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Autore: Hazza_26    18/09/2014    0 recensioni
‘’Possiamo partire principessa?’’
‘’Sì.’’
Gli sorrisi e mi misi la cintura di sicurezza. Papà accese l’auto e io restai a guardare fuori dal finestrino la mia casa, quanti ricordi, mi sarebbe mancato quel posto, non mi erano mai piaciuti i cambiamenti e trasferirsi da Londra ad Holmes Chapel lo era decisamente e per lo più a casa di sconosciuti..
‘’Vedrai che il paesino ti piacerà e Anne è molto simpatica. Le ho parlato tanto di te ed è curiosa di conoscerti.’’
Papà mi rispose come se mi stesse leggendo nel pensiero, accennai un sorriso e lui mi fece un occhiolino per poi riprendere a parlare.
‘’E poi i suoi figli hanno quasi la tua età.’’
Sospirai.
‘’Già. Ora avrò due fratelli..’’
‘’Hey, siamo sempre io te. Tu la mia principessa e io il tuo papino’’
Gli diedi un bacio sulla guancia e continuai a guardare fuori da finestrino. Mi metteva agitazione sapere che tra poche ore mi sarei trovata in una nuova realtà, una nuova famiglia.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Svegliarsi in un letto diverso da quello in cui hai dormito per anni è strano, non è come quando parti per un viaggio e sai che quella sistemazione sarà provvisoria e il pensiero che poi ritornerai a sentire il profumo di casa ti tranquillizza, no, la sensazione che provavo era totalmente diversa, era come se avessi passato la notte in bianco, svegliarsi ed essere comunque stanchi, credo che mi ci vorrà del tempo per riuscire ad abituarmi e sprofondare nel sonno. Infilai le ciabatte, strofinai gli occhi per una seconda volta e aprii la porta, ma sentii delle voci alterate nel corridoio e mi fermai.
 ‘’Dove l’hai portata ieri Harry?’’
 ‘’Al Rocky’s.’’
 ‘’Con gli altri?’’
 ‘’Sì, Gemma, sì. Piantala’’
 ‘’Porca miseria Harry! Ma che ti salta in testa?! Se lo viene a sapere la mamma o peggio ancora Bob!’’
 ‘’Non glielo dire e saremo tutti felici’’
 ‘’Harry non è il momento di scherzare. Lascia fuori Bethany dai tuoi disastri. Vuoi rovinare la tua vita?Ok, ma lascia fuori noi, non questa volta che la mamma è davvero felice, che io sono davvero felice.’’
 ‘’Non sto rovinando proprio niente se socializzo con la nostra sorellastra e che ti piaccia o no questo sono io e quelli sono i miei amici, quindi smettila che ieri per correre dietro Lucas l’hai lasciata sola alla festa e se non l’avessi portata via sarebbe stata coinvolta anche lei quando  la polizia è arrivata!’’
Era la prima volta da quando avevo iniziato ad origliare che Harry alzava la voce, ma decisi che non sarei rimasta a lungo lì quindi mi schiarii la voce e chiusi la porta dietro di me uscendo allo scoperto. Gemma era a bocca aperta, l’avevo interrotta giusto in tempo, si schiarì la voce anche lei e poi mi guardò.
‘’Buongiorno Bethany. Ecco noi..’’
 ‘’Mio padre?’’
 ‘’E’ in cucina.’’
 ‘’Ok grazie.’’
 ‘’Aspetta vengo con te, devo uscire.’’
 Harry si passò una mano sul viso e guardò per un ultima volta verso la sorella e poi sorpassò Gemma e mi raggiunse, ma lei lo trattenne per un braccio. Alzò le mani sbuffando e continuò a camminare avanti a me e si fermò in cucina.
‘’Buongiorno cara. Cappuccino?’’
Mi offrì Anne.
‘’Sì grazie.’’
 ‘’Te lo verso io.’’
 Intervenne mio padre versandomi del cappuccino e poi porgendomi la tazza.
