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Autore: OliveValance    18/09/2014    0 recensioni
Harry Styles, appena rientrato da LA, è alla ricerca di qualcuno.
Niall Horan prosegue imperterrito alla ricerca di cibo.
Liam e Louis sono alla disperata ricerca di una ragazza per il loro amico biondo.
Caroline Visconti era semplicemente alla ricerca del suo iPhone.
[STORIA IN REVISIONE]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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~ Does She Know? ~
 

“Ehmm… hey!” esclamò Niall con un sorriso imbarazzato avvicinandomisi e porgendomi l’iphone. “Credo che questo sia tuo…” Aggiunse poi.
Presi il cellulare mormorando un “grazie” e lo controllai minuziosamente: sembrava apposto, tranne per un paio di briciole infilatesi tra la cover e il telefono. “Ma ci hai mangiato sopra?” chiesi lanciandogli un’occhiataccia prima a lui e poi alla confezione di coockies mezza finita sul tavolo.
“Oh, sì!” Intervenne Liam “Probabile. È qua da soli due giorni e mi ha praticamente svuotato il frigo!” esclamò guardando male l’amico.
“Ehi! Non è vero!” protestò Niall poi si rivolse a me facendo un sorriso imbarazzato: “Comunque mi dispiace per la storia dell’iPhone, davvero.”
Risi divertita: “Guarda, sei fortunato di essere Niall Horan o a quest’ora ti avrei già picchiato!”
“Oh, bene! Esclamò sollevato “Abbraccio?” chiese allargando le braccia a mo’ di invito
“Leggi nel pensiero Horan?” Chiesi gettandomi addosso a lui e abbracciandolo come un polipo con un sorrisino da maniaca. Aveva pure un profumo favoloso. “Se vuoi puoi rubarmi l’iphone un’altra volta però dopo devi riabbracciarmi di nuovo ok?” esclamai ridacchiando. Sentii pure Niall ridacchiare e il suo petto tremare per quello: era una sensazione magnifica e mai e poi mai avrei interrotto quell’abbraccio decisi almeno fino al momento in cui mi ricordai di avere pure Liam Payne e Louis Tomlinson a meno di due metri da me. Lanciai ai due uno sorrisino, che la mia migliore amica avrebbe senza dubbio classificato sotto la voce “maniaca”, e vidi Liam impallidire per poi buttarsi praticamente in ginocchio esclamando disperato: “Ti prego non dire nulla hai giornali di questa storia! O almeno non dire che Niall si era rifugiato a casa mia!” Alzai gli occhi al cielo: meno male che ero io quella commediante.
“Tesorino bello…” cominciai alzando gli occhi al cielo e staccandomi a malavoglia di Niall per poi accorgermi un secondo dopo di averlo chiamato nel modo in cui faceva sempre Angelina. Feci una smorfia e ricominciai: “Liam… ascoltami: sono nel tuo appartamento assieme a te, Louis e l’irlandese biondo che fa impazzire il mondo e fidati che denunciarvi è l’ultimo dei miei pensieri.” Conclusi con un sorrisone e abbracciando pure lui.
“Oh grazie a Dio!” esclamò lui abbracciandomi a sua volta mentre Louis si lamentava della poca attenzione che gli davo.
Sorrisi intenerita e andai ad abbracciare Louis senza troppi complimenti. “Tagliati i capelli Tomlinson.”
“Dici?” chiese pensieroso portandosi la mano sulla testa mentre io annuivo convinta: “Dico, dico!”
“Ora, parlando di cose serie…” continuai andando a sedermi su uno dei sgabelli della cucina. “Che ne dice di una o due foto?” chiesi agitando il cellulare allegra. Ne feci più o meno una trentina scoprendo così che a Niall piaceva farsi fare le foto mentre Louis amava farle. Liam… beh Liam aveva approfittato della distrazione del biondo per nascondere i rimanenti coockies, due casse di birra ed infinite confezioni di salatini.

