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Autore: _Fire    18/09/2014    10 recensioni
«Sono incredibilmente serio. Ho finalmente trovato il ragazzo che cerco da ben ottocento lunghi anni. Non ho mai amato nessuno come te. E' come se la mia vita fosse davvero diventata tale quando ti ho visto per la prima volta alla mia festa. Sono annegato nei tuo occhi blu come il mare. Da allora non sono mai più riuscito a tornare a galla, sommerso dall'amore che provo per te.»
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Altri, Jace Lightwood, Magnus Bane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 11: First Wedding.
Part 1.
 
Dopo un lungo mese d’attesa, era finalmente giunto il giorno del matrimonio.
Alec si era svegliato presto quel giorno, in preda all’ansia più totale.
Certo, era la cosa che più desiderava avere Magnus come marito, ma la cosa lo spaventava comunque a morte.
Senza contare l’atmosfera che aveva intorno.
Jace stava chiuso in camera sua per finire il discorso da testimone, e quelle poche volte che usciva faceva battute sull’incredibilità del fatto che Alec si sposasse, e soprattutto che si sposasse prima di lui.
Isabelle andava avanti e indietro come un’assatanata, gridando che tutti dovevano aiutarla a organizzare il matrimonio, sconvolgendo un Simon che a malapena si ricordava di loro e si trovava coinvolto in una situazione del genere. Clary ridacchiava davanti a queste scene, ma veniva subito ripresa da Izzy, che si lamentava dei fiori sbagliati o dei tovaglioli troppo sottili.
Robert, come previsto, non si era fatto vivo da Idris, e Maryse cercava di mostrarsi il meno shockata possibile.
Non gli era permesso vedere Magnus, eppure l’unico con cui voleva parlare del suo matrimonio con Magnus, era Magnus.
Non riuscì a trattenersi e gli inviò un sms.

Alec: Buongiorno, mio futuro marito.

La risposta arrivò poco dopo.

Magnus: Buongiorno anche a te, mio futuro marito.
Alec: Ho voglia di vederti.
Magnus: Aw tesoro anch’io. Ma per colpa di queste stupide “tradizioni” non possiamo.
Alec: Non vedo l’ora che tu ufficialmente mio, amore.

Arrossì nello scrivere quella parola, ma tanto Magnus non poteva vederlo.

Magnus: E io non vedo l’ora di essere tuo.
Magnus: Ah, chiamami così più spesso.
Alec: D’accordo, amore. Che fai?

Alec arrossì di nuovo e ridacchiò.

Magnus: Sto per provare l’abito.
Alec: Già, dovrei farlo anch’io.
Magnus: Starai benissimo. Anche se sai che ti preferisco senza vestiti.

Alec sgranò gli occhi e si colorò di rosso fino alla punta delle orecchie.

Alec: Non siamo nemmeno ancora sposati, e già pensi al sesso?
Magnus: Che vuoi farci.
Alec: Ora vado a prepararmi. Ci vediamo dopo. Per sposarci.
Magnus: A dopo. Ti amo.
Alec: Ti amo anch’io.

Alec spense il cellulare e aprì la scatola con il vestito.
Era un abito semplice, blu scuro, che faceva risaltare i suoi occhi, con dei piccoli dettagli in oro, il colore con cui gli Shadowhunters si sposano.
Lo prese e lo indossò.
«AW ALEC OH MIO DIO!» gridò Isabelle tutto d’un fiato, guardandolo con le mani giunte al petto mentre si specchiava con l’abito del matrimonio. «Il mio fratellone si sposa…» i suoi occhi si fecero lucidi.
Alec le si avvicinò, ma lei disse: «No! L’abito che ti ho scelto è stupendo, non voglio macchiarlo con le mie lacrime.»
«Ti voglio bene, sorellina.» rispose sorridendo, e abbracciando comunque piano Izzy.
Lei indossava un abito lilla lungo fino al ginocchio, con una cintura in vita e dei brillanti sullo scollo a cuore, senza spalline. Aveva delle scarpe col tacco argentate, degli orecchini argentati abbinati al bracciale. I lunghi capelli scuri erano sciolti, il viso truccato con eyeliner nero, mascara e rossetto rosa chiaro.
«Siamo tutti fuori, forza, fatti vedere.»
Uscì timidamente dalla sua stanza, e ricevette un fragoroso applauso.
Davanti a lui c’erano Jace, Clary e Simon.
Il suo parabatai aveva in mano quello che sarebbe dovuto essere il suo discorso da testimone, e indossava uno smoking grigio, che faceva pendant con l’abito grigio chiaro di Clary. Quest’ultima indossava appunto un corto abitino grigio, monospalla, con in vita una cintura nera con un fiocco. Aveva uno chignon, successivamente sciolto da Jace, in modo che ora aveva ricci rossi che le ricadevano sulle spalle.
Simon indossava un normale abito da sera nero, probabilmente l’unico che aveva. Ovviamente non avrebbe mai comprato un abito nuovo per il matrimonio di un tizio che non conosceva.
«Sei pronto?» gli chiese Jace.
«Lo sono.» rispose Alec, e lo era davvero.
Non era mai stato così tanto sicuro di niente in vita sua.
 