 ‘’Mamma vado allo scasso a vedere se trovo il pezzo per riparare la macchina.’’
 ‘’Grazie tesoro, aspetta che ti do i soldi.’’
 ‘’Te li anticipo io, poi me li restituisci. Beth allora per questa sera?’’
 Harry si riferiva alla gara, ma dubitavo che Anne lo sapesse. Mandai giù il sorso di caffè che avevo bevuto e mi affrettai a rifiutare, dopo la scenata di ieri avevo chiuso.
 ‘’No, lascia stare, devo ancora mettere in ordine della roba.’’
 ‘’Dove andate?’’
Chiese papà senza alzare gli occhi dal giornale. Harry mi fissò levandomi ogni dubbio sul fatto che Anne non ne sapesse niente.
 ‘’Pub con amici.’’
 ‘’Bethany dovresti andare. Conoscerai gente della tua età e poi apprezzerei il fatto che voi due creaste un rapporto.’’
 ‘’Pensaci mi fai sapere più tardi.’’
 Annuii e Harry salutò Anne con un bacio sulla guancia, strinse la mano a papà e poi si girò verso me e mi fece un occhiolino, gli sorrisi portandomi una mano dietro il collo e poi chiuse la porta.
 ‘’Da quando io e il padre abbiamo divorziato si è sempre sentito in dovere di fare lui l’uomo di casa, certe volte sbagliando anche il modo.’’
Disse Anne sospirando sull’ultima affermazione, pensai quasi che stesse per piangere, ma poi scosse la testa e si versò dell’altro caffè e papà come se avesse notato anche lui la tristezza nei suoi occhi, l’accarezzò. Quel gesto fu così tenero che mi ricordò i tempi in cui c’era ancora mia madre.
‘’Vado a prepararmi e poi faccio un giro. Il fiume è vicino?’’
 ‘’Sì, devi superare la chiesetta e lo riesci anche a vedere. Vuoi che chieda a Gemma di accompagnarti?’’
 ‘’Non ti preoccupare andrò da sola così inizierò a sapermi orientare’’
 ‘’Come vuoi.’’
Andai verso il bagno, feci una doccia e ritornai in camera. Presi un pantaloncino e una maglia nera e ci misi sopra una camicia a quadri lasciandola aperta. Infilai nella borsa il cellulare ed un libro che stavo leggendo, poi salutando uscii da quella casa. Scelsi una direzione a caso, Anne aveva detto che una volta arrivata alla chiesa il fiume sarebbe stato visibile, ma non avevo idea di dove fosse la chiesa quindi girai a vuoto cercando qualche indicazione.
 ‘’Bethany sei tu?’’
 Mi girai
 ‘’Zack! Ciao!’’
 ‘’Che fai tutta sola?’’
 ‘’Cerco di orientarmi. Volevo vedere il fiume, ma non so come arrivarci’’
 Rise per la mia affermazione e si infilò le mani in tasca.
 ‘’Potrei accompagnarti … Sempre se ti va.’’
 Sembrò quasi imbarazzato nel chiedermelo, era così carino e gentile.
 ‘’Certo, perché no.’’
Mi porse il braccio
‘’Allora signorina se mi vuole seguire la guida le mostrerà le meraviglie di questo paesino’’
Gli sorrisi e iniziammo a camminare a braccetto.
 ‘’Qui fanno il miglior gelato che io abbia mai mangiato, magari qualche volta ti ci porto lo devi assaggiare assolutamente. Mentre qui c’è la mia fantastica vecchia scuola, credimi a volte mi manca il liceo.’’
‘’Che università frequenti?’’
‘’Cambridge.’’
 ‘’Cosa vuoi fare dopo la laurea?’’
 ‘’Vorrei specializzarmi in pediatria e poi emigrare all’estero, non so ancora dove. Tu invece che piani hai per il futuro?’’
 ‘’Mi piace scrivere quindi vorrei fare qualcosa di attinente a questa passione, giornalismo ad esempio.’’