Era passata circa un’ora dal mio arrivo a casa Payne e l’ora di pranzo si avvicinava inesorabilmente come pure la fame, ma non avevo nessunissima intenzione di andarmene di mia spontanea volontà, avrebbero dovuto buttarmi fuori a calci da lì. Buona parte del tempo trascorso là ad ammirare i tre o, più nello specifico, Niall mentre gli altri due annuivano e sorridevano nella nostra direzione fino, a che non mi avvicinai alla portafinestra del balcone.
“Vuoi vedere da fuori?” chiese Liam raggiungendomi e sorridendo teneramente alla mia espressione incantata. Annuii distrattamente e lo seguii all’aperto. Londra si estendeva davanti ai nostri occhi e nonostante quella fosse una giornata piuttosto grigia e cupa la vista era fantastica.
“Ora capisco perché mia zia volesse uno di questi appartamenti!” esclamai rivolta verso Liam prima di rientrare per evitare di congelarmi.
“E chi non vorrebbe abitare qui?” chiese ridendo lui e richiudendo la portafinestra dietro di se.
“Te la tiri Payne?” chiesi divertita domandandomi nel frattempo che fine avessero fatto gli altri due.
“Solo un po’…” rispose ridendo e precedendomi nel salotto dove trovammo Louis e Niall piazzati sul divano ad ingozzarsi con una confezione extra large di tortilla bella che appoggiata vicino al mio iPhone. Ecco perché me lo ero ritrovata pieno di briciole.
“Oddio... Niall sei peggio di un cane da tartufo! Quelle dove le hai trovate ora?” sbuffò rassegnato il padrone di casa. Proprio mentre io chiedevo sospettosa: “Non lo avevo lasciato in cucina quello?”
“Oh, sì!” esclamò Louis “Lo ha portato qui Niall per mostrarmi la foto di Harry!”
Alzai gli occhi al cielo: “Certo, fa come se fosse il tuo iPhone, ma la prossima volta che me lo freghi mi inviti direttamente a casa tua. A proposito....” aggiunsi realizzando un piccolo particolare solo in quel momento. “Ma tu non hai una casa qui a Londra?”
“Ecco! Diglielo anche tu!” esclamò Liam dandomi corda “Si piazza a casa mia quando vuole e mi mangia pure i mobili fra poco.” Guardai il ragazzo di sottecchi: era una mia impressione o stava sviluppando una preoccupante mania per il cibo?
“Sisì, ho una casa a Londra. Però sto facendo ridipingere i muri dalla cucina e Liam si è gentilmente e spontaneamente offerto di ospitarmi.” raccontò allegramente Niall lanciando tuttavia un'occhiataccia all'amico.
“Soprattutto spontaneamente!” ribattè quello.
“Vogliamo dire perché ho dovuto far ridipingere le parti, Liam?” chiese il biondo con un ghigno, ficcandosi in bocca un'altra manciata di tortillas con fare di sfida.
“No, non serve. Vuoi una birra? Ho la Corona!” esclamò Liam agitando le mani e fuggendo in cucina.
“Sì che serve!” esclamai io sedendomi accanto a Niall. “Racconta!”
“No, non serve!” urlò l'altro dalla cucina mente il biondo si preparava a raccontare e Louis ridacchiava divertito: “Serve eccome!”
“Ok, senti un po' qua. Eravamo tutti da me. Tranne Harry che gironzolava senza meta a LA, povero.” precisò Niall con autentica preoccupazione. “Insomma, avevamo organizzato una cena da me. Solo che mi ero dimenticando di prendere delle carote per Lou...”
Lo interruppi: “Stai scherzando?” Non sapevo se ridergli in faccia o cosa.
“Ehi! Che hai contro le carote?” esclamò Louis sentendosi tirato in causa.
Alzai le mani. “Nulla, vai avanti!”
“Allora gli ho proposto di mangiare dei pomodori...” continuò Niall.
“Solo che il signorino non mangia pomodori crudi!” specificò Liam che era ritornato dalla cucina con delle bottiglie di birre sotto il braccio. Birra a stomaco vuoto prima di pranzo? No buono.
“Ehi! Non è colpa mia se mi fanno male crudi! O se tu non li sai cucinare!” si giustificò Louis indicando il compare con il dito.
“E quindi?” chiesi accettando in automatico la birra che mi passava Liam e fissando Niall in attesa.
“E quindi ho chiesto a Liam di cucinarne un paio, ma io intendevo di metterli sulla griglia con la carne.” esclamò con un sospiro mentre Liam mugugnava qualcosa contro l'amico.
“E....?” incitai io.
“E lui li ha presi dal frigo e messi in microonde.” finì lui.
“Che cosa!?!” esclamai io scoppiando a ridere. “Hai fatto come in American Horror Story!”
“Precisamente!” concordò Louis alzando la bottiglia a mo' di brindisi.
“Solo che un attimo prima che esplodessero ha avuto la geniale idea di aprire lo sportello per vedere se erano cotti. Quindi sono esplosi tinteggiandomi le pareti!” concluse Niall lanciando un occhiata di fuoco all'amico.
Io dal canto mio piangevo dalle risate. “Non ci posso credere. Seriamente?”
“Siiì!” esclamò Niall “E per di più Liam si era pure tolto da datanti al forno chiedendomi 'Secondo te sono pronti?' così ho visto sta schifezzuola rossa esplodere fuori dal microonde!”
A quel pure Louis mi faceva compagnia rotolandosi sul divano tanto rideva e tra una risata e l'altra esclamò: “E poi Liam fa 'Ma che è successo?'”
“Seriamente Liam?” chiesi cercando di non ridergli in faccia ancora di più di quanto avessi già fatto.
“Uff, sì. E questi simpaticoni non fanno altro che andare in giro a raccontarlo!” sbuffò contrariato.
“Oh, beh, se ti consola la mia amica ha scolato la pasta senza scolapasta!” esclamai prendendo un sorso di birra. “E comunque ero io che dovevo far ubriacare il biondo, non tu a me. Birra prima di pranzo?”
“Volevi farmi ubriacare, eh?” esclamò Niall cingendomi le spalle con un braccio. “E dire che sembravi tanto dolce e innocua!”
Risi “E tu sembri tanto angelico però rubi iPhone alle ragazze dolci e innocue. All'apparenza!” commentai guardandolo negli occhi. Pessimo errore. Dov'era la mia birra?
“Touché!” ammise lui annuendo mentre sentii Louis canticchiare la marcia nuziale in sottofondo assieme a Liam. “Fanno sempre così?” chiesi continuando a guardare Niall.
“Mai fatto.” commentò lui. “Però ultimamente si sono messi in testa l'idea di essere i miei cupidi personali.”
“Oh.” risposi arrossendo leggermente. Era in occasioni come quelle che benedicevo l'esistenza del fondotinta.

