gelato e zucchero filato. Alla fine di una corta passeggiata, invece, cominciavano tutte le attrazioni.
Bulma (che aveva insistito per prendersi cura della nipote, come se i genitori non fossero stati presenti, a tutti i costi), strinse la mano della bambina.
«Ayaka, tesorino, vedi di non lasciare mai la mia mano! Qui è pieno di gente ed è un luogo molto grosso, perciò ti potresti perdere molto facilmente. Hai capito?»
La mia nipotina annuì, guardandosi poi intorno. Allungò le mani verso una giostra e i suoi occhi si illuminarono.
«Mamma, possiamo fare quella?» chiese, ingenuamente.
Marron le si avvicinò e sorrise. «Quale intendi, tesoro?»
Ayaka la indicò. Si trattava di una giostra con delle carrozze a forma di farfalla, simile alle montagne russe, solo che quella giostra era per i bimbi più piccoli.
Mia figlia annuì e si preparò a tirare fuori i soldi del biglietto, ma prima che ci riuscisse, Bulma tirò via Ayaka in modo brusco.
«No, Marron, Ayaka è troppo piccola per quella giostra! C'è scritto vietato ai minori di sei anni!» sbottò.
Marron drizzò le spalle. «Bulma, guarda che c'è anche scritto che, se i minori di sei anni sono accompagnati da un adulto, possono tranquillamente andarci!»
La scienziata arricciò il naso. «Beh, è meglio così!»
Detto questo, si trascinò dietro Ayaka e andò avanti. Marron e Trunks si scambiarono un'occhiata, un po' scioccati.
«Perdonate mia madre.» si scusò Trunks, sospirando. 
Crilin scosse la testa, sorridendo. Alzai lo sguardo in direzione di Bulma, ma questa, aveva già svoltato l'angolo. Sembrava quasi come se, però, si fosse messa a correre...
La cosa mi puzzava un po', perciò, decisi di aumentare il passo. Anche Marron e tutti gli altri si velocizzarono e in pochi secondi la raggiungemmo.
«Bulma?» chiesi, confusa. «Dov'è Ayaka?»
La scienziata si voltò lentamente. Le sue gambe tremavano ed era diventata rossa in volto.
«Io... Io non lo so...» sussurrò, guardandoci. «E' stato un attimo... Mi è sfuggita di mano...»
Marron si sfiorò la fronte con il palmo della mano. Era sul punto di scoppiare. Me lo sentivo.
«Dobbiamo trovarla!» esclamò Bra.
«Questo posto è immenso!» fece eco Kazuma.
Senza farmelo ripetere due volte e senza guardare in faccia a nessuno, cominciai a correre intorno alle giostre: oltrepassai la macchinetta dei peluche, la ruota panoramica e il banchetto con le caramelle. Feci tutta la lunga passeggiata a perdifiato, col sudore che colava lentamente sulla mia fronte.
Ma niente. Anche dopo essere arrivata alla fine del luna park, non trovai Ayaka. Decisi così di rifare tutto il percorso, fermandomi poi all'entrata.
Cominciai a respirare profondamente. Mi guardai intorno, con l'ansia a mille e la paura che cresceva dentro di me.
Ayaka, dove diavolo sei?
Il mio cuore perse un battito. Poi un altro. E un altro ancora. Mi sembrò quasi come se l'aria mi stesse venendo a mancare. Non ero mai stata così preoccupata in tutta la mia vita. 
Poi, tutto a un tratto, la vidi. Era seduta a terra, con le braccia incrociate e un broncio stampato in viso, di fianco alla giostra con le carrozze a forma di farfalla. Mi avvicinai, tirando un sospiro di sollievo.
«Ayaka...» sussurrai, sedendomi al suo fianco. Mi passai una mano fra i capelli.
La piccola sembrava quasi sul punto di piangere, ma si trattenne.
«Perché nonna Bulma mi tratta come se fossi una poppante?» domandò, voltandosi di scatto.
Le accarezzai le guance calde. Si vedeva che aveva corso ed era sudata.
«Io volevo solo salire su questa stupida giostra.» sussurrò, arricciando il naso. «Non mi sembra una cosa tanto pericolosa.»
Sorrisi, compiaciuta. «Lo so, tesoro, ma ti ricordo che gli unici a sapere che sei capace a volare siamo io e tuo padre. La nonna pensa ancora che potresti vomitare sopra alle giostre che vanno in aria, un po' come capitava alla zia Bra quando era piccola.»
Rilassò i muscoli del viso. «Io non sono la zia Bra.»
Seguì un silenzio tombale. Dopo pochi minuti, Ayaka si alzò in piedi e finalmente, mi sorrise.
«Allora, facciamo la giostra?» domandò, speranzosa.
Piegai le labbra all'insù. «Certamente! Dopo però torniamo dagli altri e chiedi scusa alla nonna. Okay?»
Annuì, arrossendo. «Okay!» 

 

«Marron, mi dispiace così tanto!» sbraitò Bulma, abbracciando mia figlia. Aveva gli occhi gonfi e le sue guancie erano umidissime.
Marron le sorrise. «Andiamo Bulma, rilassati! A quest'ora mia madre l'avrà già trovata.» 
«No, no, no! Io ho una bruttissima sensazione! Se le fosse capitato qualcosa, io... Io non me lo perdonerei mai!» 
Diedi una spinta sulla schiena di Ayaka, facendole capire che era il momento di raggiungere Bulma. La piccola si alzò rapidamente in volo, dirigendosi verso la famiglia.
Il primo a notarla fu Vegeta, che sorrise soddisfatto. Poi, quando Bra esclamò il nome di Ayaka, tutti si voltarono. Marron sorrise più di prima e Bulma rimase scioccata.
«Ayaka...» sussurrò la turchina, allungando una mano in direzione della bimba.
La piccola poggiò i piedi a terra. «Scusami nonna. Scusate, mamma e papà.» esordì, unendo le mani. «Non volevo scappare così. Non capiterà...»
Bulma non la lasciò terminare e la prese in braccio. «Come hai imparato a volare?» chiese, ancora con gli occhi pieni di lacrime.
Ayaka fece una linguaccia. «Mi hanno insegnato papà e nonna C18. Visto che non sarebbe stata pericolosa la giostra?» 
Crilin fu il primo che scoppiò a ridere, seguito da Kazuma. Bulma la guardò negli occhi, dopodiché sorrise: riprese a piangere come una fontana, addirittura più di prima. Poi, anche se solo per un istante, si voltò nella mia direzione e mimò qualcosa con la bocca.
Sei la nonna migliore di tutte. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sono le 20:03 e vi pubblico il capitolo numero 36! 
Ormai siamo praticamente alla fine, mancano solo quattro capitoli... Non vi anticipo nulla però, preferisco che sia una sorpresa per voi! ;)
Beh, non ho molto da dire sul capitolo. Ayaka sta cominciando a farsi conoscere sempre di più...
Spero che sia stato di vostro gradimento.

p.s. com'è andato il rientro a scuola? 

   
 
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