‘’Quindi anche tu intendi andare all’università? Bhe auguri.’’
‘’Mio padre conserva i soldi in pratica da quando sono nata quindi l’università è obbligatoria e non dire così che mi spaventi.’’
Dissi in finto tono arrabbiato e lui rise abbassando la testa.
‘’Voglio solo avvisarti.’’
‘’E’ talmente dura?’’
‘’Diciamo che non va presa alla leggera. Guarda siamo arrivati.’’
 Guardai il punto che Zack stava indicando e scorsi un piccolo fiume e un ponticello circondati da un prato, lo guardai stupita e lui mi sorrise. Iniziai a camminare a passo svelto verso la panchina più vicina al fiume e ci appoggiai la borsa per poi avvicinarmi per toccare l’acqua, poi mi rialzai e mi girai per vedere se Zack era ancora dietro di me ed era in piedi vicino la panchina e si guardava intorno.
‘’Non è bellissimo?’’
‘’Ispira..’’
‘’Tranquillità.’’
Finì lui la mia frase ed era esattamente ciò a cui pensavo, era un posto isolato gli unici rumori che si sentivano erano procurati solo dalle anatre che nuotavano nel fiume.
‘’Già. Credo che ci tornerò spesso qui, mi piace.’’
‘’Hai da fare questa sera? Lucas e Gemma escono a fare un giro e mi hanno chiesto di andare con loro, ma da solo mi sento come un terzo incomodo, verresti con me?’’
‘’Ed Emily? Pensavo che tra voi ci fosse qualcosa.’’
‘’Emily è una mia grande amica, la conosco da tempo, ma niente di più.’’
‘’Capito. Comunque mi dispiace, ma ho detto ad Harry che sarei uscita con lui e i suoi amici, sai i nostri genitori ci vogliono far ‘’socializzare’’ quindi per stasera mi sa che passo.’’
‘’Bhe mi sembra giusto che tu ci debba fare amicizia, vivete sotto lo stesso tetto. Fa niente sarà per la prossima volta, magari ci andiamo a mangiare quel famoso gelato.’’
‘’Certo.’’
Gli sorrisi. In realtà non avevo ancora deciso se uscire con Harry, ma non mi sembrava il caso di accettare l’invito di Zack, per quanto lo trovassi carino e intelligente, Emily era stata una delle poche persone a dimostrarsi subito disponibile verso di me e non mi andava di passare per quella che le aveva preso il ragazzo. Era calato un silenzio imbarazzante e decisi che era il momento di ritornare a casa.
‘’Io dovrei tornare, ma se tu vuoi rimanere non ti preoccupare credo di ricordare la strada.’’
‘’Devo andare anche io, mio fratello tra un po’ finisce la partita e devo andarlo a prendere al campetto qui vicino, ti accompagno fino alla chiesa va bene?’’
‘’Sì, sei stato fin troppo gentile’’
‘’Di niente, è sempre bello farsi un giro per il paese, soprattutto quando ci sei lontano per tanto tempo.’’
Camminammo in silenzio fino alla chiesa, poi ci salutammo e lo ringraziai una seconda volta, imboccai la strada per il ritorno e questa volta non ci furono problemi nel sapermi orientare. Quando arrivai il garage era aperto e Harry indossava solo un paio di jeans e appoggiato sulla spalla aveva uno straccio sporco, era  girato quindi non mi poteva vedere e valutai se fosse meglio ignorarlo ed entrare in casa o magari salutarlo e fargli compagnia. Scelsi la seconda, in casa non c’era niente di particolarmente interessante da fare.
‘’Quindi sei anche un meccanico?’’
‘’Beth.’’
Disse prima di girarsi e sorridermi.
‘’Ho molte qualità, lo ammetto.’’
‘’La cosa che più mi colpisce di te è la tua modestia.’’