Inaspettatamente fu Valerie a tirarmi fuori dall'imbarazzo nonostante si trovasse a diversi chilometri di distanza. Quanto sentii le prime note di Best Song Ever diffondersi per la stanza mi affrettai a rispondere al cellulare.
“Ehi!” esclamai allegramente sotto lo sguardo dei tre.
“Bene, tu sei viva! E Funky Buddah? È ancora vivo? O lo hai ucciso e poi stuprato?” chiese con lo stesso tono di voce con cui mi avrebbe informato di aver appena schiacciato accidentalmente una formica.
“No, no. L'ho prima stuprato poi ucciso. Ora sto aspettando gli altri.” raccontai allegramente. Ora gli sguardi su di me erano piuttosto sconvolti.
“Oh, meno male! Finalmente niente più One Direction!” esclamò allegramente.
“Ti piacerebbe!” ridacchiai. “Comunque godono di ottima salute per quanto ne so. Cioè, almeno così sembra.” commentai osservandogli uno ad uno attentamente. “Forse Liam è un po' ingrassato. O forse è solo la felpa che fa questo effetto. Mentre Louis ha i capelli sempre più lunghi. E Niall è sempre più stuprabile.” dissi l'ultima frase in italiano, confidando non fosse troppo capibile dai tre e facendo l'occhiolino al biondo.
“Sono davvero ingrassato?” sentii chiedere Liam a Louis in tono preoccupato. Lo ignorai tornando a concentrarmi su quello che la mia migliore amica mi stava dicendo.
“Ma li hai incontrati davvero?” la sentii chiedere esitante.
“Se ti ho risposto al cellulare... ti avevo detto che me lo aveva fregato il biondo, no?”
In sottofondo sentii Lance lamentarsi: "Non l'hai chiamata per far salotto!"
"GIUSTO! Si può sapere che fine hai fatto?" sbottò poi incazzata, cambiando di colpo tono di voce.
Rimasi un attimo interdetta: "Perché? Ora sono a casa di Liam..."
"Era ironia la mia!" sbuffò lei. "Non dirmi che te lo sei dimenticato..."
"Ehm... dimenticato cosa?" Mormorai io con un leggero senso di colpa. Non era quella la giornata del falò giusto?
"Se ti dico Plymouth? Eva? Rimpatriata?" rispose le mia amica con un sbuffo.
Sbiancai di colpo lanciando poi un occhiata nervosa all'orologio. "Merda." Sbottai in italiano "Merda merda merda!" Esclamai saltando su dal divano sotto lo sguardo stupito dei tre e cominciando a cercare come una pazza la borsetta che trovai poi su una sedia della cucina.
"Voi dove siete?" chiedi dopo averla recuperata.
"Dove vuoi che siamo? Siamo in treno." Esclamò come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Effettivamente lo era visto che sapevamo da quasi un mese di dover andare quella domenica a Plymouth ed ero io stessa ad aver prenotato i biglietti per il treno per tutti e tre. “Dio, certo che il biondo ti ha fatto rincitrullire per bene eh!” Per una volta non potevo proprio darle torto. "Chiama Thompson!" aggiunse poi lei come se fosse ovvio.
"Non posso, è a Dublino perché sua figlia si sposa."
"Ma proprio questo weekend dovevi mandarlo in vacanza?" Concluse lei con uno sbuffo.