§
 
Magnus era infuriato.
Catarina, nel suo abito lungo viola cercava di calmarlo, e Tessa (che indossava un abito antico rosso) lo stesso.
Ma non ci riuscivano.
«Farò tardi al mio matrimonio! Capite?! Non posso stare calmo!»
Il fatto era che gli avevano cucito l’abito con misure sbagliate e non poteva farlo apparire con la magia perché l’aveva usata per il portale, e soprattutto perché comunque l’abito non c'era.
E ora lui aspettava che arrivasse quello nuovo.
Aveva lasciato i capelli più al naturale possibile, con poco gel, e ora si erano ammosciati ancora di più. Aveva una linea di eyeliner nero sugli occhi e un filo di lucidalabbra.
Ma non aveva il vestito.
«Per Lilith, quanto ci mette ad arrivare?!»
Catarina sbuffò, roteò gli occhi e scosse la testa, guardando Tessa in cerca d’aiuto.
Lei scrollò le spalle e rise. «Non posso biasimarlo, lo capisco. In più ha anche l’ansia pre-matrimoniale.»
«Non dirlo così, sembra che abbia una malattia!» protestò Magnus, mettendo il broncio.
«No Mag.» disse Tessa. «Ti capisco. L’ho passato con Will e anche con Jem.» sorrise dolcemente. «Non ci si abitua.»
«Sì, ma io mi sposerò una volta sola!» disse, ricordando a tutti che ora era mortale. «E non voglio, non posso fare tardi.»
In quel momento il campanello suonò.
«GRAZIE A DIO.» gridò Magnus in preda all’euforia, strappando l’abito di mano al fattorino. Corse in camera a provarlo.
Era uno smocking nero, decorato sui risvolti con dei glitter, presenti anche sul papillon che portava al collo.
Uscì di corsa dalla stanza.
«Risparmiatevi i complimenti -so che sono semplicemente favoloso- e andiamo.»
Le due ragazze alzarono gli occhi al cielo ridendo, erano abituate al comportamento di Magnus.
Il terzetto attraversò il portale comparso in casa di Magnus, ritrovandosi a Central Park.
Magnus ci teneva molto al fatto che il matrimonio si celebrasse proprio lì, perché era che c’era stato il loro primo appuntamento e che lui gli aveva fatto la proposta.
Grazie a una magia speciale sua e di Catarina, avrebbero avuto il posto tutto per loro.
Magnus si guardò intorno e dovette ammettere che Isabelle aveva fatto davvero un buon lavoro: c’erano due file di sedie bianche, divise in mezzo in un corridoio dove far passare gli sposi; l’altare era decorato con fiori blu come gli occhi di Alec. L’ambiente era semplice, ma c’erano tanti dettagli luccicanti e raffinati, per accontentare il gusto di entrambi gli sposi.
Salutò con un gesto della mano Catarina e Tessa, per poter correre all’altare verso Alec.
La sua espressione si rilassò immediatamente non appena lo vide.
«Per l’Angelo Magnus, mi hai fatto prendere un colpo!» disse Alec. «Pensavo non saresti più venuto.» aggiunse, a voce bassa, con lo sguardo a terra.
Magnus gli mise due dita sotto il mento in modo che lo guardasse in faccia. «Non avrei mai cambiato idea. Voglio solo essere il signor Bane-Lightwood, e poter dire che sono tuo marito. E’ solo che ho avuto un problema con l’abito. Ma è valsa la pena aspettare, no? Sono favoloso
Alec ridacchiò. «Sì.»
«E anche tu, fiorellino.» disse lo stregone, guardando il ragazzo, anzi, l’uomo che aveva di fronte, nel suo bellissimo smoking del colore azzurro degli occhi, con dei dettagli oro.
Si avvicinarono per baciarsi, ma Fratello Zaccaria, o meglio, Jem, gli ricordò che avrebbero dovuto aspettare la fine della Cerimonia.
«Un’altra tradizione inutile.» commentò Magnus, e Alec gli rivolse un sorriso prendendogli la mano.
«Bene.» disse Jem quando tutti furono ai loro posti. «Possiamo iniziare.»
«Un momento!» disse una voce maschile dal fondo, dietro le sedie.
La figura avanzò fino all'altare: era un uomo, con i capelli neri, alto, spalle larghe e gli occhi blu simili a quelli di suo figlio.
«Vorrei dire qualcosa.» disse  Robert Lightwood.
 
Vestito Isabelle:
Image and video hosting by TinyPic
Vestito Clary:
Image and video hosting by TinyPic
Nota d’autrice:
Salve! C:
Scusate, ho rovinato un avvenimento stupendo. Mi scuso.
Il matrimonio Malec è diviso in due parti, come avete visto.
Spero che il capitolo (un po’ più lunghetto) vi sia piaciuto, nonostante lo “shock” finale. Spero anche di aver stuzzicato la vostra curiosità. Eee niente, ho pubblicato oggi (un giorno prima) perché domani mi aspetta un divertentissimo pomeriggio a studiare greco.

Ringrazio tutti quelli che leggono <3
Ringrazio Marty060201, _DarkCalypso_, lulu_chan, vampiretta98, stella13, _black_rose_,  Arya Herondale, Malandrina95 e Ari Youngstairs per le recensioni allo scorso capitolo <3 mi farebbe davvero piacere se passaste  a leggere l'altra mia storia, "D'amore e di morte" (che trovate QUI) e mi lasciaste un parere. Thanks <3
Alla prossima,
_F i r e_ 
 
   
 
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