‘’Dico ciò che è vero, niente ipocrisie, sono uno dei pochi ragazzi sinceri rimasti in circolazione.’’
‘’Sei riuscito a ripararla?’’
Tornò a guardare il cofano aperto della macchina incrociando le braccia.
‘’Ho dovuto cambiare la valvola e in teoria appena avrò finito dovrebbe partire. Te ne intendi di motori? Vuoi aiutarmi?’’
‘’Non so niente di motori, ma se hai bisogno di un aiuto dimmi  tu cosa devo fare.’’
‘’Bene, allora mettiti al posto di guida e quando te lo dico, accendi la macchina.’’
Così dicendo prese lo straccio che aveva  sulla spalla e si dedicò al motore, mentre io mi sistemai al posto guida. Era bello anche così sudato e sporco di grasso, i riccioli fermati da una bandana lasciandone comunque sfuggire qualcuno che ricadeva sulla fronte, gli occhi di un verde acceso, il petto nudo che si alzava e abbassava per la fatica e i muscoli delle braccia guizzavano ad ogni suo movimento facendo risaltare i tatuaggi…
‘’Beth? Ci sei?’’
‘’Umh? Ah sì’’
‘’Accendi’’
Disse con un mezzo sorriso facendomi segno per farmi girare la chiave. Mi sentivo una stupida ero rimasta completamente incantata dal suo fisico statuario, accesi la macchina maledicendomi e fece uno strano rumore e sentii Harry sospirare.
‘’Qualcosa non va signor meccanico?’’
 ‘’A quanto pare no.’’
Passò il braccio sulla fronte per asciugare il sudore e prese la chiave inglese dalla scatola degli attrezzi vicino a lui.
‘’Allora per questa sera ci sei?’’
‘’Non lo so, tu farai la gara e io dovrei rimanere lì con i tuoi amici e a quanto pare ad alcuni di loro non sono neanche simpatica. Insomma non mi sembra il caso.’’
‘’E’ per Serena? Tratta così tutti e poi non me lo aspettavo da te, farti intimorire da lei? Ti credevo più forte.’’
 ‘’Non si tratta di essere forte Harry, non lo sono, si tratta di essere matura. Non voglio passare la serata rispondendo alle sue battutine.’’
‘’Non devi.  Sarai lì solo per fare il tifo per me, ignora Serena e poi se non vieni dovrai anche sforzarti a trovare una buona scusa per tuo padre e io non ti aiuterò.’’
‘’Ah sì? Una buona scusa per non andare al pub. E dimmi qual è questo pub?’’
‘’Guarda che dopo la gara ti ci porto sul serio al pub se vieni.’’
‘’Non ti arrenderai vero?’’
‘’Mai.’’
‘’Ok ci sono.’’
‘’Perfetto. Ora accendi e vediamo se questa è la volta buona’’
Girai la chiave e questa la volta il rumore fu normale, Harry rivolse un sorriso e allargò le braccia soddisfatto.
‘’Ce l’hai fatta.’’
Dissi uscendo dall’auto.
‘’Prendi  la pompa e apri l’acqua devo togliermi questo grasso dalle mani.’’
Feci come mi aveva detto, ma puntai la pompa verso il suo viso, fece un’ espressione sorpresa e tese le braccia verso me come per afferrarmi.
‘’Sembravi sudato.’’
Dissi tra una risata e l’altra per giustificarmi e in quel momento mi afferrò, passandomi i pollici sporchi di grasso sulle guance.
‘’Così sei molto carina, fa molto stile indiana.’’
Gli feci una linguaccia e mi incamminai verso l’uscita.
‘’Tieniti pronta per le 22!’’

 

 

 

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Capitolo un po’ più lungo per farmi perdonare <3 Mi dispiace che non abbiate particolarmente apprezzato il precedente, ma mi rifarò. Spero di riuscire ad aggiornare presto, è da poco che sono tornata dalle vacanze (PURTROPPO! Let me cry) e niente da dire vi voglio bene!

  
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