Dovevo inventarmi qualcosa alla svelta o Eva mi avrebbe uccisa: le avevo giurato sulla mia testa che sarei andata a quella rimpatriata a casa sua assieme agli altri. Se non arrivavo entro il te delle cinque potevo considerarmi una donna morta. "Ti richiamo appena trovo il modo per raggiungervi..." biascicai prima di chiudere la chiamata voltarmi e sbattere contro Liam che mi afferrò per le spalle.
"Ehi tutto ok?" Chiese preoccupato. Sorpresa notai che i tre Moschettieri mi avevano seguito in cucina senza che me ne accorgessi e ora mi stavano tutti guardando confusi.
“No, cioè sì. Con tutto quello che è successo oggi mi sono dimenticata di avere una rimpatriata tra amici questo pomeriggio...” spiegai velocemente cercando nel frattempo una soluzione al mio problema. Avrei potuto nolleggiare un auto magari.
“Beh, non ti teniamo mica in ostaggio...” disse Liam con un sorriso mentre Niall si incupiva leggermente.
“Fidati che non mi lamenterei se lo faceste. Però il problema è che io tra cinque ore devo essere in Cornovaglia, oppure la mia amica mi uccide, ho appena perso l'unico treno della giornata e la mia auto è dal meccanico.” spiegai nervosamente ai tre che annuirono comprensivi. Appena pronunciai le parole la mia auto mi venne in mente un'idea talmente banale che darmi da sola della scema per non averci pensato prima.
“Mi sa che la colpa è un po' mia vero?” chiese Niall con sguardo colpevole. “Ti ho un po' incasinato la giornata fregandoti l'iPhone... per farmi perdonare sono disposto a tutto, se ti serve una mano dimmi pure, posso anche accompagnarti in Cornovaglia se serve!”
“Se, se, per farti perdonare! Per me non vuoi lasciarla andare!” sghignazzando come un pazzo mentre Liam si voltava per non ridermi in faccia. Li ignorai.
Rimasi senza parole per un secondo: Niall si era veramente offerto di portarmi fino in Cornovaglia? Però, per quando fosse grande la tentazione di accettare, decisi di comportarmi da persona adulta sapendo bene quali fossero le possibili conseguenze se qualcuno mi avesse visto con l'irlandese biondo.
“Tranquillo, non sarà necessario" dissi con un sorriso "Però se mi offri un passaggio fino a Primerose Hill lo accetterei volentieri!”

“Primerose Hill?” ripeterono Niall e Louis assieme stupiti.
“Abiti lì?” aggiunse Liam.
Scossi la testa infilandomi nel frattempo giubbotto, che avevo recuperato dal divano. “Non io, mia zia. E visto che ora è in vacanza sicuramente non le dispiacerà se prendo in prestito la sua auto.”
“Quindi tua zia abita a Primerose Hill...” ripeté Niall sorpreso.
“Sì.” confermai “Ma tu non dovevi darmi un passaggio?” chiesi poi accorgendomi che era imbambolato come un salame.“È andato Liam a recuperare i nostri giubbotti.” annunciò Louis sistemandosi il berretto grigio in testa.
“Nostri?” chiesi io.
“Nostri?” domandò Niall vedendo l'amico ricomparire con due cappotti in mano e il suo già addosso.
“Non doveva accompagnarmi Niall?” chiesi un tantino stupita. Ora che mi era quasi passata la paura di una morte certa e dolorosa per mano di Eva stavo ricadendo nella fase di adorazione dei tre, perciò chi ero io per lamentarmi che mi accompagnassero tutti? Anche se dovevo ammettere che un po' mi dispiaceva non poter rimanere da sola con il biondo.
“Infatti dovevo accompagnarla io.” si lamentò lui con un faccino dolcissimo che mi fece sciogliere come neve al sole, ciò per cui dovetti voltarmi per resistere alla tentazione di saltargli addosso nuovamente.
“Siamo i tuoi cupidi personali, non puoi lasciarci a casa!” dichiarò in tono altezzoso Louis precedendoci alla porta d'ingresso.
“Dopo passiamo da Harry.” spiegò veloce Liam seguendo Louis e facendoci segno di seguirlo. “Approfittiamo visto che siamo in zona. Così gli parliamo.”

Uscendo dalla porta incrociai lo sguardo di Niall, come ha chiedere spiegazioni dell'uscita del suo amico. Dovevano parlare del problema di Harry? Il biondo annuii impercettibilmente prima di farmi salire in ascensore facendomi l'occhiolino mentre Liam inseriva l'allarme e chiudeva a chiave l'appartamento.
Durante la discesa in ascensore approfittai di farmi un veloce chignon in modo tale da raccogliere i capelli azzurri e lasciare maggiormente visibile la parte castana. Per quanto amassi quello sfumato azzurro spesso era una scocciatura: ero molto più riconoscibile in quel modo e l'ultima cosa che volessi era che la vicina pettegola di mia zia, la signora Naftalina-Chanel come l'avevo soprannominata, appena fossi arrivata a Primerose si precipitasse a telefonare a mia zia lamentandosi del fatto che avessi ancora i capelli blu, cosa che aveva costituito argomento di molte discussioni presso il suo circolo del bridge, come aveva avuto l'ardire di confessare a mia zia.

Liam e Louis insistettero per farmi sedere davanti, vicino a Niall, mentre loro si piazzavano dietro a confabulare lanciandoci occhiate allusive. Io dal canto mio non sapevo se strozzarli perché mi stavano leggermente facendo imbarazzare oppure baciarli perché stessero tentando di accasarmi con il loro amico biondo.

"Sai dove è Jermyn St? ” chiesi a Niall con un sorriso.
“Certo. Chi abita là, tua nonna?” chiese ridacchiando.
“Spiritoso, ci abito io.” spiegai. “Assieme alla mia miglior amica e ad un mio amico.”
"Coinquilini insomma. Vai all'università?” chiese incuriosito.
“Sì, studio programmazione e web designer."
“Sembra figo!” esclamò lanciandomi un sorriso.
"Lo è!" Confermai “Andrò in depressione quando comincerò Economia invece, già lo so...” aggiunsi con uno sbuffo.
“Vuoi laurearti pure in Economia? Che fai collezioni le lauree?” disse Niall un misto tra il divertito e l'impressionato.
Scossi la testa. "Mi servono entrambe per il lavoro voglio fare." Spiegai poi con un sorriso.
"E sarebbe?" Chiese curioso lui.
"Dirigere una multinazionale famosa e con centinaia di sedi sparse per il mondo." Dissi in tono volutamente troppo casuale e leggero.
"Oh, giusto una cosa da niente." ribatte scoppiando a ridere.
"Sì, nulla di particolare!" Confermai trattenendo a stento una risata.
Parlammo del più e del meno, del loro tour, della mia pronuncia particolare, della sua pronuncia, della pronuncia pure di Liam quando gli altri due si inserirono nel discorso, parlammo pure di Eva e della rimpatriata a cui dovevo assolutamente parteciparvi pena la morte.

Una volta arrivati a Jermyn St. dissi al biondo di posteggiarsi pure difronte al portone d'ingresso dell'edificio dove abitavo per poi catapultai nell'appartamento per recuperare le chiavi di casa di mia zia, la borsa con il necessario per un paio di giorni e il portatile visto che sarei rimasta in Cornovaglia fino a martedì mattina. Tutto ciò nell'arco di dieci minuti scarsi.
Scesi di corsa le scale, visto che aspettare l'ascensore mi era sembrata un inutile perdita di tempo,cercando di non strozzarmi con la sciarpa che stavo tentando di sistemare, lanciai un saluto veloce al  portiere e uscii in strada. Risalii sul SUV a tempo di record sistemando le due borse sotto ai miei piedi.
“Ora Primerose?” chiese Niall accendendo l'auto e immettendosi nel traffico domenicale mentre io annuivo.
"Tu abiti là?" chiese Louis curioso, sporgendosi dal sedile posteriore.
"Sì." dissi con un sorrisino a denti stretti quasi con aria di scuse mentre i tre annuivano sorpresi.

Circa dieci minuti dopo feci accostare Niall davanti ad una villetta bianca con giardino. Scendemmo tutti e quattro dall'auto.
“Adoro questo posto.” esclamò Liam allegro. “Non si rischia quasi mai di essere attaccati da orde di fan imbufalite. Al massimo rischiamo di incontrare Jude Law o Harry che fa jogging.”
“Ehi! Guarda che io sono una fan! Potrei fare più casino io da sola di quanto tu possa mai immaginare perciò non sfidarmi.” ridacchiai.
“Giusto! Diglielo anche tu, Carrie!” rincarò la dose Louis “Se gli piace tanto questo posto poteva comprarci una casa qui, no?”
Sorrisi vedendo i due continuare a punzecchiarsi e mi voltai verso Niall.
“Beh, grazie del passaggio.” dissi restia ad andarmene, pur sapendo di dover arrivare in cornovaglia in meno di quattro ore.
“Figurati, è stato un piacere. Mi dispiace per l'iPhone...” disse Niall allungandosi e abbracciandomi. Ecco una cosa che non avrei mai dimenticato: il suo profumo.
“A me no.” ridacchiai “O non vi avrei mai incontrati. Non così da vicino almeno.”
“Probabile.” confermò lui mentre i scioglievo l'abbraccio e andavo a salutare gli altri due.
“Devo tagliarmi i capelli secondo te?” mi chiese Louis mentre lo stavo abbracciando.
“Io li preferisco corti, ma poi è una scelta tua.” risposi sorridendogli. “Grazie di avermi recuperata in strada, altrimenti a quest'ora sarei ancora lì ad aggirarmi come un anima in pena.” ridacchiai.
“Dovere!” rispose con l'occhiolino.
Mi avvicinai a Liam che mi abbracciò pure lui.
“Grazie di non avermi buttato fuori da casa tua a pedate!” dissi sorridendo
“Figurati. Al massimo dovevo buttare fuori Niall.” rise lui.
“Ehi! Ti ho sentito!” si lamentò il biondo mentre scioglievo l'abbraccio e facevo un paio di passi verso il vialetto d'ingresso.
“State attenti che ora so dove abita Liam!” esclamai sorridendo e dirigendomi verso il portone d'ingresso camminando all'indietro e salutandoli.
“E noi sappiamo dove abiti tu e dove abita tua zia!” esclamò ridendo Louis mentre i due annuivano convinti.
“Non stalkeratemi troppo, mi raccomando.” risi aprendo la porta di casa e salutandoli un ultima volta prima di chiudermela dietro disinserire l'antifurto e andare alla ricerca delle chiavi dell'auto.

Una volta recuperate riattivai l'antifurto nella casa e mi diressi in garage, fermandomi un secondo ad ammirare l'Audi di mia zia. Un audi TT grigia metallizzata praticamente nuova. In condizioni normali mi sarei commossa al pensiero di guidare quell'auto, ma non quel giorno. Non dopo aver incontrato tre quinti degli One Direction e sicuramente non con una minaccia di morte a gravarmi sulla testa. Eva sapeva essere decisamente spaventosa quando voleva. Aprii l'auto e mi sistemai sul sedile di pelle nera concedendomi un attimo per assaporare la sensazione fantastica di stare in quell'auto poi accesi l'auto e mentre aspettavo che la saracinesca del garage si aprisse sistemai le borse sul sedile del passeggero presi l'iPhone per piazzarlo sul supporto apposito. Prima però mandai un messaggio a Valerie per avvisarla che avevo trovato il modo per raggiungerli in tempo per il tea di Eva.

Poco prima di partire mi arrivò un messaggio. Lo aprii cerca che fosse la mia amica prima di accorgermi che il mittente era un certo Niall con un cuore giallo vicino al nome.
Sentii il cuore fare una capriola: Niall?

"Mi sono limitato a fregarti il numero invece dell'iPhone questa volta :) Buon viaggio!"

Sentii gli angeli cantare e tutti stranamente erano biondi e canticchiavano canzoni degli One Direction. Veloce gli scrissi un messaggio di risposta:

"Grazie biondo narcisista che salva il proprio nelle rubriche delle ragazze dolci e innocue all'apparenza con un cuore accanto il nome :) Ora parto, au revoir ;)"

All'incirca dieci minuti dopo mentre io stavo guidando sull'autostrada in direzione Cornovaglia e in una villa a Primrose Hil un Harry Styles alquanto addormentato faceva accomodare i suoi tre amici accogliendoli con un grugnito che con un po' di immaginazione poteva esser scambiato per un ciao.




Carrie's Corner
Ebbene sì, sono finalmente riuscita ad aggiornare dopo decenni, però non temete, non sparirò di nuovo visto che sono riuscita a superare il terribile blocco dello scrittore che mi colpiva ogni volta che tentavo di scrivere questo capitolo.
Per farmi perdonare vi posso dire che il prossimo capitolo sarà diviso tra la Cornovaglia e una certa villa a Primerose Hill ;)
Giusto un due noticine su questo capitolo brevi brevi: 1. NON penso che Liam sia grasso, era solo una battuta. 2. La battuta sul pomodori e AHS riguarda una scena della prima stagione. 3. L'agenzia UpLab è una mia invenzione e nel caso ne esistesse veramente una con questo nome, beh io non centro e non ho nulla a che fare con quella. :)
Salutiiii
Olive

  
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